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Autore: afraidofspoon    15/12/2012    5 recensioni
Così le feci una domanda semplice, ma efficace. Il problema sorse quando il mio "Come mai non ti piace l'asilo?" mi uscì dalla bocca come un'accusa.
E lei seppe tenermi testa. Alzò di nuovo lo sguardo e per un istante mi sentii trafiggere dai suoi occhi.
Ebbi paura mentre si avvicinò al mio viso; un gesto che mi fece rimanere completamente spiazzato e con le spalle al muro per il timore.
-Lo odio perché non è Hogwarts!- Mi disse con un disprezzo tale da farmi sentire come un castello di carte che vola con un semplice soffio.

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Non aspettatevi rose e fiori.
Ah, e siate clementi per favore. È la mia prima Fan Fiction sui One Direction.
afraidofspoon
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prefazione.

 

La guardai con occhi spalancati: era l’essere più bizzarro che avessi mai visto. Portava dei grandi occhiali sul naso, dalla montatura nera e rotonda; i capelli biondi erano corti, esattamente quanto i miei. Aveva uno strano oggetto in mano, una bacchetta di plastica nera lucida.
Guardò con disprezzo tutta la sala grande dell’asilo e assunse un’espressione per nulla appagata, anzi.
Tratteneva le lacrime dietro le grandi lenti, stringendosi alla gonna della donna che registrai automaticamente come sua madre.
Inorridii: come poteva, qualcuno, non adorare la scuola?
Scrollai le spalle al pensiero e decisi che avrei dovuto farle cambiare idea.
Così, appena i suoi genitori riuscirono a scappare fuori dall’istituto, mi avvicinai alla bambina dai capelli biondo miele - che si era isolata al tavolo coi colori - e mi sedetti accanto a lei.
-Ciao- la salutai, rubandole un pastello dalla scatola alla sua destra.
Lei mi guardò con obiezione e tacito silenzio. Mi scrutò a lungo ed io non seppi mantenere il suo sguardo, nonostante fossi abbastanza sfacciato e schietto come bambino.
-Tu come ti chiami?- aggiunsi riprendendo il mio coraggio,  mentre lei tornò tranquillamente a disegnare uno strano e familiare simbolo sul foglio.
-Cosa ti importa?- domandò lei di rimando, ripassando energicamente il simbolo, talmente tante volte che mi aspettai che il foglio s’incenerisse sotto la punta del suo pennarello rosso.
Alzai le spalle e decisi di arrivare al sodo. Così le feci una domanda semplice, ma efficace. Il problema sorse quando il mio “Come mai non ti piace l’asilo?” mi uscì dalla bocca come un’accusa.
E lei seppe tenermi testa. Alzò di nuovo lo sguardo e per un istante mi sentii trafiggere dai suoi occhi.
Ebbi paura mentre si avvicinò al mio viso; un gesto che mi fece rimanere completamente spiazzato e con le spalle al muro per il timore.
-Lo odio perché non è Hogwarts!- Mi disse con un disprezzo tale da farmi sentire come un castello di carte che vola con un semplice soffio.
Infine la Strana si allontanò, lasciandomi tra perplessità e paura, e andò a sistemarsi lontano da me.
Ci fissammo a lungo, distrattamente arrivai alla conclusione: bastava far sì che l’asilo diventasse la scuola di Harry Potter. Scoppiai a ridere, e dopo essermi ripreso dallo spavento mi alzai e rubai quel pennarello rosso con cui stava disegnando prima la bambina; senza farmi troppi problemi, quando le fui vicino le scostai la frangia dalla fronte e vi disegnai una saetta rossa.
-Ecco- dissi sotto il suo sguardo stupito e più sereno. -Ora puoi far finta che lo sia.
Aspettai che reagisse, che magari mi dicesse “Adesso va meglio” o che semplicemente mi ringraziasse.
Invece rimase impassibile per un tempo che a me parve lunghissimo. E poi esplose, e nei suoi occhi lessi una gioia immensa: mi gettò le braccia al collo e mi stritolò in un abbraccio.
E rimasi per la seconda volta spiazzato dal suo gesto.
Eppure fu piacevole la sua stretta, anche se durò davvero poco. Mi fece un sorriso, arrossendo violentemente.
-Ti va di essere mio amico?- mi chiese tutto d’un fiato.
Sorrisi a mia volta e tesi la mia mano verso la sua: -Sì. Piacere- dissi, -io sono Harry.
Lei mi guardò e stingendo la mia mano obiettò: -Anche io sono Harry!
La guardai, seriamente perplesso. -Ma sei una femmina!- sbottai.
-Mi chiamo Erika, ma se siamo ad Hogwarts io divento Harry Potter- disse semplicemente, lasciandomi cadere le braccia lungo i fianchi.
-Io mi chiamo Harold, ma a Hogwarts sarò Harry Styles!





Saaaaaalve :3
Nuova "scrittrice". Notate quant'è figo il nickname *o*
afraidofspoon ---> LIAM *^*
Anyway, questa sopra è solo una prefazione, non criticatemi solo perché è davvero stupida. Mi serviva un'introduzione e poi, grazie a questa piccola prima parte, si spiegheranno tante cose che succederanno poi. Ammetto che non so cosa ne verrà fuori, non ho una trama precisa... boh!
Scusatemi gli eventuali errori di battitura, ho scritto di getto.
Spero che vi sia piaciuta!
Fatemi sapere se devo continuare :')
A presto, spero!


afraidofspoon
  
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