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Autore: Hope55    15/12/2012    1 recensioni
E' così bella, grandi occhi scuri, capelli castani mossi lunghi fin sotto il seno e quel sorriso, quel sorriso che mi fa morire dentro.
Lui, studente universitario che vive nella fredda e grande Torino; lei, studentessa di un liceo, vive nella calda e piccola isola di Capri.
Riusciranno a superare la lontananza e a coltivare il loro grande amore?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
Capitoli:
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Capitolo VI - Girasole



 
 
 
 
"Stasera Bella viene a dormire da noi"
annunciò Greta alla madre.
"Certo, non c'è nessun problema" le rispose lei.
Sorrisi. Sarebbe stato bello averla vicina anche la notte.
"Viene a dormire da me" precisò guardandomi.
"Ovvio ovvio"

Finimmo di mangiare un gustoso risotto ai frutti di mare e dopo pranzo afferrai il mio caro libro di matematica
e mi ripassai seppur controvoglia qualche lezione precedente.
Iniziai a prepararmi già dalle 4, ero troppo impaziente di vederla.
Prima passai dal fioraio, le presi un paio di girasole. Magari sarebbe stato
più bello un mazzo di rose rosse ma quei fiori mi ricordavano tantissimo lei.
Bussai alla porta e per fortuna mi venne ad aprire lei! 
"Sempre bellissima" mormorai guardandola.
"Sempre esagerato" mi sorrise lei con lo sguardo basso.
"Questi sono per te" le dissi porgendole i fiori, volevo che mi guardasse,
volevo i suoi occhi su di me.
"Jake, cosa diavolo hai fatto?" spalancò gli occhi portandomi la mano sul
labbro. Okay, non era proprio quello che aspettavo ma non mi dispiaceva
affatto.
"Ho fatto a botte" le risposi con un sorriso.
"Ti fa tanto male? Ti prendo qualcosa contro il dolore?" mi chiese
togliendo la mano dal labbro.
"No grazie, mi basta questo" le risposi portandole di nuovo la mano sul
mio viso sorridendo.
Le porsi di nuovo i fiori che prese odorandoli. 
"Sono bellissimi, e sono anche i miei preferiti! Come facevi a saperlo?" mi
chiese incredula invitandomi ad entrare.
"Li metto in camera seguimi" disse riempendo un vaso.
La casa era molto grande sui colori chiari, con un bel giardino provvisto di
amaca. 
La sua camera era al secondo piano, le pareti erano di un azzurro scuro,
c'era una scrivania con un pc, scaffali e un letto abbastanza grande.
Dio solo lo sa cosa avrei voluto farle su quel letto.
Osservai gli scaffali, c'erano molti libri, Jane Austen, la serie di Twilight,
Shakespeare, Cime tempestose, e altri classici; avevamo quasi gli stessi
gusti direi.
Su di un altro scaffale c'erano un mucchio di cd; Ligabue, Coldplay, Jovanotti,
Paramore, Zero Assoluto, Emis Killa di tutti i generi, dal rap al rock. 
Sulla scrivania c'erano quaderni, libri e penne, sul pavimento erano sparsi dei fogli
e vicino il letto c'era una pila di libri di Nicholas Sparks.
All'angolo tra il balcone e l'armadio, una sedia a dondolo dava splendida mostra di se, con su qualche vestito.
"L'ordine non è il mio forte" mi rispose osservando il mio sguardo indagatore. 
"Ho notato" le risposi ridendo.
Posò il vaso sul comodino e scendemmo.
"Niente Canon oggi?"
"No, le foto che dovevo farti te le ho fatte" mi rispose ridendo.
"Solo ed esclusivamente per me! Ma quale onore!"
"Pavone sei stato il mio modello solo per una volta, non te la credere più
di tanto" mi rispose con aria di sufficienza.
Non potetti trattenere una risata.
"I modelli sono belli però" 
