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Autore: Ziall sister    14/12/2012    3 recensioni
Doveva farsi perdonare.
Sapeva che non era facile, ma ci doveva provare.
Ora che l’aveva trovata non se la sarebbe fatta scappare.
Anto.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Doveva farsi perdonare.
Sapeva che non era facile, ma ci doveva provare.
Ora che l’aveva trovata non se la sarebbe fatta scappare.
Lexy e il suo sorriso.
Lexy e i suoi occhi verdi.
Lexy e il suo profumo alla vaniglia.
Lexy e i suoi capelli lunghi e morbidi che lui amava toccare.
Lexy e la sua risata.
Lexy e la sua acidità di prima mattina.
Lexy e la sua solarità a fine giornata.
Lexy e l’amore per il suo lavoro
Lexy e il suo essere sempre a disposizione per i suoi amici.
Lexy e la sua risposta pronta sempre e solo con lui.
Lexy e il suo essere poco dolce ma super timida, insicura e dannatamente testarda.
Lexy e il suo particolare modo di fare.

Doveva ammetterlo lui amava tutto questo e anche di più di lei.
E ora lui, il misterioso ragazzo dagl’occhi marroni i capelli neri corvino con uno dei sorrisi più belli del mondo, doveva riconquistarla.
Non poteva pensare che dopo 3 mesi di puro odio, dopo 1 anno di amicizia, dopo 56 uscite, dopo 8 mesi insieme  ora la perdeva per questa stupida enorme cazzata.
Era un mese che lei aveva deciso di chiudere tutto.
Ma lui non si capacitava all’idea di averla persa per sempre, per un dannato fraintendimento.
La testardaggine di Lexy impediva a Zayn di spiegare tutto quello che era successo.
Il punto è che lei lo voleva ascoltare veramente, ma la paura di sentire qualcosa di troppo e sentire il suo cuore andare in frantumi era troppa.
 Aveva ostacolato ogni sua possibilità di farsi perdonare.
Zayn non si capacitava all’idea di come Lexy avesse potuto pensare che lui possa averla tradita per di più con il loro capo.
Che Jasmin, il loro capo, ci aveva provato più volte con lui era vero, ma Zayn mai e poi mai aveva ceduto.
Ma Jasmin era stata una vipera, aveva cercato in tutti i modi di separarli,  riempiendoli di lavoro tanto che il tempo per vedersi era diventato minimo, o addirittura cambiarli di partner, affiancando a Lexy, il nuovo reporter, Chris.
 Ma l’unica cosa che Jasmin era riuscita a fare era stata quella di avvicinarli ancora di più.
I problemi erano sorti però quando il loro capo iniziò a far rimanere Zayn in redazione fino a notte fonda solo con lei.
 E la forte insicurezza di Lexy l’aveva portata a dubitare del suo ragazzo, tanto che quando Jasimin fece arrivare apposta un e-mail alla ragazza dove faceva ben capire che tra il loro capo e il ragazzo c’era qualcosa, Lexy non volle ascoltare Zayn e lo lasciò.
 Il ragazzo quando con l’aiuto del suo amico, Liam, capì tutto decise che si sarebbe trasferito in un’altra redazione, lasciando il posto alla sua ragazza, senza prima aver fatto una scenata al suo capo.
Zayn aveva deciso, era arrivato il momento che Lexy  doveva ascoltare quello che lui aveva da dirle.
Dopo tutto era il periodo Natalizio, il periodo dell’anno che Lexy amava di più, il periodo dell’anno dove tutto è più magico.
Si sarebbe fatto ascoltare, con le buone o con le cattive.
 
Era intenta a spostare i mobili del salotto, doveva trovare il posto adatto per fare l’albero.
Quell’anno l’avrebbe fatto da sola, niente Zayn, niente Lucy, niente Niall o Harry, quell’anno erano partiti tutti prima per passare le vacanze di Natale con la propria famiglia e nessuno dei suoi amici l’avrebbe aiutata.
Dopo essersi, praticamente rotta la schiena per spostare un mobile aveva trovato il posto adatto per il suo mega albero.
Ora ci mancava la cosa principale, l’abete.
Si coprì per bene, cappotto, sciarpa, guanti e cappello.
