Rieccomi qui,nonostante tutto,a scrivere su questa pagina di Word.Già,nonostante tutto…
In un tempo molto lontano(a Dicembre del 2003,non è poi mica tanto lontano…)pubblicai questa fanfiction col nickname Lord Samurai,e a settembre del 2003 pubblicai la prima versione.Questa che vi apprestate a leggere è la seconda versione,quella che abbandonai due mesi fa per poi riprendere a scrivere in questi giorni.Mi dispiace,sono stato uno stupido ad abbandonare la fanfic,mi scuso con tutti i miei lettori che,con la lentezza degli aggiornamenti sempre meno frequenti,mi hanno quasi tutti abbandonati.Con questo non li accuso,ci mancherebbe altro,anzi,li ringrazio per avermi sostenuto.
Ora,a causa di un misterioso problema(come mai la nuova password che mi è stata inviata via e-mail non funziona?Mah…)non posso usare il nick Lord Samurai.Beh,forse è meglio così.Ho bisogno di un cambiamento radicale.
Mi auguro che questa fanfic vi piaccia.
P.S.Non pubblicherò gli ultimi due capitoli che ho scritto(il nono e il decimo)perché fanno pena,ho intenzione di riscriverli.
E adesso Samuele mi è rimesso a
scrivere…
CAPITOLO 1 : REMOTI RICORDI
HARRY
Tenebre....
Profonde tenebre....
L'unica cosa che riusciva a scorgere erano le tenebre nere come la pece,nere come le ali di un corvo.
Dov'era?Che posto era quello?Che fosse giunto
all'inferno?
Dunque era quello l'aspetto che aveva l'aldilà.
Non riusciva a crederlo.
Qualcosa continuava a ripetergli che non era morto.
Ma allora perchè tutto quel buio?
Tutto quell'oblìo a che serviva,se non era morto?
Continuava a ripeterselo,ma non capiva.
Perchè era così lento a capire?
Perchè non riusciva a capire per quale motivo non
riusciva a ricordare,dannazione!!
Eppure un motivo c'era,ed era nascosto nelle
profondissime tenebre.
Harry Potter si destò dal suo sonno.
RON
Ronald Weasley non immaginava che quella giornata uggiosa di Dicembre si
sarebbe rivelata il risveglio del famoso Harry Potter.
Ron si svegliò dal suo solito sonno agitato.
Tutte le notti aveva paura di addormentarsi,aveva
paura di rivedere le sue gioie ed i suoi amici spegnersi in un lampo di luce
verde,aveva paura di risentire quella risata,aveva paura di rivedere lui.
Ma,alla fine,se non voleva impazzire,era costretto
ad assopirsi e a rivivere il giorno in cui Lord Voldemort si riprese il suo
vecchio potere e attaccò Hogwarts.
Era accaduto tutto così dannatamente in fretta...
Una comune giornata di Maggio passata all'aperto si era rivelata nell'incubo
ad occhi aperti che gli studenti della scuola temevano da ormai molti anni.
Harry,Ron e Hermione non videro la fine del Settimo
Anno a Hogwarts.
Nella mente di Ron si proiettarono delle immagini che vorticavano senza fine:lui e Hermione che fuggivano al Terzo Piano,Harry che
lottava contro Voldemort con l'aiuto di Silente,infine una risata,una formula
magica ricavata dagli studi di "Antiche Rune" ....
Tenebra Nocteum!
Un brivido percorse la schiena di Ron.
Nonostante avesse diciannove anni tremava come un bambino
quando ricordava quegli eventi.
Si vestì e si affacciò alla finestra,da quei
maledetti giorni bui il giardino della Tana sembrava aver perso la sua
vitalità.
Com'erano tristi e decadenti le cose...
Tutto era come del ghiaccio che si scioglieva sul fuoco,e
quel fuoco era Voldemort.
Ormai Ron non pensava più alla rivolta e a combattere contro l'esercito oscuro,dopo che aveva perso i suoi fratelli e aveva visto sua
sorella Ginny essere violentata davanti a lui,disteso come un verme senza vita
sul freddo pavimento di Hogwarts.
Tuttavia quello era il passato,e doveva guardare
avanti.
O almeno era quello che gli ripeteva sempre sua
madre.
Molly Weasley voleva tanto credere alle sue stesse parole...guardare avanti,come fare?Dopo che tutti i tuoi figli sono stati uccisi e
ne sono rimasti solo due?
Lo stesso valeva per Ron:come fare a guardare
avanti dopo aver visto violentare tua sorella,ammazzare,scuoiare,torturare i
tuoi migliori amici e i tuoi professori?
Voleva tanto conoscere la risposta...
Scese le scale e si recò in cucina.Trovò sua madre intenta a preparargli la
colazione,mentre Ginny leggeva il giornale rosicchiando
dei biscotti.
"Un altro attacco da parte dei mangiamorte ai babbani....incredibile..."commentò
la ragazza.
"Perchè ti sorprendi tanto?L'abbiamo provata sulla nostra pelle la
furia dei seguaci di Voldemort"quella mattina Ron era particolarmente di
cattivo umore.
Ginny sospirò e con calma rispose:
"Mi sorprendo perchè Tu-Sai-Chi è morto,quindi
i suoi seguaci dovrebbero arrendersi,no?"
"Quei fottuti figli di puttana non s'arrenderanno mai"ribattè Ron
secco.
"Ron!Modera il linguaggio!"lo riprese sua
madre.
