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Autore: rukiachan15    16/12/2012    8 recensioni
Long Fiction Larry :)
Non voglio anticiparvi nulla. Buona lettura :)
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Louis non poteva mentirgli. Non voleva.
Louis non voleva farlo soffrire. Non poteva.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qui :3
Sono riuscita ad iniziare una Long Fic. E' Larry, ma più avanti avrete qualche sorpresa, se deciderete di continuare a leggere :)
Non voglio anticiparmi nulla u.u Spero soltanto di non deludere le vostre aspettative.
Mi sono dilungata già troppo lol Buona lettura :)


L’aveva fatto. Non riusciva ancora a crederci.
Osservava con occhi sgranati le facce dei presenti,una ad una, cercando di scorgere ogni minimo cambiamento per capire il loro pensiero.
Ma non era mai stato bravo in questo genere di cose, figuriamoci se in quel momento avrebbe potuto capire qualcosa.
 
I suoi occhi tornarono a fissare il volto di Louis.
Il suo sguardo andava su e giù. Occhi, labbra,occhi, labbra.
Voleva un segno, qualunque cosa pur di capire cosa stesse pensando.
Forse non era il momento adatto per dire una cosa del genere. Anzi decisamente non lo era. Ma era stato più forte di lui, gli era uscito spontaneo e non aveva potuto trattenersi.
Dimostrava ancora una volta quanto il riccio fosse spontaneo e ingenuo per nascondere un sentimento così forte, delle emozioni talmente accentuate.
Adesso il silenzio era tale in quella sala di registrazione che avrebbe messo a disagio chiunque.
Si sentiva al centro dell’attenzione, ma se l’era cercata, era colpa sua.
Chiuse gli occhi e nella sua mente rimbombarono le parole che aveva vomitato qualche minuto fa. Quelle parole che non riusciva più a trattenere, che aveva portato dentro di sé per tutto quel tempo e che adesso scorrevano con la forza distruttiva di un fiume in piena stagione invernale.
 
Strinse i pugni con violenza fino a conficcarsi  le unghie nella carne. Faceva male ma mai quanto poteva fare male una non risposta da parte di Louis.
Sentiva gli sguardi pesanti dei suoi compagni. Erano scioccati e sorpresi tanto quanto lui, ma qualcuno di loro aveva già capito qualcosa tempo fa.
Il modo con cui lo guardava, i gesti, le parole. Non erano da amici.
L’avevano sempre pensato.
E forse era anche per questo che il riccio aveva deciso di rompere le dighe così all’improvviso. Forse perché lui stesso credeva, supponeva che il suo amato provasse lo stesso per lui.
Insomma, quelle sensazioni non se le era inventate. E non soffriva di allucinazioni.
Però forse aveva frainteso.
L’idea gli fece rivoltare lo stomaco. La testa iniziò a girare vorticosamente.
Aveva bisogno d’aria.
 
Riaprì gli occhi di scatto. Una  lacrima solitaria e fredda scese dall’occhio sinistro, mentre abbassava la testa e usciva da quella stanza maledetta.
I passi veloci ben presto si trasformarono in una corsa sfrenata, liberatoria.
Fuggiva. Scappava dal dolore, ma non era abbastanza veloce.
Presto le sue gambe avrebbe ceduto, il fiato si sarebbe fatto corto e il nemico da cui tanto fuggiva lo avrebbe assalito e a quel punto non avrebbe avuto scampo.
 
Le lacrime gli rigavano le guance. Non riusciva a smettere di pensare ai loro visi, al suo viso. Era rimasto impassibile.
Scosse la testa violentemente e ricci gli ricaddero sugli occhi.
La sua vista si era offuscata, mentre percorreva un corridoio dopo l’altro senza sosta.
Conosceva quella strada a memoria, non aveva bisogno di guardare.
Una forte luce di fronte a lui gli fece socchiudere gli occhi gonfi di lacrime.
Era l’uscita.
Deglutì, vedendo in essa la salvezza.
 
Manca poco, resisti.”
 
 
Accelerò, arrivando allo stremo delle sue possibilità.
Si avventò sulla porta che si aprì di scatto verso l’esterno.
Un’ondata sferzante di vento gli schiaffeggiò le guance ardenti e gli scompigliò i capelli.
Scese le scale e si bloccò all’istante.
Era come se l’aria avesse causato un attrito eccessivo per continuare quella corsa estenuante.
Il suo respiro era affannato. Un dolore al petto lo attanagliava come se stesse per avere un infarto.
Era certo che la causa non era solo la corsa.
 
Si piegò sulle ginocchia per prendere fiato.
Il vento continuava a soffiare forte trapassando la felpa e entrando in ogni cellula del suo gracile corpo.
Quel vento era gelido, ma lui non lo avvertiva.
Prese un gran respiro ad occhi chiusi, mentre cercava di calmarsi.
Improvvisamente si sentì bene.
La sua testa era vuota. Nessun pensiero.
Sentiva il rumore del vento che frusciava attorno a lui, le macchine sfrecciare in strada. Non sentiva più se stesso.
L’incubo era passato.
 