"Lo so" disse indifferente.
Sorrisi pizzicandole un fianco.
Quindi per lei ero bello, bene.
"Cosa facciamo oggi?"
"Mmm, oggi potremmo fare un giro sulla spiaggia, ti va?"
"Certo per me va benissimo"
"Con chi hai fatto a pugni?"
Cazzo.
"Non ricordo nemmeno, ero ubriaco" le risposi con una finta risata.
Odiavo mentirle ma cosa potevo risponderle?
Infondo anche se fosse stato vero, lei non era mia. 
Lei non era mia.
"Ubriaco?" 
Giusto, lei non sapeva nulla della discoteca.
"Si, ieri sono andato in discoteca con Justin e tra un bicchiere e un altro" le risposi grattandomi la nuca.
"Ah, capisco" esalò. 
Si rabbuiò e le si formò una piccola ruga a V sulla fronte.
"Cosa c'è?"
"Nulla"
"Devo continuare finchè non me lo dirai?"
"E io devo continuare a fingere di credere che non ricordi con chi ti sei azzuffato?"
Bene. 
"Una risposta e una risposta. Va bene?" 
Non volevo dirglielo ma volevo sapere il perché di quella reazione.
Ero andato in discoteca senza di lei?
Beh comprensibile, ma alla fine non era successo niente no?
Non del tutto almeno, mi ero bloccato perché volevo lei. Bella.
"Okay. Inizia tu"
"Ho fatto a botte con Alessandro"
Spalancò gli occhi.
"Alessandro? E perché?"
"Perché mi ha detto che vuole stare con te perché gli servi" mormorai
guardandola.
Si intristì.
Valeva la pena continuare? Purtroppo glielo avevo promesso.
"E che.." deglutii.
"Che cosa?"
"Che avete fatto, be' insomma hai capito" ora toccava a me essere in
imbarazzo. Mi passai distrattamente una mano tra i capelli.
"COSA HA DETTO!? Ma come diavolo si permette! Ma stiamo scherzando!
Con quello!!" gridò stringendo le mani a pugno.
'con quello'
Non potei fare a meno di sorridere internamente della sua reazione.
"Che porco, mi fa schifo! Che razza di uomo è!"
Rimasi in silenzio, lasciandola sfogarsi, accarezzandole lentamente un braccio.
Anche incazzata nera era stupenda.
Il suo viso dolce, quegli occhi così profondi.
Mi prendeva così tanto questa piccola ragazza.
"Peccato che non c'ero io! L'avrei volentieri ucciso!" disse minacciosa
stringendo i pugni.
Risi della cosa, lei così piccola figurarsi se avesse mai potuto prendere a pugni uno come lui.
Mi guadagnai un'occhiataccia.
"Tranquilla, ci ho pensato io" sorrisi.
"Già, peccato che ti sei fatto male" sospirò.
"Passa subito. Piuttosto, tu? Ora tocca a te"
"Nulla Jake è una sciocchezza"
"Ehi si rispettano le promesse!" 
"Non mi piacciono le discoteche, c'é troppa gente"
"Troppa gente?" 
Che diamine significava?
Annuì col capo.
"Non capisco" ammisi.
"Si vabbè, troppe persone, troppe ragazze, alcool"
"Si, esatto. Non sei mai stata in una discoteca?"
"Si certo che si! Quasi ogni sabato" mi rispose con un sorriso.
Mmm, ad essere sinceri mi infastidiva un pò il pensiero di lei, in una
discoteca, in mezzo a tanti ragazzi, magari anche abbastanza brilli.
"E quindi? Qual è il problema?"
"Nulla te l'ho detto Jake" fece spallucce abbassando lo sguardo sulle sue
mani intrecciate.
E fu allora che capii, a me dava fastidio il pensiero di lei in una discoteca ma a lei?
Aveva dato fastidio il pensiero di me, in una discoteca!
Ripensai alle sue parole, troppe persone, troppe ragazze, alcool.
"Troppe ragazze eh?"
"Già" mi rispose con una punta di acidità.
"Capisco"
Alzò subito il suo sguardo verso di me, con un'occhiata triste. 
"Beh, si da il caso che da qualche settimana a questa parte non vedo
nessuna ragazza all'infuori di te, Bella"
