Crossover
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Autore: katyjolinar    02/07/2007    2 recensioni
Crossover NCIS/X-Men.
Una notizia sconvolgente indurrà Tony DiNozzo a rivelare il suo segreto ai colleghi.
Come reagiranno?
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Film, Fumetti, Telefilm
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Dark Past- L'Oscuro Passato

17

nota iniziale: Questo capitolo è raccontato dal POV di Ziva

E' passato un mese da quando sono stata rapita da Magneto assieme a Ororo.

Mi ricordo quel giorno come fosse ieri: siamo rimaste per ore incatenate all'interno di una gabbia, controllate a vista da alcuni cloni dell'Uomo Multiplo. Non è stato semplice superare quelle ore, sia per me che per Tempesta, che era molto agitata, e ho capito quel giorno il motivo: era incinta.

Ero felice per questo, ma allo stesso tempo preoccupata: se gli X-Men non fossero arrivati in tempo, Logan avrebbe rischiato di perdere la compagna e il figlio che ancora non sapeva di avere.

Per fortuna sono venuti a prenderci, e non erano da soli: c'erano anche i Fantastici Quattro, persino Gibbs e McGee. Si sono impegnati tutti per toglierci dalle mani di Magneto... non ho mai visto Tony così agguerrito, e allo stesso tempo tanto stremato; qualche giorno dopo mi hanno detto che aveva usato Cerebro, quindi era molto debilitato.

Tony... se non fosse stato per lui, ora non sarei qui, in quest'auto, viva.

Lui ha sacrificato sè stesso per salvare la vita a me e a Tempesta, ha sacrificato la sua vita... letteralmente.

E' rimasto in coma un mese, fino a pochi giorni fa, poi... ero presente: avevo dato da poco il cambio a Gambit, quando il bip regolare della macchinetta ha cambiato ritmo.

BIP... BIP... BIPBIP... BIPBIPBIP... BIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIP

Subito sono arrivati i dottori e gli infermieri con il defibrillatore. Hanno cercato di rianimarlo per due minuti, senza alcun successo.

Il cuore di Tony aveva smesso di battere.

Alle 18:32 Anthony David Dinozzo, agente speciale dell'NCIS e membro degli X-Men, aveva definitivamente smesso di lottare.

Oggi si svolgeranno i suoi funerali, a Westchester. Sarà una giornata triste per tutti: vedo già dei grossi nuvoloni in direzione della scuola: di sicuro sono opera di Tempesta.

Arrivo all'entrata dello Xavier Institute e parcheggio dietro l'auto di Gibbs. C'è già parecchia gente, non pensavo che Tony avesse conosciuto così tante persone. Ma perchè dovrebbe stupirmi? Era comunque un ex allievo dell'ex ministro Hank McCoy, oggi ambasciatore dell'UNMUTANTS, la Fondazione delle Nazioni Unite per la salvaguardia dei mutanti.

Nella folla individuo i miei amici: Gibbs e Jenny, Tim e Abby, Ducky, Palmer attendono tristi l'inizio della cerimonia assieme agli X-Men.

Logan mi vede e si avvicina a me, dopo aver dato un bacio alla sua compagna, che trattiene a stento le lacrime, parlando con gli altri.

Logan: "Ciao, Ziva. Vorrei parlarti, prima dell'inizio." mi dice, calmo.

Ci appartiamo un attimo, poi lui si fruga nelle tasche della sua solita giacca da motociclista e tira fuori una custodia per occhiali, con lo stemma degli X-Men.

Logan: "Credo che questi dovresti tenerli tu." continua, porgendomi l'oggetto.

Io non dico una parola; apro la custodia e osservo il suo contenuto: gli occhiali che completavano l'uniforme di Tony.

Trattengo le lacrime, guardandoli: non posso permettermi di piangere, ora; devo mostrarmi forte, per Tony.

Mentre raggiungiamo il resto del gruppo, Wolverine mi chiede se voglio dire qualcosa durante la cerimonia. Meglio di no, non riuscirei a concludere; lascio il posto a Tempesta e McGee.

Prima di cominciare mi avvicino alla bara, per salutare Hermes per l'ultima volta.

Indossa l'uniforme degli X-Men, che lo rendeva ancora più affascinante di quanto lo era già di suo; tra le mani tiene la spilla magnetica degli X-Men e il distintivo dell'NCIS, mentre al petto è appuntata la medaglia al merito ricevuta due giorni fa. I capelli sono un po' scompigliati, come al solito, e sembra sorridermi, nell'espressione rilassata dalla morte.

Decido di andarmi a sedere, prima di scoppiare a piangere, quindi mi dirigo verso la sedia vuota tra Gibbs e Tim.

Quando siamo tutti seduti, Tempesta si alzza e affianca la bara, cominciando a parlare.

