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Autore: Shiren    03/07/2007    0 recensioni
Fa ancora male. Ancora male ricordare che lei era la sua migliore amica. La sua migliore amica dalla prima superiore. Da tre anni ormai. E ora non più. Ora lui si sente solo. Tabby gli riempiva le giornate, con il suo sorriso, con i suoi colori. Ora la sua vita è in bianco e nero e si sente perso. Perché l’ha persa. Per un bacio. Un bacio sincero. Un bacio d’amore. Amore represso, nascosto, celato, per troppo tempo. E Fabri a dirle che era ubriaco. Ma non era vero e Tabby lo sapeva. Lei non voleva Paolo. Lei da Paolo voleva solo un’amicizia. Bella, grande, forte…ma pur sempre un’amicizia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Suona la sveglia. Suono fastidioso nelle orecchie di un dormiente. Ma quella suona, imperterrita, ostinata, finché qualcuno non si deciderà ad alzarsi e a stopparla.
Coperte che si scostano da un corpo ancora caldo di sonno, piedi nudi che toccano il freddo pavimento e una mano…finalmente una mano che si allunga e ferma quel suono diventato ormai rumore. Si accende una luce, scorre l’acqua del lavandino e sullo specchio compare un volto. Grandi occhi verdi, morbidi ricci castani e un espressione da furbo. Paolo scuote la testa. Si lava si veste, gesti tipici, di un ragazzo che si prepara per andare a scuola. Prende lo zaino, se lo carica in spalla e scende le scale di legno.
“Paolo, stai andando?”
Lui annuisce e da un bacio veloce sulla guancia della madre. Apre il garage, si infila il casco e fa partire la sua moto, quella da cross, che ha desiderato tanto e finalmente gliel’hanno regalata. Sgasa un po’, così, tanto per sentire quella che lui chiama “musica”.
E parte. Accelera, curva, frena, e poi accelera ancora finché non vede le gradinate della scuola. Allora rallenta e si ferma a fianco dei suoi amici. Alex, Gio, Sale e Pepe, Fabri e Fede.
“Pà, che fai sega?”
“No, Giò io entro. Mi deve dare il voto di un tema”
“Oh, raga ci sta un secchione tra noi!”
Paolo ride e si ferma lì a scherzare a raccontare cosa ha fatto quello cosa ha fatto l’altro, senza un senso, senza un motivo.
“Hey Fabri! Con Sara?” chiede Paolo all’improvviso, come se si fosse risvegliato. Ma vede il suo amico fare una faccia un po’ triste.
“Abbiamo chiuso…”
Anche gli altri rimangono sorpresi. Era tanto che stavano insieme quei due e sembravano così affiatati. Innamorati. Felici.
“Perché?” Fede, il solito insensibile.
“Boh, che ne so. Mi ha detto ‘Fabri, basta. Finisce qua’. Miii, che gran motivazione”
La campanella suona e interrompe quel silenzio pesante.
“Allora raga? Stasera si va a ballare?” Assensi diffusi formano come una specie di coro.
“Chi fa sega allora?” salta fuori Paolo.
Alex e Gio alzano la mano come due scolaretti. “Noi prof!” dicono all’unisono poi.
Paolo ride e poi sale le scalinate mandandoli in un posto a loro conosciuto. Passa davanti ad un gruppo di ragazze, poi si rende conto che tra quelle c’è anche Sara, la ragazza di Fabri. Beh, ora la ex-ragazza. Si guarda indietro, Fabri è ancora in fondo con Sale e Pepe, così Paolo si avvicina alle ragazze.
“Sara…” la chiama.
“Oh, Paolo! Ciao, come va?”
“Non te ne frega come va a me, né te ne frega di come va a Fabri…mi fai schifo ok? Una persona che ha fatto così tanto per te, ma vergognati và! Non sai neanche apprezzare quello che le persone ti regalano…stronza” ed entra a scuola, lasciando sconcertata quella ragazza. Quella ragazza che in realtà ha lasciato Fabri perché le piaceva Paolo…e ora, quel Paolo le parla così.
Si siede in classe, in un banco a caso tra gli ultimi, come al solito. Posa la cartella e prende il diario blu della Smemo. Nelle ultime pagine quelle di Luglio e Agosto, lo spazio per le dediche degli amici. C’è né una con la scrittura femminile tutta tondeggiante. Una fitta al cuore lo colpisce all’improvviso.
