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Autore: brjngmethehorizon    15/12/2012    3 recensioni
-Sono loro?-
Disse lei sorridendo.
-Si, gli One Direction. Sono loro che mi hanno insegnato a essere forte, a essere molto più indifferente alle parole che mi dicevano. Come disse la mia professoressa “le parole sono come pietre.” Sai? Non aveva tutti i torni, ma loro, i miei idoli.. Mi hanno insegnato a rialzarmi.-
Sonny si mordeva il labbro. Sapeva che tutto quello che dicevo era vero, prese un poster e sorrise.
-Carini..- Commentò, poi sorrise.
-Lui è Liam, Il dolce, serio quando vuole e il più.. Dolce di tutti gli uomini, Lui è Harry, Il pervertito, che chiamavano donnaiolo o puttaniere solo perché amava le donne, non solo quello che hanno di più intimo, ma ama così tanto che.. Non avrebbe il coraggio di toccarle.., Oh, Lui è Niall, l’Irlandese del gruppo. E’ Sempre rimasto Single, per paura di infrangere il suo cuore e ha aspettato la sua anima gemella fino all’età di ventitre anni, alla fine la ha trovata, piaceva a tutte, si chiamava come te. Sonny.- Sonny sbarrò gli occhi. – Anche negli U- mega c’è un’Irlandese. Si chiama Drake! Ora si spiega il perché del mio nome- Disse, i suoi occhi brillavano come fuochi d'artificio.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“I’m Old, but I remember all the little things with that five idiots”
(OneShot)

 
Ripongo il piatto pieno di pasta sul tavolo. Sento la porta di casa aprirsi e venire sbattuta brutalmente da mia figlia.
Mi affaccio e vedo mia figlia che butta la cartella sul pavimento per poi avviarsi scocciata in camera sua. Si limita a lanciarmi un’occhiata.
Sbatte la porta e abbasso lo sguardo.
Sonny è sempre maldestra e materiale, ma oggi particolarmente, lo vedo dal suo sguardo. Molto spesso si avvicina a me e mi abbraccia o mi lascia un bacio sulla guancia.
Problemi adolescenziali.. Sicuro, ma non li so gestire. Terribilmente difficili da riuscir a comprendere.
Entro in camera sua e la vedo buttata sul letto, con la pancia in giù e la testa affondata nel cuscino.
Anche io quando ero giovane avevo quest’abitudine. Tentavo di affogare tutti i pensieri in cuscino con la speranza di soffocarli, ucciderli, togliendo loro l’esistenza.
Mi avvicino al suo letto e alza la testa e mi guarda.
Sta piangendo. Mi sento terribilmente in colpa; non esiste cosa più brutta di un figlio che piange. Ti brucia il cuore.
-Oh, Sonny..-  Mormoro con la voce tremante..
-Mamma...-Disse. La sua voce era spezzata dal piango e mi distruggeva.
Si butta alle mie braccia scoppiando.
Cos’è che gli ho fatto mancare? Santo cielo mi sento così.. così.. Inutile.
Ecco Inutile è il termine adatto. Non posso fare niente per mia figlia che piange.
-Mi.. Band.. Non.. Ce la faccio più!- Dice con qualche singhiozzo.
Possibile che quando piange ti si stringe l’anima?
-Amore, respira e dimmi cos’è successo..- Dico sciogliendo l’abbraccio e prendendo una sua mano e stringendola forte.
Non l’avessi mai fatto.. Sento come delle feriti, cicatrici. Lei ritira la mano bruscamente. Sbarro gli occhi aprendo leggermente la bocca.
Prendo un suo braccio e alzo il maglione che nascondeva tutto.
Esatto, mia figlia è diventata un’autolesionista.
Mi metto una mano sulla bocca sentendo gli occhi inumidirsi.
-Oh, Sonny..- Dico con la voce spezzata dal pianto e cado alle sue braccia e lei riprende a piangere con me.
-Perché Sonny. Perché?!- Mormoro sentendo le lacrime accarezzare il mio volto.
-Mi emarginano.. Dicono che sono.. Imperfetta.. Dicono..- Dice lei con qualche pausa.
-Chi?..- Dico sciogliendo l’abbraccio.
-Mi sento il mondo addosso, tutta colpa loro.-
- Di chi Sonny!- Dico.
Oramai ho i nervi a millle.
-Mamma di tutti, tutti quelli che mi circondano.. Solo perché.. Asolto..- Sussurra. Gli U-Mega?  
-Gli U- mega..?- Dico. Ormai ero tornata seria, ma con gli occhi che bruciavano. Non so se per la rabbia o per la tristezza.
-Si..- Dice lei.
- E allora? Qual è il loro problema?- Dico nervosa.
-Gli giudicano.. Ecco.. Finti cantanti, di conseguenza vengo emarginata perché va di moda odiarli.-
Mi venne un flasch.