"Cazzo,mamma,ho diciannove anni e ne ho
passate molto più di un auror professionista e non posso nemmeno usare le
parole che voglio?!"scoppiò il ragazzo.
Dopo quella frase nella Tana calò un silenzio di tomba.
"Ron,che cos'hai?"chiese dopo un po'
Molly.
"C'è che sono stufo di questo schifo di vita ad attendere che sopra la
nostra casa ci sia il Marchio Nero e che i mangiamorte ci uccidano!!Possibile che nessuno riesce a capirmi?!Sono
stufo,mamma,stufo!"rispose urlando Ron.
Ginny sospirò e tirò fuori tutto il suo carattere diplomatico.
"Ti capisco,Ron.Ma vedrai che qualcosa accadrà,te l'assicuro"disse.
"Vorrei tanto credere alle tue parole..."ribattè il ragazzo dopo
essersi calmato un poco.
All'improvviso i presenti udirono un sonoro crac e Arthur Weasley,
col sorriso stampato in faccia,si materializzò nella
cucina della casa.
"Harry si è svegliato"disse.
Ginny si alzò in piedi di scatto.
"Cosa?"domandarono all'unisono Ron e sua
sorella.
"Proprio così!"confermò il signor Weasley.
Vedrai che qualcosa cambierà,te l'assicuro.
Qualcosa era finalmente cambiato.
HARRY
Harry Potter...
Erede dell'Oscurità...
Creatura delle Tenebre...
Destati dal tuo sonno!
Risveglia la tua memoria!!
Aveva il fiatone e le gambe molli e stanche,non
capiva il perchè.
D'improvviso lo capì:aveva corso per molto
tempo,fuggendo da una figura ammantata e incappucciata interamente di nero.
Dove si trovava,ora?
Inghilterra,Scuola di Hogwarts,Sotterranei...
Era come se la sua mente facesse l'inventario dell'universo.
Udì dei passi dietri di lui.
Un nome,nel profondo del suo istinto,arrivò alla
sua mente:Voldemort.
"Ora non puoi più fuggire,Potter!"disse
Voldemort.
Harry sfoderò la bacchetta.
"Già...ma posso combattere!"
Harry Potter ricordò ciò che era e aprì gli occhi:un
uomo dalla barba argentea e con gli occhiali a mezzaluna gli sorrise.
Da dove veniva quel sorriso?Sicuramente non da quel mondo fatto di ombra e morte.
"Ciao Harry"disse l'uomo.
Albus Silente.In un qualche modo Harry aveva ricordato quel nome.
"Salve,professore"rispose il ragazzo con
un'ingenuità tale che fecero ridere di cuore Silente.
"Io non sono più un professore,Harry,chiamami
semplicemente Albus"rispose lo stregone.
"Sì,professo...ehm,Albus"
Albus si alzò dalla poltrona su cui era seduto.
"Riposa,presto avrai visite,spero che ti siano
molto gradite"disse prima di uscire dalla stanza.
Mentre Silente apriva la porta Harry potè vedere
molti medimaghi andare avanti e indietro per il corridoio.
Si trovava al San Mungo.
Proprio mentre l'ex-preside aprì la porta un ragazzo dai capelli rossi
salutà Silente e si introdusse nella stanza.
Harry sentì delle lacrime di gioia inondargli il volto.
"Ron"sussurrò.
Il ragazzo dai capelli rossi pianse a sua volta.
"Come sei pallido"disse Ron.
Harry scoppiò in una sonora risata e Ron lo seguì.
Poco dopo entrarono tutte trafelate Molly
Weasley,Ginny seguite da Arthur.
Mamma Weasley lo abbracciò.
"Oh,Harry caro,quanto tempo è
passato,oh,Harry..."disse la donna mentre abbracciava Harry.
Harry percepì in quell'abbraccio tutto il calore,tutta
la forza della vita,e fu per quel calore che decise di continuare a vivere.
"Oh,Harry..."continuava imperterrita
mamma Weasley.
"Mamma,adesso basta!"disse Ron
riportandola alla realtà.
Harry sospirò e si distese sul letto.
Ginny lo guardò intensamente.Ma lo sguardo che gli rivolse non era lo
sguardo pieno d'amore d'un tempo,era lo sguardo che un
amico rivolge ad un altro carissimo amico.
"Ciao,Harry"lo salutò con un ampio sorriso.
Quella mattina si parlò molto delle cose passate,delle
cose presenti e delle cose future,ma in quei discorsi l'ottimismo prevaleva
sempre.
"E ditemi,che fine hanno fatto i
mangiamorte?"domandò Harry.
Calò un silenzio cupo.
"Sono ancora in vita e continuano a colpire"rispose Arthur.
"Capisco..."disse Harry abbassando il capo.
Mi sono risvegliato in un mondo di morte,senza
speranza...
Pensò il ragazzo.
"Ma da quando si è diffusa la notizia che ti eri risvegliato gli
auror hanno cominciato ad agire con molto più impegno e determinazione,e questa è una buona notizia"aggiunse mamma Weasley
con un sorriso.
Harry alzò il capo,sorpreso.
In quel mondo caduto nell'ombra una speranza permaneva ancora,dunque.
Lo stesso barlume di speranza che emettevano i
calici d'oro usati per brindare a Harry Potter.
Migliaia di maghi e streghe credevano ancora in lui.
Lui non avrebbe deluso quelle persone.