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Autore: TwistedRocketPower    15/12/2012    2 recensioni
Traduzione ad opera di Leana
Quando Kurt aveva nove anni, sua madre, una donatrice di organi, morì. Ora, a diciassette anni, Kurt è alla ricerca di chi ha ricevuto il suo cuore... ma, finirà per trovare molto di più.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Traduzione, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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-IN A HEARTBEAT-

CAPITOLO 2 - FIND






 “Non ha sofferto”

 

 

 

C’erano tanti Blaine Anderson… beh, in realtà non molti, ma abbastanza per i gusti di Kurt. 

Non si aspettava di certo che fosse facile, Anderson era un cognome piuttosto comune, ma sapeva che sarebbe stata una cosa magica se un solo Blaine Anderson avesse Facebook e sul suo profilo ci fosse stato scritto a grandi lettere “SONO QUELLO CHE STAI CERCANDO, KURT!”

Si, sapeva che era completamente irrealistico, ma si può sognare, no? 
 

Kurt restrinse la ricerca escludendo chi sembrava avere oltre i vent’anni. Sapeva che chi aveva il cuore di sua madre, dalla cartolina che aveva mandato, doveva avere intorno alla sua età. 
 

Cliccò sul primo profilo e scoprì che nonostante quella persona sembrasse davvero giovane, aveva ventisei anni. Successe altre due volte, un ragazzo aveva ventiquattro anni e l’altro trenta. 

Il prossimo ragazzo viveva in Nevada, aveva diciotto anni, ma era anche un alcolizzato. Praticamente tutte le foto mostravano diversi tipi di feste, tutte a base di alcol. 
 

Mentre valutava la possibilità che il Blaine che stava cercando fosse proprio lui, si rese conto che chi aveva scritto la cartolina aveva fatto la promessa di prendersi cura del cuore di sua madre e Kurt si aspettava che mantenesse quella promessa. Sapeva che Blaine Anderson era piccolo quando aveva scritto la cartolina… ma è davvero una cosa che si può dimenticare? Chi avrebbe fatto marcia indietro su una promessa del genere?

 
Ben presto tornò alla pagina di ricerca e cliccò sull’ultimo ragazzo della lista. 
 

Questo Blaine Anderson sembrava essere una persona molto privata. Tutto ciò che Kurt poteva vedere era che aveva diciassette anni, era un maschio e che andava a scuola alla Dalton Academy. 
 

Nella sua foto del profilo c’erano quattro ragazzi, tutti in uniforme, con le braccia intorno alle spalle dell’altro. Sorridevano tutti e sembravano buoni amici. 
 

La foto stessa fece sorridere Kurt. 
 

Cliccò su essa per vederla meglio, ma non ci riuscì… a quanto pareva questo Blaine Anderson era veramente una persona molto privata. 
 

Tutto qui. Questo era quello che aveva per andare avanti. Non c’era niente che provasse che quel Blaine Anderson era la stessa persona che aveva ricevuto il cuore di sua madre. Nessuno segno che avesse almeno problemi di cuore. Kurt doveva solo basarsi su una sensazione. E forse era più di una sensazione di rifiuto, non volendo che fosse proprio l’alcolizzato, ma il passo successivo che fece Kurt fu andare su Google e digitare ‘Dalton Academy’ nella barra di ricerca. 

Il primo sito che venne fuori era quello della scuola e rapidamente ci entrò. 

Quando la pagina finì di caricare, la prima cosa che vide era dov’era situata la scuola. 

Westerville, Ohio.
 

Kurt sapeva, dai viaggi che aveva fatto con suo padre per andare a prendere alcuni ricambi di automobili, che Westerville era a poco più di un’ora di distanza da lì. 

Sorrise ampiamente, il suo cuore saltellava dall’eccitazione.

Saltò dalla sedia, corse al piano di sotto e di diresse direttamente in garage, sapendo che suo padre stava fingendo di pulirlo per Carole.
 

“Papà! Papà! Papà!” ripeté Kurt ad alta voce una volta raggiunto il garage. 

Burt sbatté la testa contro uno scaffale. “Ahi!” gemette voltandosi verso Kurt, strofinando la testa. “Che cosa c’è Kurt?” 

“L-l’ho trovato! Voglio dire, credo di averlo trovato! Potrei averlo trovato!” Kurt saltava su e giù, battendo le mani. 

“Kurt” disse suo padre, avvicinandosi a lui. “Calmati e dimmi di cosa diavolo stai parlando” 

Kurt sospiro e alzò gli occhi al cielo. “Il ragazzo che ha ricevuto il cuore della mamma. Abita a un’ora di distanza, voglio dire, se è lui. Voglio davvero, davvero incontrarlo. Si chiama…”
 

“Ehi, Kurt. Fermati un secondo”
 

Kurt fece un respiro, dando a Burt la possibilità di parlare.
 

“Non andrai a incontrarlo, Kurt”
 

Kurt aggrottò le sopracciglia, confuso. “C-cosa vuoi dire?”
 

“Kurt, non ti ho dato quelle lettere in modo che tu possa andare a incontrare queste persone. Una volta che avrai diciotto anni, se sentirai ancora il bisogni di incontrarlo, potrai farlo.”
 