 Adorava l’inverno.
Ma odiava ammalarsi nel periodo delle vacanze di Natale.
 Prese le chiavi dell’auto si precipitò nel vialetto di casa e si fiondò in auto.
Dopo un’oretta era di ritorno a casa con un pino legato al tettuccio dell’auto.
Con molta fatica lo mise a terra e nel momento che si girò verso la porta di casa sua, per poco non cadde a terra.
 Era lì, lui era lì, con la sua immancabile sigaretta tra le labbra, giubbotto di pelle nera, jeans stretto nero che gli fasciavano perfettamente le gambe.
Era appoggiato al muro rosato di casa sua, con il capo chino e un ginocchio alzato.
Le mancò il respiro per quello che le parvero minuti se non ore.
Era un mese che non lo sentiva e non lo vedeva.
Con la poca forza rimasta riprese il controllo di se stessa.
Si schiarì la voce, Zayn soltanto allora si accorse di lei, era così concentrato sul discorso che le doveva fare tanto che non si era accorto che la ragazza era ha tre passi da lui.
Fece un ultimo tiro alla sua sigaretta prima di buttarla e spegnerla.
Cacciò fuori una nuvoletta di fumo e fece un profondo respiro prima di sussurrare un flebile “Hey”
La sua voce, cavolo quanto le era mancata.
“Ciao”rispose Lexy concentrandosi al massimo per non scoppiare in lacrime.
“Come va?”le aveva chiesto il moro.
No, Lexy non ci poteva credere, non poteva presentarsi così di punto in bianco davanti casa sua e chiederle-tutto bene?- era ovvio che non andava tutto bene, gli era mancato, la sua voce, i suoi occhi, il suo sorriso, il suo renderla sempre felice, il suo essere geloso, i suoi baci, il suo abbraccio che ti faceva sentire protetta, il suo profumo che ti mandava in tilt il cervello, certo che non andava tutto bene.
“Potrebbe andare meglio.Cosa vuoi? Cosa ci fai qui?”-ecco l’acidità che l’accompagnava sempre si fece viva. “Sono qui per te. Voglio parlarti.”rispose Zayn avvicinandosi piano piano, passo dopo passo a lei.
“Bhè lo sati facendo. E io non voglio ascoltarti.”
Lo sorpassò e iniziò a marchingegnare con le chiavi per poter entrare, quando finalmente la porta si aprì, prima di farla entrare Zayn le afferrò un polso facendola girare di scatto.
“Scappa quanto vuoi, ma tu oggi mi ascolterai”
La ragazza lo guardò furente, strattonò il suo braccio liberandosi dalla presa salda del ragazzo e sibilando un duro “NO” entrò dentro sbattendo la porta.
Il ragazzo dopo pochi minuti si riprese e guardando avanti a sé abbozzò un sorriso, un enorme pino arieggiava nel vialetto.
Quando fù dentro Lexy si accasciò a terra strusciando vicino alla porta, con la testa tra le mani e le ginocchia stretta al petto,  dopo un paio di minuti si rese conto di aver lasciato il suo povero albero fuori in compagnia di quel ragazzo che da un anno e mezzo era entrato nella sua vita con uno schiocchi di dita, e che lei odiava così tanto perché la sua vita dipendeva ormai da molto tempo da quegl’occhi così intensi.
Si rialzò e decisa a fare l’albero, riuscì fuori sperando che Zayn non ci fosse, ma quando spalancò la porta di casa, il giubbotto di pelle del moro invase la sua visuale, era ancora lì, appoggiato questa volta alla macchina della ragazza.
Lexy fece finta che lui non ci fosse, e si diresse spedita verso il suo povero albero, cercò in tutti i modi di portarlo dentro ma con scarsi risultati, dopo dieci minuti di sforzi, imprecò qualcosa e stava per tornare in casa, decisa a lasciare l’albero lì fuori.
Nelle sue orecchie riecheggiò la risata di Zayn che prontamente prima che lei entrasse gli urlò “Se mi lasci parlare ti porto dentro l’albero”  e lei avrebbe voluto dirgli di no, ma il suo spirito natalizio prevalse. “Solo perché ci tengo a fare l’albero.”