-So cosa provi..- Mormoro.
- No, mamma, tu non capisci.- Dice alzandosi dal letto.
- Oh si che ti capisco invece.- Dico alzandomi dal letto.
- Ah si? E cosa provo?- Dice incrociando le mani al petto.
Mi siedo sul letto torturando le mie mani.
-Ti senti il mondo addosso, nessuno ti apprezza, sanno solo giudicare. Vogliono sentire e vedere tutto quello che vedono loro. La vita sembra voltarti le spalle e la felicità è andata a cazzeggiare con Tiziano Ferro.-
Lei alza un sopracciglio e si siede.
-I ragazzi.. Beh, loro sono scemi di loro, non sanno che significa avere un idolo. Loro non hanno mai provato la meravigliosa sensazione di sorridere per una sola frase che una loro canzone dice e che ti rispecchia così tanto che ti viene il latte alle ginocchia sentendola. Mentre le femmine, oltre a aprire le gambe, dovrebbero aprire il cuore, capire che non va bene odiarli solo per essere giudicate “bone” come si dice ora. Come diceva il mio idolo “insultate noi, non loro.” E noi fans dicevamo:”Insultate noi, non loro.”-
Lei sembra essere interessata al mio discorso poetico.
Respiro.
-Lottare per non essere emarginate è bruttissimo. Lottare perché? Perché la prima volta che gli hai ascoltati il cuore ti batteva a mille e il tuo cervello sentiva solo le parole di quella canzone. La prima volta che hai imparato i loro nomi migliorando la loro pronuncia. Imparando a memoria la loro data di nascita, le loro origini. Il bello di tutto? Sentirsi a casa quando vedevi un’altra coetanea portare anche una cosa stupida su di loro, ma sentirti così capita.. Allora si accorgono che sei una dire..fans e ti saltano addosso abbracciandoti e bridandoti:”bro!” Che vuol dire sorella, compare, come vuoi. Ma la cosa più bella è come ringraziavano ogni singola fan per averli condotti lì, e non eravamo poche. Beh, 10.000.000 di fan ti vanno bene in tutto il mondo?-
Lei sbarrò gli occhi.
-Vieni con me.-
La presi per mano.
La portai in soffitta, dove c’era uno scatolo con scritto con un pennarello indelebile nero:”moment”.
Lo presi e lo aprì.
Tolsi la copertina che ci misi sopra per evitare che la polvere danneggiasse tutto.
Presi i poster, i cd.
Mia figlia sbarrò gli occhi.
-Wow.. Allora..-
-Anche io avevo dei idoli alla tua età. Sono qui d’avanti a te. Vedi com’ero ossessionata?-
Dissi. Sorrisi.
Presi un poster e sorrisi, tutti e cinque all’età di ben venti cinque anni, mentre Louis ne aveva Ventisei e Harry? Beh, ventiquattro.
Sempre il più piccolo lui.
-Sono loro?-
Disse lei sorridendo.
-Si, gli One Direction. Sono loro che mi hanno insegnato a essere forte, a essere molto più indifferente alle parole che mi dicevano. Come disse la mia professoressa “le parole sono come pietre.” Sai? Non aveva tutti i torni, ma loro, i miei idoli.. Mi hanno insegnato a rialzarmi.-
Sonny si mordeva il labbro. Sapeva che tutto quello che dicevo era vero, prese un poster e sorrise.
-Carini..- Commentò, poi sorrise.
-Lui è Liam, Il dolce, serio quando vuole e il più.. Dolce di tutti gli uomini, Lui è Harry, Il pervertito, che chiamavano donnaiolo o puttaniere solo perché amava le donne, non solo quello che hanno di più intimo, ma ama così tanto che.. Non avrebbe il coraggio di toccarle.., Oh, Lui è Niall, l’Irlandese del gruppo. E’ Sempre rimasto Single, per paura di infrangere il suo cuore e ha aspettato la sua anima gemella fino all’età di ventitre anni, alla fine la ha trovata, piaceva a tutte, si chiamava come te. Sonny.- Sonny sbarrò gli occhi. – Anche negli U- mega c’è un’Irlandese. Si chiama Drake! Ora si spiega il perché del mio nome- Disse, aveva due fuochi d’artificio che esplodevano nei suoi occhi.
Mi rivedo in lei, anche quando parlavano dei miei idoli s’illuminavano i miei occhi.
Sorrisi. –Lui è Louis, Louis Tomlinson. Il peter pan del gruppo. Il più buffo, ma dolce, simpatico e terribilmente poetico. “Vivi la vita al momento, tutto il resto è incerto.”- Dissi abbassando lo sguardo, poi vidi Zayn.
-Mio dio, lui è Zayn, era il mio preferito.- Dissi io sorridendo e prendendo il poster tra le mani.