“Ma, papà…”
 

“Quanti anni ha, Kurt? L’hai chiamato ragazzo”
 

“Lui ha… ha la mia età”
 

“Quindi è minorenne?”
 

Kurt incrociò le braccia. “Papà, non capisco cosa intendi dire”
 

“E’ giovane, Kurt. E se lui non volesse conoscerti? E se non volesse pensare al fatto che il cuore che ha non è il suo? E se fosse omofobo?”
 

“Cosa?”
 

Burt fece un passo verso Kurt, appoggiando una mano sulla sua spalla. “Questa non è una fiaba, Kurt. Ti aspetti di incontrarlo, di dirgli chi sei, magari di abbracciarlo e di dirgli che sei felice di averlo conosciuto, ma non voglio che tu sia deluso se questo non accadrà. Sei ancora troppo giovane, Kurt”
 

Kurt spinse via la mano di Burt. “Ma papà, quando mi hai dato le lettere avevi detto che ormai ero abbastanza grande e ora mi stai dicendo che non lo sono più? Non ha senso”
 

“Si trattava solo di leggere delle lettere, Kurt. Nulla di più”
 

“Quindi mi hai dato una speranza per poi togliermela?” chiese Kurt alzando la voce. “E’ completamente ingiusto, papà!”
 

“Kurt, non sappiamo nemmeno se questo ragazzo è quello giusto” esclamò Burt, superando la voce di Kurt. “L’hai detto tu stesso! E’ solo una possibilità!”
 

“Ma devo provarci, papà! Mi chiederò per sempre se sia lui o no e ho la sensazione che…”
 

“Basta Kurt, la mia risposta è no”
 

Le lacrime traboccarono dagli occhi di Kurt. Diede le spalle a suo padre, rapidamente uscì dal garage, passando di corsa per la cucina e andando dritto in camera sua, chiudendo a chiave la porta.



 

 

Dopo aver dato un paio di minuti a Burt, Carole andò in garage. “Di cosa si tratta?” chiese.
 

Burt sospirò. “Kurt pensa di avere trovato il ragazzo che ha ricevuto il cuore di Lizzie”
 

“Oh mio Dio” rispose Carole. “E’ incredibile… e veloce”. Guardò l’orologio. “Ha avuto quelle lettere solo due ore fa… perché era così sconvolto?”
 

“Perché gli ho detto che non poteva incontrarlo. A quanto pare questo ragazzo abita a un’ora da qui”
 

Carole si sedette su uno scatolone pieno di vecchi libri. “E perché non può incontrarlo?”
 

Burt sospirò di nuovo, girandosi verso un scaffale che stava (non) pulendo. “Perché hanno entrambi diciassette anni. Sono troppo giovani per affrontare una cosa del genere. Hanno bisogno di aspettare finché non saranno più grandi, più maturi”
 

“Non avevi dato quelle lettere a Kurt perché era maturo?”
 

“Kurt è maturo, Carole, ma l’altro ragazzo? Kurt non è nemmeno sicuro che sia la persona giusta, ha solo una sensazione. E se, dopo averlo incontrato, questo ragazzo si prendesse gioco di lui, lo odiasse, o gli dicesse di stargli lontano? Spezzerebbe il cuore a Kurt”.
 

Carole annuì. “Capisco cosa intendi…”. Fece una pausa mentre si alzava, avvicinandosi a Burt. “Ma è davvero per il cuore di Kurt che ti preoccupi… o del tuo?”
 

Detto questo, si volto e tornò in casa, lasciando Burt a pensare.

 

 


 

 

La mattina seguente, dopo aver tenuto la porta di camera sua chiusa a chiave tutta la notte, Kurt uscì dalla stanza giusto in tempo per andare a scuola.
 

Salutò Carole e uscì insieme a Finn, ma non disse nulla a Burt.
 

Passò metà del viaggio in silenzio, finché Finn non ce la fece più.
 

“Tutto bene, amico? Sei stato tranquillissimo per quasi tutto il tragitto”.
 

“Non sapevo che dovessi farti divertire”
 

“Non devi, ma di solito parli sempre di qualcosa”.
 

“Sto tentando di concentrarmi sulla strada, Finn, in modo da evitare qualsiasi incidente mortale”.
 

Finn fece un respiro profondo. “Kurt…”
 

“No, Finn… ho solo avuto una brutta giornata, okay? Non è niente”
 

Finn sospirò. “Okay”
 

Il resto del viaggio fu tranquillo, nessuno dei due fece uno sforzo per parlare.
 

Quando, finalmente, arrivarono a scuola, Finn scese in fretta dalla macchina, saltellando fino a raggiungere Rachel e camminandole affianco.
 

Kurt aprì la borsa, tirò fuori un pezzo di carta preso dal suo taccuino, scrisse l’indirizzo sul navigatore e uscì dal parcheggio.
 

Non gli importava cosa aveva detto suo padre, stava andando a conoscere Blaine Anderson.

 

 

 

 

 

Note dell’autore:

Wow! Non mi aspettavo così tante recensioni per il primo capitolo! Grazie mille, ragazzi!
Spero che vi piaccia anche il secondo capitolo! Blaine apparirà solo in quello successivo, ma non vi dirò altro ;)

Fatemi sapere cosa ne pensate!

 

  
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