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Autore: Liz_Eagle    15/12/2012    0 recensioni
Avete presente tutte le informazioni biografiche sui vostri idoli? Quelle che avete visto scritte talmente tante volte da impararle a memoria? Beh.. dimenticatele.
Perchè questa è una storia senza tempo, che tratta episodi realmente accaduti (ogni tanto).. ma non in ordine cronologico, che cita personaggi veramente coinvolti nelle vicende dei Guns.. ma anche personaggi mai esistiti. E soprattutto.. che vive la Los Angeles del 2012 come fosse quella del 1986.
Ma chissene frega se Axl non ha mai avuto figli, o se Perla è l'unica donna di casa Hudson. Uno Slash padre a poco più di vent'anni è difficile da immaginare? Basta un po' di fantasia in più.. che poi, chi l'ha detto che Grace e Mae Marie McKagan debbano per forza essere due dolci e innocenti bimbe bionde?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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8.These are crazy nights

THESE ARE CRAZY NIGHTS

Steven riportò Giada a casa giusto in tempo perché la ragazza si facesse la doccia e si preparasse prima dell’arrivo di Gin. Appena chiuse la porta dietro di sé la bionda sospirò, era stata una giornata lunga e non era ancora finita. Di questo passo sarebbe arrivata stravolta all’inizio dei corsi. Quella era la settimana in cui si sarebbe dovuta ambientare e rilassare per ammortizzare l’impatto col sistema scolastico oltreoceano! E invece avevqa dormito si e no dodici ore in due giorni e non aveva fatto altro che cazzeggiare con Steven e Gin. Si gettò sotto la doccia ripensando a quello stravagante pomeriggio. Il rosso si era comportato in maniera così strana; faticava a credere alle parole di Gin, con lei si era comportato da perfetto gentiluomo, non riusciva a catalogarlo come il classico stronzo.

 

Lasciò che il caldo gettò d’acqua sciogliesse i suoi muscoli: una giornata di shopping e un uscita col figlio di un divo e chiunque sarebbe provato. Uscì dal bagno avvolta in un candido asciugamano. Diede un’occhiata alla sua stanza: non aveva ancora disfatto la valigia, tra quelle quattro mura regnava il caos. Si avvicinò alla valigia traboccante di vestiti con di fianco i sacchetti dei più recenti acquisti, pensando a cosa avrebbe potuto indossare. Quella sera ci sarebbe stato Cash in zona, e sicuramente si sarebbero incontrati; non voleva ammettere che la riccia aveva fatto centro e che lei era davvero interessata al ragazzo, non solo per la forte somiglianza col suo divo di sempre. In più anche Steven le aveva detto che si sarebbero potuti incontrare, che forse lui e i suoi amici avrebbero fatto un salto da quelle parti.

 

‘Beh.. chissene frega di chi incontro stasera. Sono a Los Angeles, circondata da divi e figli dei pilastri del rock n’ roll. Darò sfogo ai miei desideri più reconditi’. Giada era un’amante del rock, e non solo della musica, ma anche di stile di vita e abbigliamento. Aveva sempre sognato di poter uscire di casa vestita anni ottanta, e lì finalmente poteva farlo senza sentirsi un pesce fuor d’acqua. Estrasse da un sacchetto un paio di shorts davvero provocanti acquistati il giorno stesso, i suoi fedeli tronchetti con tacco chilometrico borchiati e una canottiera morbida rossa con la stampa di una chitarra elettrica ‘Si questa può andare.. qualcosa di più corto e mi prenderanno per una grupie’. Si truccò leggermente e si frizionò i capelli con le mani. Uscì dal bagno proprio quando il telefono cominciò a suonare.

***

 

Intanto in casa Hudson..

Il telefono squillò. Cash, distratto dalla sua lettura, si abbassò le cuffie lasciandole appese al collo e si allungò verso il comodino.

“Pronto?” Una voce bassa ma allegra gli rispose nell’apparecchio: “Ehi bro? Come va?

“Gil! È un secolo che non ti fai vivo! Come stai?”

Non c’è male.. anche se a Las Vegas stavo meglio. Dobbiamo tornarci un giorno man! La concentrazione di figa in quel posto è da capogiro!

“Ahahah! Immagino ti sia divertito parecchio!” Dall’altra parte sentì una risata sonora “Puoi scommetterci! Non sono stato fermo un secondo! Tu che mi dici della città degli angeli? Come sono le cose qui?

