Fiocchi di neve cadono lenti in una gelida notte d'inverno.
Un ragazzo è appeso nel nulla, aggrappato sui gradini dell'aria, seduto nel vuoto; é circondato da dolci, teneri e piccoli fiocchi di neve, tanto belli quanto la tristezza dell'aura di quel giovane.
Guarda in una stanza, ad una bambina che pettina i capelli ad una bambola.
Appoggia le dita sul vetro e lì si cristallizza il suo gelo pungente, egli è destinato a non trasmettere calore ma solo il freddo più glaciale.
Non ha bisogno di aprire una porta per entrare: passa attraverso le particelle scomposte del vetro ed entra nella stanza facendo rabbrividire la piccola bambina.
Dentro tutto si ghiaccia, la povera piccina inizia ad avere freddo e ben presto la bambola cade a terra, il ragazzo sopra di lei ha la bocca contorta in un ghigno, e ben presto ogni traccia di calore scompare dalla stanza.
Una mano piccola e bianca rimane ferma a mezz'aria cercando di toccare qualcosa.
Il freddo velo della morte è calato sui suoi occhi.
Un'ennesima vittima del gelo, l'ennesima vittoria di lui, di Jack Frost.