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Autore: palanmelen    03/07/2007    3 recensioni
Cuba, i riti, la forza magica delle tradizioni, una vacanza, un fuoco, serpenti.
Draco che balla.
Un dio nella foresta.
Estasi. Draco danza.
Serpenti.
Un dio nella foresta.
Genere: Sovrannaturale, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CUBA

 

 

Il fuoco avvampava e anche i suoi capelli sembravano infiammati, mentre ballava intorno ad esso.
Mani e piedi e convulsioni. Mambo aveva fatto il suo dovere, compiuto il rituale ed ora il suo piccolo angelo guardiano aveva lasciato il suo corpo, aveva fatto spazio alla divinità.
Ora era zombi e danzava attorno al fuoco.
Gli occhi gli si rovesciavano nelle orbite, aveva passato il velo di Maia ed ora la realtà, di un bianco sconvolgente, gli si rivelava in tutto il suo unitario splendore.
Gli sembrava che il veve che quella mattina, quando non sapeva ancora niente di Vodun, un ragazzo gli aveva tracciato con l’henné sulla pancia, ardesse assieme al fuoco.
I due serpenti del disegno iniziarono a muoversi, a contorcersi come vivi.
Si contorse con loro.
Vodun, Vodun, nascosto nel seno della terra, permea l’universo, essenza di ogni cosa che è una sola cosa, è Vodun.
La Mambo sollevò un serpente con l’aiuto dell’Oungan. Anche la sua pelle dorata brillava rossa al fuoco e le greche nere su di essa erano ipnotici segni della forza divina.
Vodun, Vodun, avvolgi le tue spire intorno a me, Vodun Vodun, avviluppa il tuo spirito attorno al cosmo.
La testa scossa e le trecce sottili che sibilavano come lingue. Prese tra le mani un serpente dorato e lo baciò, lasciò che egli lo baciasse e gli aprì la bocca.
Vodun Vodun.

Danzava intorno al fuoco, in estasi, Draco. Erano i suoi capelli biondi ad essere infiammati dai riflessi, era la sua pelle già arrossata dal sole del giorno a scurirsi nella luce calda che vibrava in quel luogo protetto dagli alberi. Erano i suoi occhi grigi a roteare colle pupille dilatate, era il suo ombelico rotondo sovrastato dal quel disegno geometrico.
Danzava intorno al fuoco e un serpente gli abbracciava il polpaccio.
La Mambo e l’Oungan erano impegnati con l’enorme serpente costrittore, i musici battevano sui loro strumenti, gli altri zombi si contorcevano nella loro estasi, tutti condotti da una stessa corrente.
Li vedeva bene nonostante fosse senza occhiali, dimenticati sotto qualche albero insieme ai vestiti.
Aspettava qualcosa.
Il sangue denso gli bolliva sotto la pelle bruna e sudata. Non partecipava al rito, ma la forza che emanava lo aveva attirato, aveva accesso la sua magia e tutto il suo spirito.
Draco, non c’erano dubbi che fosse lui, era stato rapito da quel vortice, stretto dalle spire del serpente.
Incrociò gli occhi dell’animale che circondava la sua gamba.
Scintillarono neri.
Portalo qui.
Sussurrò facendo vibrare appena le labbra.
Portalo qui.
Il serpente gli ubbidì.
Gli bastarono pochi movimenti per sbilanciare Draco e portare la sua danza lontano dal cerchio.
Lo lasciò e il ragazzo smise di agitarsi, tremando.
Sembrò metterlo a fuoco, ma quelle pupille larghe rendevano il suo sguardo vacuo.
Vodun, Vodun. Era quello che lo avvolgeva.
-Damballa…- sussurrò improvvisamente.
-Sì.- gli rispose senza sapere a cosa si riferiva. Gli importava solo delle sue labbra umide e socchiuse, della sua espressione vaga e adorante.
-Damballa.- sospirò ancora, mentre lo seguiva docile nell’allontanarsi sempre più dal fuoco, verso l’ombra fitta della foresta.

Lo baciò. Profondamente, come prima aveva fatto il serpente. Lui cadde in ginocchio, sopraffatto.
Non lo fece rialzare né lo toccò. Aspettò che avvicinasse il volto da solo, attirato dal suo odore.
Lo fece. Infilò il naso tra i peli del suo pube e lo assaggiò colla bocca delicatamente come se fosse un privilegio.
Si gonfiò tra le sue labbra e lasciò che lui lo succhiasse, ingordo di un’essenza divina.
Lasciò che lo bagnasse a sufficienza poi gli sfuggì.
Lo sentì boccheggiare, perso senza di lui. Allora gli s’inginocchiò di fronte e lo fece sdraiare sotto di sé, stringendolo.
Vodun, Vodun, avvolgi le tue spire intorno a me.
Il ritmo del rito era attutito e lontano, il buio fitto e Draco caldo.
Draco lasciò che lui, il suo Loa, il suo Damballa, gli entrasse dentro, per portarlo ad un’estasi ancora più profonda, per renderlo suo zombi completamente.

 


-Draco… hai un aspetto terribile.-
-Zitta, Pansy.- sibilò a bassa voce.
-Ma davvero. Neanche al tempo degli esami hai mai avuto occhiaie simili.- ribatté lei preoccupata.
-Ti abbiamo portato qui per farti riposare, Dra’.- aggiunse Blaise. Poi gli fece l’occhiolino. –Ma un po’ di divertimento non fa male, in vacanza. E tu ti sei divertito abbastanza, vero, ieri sera…?-
Draco non si diede la pena di rispondere. Era uscito senza avvisarli, per raggiungere il gruppo del ragazzo che gli aveva fatto il disegno sulla pancia la mattina prima. “È il veve di Damballa,”- aveva detto nel suo inglese particolarissimo, “per noi vodu è il Loa serpente, l’incarnazione del Vodun. È un simbolo potente, per chi come te ha la Magia.
Ora si era sbiadito. Solo i due serpenti in centro erano ancora scuri come appena tracciati.
Draco sospirò davanti alla sua colazione.
Il rito lo aveva stremato più degli altri.
Gli aveva lasciato una stranissima sensazione addosso, dentro.
E per qualche strano motivo, era sicuro che quella divinità senza volto avesse un paio di profondi, bellissimi occhi verdi.

 

 

EhmEhmEhm. Scusate le mie pazzie estive.
Sì, Vodun è il voodoo. Che è una religione e non una specie di magia.
Mambo sono le sacerdotesse, Oungan i sacerdoti. Il piccolo angelo guardiano è quella parte d’anima che si può staccare con facilità dal corpo (anche durante il sonno, cose così), il velo di Maia è quello che ricopre la realtà facendola apparire come la vediamo, i veve sono i simboli dei Loa (“misteri”, tradotto anche con “santi” e “angeli”… insomma gli spiriti e le divinità), Vodun è Dio (ed è tutto, secondo una visione panteistica etc…).  Gli zombi sono persone vive sotto il controllo di uno spirito, nell’estasi. Non morti.
Non pretendo certo di spiegarvi una religione! Anche perché nessuno l’ha spiegata a me…

Aaah… che bello, stanotte sognerò Draco che torna in Inghilterra tutto bello scottato e per strada incrocia per caso un paio di profondi, bellissimi occhi verdi…

  
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