“We Paolo! Come stai?
Uffa, non ho proprio voglia di fare mate… allora stasera andiamo a ballare? Si, dai devi venire, già l’altra volta non sei venuto, stasera vieni se no ti vengo a prendere io a casa tua, eh?! Capito? Stai sempre a studiare anche se ti svaghi un po’ che problema vuoi che ci sia?
Oh! Fra dieci minuti suona la campanella così facciamo l’intervallo! Ti saluto! Baci Tvtb
Tabby xxx”
Tabby…Tabby…ecco si parla del diavolo e spuntano le corna. Proprio in quel momento entra in classe lei. Sarebbe impossibile non notarla. Vestita sempre di mille colori, i capelli rossi sempre acconciati in modo diverso. Sciolti, coda, codini, treccine…
Ma ora tutto è cambiato. Ora lei entra e non lo guarda, ora lei entra e non lo conosce.
Quattro mesi, solo quattro mesi sono passati da quella serata. Quella sera che lui era uscito veramente con i suoi amici…con Alex, con Giò, con Fabri insieme a Sara, con Sale e Pepe e con lei…con Tabby.
Fa ancora male. Ancora male ricordare che lei era la sua migliore amica. La sua migliore amica dalla prima superiore. Da tre anni ormai. E ora non più. Ora lui si sente solo. Tabby gli riempiva le giornate, con il suo sorriso, con i suoi colori. Ora la sua vita è in bianco e nero e si sente perso. Perché l’ha persa. Per un bacio. Un bacio sincero. Un bacio d’amore. Amore represso, nascosto, celato, per troppo tempo. E Fabri a dirle che era ubriaco. Ma non era vero e Tabby lo sapeva. Lei non voleva Paolo. Lei da Paolo voleva solo un’amicizia. Bella, grande, forte…ma pur sempre un’amicizia.
E ora, per colpa sua, per colpa di quel bacio, non può più averla vicino. Un po’ per volontà di Tabby, un po’ per volontà del suo attuale ragazzo che non vuole che parli con lui. E perché mai poi? Cosa ne sa lui di Paolo? Niente. Appunto. Ma è così e basta. E non si può fare nulla.
Forse.

Paolo non sta ascoltando. Guarda fuori dalla finestra, assorto in chissà quali pensieri.
“Valli” chiama la prof. Ma lui niente. Non sente. La prof lo richiama alzando un poco la voce.
Nulla. Alcuni compagni ridono. Tabby si gira e lo guarda.
“Valli!!” urla la prof a quel punto.
Paolo fa un salto per lo spavento e si volta allarmato.
“Scusi…”
“Si, si, scusi…la prossima volta invece di scusarti ricordati di portare la testa a scuola. Vieni qua per favore, devo darti il tema”
Paolo si alza. Passa tra i banchi, sfiora involontariamente qualche astuccio.
“E’ stato il migliore. Un bel 8 e mezzo. Ti avrei mandato dal Preside oggi, se non fosse stato per il tuo compito” Paolo annuisce e torna al posto. 8 e mezzo. Niente male.
La prof sta ancora consegnando i compiti quando entra Maria. La bidella, quella cicciotella e simpatica.
“In segreteria chiedono di…Bardo e Valli”
Bardo. È Tabby. Si alzano ed escono dalla classe. Paolo la segue, lei cammina avanti, diretta, senza guardarlo, come se non ci fosse.
“Credi che sia per atletica?” le domanda lui.
Tabby non risponde. È un muro. Si, in questo momento è come parlare ad un muro. Arrivano in segreteria.
“3°E” esclama lei.
“Si, bene…per atletica ci siete solo voi due?”
“Si” risponde Paolo.
“Ecco, compilate questi fogli e poi consegnateli al prof Forti, va bene?”
I due ragazzi annuiscono e se ne vanno. Paolo piega il foglio e se lo mette in tasca.
“Posso fare qualcosa per tornare a parlarti?”
Tabby non risponde. Ma stavolta si volta e lo guarda negli occhi. La sua espressione è ferma, decisa. Ma non esprime nulla, né un no, né un si.
“Ok è un no” Paolo decide però per la prima. Ingenuo. Sciocco. Tenero. È questo che pensa lei di lui. E di nascosto, sorride.
  
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