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Autore: perfectweapon    15/12/2012    1 recensioni
Leggete, non so veramente come descriverla ç-ç
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Jenny.
 
Doppi sensi dei professori, riferimenti espliciti a rapporti sessuali in letteratura, immagini di nudi sulla tua home di Facebook. .e sommando tutto ciò non c’è da stupirsi che durante l’intervallo le discussioni si concentrino su certi argomenti.
“Non sopporto i ragazzi perversi!” Si lamentò Lucy, una delle tante santarelle della mia classe.
Qualcuno commentò il suo intervento con un cenno della testa di disappunto, ad altri sfuggì una risata di derisione mentre alcuni non poterono fare a meno di pronunciare frasi volgari a proposito per metterla in una situazione di disagio peggiore.
“Ok, su le mani di chi è fidanzato!” Intervenne Dan per dare una svolta alla conversazione.
Mark, Michaela, Paul, Martin, Klara, Daniela, Katka, io e lo stesso Dan alzammo le mani, 9 studenti occupati su 31.
Immaginavo che quasi tutti erano fidanzati ma quando pensavo questo ero ancora single.
 
“Meglio timido o indeciso?” Chiese sempre Dan proclamandosi così come colui che avrebbe retto in piedi la discussione.
“Ah la domanda è anche per i ragazzi, non mi andava di dire gli aggettivi sia al maschile che al femminile” Precisò. Tutti coloro che dovevano rispondere voltarono le loro sedie verso l’ultima fila ed io andai a sedermi sul banco di Paul dato che mi trovavo nella prima fila.
L’unica persona che rispose timida/o fu Michaela e senza un apparente motivo fu esclusa.
“Dobbiamo restringere il cerchio, non vi preoccupate dei criteri di valutazione, c’è Dan a sbrigare questo faticoso compito” Disse proprio lui scaturendo qualche risata ma nessuno obbiettò.
“Per i maschi: più piccola o stessa età? E per le ragazze: più grande o stessa età?”
Ed ora erano stati cacciati Klara e Paul. Devo dire che mi stavo incuriosendo sempre di più, volevo sapere fin dove si sarebbero spinti i quesiti.
“Primo aggettivo che vi appare in testa quando pensate a lui o lei” Indicò Mark.
“Meravigliosa” Rispose con un sorriso malizioso.
“Dolce. .” Mormorò Martin sapendo che ormai era fuori dal gioco.
“Bellissimo” Disse Katka con occhi sognanti, un po’ superficiale insomma.
“Stronzo” Risposi io, ed era vero, ma non lo pensavo in modo negativo.
“Perfetta” Concluse Dan, con quella risposta non aveva lasciato trapelare nulla ma era ancora dentro, furbo il ragazzo.
“Mark, Jenny ed io, mh siamo in tre” Fece il riassunto della situazione.
“Bene ed ora. .la frase più perversa che vi hanno detto”
Sentii le guance andare a fuoco ma ormai ero un’attrice a nascondere l’imbarazzo quindi nessuno lo notò. In quel momento suonò la campanella facendoci capire che l’intervallo era finito.
Ritornammo ai nostri posto ma non prima che Dan ci avvertì che dopo la fine delle lezioni avremmo continuato.
 
 
 
 
 
Ci accomodammo su una panchina qualsiasi e per primo iniziò a parlare Mark. .
 
 
 
 
 
 
#FLASHBACK.
Uno dei tanti venerdì, ultimo giorno scolastico della settimana e solita routine: una corsetta a casa dove sistemava il disordine, cambio d’indumenti, sistematica al trucco ed un’ultima corsetta a casa, ma quella di Tomas. E fu così anche quel  venerdì.
 