“Sempre il solito: università, amici..” “..ragazze! Come va con Crystal? State ancora insieme?” “Chi?” “Ahahah! Cash sei un mostro! Tutte le migliori ti scopi! E poi le scarichi come niente fosse! Ahaha! Beh.. devo ammettere che stavolta non ti dirò che hai il pane e non i denti; quella era proprio una rompi coglioni! Non capisco come tu sia riuscito a sopportarla così tanto!” “Che ti devo dire man.. aveva due gran belle tette!” “Ahahah! Puoi dirlo forte! E ora? Chi è la prossima vittima? So che ne hai già un’altra!” “Per ora niente bro. Anche se mia sorella oggi me ne ha presentata una mica male!” “Ah si? Come sta Gin?” “Ha sempre voglia di spaccarti la faccia!” “Ce l’ha ancora con me? Merda.. volevo farmi perdonare” “Ahah! Troppo hai da farti perdonare; sai com’è fatta!” “Si. Lo so. Beh? Allora si esce stasera?” “Certo! Io e gli altri andiamo per locali! Vieni anche tu!” “Ah adesso è così che si dice? Andare per locali?” “Ahahah! Ma smettila di fare lo scemo! Ci beviamo una birra in tranquillità. Poi se ci sono le ragazze anche meglio!” “Si, con te che rubi sempre il meglio sulla piazza! Sono proprio curioso di vedere questa tua nuova pollastrella! Ci sarà stasera?” “Non ne ho idea, non so che piani abbiano lei e Gin” “Ma avresti voglia di vederla?” “Sinceramente? Assolutamente si!” “Ah Cash, non cambierai mai.. va bene, vediamo di conquistare questa bellezza!” “Grande man! Ci vediamo stasera! Ti passo a prendere per le nove?” “Ok, a stasera!” “Ciao!”

 

Cash tornò a leggere il suo libro, ma dopo poche righe già aveva cominciato a non capire quello che leggeva, già perso nei suoi pensieri. Quella Giada! Era davvero una bellissima ragazza. Sexy, senza alcun dubbio, ma non appariscente. Si domandò se l’avrebbe vista quella sera, sperava di si. Scosse la testa auto ironizzando sui suoi stessi pensieri e ricominciò a leggere.

 

***

 

“Ehi Italy! Sei uno schianto! Maledizione se non fossero finiti li avrei presi anch’io questi shorts!” Disse la riccia non appena Giada spuntò dal portone “ti stanno una favola! Non vorrai mica far girare la testa a tutti i ragazzi che incontriamo eh?” Gin accompagnò la frase con uno sguardo furbo: la bionda capì subito a chi si riferiva e alzò gli occhi al cielo.

“Non cominciare per favore!”

“Ok ok. Non scaldarti!”

“Allora? Dove andiamo?” moriva dalla voglia di sapere dove l’avrebbe portata l’amica.

“Hai cenato?” Chiese l’altra salendo in macchina.

Giada sentì il sangue gelarsi nelle vene; avrebbe dovuto dirle che era stata a cena con Steven? Non poteva sapere come avrebbe reagito la riccia, sapeva ancora troppo poco di quello che era stata la loro relazione. Decise a scanso di equivoci di sorvolare sul suo pomeriggio, così da evitare in ogni caso qualsiasi scenata di gelosia: “Si.. ho cenato alla mensa”

“Maledizione! Io sono scappata di casa prima di cena pensando che avresti preferito dormire che cenare! Pazienza.. vuol dire che mi guarderai mangiare! Non posso affrontare la serata a stomaco vuoto!” la bionda si mise a ridere. “Cos’è? Hai piani movimentati per questa sera che ti servono energie?” Gin prese parte alla sua risata prima di rispondere: “Ahah! No.. più che altro non penso mi tirerò indietro davanti a qualche bevuta e non voglio ritrovarmi sbronza dopo meno di mezz’ora! Poi certo.. se Justin ha in serbo qualche sorpresa per me.. ben venga!”

“Chi è Justin?” Chiese l’altra, in realtà sapendo già la risposta.. “L’amico figo di Cash di cui ti parlavo oggi!” “Ah.. giusto!” “Non fare quella faccetta da maledizione-mi-tocca-vederlo!! So che non ti dispiace l’idea di incontrare mio fratello!” La bionda sbuffò senza ribattere: meglio non darle corda.

 

***

 

La Sunset Boulevard era piena di gente a quell’ora: gruppi di ragazzi di ogni età popolavano i marciapiedi. I più grandi reggevano bottiglie avvolte in sacchetti di carta che sicuramente non contenevano acqua; i più giovani osservavano i locali fantasticando sul giorno in cui avrebbero potuto metterci piede o avvicinandosi col viso preoccupato dal fatto che scoprissero che la loro carta d’identità era falsa. Gin e Giada camminavano ormai da un po’ di tempo. La riccia non smetteva di parlare, mentre si improvvisava guida turistica per l’amica, che dal suo canto non si perdeva una parola. Quanto aveva sognato di far parte anche lei di quel mondo! Los Angeles era la città dove si poteva fare tutto. Dove non dovevi aver paura di vestirti in modo diverso, che tu fossi un rapper, un amante del rock o un fighetto, avesti comunque trovato chi è come te. La cosa che più entusiasmava la ragazza era vedere così tanti gruppi misti, in cui si vedeva un po’ di tutto e dove non venivi giudicato dall’aspetto.

