Broken (the long road of the traveller)
by Coral Dana Rose
I have come a long way where
I started from
but I'm still not even close to where
I'm going
(and now) I can no longer see the shine
that has been lighting up
my way
I cannot feel its glowing
Domandarsi quale sia la propria
direzione significa spronare il proprio io verso una risposta che non esiste.
Cercare l’inesistente può essere positivo. Potrebbe
rappresentare una ricerca vana, ma utile, come tutte le ricerche appassionate,
a proseguire per la propria strada. Continuare a saltare nel tentativo di
spiccare il volo non fa raggiungere il proprio obiettivo, ma consente di
toccare traguardi intermedi.
Domandarsi in che modo si possa proseguire in una
situazione senza scampo è la resa e la rivalsa
insieme. Suppongo dipenda dal carattere e dal temperamento.
Domandarsi perchè sia questa la strada che si è scelto è il primo passo verso l’autodistruzione.
Ma le domande sono sempre un dubbio.
Come tutti i dubbi, sono paranoie. Come tutte le paranoie, sono
indice di debolezza. Le paranoie hanno la stessa base dell’ottimismo,
che è il terrore.
L’ottimismo a sua volta è base di delusione, che è anche
la stessa conclusione della paranoia.
The
fire in my heart is dying
and the zeal I had is gone
The fire in my eyes is dying
and the dream I had is gone
Molte cose cambiano col passare degli anni e sono molte le
luci che si spengono quando il combustibile si è esaurito. Il problema è che
non sempre siamo capaci di attingere a nuove fonti. Ciascuno si rivolge ad
aiuti differenti e si nasconde sotto l’ala protettiva di altre
speranze volatili.
Quando infine la pioggia spazza via le
foglie morte, schiaccia le cicale e le farfalle maciullate contro il suolo
sassoso e spegne i fuochi, non c’è nient’altro che il terrore.
Ma qual è allora la base del
terrore? Può darsi che sia variabile? Può darsi che sia una sola unica entità che causa terrore in ogni forma
vivente allo stesso modo, indipendentemente dalle varie situazioni che posso
scatenare una reazione?
Why did I ever choose to go this way
The question I keep asking
myself all the time
I guess it was my instinct for self-destruction
that pointed me down this way
Qual è la base della decisione che ho preso?
Dubbio, domanda, paranoia. Terrore. Ottimistico
pensiero che un giorno scoprirò la risposta.
Oh, no, non è così semplice.
E’ che è molto difficile ammettere di avere compiuto una
scelta sbagliata, e l’orgoglio viene distrutto quando
la cruda verità ci danza davanti in un letto di farina. Se
pure l’orgoglio è presente. In ogni caso il peso dello sbaglio è ancora
più terribile del peso della speranza tradita. La speranza tradita è qualcosa
che non ha dipeso dalla nostra volontà.
Lo sbaglio è dipeso da noi. Negarlo significa ammettere
che abbiamo un istinto primordiale, anche noi, come gli animali.
This
path that I've chosen's a rocky
one
Long, hard and frozen it has become
Each turn that I've taken
on the way
has only led me back to Hell
I am dying down… growing weaker now
It could seem that I'm doing
fine
but I'm broken to little pieces
deep inside
Si dice che il fine giustifica i mezzi. E’ come dire che
la destinazione giustifica il percorso? E’ come dire che la liberazione, derivata
dall’azione, giustifica l’omicidio?
Può darsi, sì, che sia proprio la stessa cosa.
Ma questa verità, se è una verità e
non una conclusione tratta dalla mia mente stanca, non è facile da ammettere
per un qualsiasi essere umano, perché sfocerebbe anch’essa nel solito vaso: la
ragione è forte, ma l’istinto di più.
Spesso anzi è la ragione che
agisce in funzione dell’istinto. A volte ho visto come la ragione si sia
ingegnata maniacalmente per assecondare un bisogno dell’istinto, è
questa forse è la meccanica dell’assassino, di quell’assassino che fa del
sangue la sua acqua della libertà, della carne morta e rigida e bianca come
porcellana sua scala per il paradiso.
Ma qual è invece la meccanica del
viaggiatore? O del viaggio?
Che cosa spinge il viaggiatore ad intraprendere percorsi
lunghi, a volte dolorosi, che cosa lo spinge a cercare
sempre risposte lontano da casa, ad allontanarsi dal suo rifugio sicuro, tutto
per cercare interrogativi sul mondo e sulla vita che in fondo potrebbe anche
trovare in qualsiasi romanzo di seconda categoria?
Nel romanzo ci troverebbe la visione delle cose a lui
comprensibile. Non rischierebbe il cadere in pezzi della propria anima. La sua
vita resterebbe intatta, un palazzo ben decorato senza crepe sull’intonaco.
Nel viaggio cosa trova? Nella vita. Purissime risposte.
Troppo pure. O solo l’illusione di esse.
I am dying down…
growing weaker now…
Ma la sua vita cade a pezzi. Le
cittadelle nel suo cuore diventano rovine. I basamenti delle sue convinzioni
mutano in cenere; tornano, per così dire, alla cenere da cui sono venute. Ha
visto troppa gente, il viaggiatore, e ognuno con convinzioni diverse. Ogni convinzione con un diverso approccio alla sua messa in atto.
Ogni sguardo con un altro elemento. Ogni espressione con
un’incrinatura diversa.
It could seem that I'm doing
fine
but I'm broken to little pieces
deep inside
La sua bocca si storce e si inclina
in una smorfia. I suoi occhi vengono cerchiati di
rughe, sono vacui e severi. I suoi capelli si incrostano.
I suoi vestiti si lacerano. Non c’è fede che tenga sul
suo percorso. Niente più lo illumina e guida i suoi passi, niente più lo
sprona.
E quelle domande? Non le considerava
una fonte di coraggio? O almeno, non riteneva che la
ricerca di una risposta potesse portarlo, se non alla risposta stessa, a tante
altre piccole verità intermedie che forse potevano costruirne una più grande?
Niente.
Il sole tramonta alle spalle di un piccolo cimitero, e il
cielo è una coppa di nebbiolina lattiginosa rovesciato a testa in giù sul mondo
vivente. Neppure il cielo sembrava così impassibile quando aveva iniziato il
viaggio. C’è un vago profumo di aghi di pino e di erba
bagnata, e dal bosco una fragranza selvatica di felci e arbusti del sottobosco.
Qualcuno scende una lunga scala a chiocciola e dal buio
rivolge parole strane. Eppure le labbra non si
muovono.
Il viaggiatore prosegue per la strada.
Non ha trovato nessuna risposta, ma non ha neanche più
domande da fare.
(Sentenced - “Broken”)