-Perché ti piaceva così tanto?- Disse mentre spostò lo sguardo sul poster.
Sorrisi.
-Era il più profondo, serio.. L’unico fumatore Pakistano.. Made in Pakistan!- Dissi sorridendo.
Sonny sorrise.
-Sapeva metterti in cinta con la voce, in effetti lui è vostro padre.- Dissi io.
-Mamma!- Disse lei spingendomi con affetto.
Sorrisi.
-Sul serio, hai una gemella sparsa nel mondo e non si sa dove. È Tua sorella, Made in voice to voice of Zayn Jawaad Malik!-
Ironizzai.
Oddio, Jawaad, ricordo ancora come se fosse ieri quando era “Geiweed” ma continuavo a dire “Gawaad” .. Per non parlare di “Herold” ma continuavo a dire “Harold”.
Presi il cd. Lo guardai e tolsi la polvere.
Sorrisi a quella vista.
Presi il vecchio lettore CD..
Ci infilai il Disco e Partì.. Live While We’re Young.
Sonny sorrise alla vista di quella scena.
-Vivi finché sei giovane.-
Passai avanti e arrivai alla numero 14.
Iniziò quell’assolo di chitarra.
Le loro voci risuonavano nella mia testa, facendomi venire i brividi. Sorrisi.
“Truly, Madly, Crazy Deeply.”
Canticchiai.
-Mamma è una canzone stu..- Non finì di parlare..-Shh..-
L’azzittì.
Sentivo il latte alle ginocchia che tremavano.
Adoravo quella canzone.
Sorrisi.
Sonny si avvicinò a me e sorrise. La guardai e presi la chitarra, la spolverai e iniziai a improvvisare un po’ di quella canzone.
Iniziai a canticchiarla.
Una lacrima mi sgorgò dagli occhi.
Sentivo il cuore battere a mille e sorrisi. Immediatamente passò a “Magic” e sorrisi.
-Mamma son davvero bravi.-
Sorrisi.
La presi per il braccio. -Mamma che fai?!- Disse sorridendo.
Iniziai a ballare con le mani strette alle sue, sorrise, quando finì scoppiammo a ridere e partì “Irresistible”
-Sono fantastici mamma!-
Con il fiatone sorrisi, era bellissimo ricordare tutti quei momenti con tua figlia vicino che rideva e ballava con te.
Una lacrima mi rigò il volto.
Ricordi. Ricordi meravigliosi.
-Sai, sono adulta, vecchia, ma ricordo tutte le piccole cose con quei cinque idioti!-
-Mamma..- Mormorò Sonny.
-Dimmi…-
Partì One Thing, la live. Chiusi gli occhi e immaginai io, dentro quella folla di gente, che gridava, piangeva, saltava.
Felicità da tutt6i i pori per aver realizzato il mio sogno.
-Io c’ero..- Mormorai.
-Mamma..-
Mi voltai verso Sonny.
Mi sorrise.
-Voglio essere come te, cioè, a cinquant’anni che amo ancora i miei idoli come se ne avessi appena sedici e mezzo.-
Sorrisi.
-Quando  t’innamori di cinque voci è difficile dimenticare.-
Dissi richiudendo gli occhi e ritornando a navigare tra i sogni mentre mi cullavo tra le note di “I wish” la Live.
-Directioner is a Promise.- Sussurrai alzando lo sguardo.
 
23 Dicembre 2034
Uscì dal balcone e sorrisi alzando lo sguardo verso l’alto.
-Non ero, non sono, e non sarò una semplice fan. Ho promesso a me stessa che sarei rimasta una directioner, visto?-
Sorrisi, anche se stessi parlando all’aria.
-One Direction.- Mormorai.
 
YEAH.
Tanti auguri a me. Tanti auguri a me.
Vi piace? Oggi mi è arrivato (finalmente) Take Me Home.
In effetti, ti ho portato a casa, viiisto? Cc’:
LOVVATEMI.
No, ok, sembro cogliona. Allora, di solito sono fredda, cioè non metto i “YEAH” alla fine.
Ma mi rompe moolto c’:
Poi non aggiorno da parecchio “I’m not afraid of you.”
Ho fatto un banner troppo figo ma non mi viene niente in mente, ho pensato a tante cose, ma.. non sono sicura di pubblicarla.
Poi ho iniziato una nuova storia.
“The most beautiful mistake in my life”
Tenero vero? C’: Bene, nel primo capitol c’è:”In elaborazione”.
Ebbene si, lo sto ancora scrivendo.
Riguardo I’m not blablabla uccidetemi çç
Non riesco a elaborare un’corno d’unicorno che vomita arcobaleni.
Visto? Ci ho ficcato anche Ferro c’:
Metalli e argilla.
HAHAHAHAHA Ok,no.
Me ne vado, me ne vado.
DATEMI GLI AUGURI!
Ciao
  
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