“E questo è il whiskey a go-go. Ne avrai sentito parlare suppongo. Va bene. Basta. Ho parlato troppo, ho bisogno di bere qualcosa!” Gin prese l’amica per un braccio e la trascinò verso l’entrata del locale, dove un omone di colore con una mole considerevole le guardò con fare indagatore:

“Documenti” Gin estrasse prontamente la sua fake ID, consegnandola con tranquillità all’uomo. Giada la seguì, tentando di sembrare il più rilassata possibile. L’uomo esaminò le due tessere per qualche secondo, poi senza dire una parola le restituì alle due ragazze scostandosi dall’ingresso.

Varcarono la porta. L’interno del locale era buio, illuminato irregolarmente da faretti di vario colore. Gin si diresse con passo sicuro verso un tavolo piuttosto decentrato. Giada la seguì subito per evitare di perderla tra quella folla. Quel posto traboccava di gente!

Ci mise qualche secondo a inquadrare i ragazzi al tavolo. Erano gli stessi che aveva conosciuto la prima sera. Gin salutò velocemente il gruppo per poi sedersi vicino a Mark, a cui certo non dispiacque quell’incontro in parte inaspettato.

Giada si avvicinò disinvolta al gruppo, quella sera si sentiva carica! Non c’era spazio per la timidezza!

“Ciao ragazzi!” Una pioggia di saluti le rispose, lei si sedette vicino a Harry, con cui la prima sera si era trovata meglio che con altri. I ragazzi la tempestavano di domande di ogni genere! Quasi a fare a gara chi la intratteneva di più. Harry si avvicinava spesso al suo orecchio prendendo in giro i comportamenti dei compagni, che la maggior parte delle volte lo sentivano e lo riempivano scherzosamente di insulti.

Nel locale la musica era alta, puro rock n’ roll! Giada non poteva credere di essere al whiskey a go-go a chiacchierare tranquillamente con un gruppo di amici. Probabilmente tutti i suoi grandi idoli erano stati lì prima di lei, seduti allo stesso posto. Era una realtà così diversa da quella alla quale era abituata in Italia!

“Te lo sto dicendo! Quel piccolo idiota di Justin Bieber sta conquistando il mondo della musica cazzo!” Urlava Harry, già abbastanza alticcio per i suoi standard. Giada e Gin, che pure avevano bevuto un po’, ma non tanto da mettersi a strillare, ridevano a crepapelle ascoltando gli strambi discorsi dei ragazzi.

“Non conquisterà la Sunset! Questi locali sono stati templi di un’era! Non metteranno mai musica commerciale qui dentro!” Rispondeva Mark. Poco ci mancava che quei due si mettessero a dare spettacolo nel locale. Gli altri commentavano di rado la conversazione, chiaramente più interessati alla fauna femminile del posto piuttosto che alle star emergenti del mondo del pop.

Ad un certo punto, William, per la gioia del gruppetto di ragazzi seduti al tavolo a fianco, si alzò in piedi proponendo di spostarsi sulla Santa Monica. L’idea fu accolta con urla di entusiasmo e il gruppetto si alzò dal tavolo. Gin e Giada furono ovviamente invitate a partecipare, ma declinarono cortesemente l’invito. La mora non si era dimenticata della promessa fatta all’amica. Quella sera solo Sunset. Con la scusa di doversi incontrare con altri amici si staccarono dal gruppo appena fuori dal locale. I ragazzi si avviarono a piedi verso l’altro grande polo magnetico per i giovani della città.

“Non arriveranno mai pieni come sono!” Rise Gin guardandoli barcollare abbracciati per i marciapiedi, urtando i passanti e beccandosi non pochi insulti.

“Molto bene.. qual è il prossimo locale?” Chiese Giada con gli occhi lucidi e un sorriso non troppo presente sulle labbra. L’alcol era andato in circolo, e la ragazza si sentiva felice e leggera. Gin la prese a braccetto e le due si spostarono dal whiskey a go-go.

“Il Rainbow! Ecco qual è il prossimo locale” disse l’americana. “Oddio!! Quel Rainbow? Quello del video?” “Si! Quello del video!” e ridendo d’eccitazione si avviarono verso il fantomatico locale.

Ecco qui un nuovo capitolo.. Grazie a tutte quelle che continuano a seguirmi nonostante i lentissimi aggiornmenti :P
Un bacio *.*
Liz
  
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