“Com’è andata?” Le domandò il ragazzo dopo che Jen si buttò a peso morto sul letto, da quando si erano messi insieme Tomas aveva  iniziato a rifarsi il letto tutti i giorni, ma non perché Jenny gliel’avesse detto, semplicemente aveva notato che le piaceva sdraiarsi lì dopo una settimana tremendamente stressante.
“Ho preso 10 in tedesco ed 8 in matematica. .quindi abbastanza bene. A te?” Rispose rivolgendogli uno sguardo che chiaramente significava: hai tre secondi per coccolarmi. Tom accennò un sorrisetto e le si avvicinò sdraiandosi anche lui sul letto.
“Posso farti una domanda?” Ora quel sorriso innocente era diventato uno dei suoi soliti bastardi e provocatori, Jenny lo guardò con diffidenza ma annuì ugualmente.
“E. .se ti dicessi che potresti fare qualsiasi con me. .che faresti?” Le sussurrò all’orecchio con voce roca e sensuale, notò immediatamente l’imbarazzo della ragazza e non potè fare a meno di proseguire con le provocazioni: le leccò l’orecchio con una lentezza e delicatezza quasi angosciante ma quando stava per decorare l’opera con un morso al lobo Jenny lo spinse e si mise seduta sul bordo del letto.
“Piccola, perché non smetti di fingere ed inizi a rispondere?” Le chiese sedendosi dietro di lei appoggiando la testa sulla sua spalla.
“Fingere?!” Domandò. Tomas era un mago nell’arte del far arrabbiare le persone. Jenny gli diede una spinta facendolo cadere a pancia in su sul letto ma ottenne soltanto una fragorosa risata proveniente dalla bocca di quel mostro che si considerava il suo principe azzurro.
“Provocami, fai la stronza. .sarebbe più divertente non credi?” Disse alzandosi con l’aiuto dei gomiti.
“Non sono Tomas al femminile” Ribattè lei scuotendo la testa e facendo per mettersi in piedi ma con un’abile, ma soprattutto veloce, mossa Tom la fece sdraiare sul letto mettendosi a cavalcioni su di lei per non darle nessuna possibilità di fuga.
“Certo che no. Ma tu sei Jenny” Sorrise lui.
“E con ciò che vorresti dire?” Lo guardò confusa ma anche se non aveva inteso il significato della frase la voce era ancora alta.
“Voglio dire. .come cazzo è che sei diventata così vulnerabile ultimamente?” Le rivolse uno sguardo difficile da interpretare, poteva essere benissimo dolce quanto dispiaciuto.
“Ma vai un po’ affanculo!” Sbottò alzandosi dal letto ed andandosene senza un bacio, senza un ciao, uscì dalla camera e successivamente dall’appartamento di Tomas sbattendo violentemente la porta.
 
 
Il ragazzo rimase immobile nella stessa identica posizione che teneva prima dell’uscita di Jenny con un’espressione impassibile sul volto, ripercorreva mentalmente la conversazione tenuta con lei e non capiva. .si mise seduto sbuffando e scuotendo la testa scocciato. Afferrò il cellulare dal comodino e dopo aver controllato l’orario si alzò ed andò diretto verso il suo armadio da cui estrasse dei jeans neri stretti sulle gambe e appena un po’ larghi sulla vita, la camicia a quadri arancioni, rossi e bianchi ed in un attimo indossò tutto ciò lasciando i vestiti che aveva precedentemente sulla poltroncina. Si passò una mano tra i capelli sistemandoli come una mano permetteva e quando anche il suo cappellino fu sulla testa era pronto. Corse fuori di casa.
 
 
#FINEFLASHBACK.
 
 
 
 
“Tocca a te Jenny” Disse Dan guardandola con occhi pieni di curiosità.
“. .il meglio deve ancora venire Dan” Rise la piccola Jen alzandosi dalla panchina ed avviandosi verso casa con la massima tranquillità, era stata la giornata più bella della sua vita, perché raccontarla ai quattro venti? Forse più in là. .
 
 
 
 
 
 
 
 
Bè ed ecco finalmente il 4 capitolo. Ringrazio le persone che hanno recensito o che mi hanno messa tra i preferiti, mi rendete felice :’3
So di avervi delusi. .inizialmente questo capitolo doveva essere lunghissimo e di un altro colore (?) ma ho pensato che potete aspettare ancora un po’ :’3
Un bacio, recensite e consigliatemi le vostre FF, sarei contenta di leggerle. 

  
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