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Autore: RubyChubb    03/07/2007    10 recensioni
C’era una volta una ragazza che se ne stava in attesa di un maledetto aereo, il quale non sarebbe mai partito se non prima di almeno dodici ore. La causa di questo male era una terribile tempesta di neve che infuriava sulla città e che non aveva di certo intenzione di smettere...
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12 Qualche anno dopo....
Il fenomeno Tokio Hotel era asceso a livello planetario e, al loro settimo album, potevano entrare a far parte della Rock Hall of Fame. Il loro pubblico si era evoluto, come del resto la loro musica e gli ultimi due album avevano convinto un pubblico molto più vasto dell'adolescenza femminile. Avevano vinto diversi riconoscimenti, si erano affermati. Potevano anche prendersi una pausa.  Adesso ognuno di loro può pensare alla sua vita.

Il nome di Asia era rimasto legato all'ambiente della moda, non aveva mai fatto il grande balzo nei media, ma non le era mai importato. Aveva visitato quasi tutte le capitali del mondo con le sfilate, aveva fatto anche pubblicità importanti, ma le serviva il classico scandalo gossip per passare al livello successivo. Un paio di occasioni le aveva avute, ma non ne era mai valso la pena. Dato i suoi venticinque anni, stava diventando "vecchia" come modella, poteva pensare a qualcos'altro. In società con una sua collega, aprì una casa di sartoria di alta moda. Adesso è quella la sua occupazione.
Della storia con Bill? Solo ricordi, anche troppo amari. Non ci pensava mai, era semplicemente troppo impegnata a lavorare. Oppure non ci voleva pensare affatto.

Sasha, che aveva deciso di riprendere in mano il pennello e i colori, aveva aperto una galleria con i suoi quadri a Firenze. Aveva sempre sognato di farlo in quella città magica! Qualche anno prima aveva rinunciato ad essere l'agente di Asia. Quella ragazzina insicura cresciuta e non aveva più bisogno di un supporto morale, più che professionale. Si era trovata quindi con tanto tempo, e soldi, a disposizione e aveva iniziato di nuovo a dipingere. Non aveva bisogno di farsi molta pubblicità, ci pensò Asia: prese diversi dei suoi quadri e riempì il suo atelier. Da lì iniziò tutto e ora alcuni dei suoi quadri venivano comprati anche per cifre a quattro zeri. Aveva esposto a Madrid, Vienna e Ginevra... Ma c'era qualcosa che nessuno sapeva, nessuno a parte due persone, lei ed Asia. Era una cosa bellissima, la cosa più inaspettata che le era capitata, che l'aveva travolta nel pieno dei suoi venti anni. A causa di quel tornado aveva dovuto ridimensionare la sua vita...
Quel tornado si chiamava Sam e aveva gli occhi di suo padre Bill. Aveva quattro anni e non sapeva niente di suo padre, a Sasha non era mai interessato rivelargli la sua vera identità. L'aveva fatto per due motivi: per proteggerlo dalla notorietà e perchè suo padre non era sicuramente in grado di prendersene cura. Inoltre non vedeva l'utlità di gravarlo di un peso del genere; in fin dei conti, tra lei e Bill non c'era stato niente di ufficiale: per un anno avevano continuato a vedersi durante le pause di lavoro e Sasha era consapevole che lui vedeva altre donne nel frattempo.
A mettere la parola fine a questo vedersi-non-vedersi furono gli stessi media: una fotografia rubata di un bacio. Sasha non aveva bisogno di quello, soprattutto poco dopo aver capito di essere incinta. Così il bambino era cresciuto sapendo che il papà se n'era andato ben prima che lui fosse venuto al mondo e gli bastava, non faceva mai domande. Presa dall'ispirazione, cercò di fare il centesimo ritratto di suo figlio.
Guardò il calendario... era il compleanno di Bill. Prese il telefono e compose il suo numero.

Un posto nel suo cuore era sempre dedicato a lei, a Sasha, così come nel cuore di suo fratello c'era sempre posto per Asia. Sono ragazze che non si tolgono dalla testa facilmente, pensavano entrambi. Aveva avuto altre storie più importanti e durature di quella, che avevano lasciato segni ben più profondi.
Se non fosse stato per quel maledetto giornale, pensò, si sarebbero sentiti ancora! A Sasha la notorietà non serviva e avevano troncato. Beh, non c'era niente da troncare, non avevano una storia, una relazione. Solo un vedersi ogni tanto ed un sentirsi al telefono. Era almeno tre o quattro anni, pensava, che non l'aveva più chiamata: gli era sembrata così risoluta nel non volerlo vedere nè sentire più che aveva rispettato la sua volontà.... ed era stato difficile, molto difficile.
Nel mezzo di questo suo pensiero fugace il telefono squillò.
"Pronto?", disse, non riconoscendo il numero che lo chiamava.
"Tanti auguri.", fece la voce dall'altro capo del telefono.
"Sasha!", fece lui, saltando sulla poltrona in sui era seduto.
"Si, sono io... come va?"
"Beh..."
"E' tutto questo quello che hai da dirmi?"
"Stavo pensando a te, proprio in questo momento.", disse lui, riprendendo il controllo di sè.
"Mi fa piacere.", rispose lei. Bill sentì che era molto distaccata, non sembrava la Sasha che aveva conosciuto e che ricordava.
"Sasha, è successo qualcosa? Stai bene?", le chiese.
"Bill, c'è qualcuno che vuole parlarti.", fece lei.
Sentì il telefono passare da una mano ad un'altra. Chi è che mi vuole parlare, si chiese? Ad un tratto, la risposta fu più chiara di un lampo in piena notte.
"Papà...", disse una vocina di bambino.

FINE



Spero che vi sia piaciuta, non mi ci è voluto molto per scriverla, forse è un po' troppo scontata e superficiale proprio per questo.
L'ho scritta di getto, come faccio sempre!
Non sono stata capace di scrivere di twincest o cose simili, non vedo i due sotto quella luce e forse questo mi ha un po' penalizzato rispetto ad altri scritti.
Ad ogni modo, grazie a chi ha commentato:
Bella_Lua: grazie, anche io ho il terrore di mia madre, in situazioni del genere. Infatti il personaggio è ispirato a lei, ma non dirglielo XD
Judeau: se dovessi scrivere altro sul genere musicale, vedrò di inserire anche un po' di punk!
Fulminella89: grazie grazie grazie!


E grazie anche a chi commenterà in futuro! - Rubychubb -
   
 
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