Non potei fare a meno di gioire nel notare il sollievo attraversare il suo viso.
Era così bella.
"Oh, allora credo che sia tutto okay" mi rispose arrossendo con un sorriso.
"Direi proprio di si" confermai lasciandole un bacio sulla guancia che la fece arrossire ancora di più.
Ridacchiai.
"Voglio una cosa" mi disse tutto di un tratto.
"Tutto quello che vuoi" le risposi sorridendo.
"Ieri abbiamo parlato solo di me, oggi voglio sapere io qualcosa di te" mi rispose sorridendo.
"Solo di te?? Ma se 'mi hai letto dentro'" le risposi usando le sue stesse parole.
"Anzi, oggi spetta a me, voglio sapere tutto di te!" aggiunsi.
Sbuffò.
"D'accordo, d'accordo. Cosa vuoi sapere?"
"Mmm, primo, dove mi porti oggi?" le chiesi.
"Oggi andiamo in un parco e poi ti porto in spiaggia" mi rispose afferrando una borsa e uscendo di casa.
"Perfetto, allora inizio con l'interrogatorio" le sorrisi.
Alzò gli occhi al cielo.
"Mmm..iniziamo dalle cose più semplici"
"Addirittura per gradi"
"Certo, ho in mente una scaletta bene precisa! Dunque, piatto preferito?"
"Risotto ai funghi di mare e le classiche lasagne"
"Bene. Io l'ho mangiato oggi" le sorrisi per poi proseguire subito dopo "Colore preferito?"
"Il blu"
"Blu?" Ripetei scettico. "Ti facevo più tipo da arancione o rosa"
"Cavoli no! Non mi conosci, davvero, ma davvero per niente!" rise.
"Arancione e rosa forse sono i colori che odio di più"
"E come mai il blu?" chiesi con evidente curiosità.
"Il blu è un colore forte ma allo stesso tempo mi tramettere dolcezza. E' il
colore della notte, è il colore della verità anche, credo"
"Il colore della verità?" le chiesi piuttosto stupito.
"Si, credo che notte e verità siano collegate.
La notte è il momento della giornata che preferisco di più.
Di notte ci sei solo tu, con i tuoi scheletri e le tue verità.
Di notte non ti nascondi da nessuno, senza maschere, senza finti sorrisi.
Sei tu, con i tuoi pregi e i tuoi difetti, con le tue gioie e i tuoi dolori"
Rimasi affascinato dalle sue affermazioni, semplicemente perché aveva ragione,
io la pensavo esattamente come lei, ma mai mi sarei fermato a riflettere sul blu.
Era davvero una ragazza fin troppo matura per la sua età; in tutti i sensi positivi ovviamente.
"Mi stupisci ogni volta di più sai?" e mi piaci ogni volta di più.
"Spero in senso positivo" mi rispose sorridendo.
"Ovviamente si!" sbottai.
"Ecco il parco, vieni" mi prese la mano trascinandomi sul prato.
"Ci mettiamo qui?" le indicai un pezzo di prato ombrato da un albero.
"Si ma aspetta, stendici questa" mi porse una coperta azzurra.
"Non si sa mai cosa c'è per terra" spiegò con un sorriso. 
Ci sdraiammo e continuammo a chiacchierare. L'ascoltavo parlare mentre le baciavo i capelli
e intrecciavo la mano con la sua, godendo della sua bellezza. 
 








Ecco a voi il sesto capitolo.
Conosciamo meglio Bella, i suoi pensieri, i suoi gusti.
Non è una ragazza semplice e ciò sorprende molto anche Jake.
Nel prossimo capitolo scoprirete una brutta verità sul suo passato! In principio
era tutto uno ma un capitolo lunghissimo non se lo incula nessuno quindi ho separato, per tenervi un pò sulle spine ;)
Sono perfida, lo so muahahah

Scherzi a parte, è già pronto quindi spero di riuscire a postarlo a breve :)

Un grazie speciale a chi ha questa storia tra le preferite, seguite e ricordate! E soprattutto a chi mi recensisce sempre!
Un bacio di cuore! 
Alla prossima!
  
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