Questa storia ha come protagonista Tenten, affezionatasi a Lee così tanto, da finirne innamorata.
In pratica si racconta come una profonda amicizia possa diventare anche una storia d'amore.
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tenten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Era una bella mattina di primavera e Rock Lee era costretto in ospedale
per delle ferite riportate nell’ultima missione. Naturalmente
decisi di andarlo a trovare. In fin dei conti si era ferito in quel
modo per proteggere me.
Ero ancora per strada. Camminavo lentamente, e pensavo a come avessi
abbassato d’un tratto la guardia. A come Lee si fosse messo
fra me e l’affilato kunai. A come il suo sangue fosse
schizzato ovunque. A come mi fossi disperata, pensando che fosse morto
a causa mia. A causa di un mio errore. Era stato un incubo, finito solo
con l’arrivo a Konoha.
Quando arrivai nella sua camera lo trovai sveglio. Non me lo sarei mai
aspettata: aveva perso molto sangue.
Mi sentivo già meglio.
- Lee! Ti vedo meglio di ieri! – dissi sorridendo
Lui mi sorrise in modo smagliante.
- Tenten! Mi rimetterò presto! Sai…ho avuto le
cure di Sakura… - e arrossì vistosamente.
Ne era ancora innamorato perso. Che ci trovasse, non l’avrei
mai saputo dire. Era sì una bella ragazza, ma lo faceva solo
soffrire! Si comportava da grande amica, era sempre premurosa nei suoi
riguardi, ma lo faceva solo stare male. Sakura non si rendeva conto che
lui, da lei, non voleva una semplice amicizia.
- Spero stia bene – gli sorrisi. In realtà pensavo
il contrario.
Scese il silenzio.Ero imbarazzata. Entrambi sapevamo bene cosa fosse
successo: lui aveva rischiato la vita per salvarmi.
Nessun’altro l’avrebbe fatto per me, anche se
sicuramente Lee l’avrebbe fatto per altri (soprattutto per
una certa persona).
Quel gesto, che per lui non aveva molto significato, per me era
importantissimo, perché provava quanto Lee mi volesse bene.
Era l’unico vero amico che avessi.Ero commossa. Stavo
cominciando a piangere. Avevo pianto per tutta la notte. Sorrisi tra le
lacrime.
- Grazie, Lee – riuscii a mormorare, accennando un inchino.
Lui cominciò a ridere un po’ imbarazzato.
- Figurati! Sai che quando io sono nei paraggi, la vita dei miei
compagni di squadra è sempre al sicuro! -
Mi rabbuiai d’un tratto.
- L’hai fatto solo perché siamo compagni di
squadra? Io pensavo che tu mi avessi salvato la vita perché
sono tua amica! -. Ma che stavo facendo? Lo stavo rimproverando per
avermi salvato la vita per un motivo e non per un altro? Che stupida.
L’importante, in fin dei conti, era che lui me
l’avesse salvata, no?
Era sconvolto. Non sapeva che dire.
In quel momento si aprì la porta. Era Sakura. Con un fiore
in mano.
Lo riempiva anche di fiori? Di questo passo lui non l’avrebbe
mai dimenticata e avrebbe continuato ad illudersi e a soffrire.
La guardai male, malissimo. Lei restò un po’
interdetta, ma alla fine rivolse un gran sorriso al malato e lo
salutò.
- Sakura-san! – rispose Lee, entusiasta. Sembrava si fosse
già dimenticato della mia presenza.
Cominciarono a chiacchierare, escludendomi dalla conversazione.
Ridevano, si divertivano. Io stavo per scoppiare! Lei sembrava tanto
una civetta…le avrei voluto spiegare quanto Lee stesse male
a causa dei suoi comportamenti.
Se non fossi uscita subito dalla stanza, le sarei di certo saltata al
collo, strangolandola.
- Ciao, Lee – dissi e corsi via.
Arrivai a casa in lacrime. Non volevo che Lee stesse male per quella
stronza! Le piaceva solo avere tanti ammiratori intorno, la faceva
sentire importante. E non avrebbe voluto che Lee si dimenticasse di
lei, perché lui era sempre disposto ad aiutarla, a farla
sorridere e anche a salvarle la vita.
Ma, in quel momento, stavo male anche per me stessa: pensavo che Lee mi
avesse salvato la vita perché tenesse a me, invece
l’aveva fatto perché ero una sua compagna di
squadra.
Mi aveva davvero delusa.
Tenten gelosa di Lee. Che ne pensate? Non so ancora bene come farla
finire, ma so che ne succederanno delle belle…
Comunque ditemi se continuare o meno la storia, se vi sembra un inizio
promettente. Siate sinceri, per favore.