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte, prese di peso l’abete e senza molta fatica lo portò dentro. Lo posizionò dove Lexy gli aveva indicato e si fiondò avanti al camino. “Ah..calore..” si soffiò nelle mani prima di porle avanti al fuoco che ardeva.
“Avrei voluto vedere quanto tempo mi avresti fatto aspettare lì fuori.”
 La stuzzicò il moro mentre Lexy usciva dalla cucina con uno scatolone.
“ Non provocarmi, sai benissimo che posso sbatterti fuori all’istante,comunque ora parla, così finiamo questa buffonata.”
Rispose in modo gelido Lexy.
“Bene.Volevo parlarti di Jasmin.”
 Disse il ragazzo avvicinandosi di poco alla ragazze che aveva di fronte.
“No. Se devi parlarmi di questo non voglio ascoltarti.”
“Per favore lascia che ti spieghi”
“No, mi basta quello che ho letto e visto.Addio Zayn.Quella è la porta”Lexy prese il ragazzo per un braccio e lo sbattè letteralmente fuori casa.
 Zayn stava seriamente pensando di tornarsene a casa e di dimenticarla definitivamente, ma una parte di se gli diceva che non doveva arrendersi, di fatti si sedette avanti alla porta pescando un’altra sigaretta.
Lexy non si capacitava, come aveva potuto sbatterlo fuori, lui era lì per lei, per riappacificarsi e lei che faceva?! Lo cacciava.
Si, si era comportata da stronza e lo sapeva, ma voleva vedere lui fin quanto era disposto a fare per lei. Dopo quasi un’ora e mezza che stava addobbando l’albero si ricordò che delle luci colorate che servivano per finire la sua “opera d’arte” era negli altri scatoloni in garage. 
Si diede mentalmente della stupida, scese dallo scaletto e uscì fuori, sorprendendosi di trovarsi ancora per la terza volta avanti agl’occhi un giubbotto nero in pelle.
Si diresse spedita al garage e quando ne uscì dopo dieci minuti, prima di rintanarsi in casa sussurrò un lieve “entra, aiutami a fare l’albero, sentiamo cosa hai da dirmi.”
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e si fiondò di nuovo vicino al camino.
“Ti ascolterò, non ti interromperò, dopo di chè, sparirai dalla mi vita.”
Disse sempre con tono duro Lexy mentre saliva lo scaletto per finire di appendere qualche ultima pallina in cima la suo albero.
“Va bene come vuoi” sospirò Zayn. “Allora devi sapere, che è da quando sono entrato nella redazione, due mesi prima di te, che Jasmin ci prova con me, all’inizio avevo seriamente pensato di starci, mi avrebbe fatto comodo, visto che lei era il capo, ma dopo due mesi sei arrivata tu, e hai sconvolto tutti i miei piani, tutta la mia vita. I tuoi occhi, il tuo sorriso, il tuo modo di ridere, di fare, cavolo mi hanno dato alla testa, all’inizio ti odiavo perché dopo neanche un mese che eri in redazione, già tutti ti amavano, tutti nessuno escluso, io invece avevo dovuto faticare per farmi un conoscente lì dentro. Poi ti ho conosciuta meglio siamo diventati amici ma a metà della nostra amicizia mi sono accorto che da te tutto quello che volevo era un qualcosa che andava al di là della pura e semplice amicizia. Ho iniziato a sognarti, a desiderarti, a volere che le tue labbra si posassero sulle mie in continuazione, a volere il tuo profumo sui miei vestiti, a stringerti la mano, a passeggiare con te e sentirmi fiero guardando gli altri ragazzi e facendoli capire che tu eri mia, che ero fortunato a d averti. Ed è buffo che questo te lo stia dicendo solo ora dopo 8 mesi che siamo stati insieme.” Zayn si bloccò, sospirando e pensando che questo avrebbe dovuto dirglielo molto tempo fa, per farla sentire più sicura, un flebile “continua” da parte della ragazza, che nel fra tempo era rimasta interdetta da tutto quel fiume di parole, lo fece sussultare alzò lo sguardo e la vide in cima alle scale, con una pallina rossa nella mano destra e la mano sinistra che tremava, e Lexy pensò che era