Harry…”
 
Una voce lo riportò bruscamente alla realtà. Louis.
Il cuore gli si strinse in una morsa. Aveva ricominciato a non sentire i rumori esterni. Aveva ricominciato a soffrire.
Allora era tutto vero.
Non si voltò, rimanendo di spalle. Non voleva che lo vedesse in quello stato. Era inguardabile.
All’improvviso sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla. Era così calda.
Iniziò a tremare e a singhiozzare.
Era crollato. Aveva resistito così tanto.
 
Il più grande non resistette nel vederlo in quello stato. Non gli importava cosa avesse detto. In quel momento aveva solo bisogno di lui, del suo migliore amico a confortarlo.
Lo spinse verso di sé e lo strinse forte.
Harry chiuse gli occhi. Sperava tanto che fosse tutto un brutto sogno, che appena avrebbe riaperto gli occhi sarebbe tornato tutto alla normalità, ma non era così.
Doveva fare i conti con quello che aveva detto, con la dura realtà.
Le braccia calde del suo amato lo avvolgevano. Si sentiva a casa, ma non riusciva a calmarsi.
Si dimenava tra le sua braccia tra i singhiozzi di dolore. Non voleva la sua pietà. Se non provava lo stesso  sentimento non doveva far altro che dirglielo.
 
Per Louis era stato un fulmine a ciel sereno. Non se lo aspettava minimamente. Considerava il riccio uno dei suoi migliori amici, tra di loro v’era un legame forte, fraterno, intimo.
Ma le sue parole lo avevano decisamente colto di sorpresa.
Non pensava che Harry provasse determinati sentimenti.
Era stato uno stupido a non capirlo.
Idiota!”
Si ammonì il più grande, mentre il vento gli sbatteva sul viso i morbidi ricci del più piccolo.
 
Adesso cosa avrebbe fatto?
Non sapeva cosa rispondergli. Aveva paura che ogni sua parola, o frase che avrebbe detto sarebbe stata fraintesa e questo avrebbe rovinato la loro amicizia.
Sospirò.
Improvvisamente il riccio dopo svariati tentativi riuscì a sciogliersi dalla stretta.
Lo guardava con gli occhi rossi dal pianto.
Il suo sguardo era implorante. Aveva bisogno di una risposta, ma aveva bisogno anche di lui.
In fondo in cuor suo sapeva già quale fosse la risposta ,il che lo rendeva ancora più inquieto.
 
Aspettava ,impaziente. Nulla.
Lo guardava con occhi dispiaciuti, il volto contratto in un’espressione di dolore.
Louis non poteva mentirgli. Non voleva.
Louis non voleva farlo soffrire. Non poteva.
Erano legati da qualcosa di forte, l’aveva sempre pensato ma…
 
Dillo, su! Che aspetti? Non…Non provi i miei stessi sentimenti.Abbi almeno il coraggio di dirmelo in faccia!”
Sputò furiosamente il riccio in una frase inframezzata dai singhiozzi.
Le lacrime continuavano a rigargli il viso.
Il più grande non rispondeva. Lo guardava negli occhi nella speranza che avesse capito.
Niente. Il dolore offuscava il riccio.
 
Presto l’espressione rabbiosa sul volto di Harry si trasformò in un’espressione dispiaciuta, sofferente.
Stava cadendo totalmente a pezzi.
Cadde in ginocchio tra il pianto atroce e strozzato.
Louis accorse per abbracciarlo e stavolta si lasciò completamente andare.
 
Calmati,ci sono io” disse con un filo di voce rotta.
Harry si strinse ancora di più al suo amato.
“Ho rovinato tutto!”continuava a ripetere tra i singhiozzi.
Louis chiuse gli occhi, mentre lo cullava.
 
Non avrebbe perdonato mai nessuno che avesse fatto del male ad Harry.
In quel momento era proprio lui la causa del suo dolore.
E questo era ciò che più gli faceva male. Vederlo soffrire gli spezzava il cuore. Ad ogni sua lacrima, ad ogni suo singhiozzo il suo cuore si fermava, riprendendo a battere irregolarmente.
Aveva bisogno di lui.
Harry aveva bisogno di Louis.
 
Per il momento era riuscito a calmarsi, ma cosa avrebbe fatto quando avrebbe scoperto ciò che doveva dirgli proprio quel giorno?
Come avrebbe reagito alla notizia?
Non voleva neanche immaginarlo.
Chiuse gli occhi e iniziò a sussurrargli la sua canzone preferito all’orecchio.


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Il primo capitolo per il momento finisce qui :3
Allora cosa ve ne pare? 
Mi piacerebbe davvero tanto sapere cosa ne pensate, sinceramente però :)
Accetto ogni genere di critica, che sia costruttiva ovviamente. Perciò recensite se vi va :)
Un ringraziamento particolare va a lei, innamoratadellavita. 
Ti devo tanto. <3

A presto al prossimo capitolo :)

Ps Aggiornerò ogni settimana :) <3
  
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