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Autore: Jane41258    14/12/2012    4 recensioni
Il sorriso di lei, quello dedicato solo a lui, era di gran lunga l’addobbo più bello e prezioso della sua vita.
Flash Shikatema, ultrafluff
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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No ma da dove mi viene sta roba? Vi giuro che avevo progettato una oneshot angst coi controcazzi -ispirata alla morte di voi sapete chi T_T- e che prendeva anche il prompt che avevo assegnato "Addobbi".
Invece dopo esserci stata inchiodata due giorni, l'ispirazione sparisce e mi viene in mente quest'immagine in mente, stile conversione sulla via di Damansco. Cancello la mezza one shot e scrivo questa roba stucchevole ultrafluff che solo lo ShikaTema al mondo è capace di estrarre dal mio freddo corpo robotico.
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con il prompt addobbi.
Sono consapevole di quanto sia profondamente insulsa, ma come immagine mentale rendeva meglio *_* e lo ammetto, già sono in ritardo e mia madre ha beccato una colica, ho dovuto stringere i tempi ;_; e si sa che sottoscadenza tiro fuori una scrittura abominevole.
Lo ShikaTema è la mia coppia preferita het ma non sia mai che riesca a scriverci qualcosa di decente ;_; per un motivo o un altro. Perchèèèèèèèèèè?
Sarebbe una oneshot, ma facciamola passare per flash XD








La stanza era tutta addobbata, al centro c’era un albero di Natale che quasi sfiorava il soffitto, con i rami stracolmi di neve finta, dolcetti appesi, palle dorate luccicanti, lucine e una stella su in cima; appese alle pareti corone scintillanti rosse e oro con verdissimi rami finti d’agrifoglio che vi si intrecciavano, la tovaglia era rossa come il fuoco, al centro c’era un candeliere d’argento con candele vermiglie e infine nello spazio di parete accanto la vetrina Temari aveva preparato un presepe in sughero lungo più di due metri.
Shikamaru si accoccolò meglio nel proprio kimono da casa, verde smeraldo, e sbadigliò. Era la vigilia di Natale e ancora Temari non era tornata da lavoro: erano una famiglia benestante, ma dovevano lavorare in due e la donna era la designer di punta dell’indistria di ventagli, l’Uchiha corporation... Shikamaru lo sapeva com’era Fugaku-sama, non era contento se i suoi dipendenti non sprevano fino all’ultima goccia di sangue sul lavoro.
E quella stanza per quanto addobbata sembrava davvero vuota a Shikamaru, come fosse una capanna di legno fredda e misera e veramente non riusciva a entusiasmarsi davanti quegli addobbi, a lui in realtà manco piaceva il Natale, la considerava, alla stregua di San Valentino e del White day, una festa puramente consumistica, la degenerazione di una celebrazione di una religione che nemmeno apparteneva alla loro cultura.
Quando sentì la porta aprirsi, non si scomodò ad alzarsi, i muscoli del suo culo stavano amoreggiando col divano e non aveva intensione di dividerli.
Temari raggiunse la cucina con passo pesante.
“Eccoci qua, siamo alle solite, è nervosa” pensò l’uomo sbuffando.
Temari non sorrideva quasi mai, a nessuno. Non era una donna noiosa ma certamente autorevole e un po’ seria, di quelle che non sprecavano sorrisi.
E quando quel Natale , Shikamaru la vide fermarsi, spalancare un po’ gli occhi contemplandolo e aprirsi nel più bel sorriso del mondo capì che il Natale era sacro anche per lui, perchè poteva passarlo con lei. Era sacro per lui ogni giorno che poteva passare con sua moglie.
Si alzò, fissandola incantato.
“Buon Natale” le bisbigliò sulle labbra e la baciò in bocca, rapito. Solo sentire il suo respiro sulle labbra lo faceva sentire ubriaco d’amore.
Temari non sorrideva quasi mai, ma dopo una lunga estenuante giornata sul lavoro -no, Uchiha-san non se ne fregava assolutamente nulla che fosse la vigilia di Natale- ritrovare la casa calda e luminosa e suo marito, bellissimo, che l’aspettava le fece lo stesso effetto di un bagno caldo. Lei e Shikamaru erano stati fidanzati dieci anni a distanza, struggendosi davanti a schermi di computer e ora non riusciva a credere che finalmente vivessero insieme, a Hoshigakure no Sato. Nè a Konoha, né a Suna avevano fatto il loro nido, ma nel Villaggio nascosto tra le Stelle. La loro casa era bellissima e addobbata per Natale come un gioiello, tuttavia a rendere quell’appartamento “casa” e quell’atmosfera “natalizia” non era l’albero né il presepe  ma il calore familiare del petto di Shikamaru. “Buon Natale, Crybaby” mormorò lei e sorrise, sentendo una grande emozione distenderle le labbra.
“Buon Natale, Seccatura”
Non era nemmeno troppo curioso che lui stesse formulando un pensiero analogo a quello della sua anima gemella, dopotutto avevano sempre avuto una grande intesa: il sorriso di lei, quello dedicato solo a lui, era di gran lunga l’addobbo più bello e prezioso della sua vita.
   
 
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