E' per il suo compleanno, dato che vive lontano da me non posso regalargli altro, anche se vorrei.
Detto ciò, Giacomino, Giacometto, Giacomuzzo, perdonami per l'obrobrio.
AUUUUUUUGUURIIIIIIIIII PER IL 18 *_*
Little Things of an Unbroken man.
Dicembre.
« E' una maledizione! » si sente gridare dal fondo del corridoio bianco.
« Vaffanculo è tutto così ingiusto. » di nuovo.
Fa freddo, ed il marmo non aiuta. Alex corre velocemente verso l'ultima porta bianca e sbircia curiosa.
“Non dovrei essere qui. ” si ripete, poi torna a fissare la scena.
La porta davanti a lei si apre, di scatto lasciandola di stucco. « James. » pronuncia calma.
Lui prosegue, e lei lo segue. I piedi nudi strusciano sul marmo gelido saltellando velocemente fino alla porta d'emergenza.
« Jaaaaames! » lamenta la mora saltellando sull'uscio della porta. « Ho freddo ai piedi non uscire!».
Gli occhi castani del ragazzo si arricciano in una smorfia « E allora vai dentro, non stare qua. » sposta la neve con la mano e si siede sulle scale gelide, con la testa tra le mani.
Alex fa uno sforzo ed esce sedendosi accanto a lui, facendo attenzione a non tenere i piedi a terra.
« Senti, lo so che ti rode ora. Però volevo solo dirti che stai bene, e che devi solo non pensarci. » borbotta frugando nelle tasche della tuta.
« Sono solo cazzate Alex, cazzate che ti dicono i dottori. Qui dentro nessuno sta bene! Tanto meno io! » alza la voce ma non si scompone.
Alex abbassa lo sguardo interdetta, e lo vede schioccarsi l'elastico sul polso.
« Hai fame..? » gli domanda retorica.
Lui fa una smorfia e poi lo fa schioccare di nuovo.
Alex prende fiato e mette il viso tra le mani. Erano così abituati a cadere a pezzi e non darlo a vedere, che quello di tenersi la testa
tra le mani per non sgretolarsi davanti a tutti stava diventando un cliché troppo frequente.
« Devi fare il bravo padre, perché lo so che ora non hai figli, ma un giorno, una volta uscito da qui indipendentemente da come siano andati
questi 8 mesi qui dentro, ti farai una famiglia, avrai dei figli e una vita diversa... e quando loro ti chiederanno della tua vita, tu dovrai essere il loro eroe. »
Lui fa spallucce e resta una pietra. « Se vedranno le cicatrici penseranno che sia giusto? » domanda poi con una punta di ironia.
Lei annuisci sorridendo distratta.
James la osserva tirare fuori una cicca dalla tasca e accenderla.
« Non avrò figli allora. » mormora tornando serio tutto insieme.
« Vorrà dire che ti seguirò per tutto lo stato facendoti inciampare ogni notte in un paio di mutandine diverse per sbaglio finché non ne metti incinta una. » annuisce lei convinta.
Cala il silenzio per qualche secondo, e entrambi si guardano negli occhi confusi, prima di scoppiare a ridere.
« Sei una sboccata del cazzo Alex. » dice Mr. Sono-lunatico-e-delicato-come-la-carta-eco-lucart-fatta-dalla-corteccia-d'-albero.
« E' tutto così stucchevole. » dice aspirando dalla sua sigaretta ormai consumata.
Lui annuisce e fa una smorfia, arricciando il naso. « Sbrigati qui fuori fa freddo! » borbotta stringendosi a se stesso.
« Non avere tutta 'sta fretta di rientrare, che ci devi passare altre 3 settimane!» esclama Alex gettando la cicca via, sgattaoiolando dentro.
Il fatto è che non importa cosa hai fatto, cosa farai, o cosa stai facendo, un giorno tutto questo cambierà, che tu lo voglia o meno, che tu sia pronto o meno, perché la vita va avanti, e non aspetta nessuno.
Solo che guardati attorno, le cose è meglio viverle e godersele, che guardarle da dietro un vetro appannato chiamato 'inscurezza'.
HAPPY B-DAY LITTLE SHIT. <3
« Non avere tutta 'sta fretta di rientrare, che ci devi passare altre 3 settimane!» esclama Alex gettando la cicca via, sgattaoiolando dentro.
Il fatto è che non importa cosa hai fatto, cosa farai, o cosa stai facendo, un giorno tutto questo cambierà, che tu lo voglia o meno, che tu sia pronto o meno, perché la vita va avanti, e non aspetta nessuno.
Solo che guardati attorno, le cose è meglio viverle e godersele, che guardarle da dietro un vetro appannato chiamato 'inscurezza'.
HAPPY B-DAY LITTLE SHIT. <3