Attenzione! Questa Flashfic è qualcosa di veramente demenziale, forse nemmeno troppo, ma spero comunque che possa far sorridere qualcuno e magari far venire voglia di lasciare un commento. Miro troppo in alto? Forse dovrei solo sperare che non mi venga lanciata della verdura marcia addosso. XD
Dedico
questa fan fiction ad una delle aguzzine del
protagonista, Miss
BloodyFangs.
Fortunatamente
io non sono tua prigioniera e posso quindi dire di volerti bene da pazzoide
ragazza libera.
Buona
lettura a tutti!
Non
ricordava
nemmeno più da quanto fosse imprigionato lì,
sapeva solo che i maltrattamenti
continui ora non si potevano nemmeno più contare sulle punte
di un intero
servizio di forchette.
Era stato
lanciato, sbattuto contro il tavolo con rabbia, affogato nello yogurt e
in
altre sostanze che era meglio non ricordare. Solo l’altro
ieri era stato quasi lasciato
ad ustionarsi in una sottospecie di forno diabolico che quelle donne,
soprattutto le più giovani, usavano di continuo.
Era
disperato e proprio non ne poteva più. Non riusciva a
smettere di chiedersi
cosa mai avesse fatto di così terribile per meritarsi un
simile destino, una
simile tortura.
C’era
stata
una sola volta in cui la sua speranza si era riaccesa, ma ormai erano
passati
mesi.
Aveva
sentito la voce di una ragazza chiedere ad una delle sue aguzzine, la
più
giovane, perché lo maltrattassero tanto. Il suono solare
della sua voce veniva
da uno strano aggeggio che non assomigliava nemmeno lontanamente ad una
ragazza, ma si era detto che forse, magari, c’era la
possibilità che quello
strano oggetto potesse essergli d’aiuto. Per un attimo si era
illuso che
qualcuno sarebbe venuto a salvarlo e poco importava se era una donna,
un uomo o
un oggetto mai visto prima, ma subito dopo aveva sentito la risata
delle due
ragazze e aveva capito che non ci sarebbe stato alcun salvataggio.
Sarebbe
rimasto rinchiuso lì, in quel luogo così buio e
freddo che a loro piaceva
chiamare “cassetto delle stoviglie”.
Era stato
maltrattato in tutti i modi nella sua breve vita di cucchiaino da
tè, solo
perché era piccolo e indifeso si permettevano di fargli di
tutto. Di tutto,
davvero.
E lui non
poteva che subire e continuare a sperare e sognare che prima o poi
qualcuno
sarebbe venuto per salvarlo e portarlo via da quella prigione piena di
ragazzine urlanti e donne davvero strane.