un bene che non riuscisse a vederla in volto, perché i suoi occhi minacciavano di cacciare lacrime. Il moro fece un lungo sospiro e continuò, “Quando finalmente ci siamo messi insieme, Dio se ero felice, finalmente ti avevo per me, ma quella vipera di Jasmin non faceva altro che separarci, addirittura accoppiandoti con quel Chris dei miei stivali, Cristo se ero geloso, passavi tutto il tempo con lui, ma tu non mi hai mai dato modo di credere che tra di voi ci fosse qualcosa. E questo ha contribuito solo ad avvicinarci sempre di più. Ero così felice che il nostro rapporto fosse così solido, ma poi tutto è precipitato, hai letto quella e-mail e tutto è cambiato, quando me l’hai sbattuta in faccia non potevo crederci, e quando mi hai lasciato solo sul ciglio della strada scappando via in lacrime, mi sono sentito così male, credimi, questo mese è stato piuttosto difficile, ho vissuto una notte perpetua, da quando non c’eri più il mondo per me non era più a colori. Il sole non sorgeva più.”altra pausa, altro sospiro.”Te lo giuro Lexy, tra me e Jasmin non c’è mai stato nulla, neanche in quei due mesi in cui tu non c’eri, mai, mai nulla, neanche uno sfioramento. Ha architettato tutto lei per far si che noi ci lasciassimo. Ha inventato tutto, le ho fatto una scenata e mi ha confessato tutto e dopo mi sono licenziato, ora lavoro in un’altra redazione. Puoi chiedere anche a Liam, era presente quando è successo. Ti giuro, Lexy è andata così, non ti ho mai tradita, neanche con il pensiero. Credimi. Io ti amo.” E in quel preciso istante, Lexy si girò di scatto a guardare Zayn e un piede le scivolò da sopra al gradino dello scaletto facendole perdere l’equilibrio, Zayn prontamente si gettò sotto di lei, prendendola in braccio. Lexy pensava di essersi rotta qualcosa, ma quando si rese conto che possenti braccia la tenevano si decise ad aprire gli occhi, posò il suo sguardo in quello di Zayn, lui le sorrise appena “sempre la solita sbadata” le sussurrò. Lexy dopo giorni che non sorrideva più, gli rivolse uno dei suoi sorrisi più belli. “Mi sbatterai ancora fuori casa?”gli chiese in tono divertito il ragazzo, “Dipende da quanto tempo impiegherai a baciarmi.” Rispose lei.
E finalmente Zayn fece unire le loro labbra, che si erano desiderate per tutto il tempo che i due ragazzi erano stati insieme, le loro lingue finalmente si riunirono, e Lexy si strinse così tanto al corpo di Zayn al punto da farli diventare un’unica persona. Zayn lentamente, senza mai farla staccare da se la mise a terra, e cinse i suoi fianchi con le braccia mentre lei si aggrappava al suo collo. Le era mancato, tutto di lui le era mancato. Strinse così forte gli occhi che le uscirono le lacrime che bagnarono le loro bocche. Zayn se ne accorse e si staccò di poco da lei. “Cosa c’è? Perché piangi?”, le chiese.
“E’ che..mi sei mancato così tanto..Dio..odio piangere..io..oh andiamo..Ti amo anche io idiota” disse abbozzando un sorriso e asciugandosi le lacrime in malo modo. Il moro sorrise felice,”Quindi sono perdonato?”continuò a chiederle,”Certo imbecille. E ora baciami, baciami e baciami ancora.” Il ragazzo non se lo rifece ripetere due volte e si fiondò di nuovo su quelle labbra che gli erano mancate cosi tanto. Rimasero in piedi nel salotto, abbracciati, stretti l ‘uno a l’altro per un tempo che parve infinito, colmando il silenzio solo dai loro respiri e dal battiti frenetico dei loro cuori. E nel frattempo, fuori iniziò la prima neve di Dicembre.

 


Buuuona Seraaa.
Questa OS mi è uscita in un momento di totale noia, sper che vi piaccia.
Credo sia moolto sentimentale, non saprei, perchè io sono decisamente poco sentimentale.
Babbè, spero che mi facciae sapere cosa ne pensate. Ciiiau Anto. <3
  
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