Tempesta: "E' passato appena un anno dalla morte del Professor Xavier, di Scott Summers e Jean Grey, e già siamo di nuovo riuniti per dire addio a un altro amico, un collega, un compagno: Anthony David Dinozzo. Mi ricordo quando è arrivato alla scuola: era un ragazzino di 12 anni molto espansivo... a volte anche troppo! Il Professor Xavier vedeva in lui grandi potenzialità e, come sempre, aveva ragione, non solo per il suo potere, ma anche dal punto di vista umano. Se c'era bisogno di lui, si faceva in quattro per aiutare il prossimo, e forse è stato per questo che è diventato l'oggetto della mia prima cotta adolescenziale." sorride. Sì, è per questo, credo, che riusciva a farsi voler bene da tutti... e che è riuscito a farmi innamorare di lui. Devo essermi messa a parlare ad alta voce, perchè Gibbs mi passa un braccio attorno alle spalle. Dopo una breve pausa Ororo continua il discorso "Siamo stati insieme fino a quando ha deciso di entrare in polizia. Mi ricordo che il giorno prima della partenza abbiamo litigato: io non riuscivo a capire il motivo della sua decisione, e non l'ho capito fino a pochi mesi fa, quando mi ha portato a conoscere suo fratello, Remy, che dopo averlo conosciuto ho capito che è quasi la sua copia esatta. Remy e Tony si sono appoggiati l'un l'altro quasi da subito: in realtà nessuno dei due aveva avuto una vera famiglia: il loro padre ha abbandonato il maggiore nel momento in cui ha messo piede nella scuola e il minore alla nascita. Questo ha spinto Tony a cercare nuove figure paterne sostitutive: prima il Professore e poi il suo capo all'NCIS, Gibbs"

Mi volto verso Gibbs. Ha indossato gli occhiali da sole; non vuole che qualcuno veda che ha gli occhi lucidi. Come lui era un padre per Tony, Tony era un figlio per Gibbs, ed è contro natura che un padre seppellisca il proprio figlio. Gibbs soffre da morire, esattamente come me, e come me non vuole mostrarlo agli altri. Si è sempre dimostrato molto protettivo nei confronti di Tony anche se con i suoi soliti modi sgarbati, per nascondere quanto in realtà fosse affezionato a lui.

E io... io lo punzecchiavo in continuazione, rispondevo a tono alle sue battute, mettendolo, a volte, apparentemente a disagio, ma era il mio modo per mostrargli quanto gli volessi bene, quanto lo amassi.

Inforco i suoi occhiali, quelli che mi ha dato Logan prima di iniziare, e ascolto la conclusione del discorso di Ororo.

Tempesta: "Non voglio dire che non è più tra noi, perchè non è così: Anthony Dinozzo vivrà sempre nei nostri cuori, ed è per questo motivo che, se sarà un maschio, io e Logan daremo al bambino che aspettiamo il nome di Anthony. Arrivederci, Hermes. Saluta anche il Professore, Scott e Jean da parte degli X-Men, quando li vedrai."

Ha terminato il suo discorso. Si avvicina alla bara e poggia la rosa rossa che teneva in mano sul petto di Tony. Mentre lo fa si sente un tuono in lontananza, e qualche goccia cade sulla folla, ma poi Tempesta riacquista il controllo della situazione e smette di piovere.

Quando Ororo si è finalmente seduta e viene abbracciata da Logan, Timothy si alza in piedi, lasciando la presa della mano di Abby, che non ha smesso di piangere da quando siamo arrivati. Lei considerava Tony come un fratello maggiore, quello che la proteggeva dai bulletti che le tiravano le treccine, che la faceva ridere quando era triste.

Timothy si avvicina alla bara, fermandosi dove stava prima Tempesta. Si schiarisce la voce e comincia a parlare.

McGee: "Anche per me non è passato molto tempo da quando ho assistito a un altro funerale: due anni è morta una mia collega, Caitlin Todd, a causa di un terrorista palestinese."

Sì, certo, un terrorista palestinese con un padre israeliano che è bastardo come il figlio, che sua sorella ha fatto fuori senza rimpianti. Ma in che razza di famiglia sono capitata? No, la mia vera famiglia, ora, è l'NCIS, era Tony.

McGee: "Io, per lui, sono sempre stato il Pivello da tartassare, ma ora lo so che era il suo modo per dirmi che ci teneva a me. Ricordo tutte le volte che mi dava gli scappellotti e i suoi impacciati tentativi di dimostrazione d'affetto, grazie a lui sn molto cresciuto professionalmente..."

Non solo professionalmente, Tim: ne è la prova la tua attuale relazione con Abby.

McGee: "Lui era come i gatti: aveva nove vite, perchè usciva illeso, o quasi, da ogni situazione, dalla peste polmonare a un'accusa per omicidio che lo avrebbe portato nel braccio della morte, se non avessimo capito chi lo aveva incastrato, o quando, quasi quattro anni fa, era stato rapito, rinchiuso nelle fogne, e non riuscivamo a trovarlo, ma lui era riuscito a liberarsi, salvando la vita anche a un marine, mettendo a repentaglio la propria. Probabilmente aveva esaurito le vite bonus, per questo motivo non sentirò più le sue battute sarcastiche, nè subirò più i suoi scherzi e, lo ammetto, mi mancherà."

Mancherà a tutti, Tim, non solo a te. Anche io non sentirò mai più la sua risata allegra, nè le sue battute a doppio senso. E non avrò mai più l'occasione di assaporare la dolcezza dei suoi baci. Purtroppo quell'opportunità l'ho persa quella sera, quando lui ha usato il potere ipnotico su di me.

McGee: "Addio, Tony. Mi mancherai, davvero."

Ora sono sola, se ne sono andati tutti, e ripenso alle opportunità perse, ma lo squillo del mio cellulare mi distrae...

CONTINUA...

   
 
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