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Autore: septendecim    16/12/2012    1 recensioni
Il cervello va in tilt vedendo i suoi occhi.
Limpidi, puri, sinceri.
Mostrano un animo buono, gentile e disponibile, pronto a tutto per tutti.
Un cavaliere medievale non avrebbe potuto avere qualità migliori delle sue.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La St. George's High School di Londra ha un numero di iscritti pari a quattrocento ventisette studenti.
Il plesso è composto dall'edificio antico, risalente al 1850 e ristrutturato da poco, dove si svolgono le normali lezioni, e da due edifici moderni costruiti ai lati del primo.
Alla destra troviamo la palestra e la mensa; a sinistra il convitto, dove risiede oltre l'80% del corpo studentesco.
Qui vengono mandati ragazzi da ogni parte dell'Inghilterra dai loro stessi genitori, sicuri del fatto che, una volta compiuti diciannove anni, i loro figli usciranno maturi, tranquilli e colti.
Quello che non sanno, è cosa avviene all'interno di quelle mura.
 
L'orologio segna le 19 e 30.
Gli studenti si sono appena ritirati nelle loro camere dopo aver cenato.
"Avviso a tutti i rappresentanti di classe: alle 22 tutti nella stanza 269. Lily, rappresentante d'istituto"
Invio multiplo del messaggio in corso.
Butto il telefono sul letto e metto una tuta blu notte con la molla alla caviglia.
Lego i capelli e lavo i denti.
I miei occhi ricadono sullo specchio.
Una ragazza dai capelli mossi rossicci e gli occhi verdi mi scruta.
Un'ombra violacea si estende lungo la sua guancia piena di lentiggini.
Sciacquo la bocca e metto una felpa grigia senza cappuccio con scritto il numero 10 sopra.
Con un po di fondotinta copro il livido.
Esco dal bagno e do una riordinata alla camera, sistemando i vestiti nell'armadio e i libri nella libreria.
Il telefono squilla sul letto.
La foto di un ragazzo dalla pelle mulatta mi sorride.
Afferro il telefono e metto in vivavoce.
"Ciao Zayn"
"Cosa succede?"
Sento un velo di preoccupazione e impazienza nella sua voce.
"Siete stati convocati in camera mia urgentemente"
"Questo l'ho capito, ma il motivo?"
"Lo saprete alla riunione" rispondo.
"Senti, sono nella 324, posso venire in anticipo?"
"Anticipo quanto?"
"Tipo... Ora?"
Scoppio a ridere, il mio migliore amico è impossibile. "Sono qua dentro"
Attacca di corsa, senza nemmeno salutare.
Prendo un foglio e inizio a scrivere diversi nomi.
"Corinne, 4B. Josh, 2C. Rosalie, 3A. Donnie, 1A. Oliver, 5C" sussurro mentre scrivo.
Un tonfo sulla porta mi fa sobbalzare.
"Ssh!"
"Chi vuole bussare?"
"Avanti, avete paura di un'amica?"
Voci sommesse mi fanno scuotere la testa.
"Mi scuoia vivo se vi sente!"
Ridacchio.
Mi alzo dalla scrivania e spalanco la porta.
Sei figure familiari sono davanti a me, con delle facce stupite.
Il moro con cui ho parlato poco prima mi fa gli occhi dolci.
"Non sono riuscito a chiuderli in camera" si giustifica.
Sospiro, davanti a quegli occhi cioccolato non puoi non intenerirti. "Entrate"
Cinque ragazzi e una ragazza si sparpagliano per la mia camera, devastando quel poco di ordine che avevo creato.
Il divano è occupato da Harry e Cher.
Il primo è il cosiddetto "inglese dai ricci sexy", il classico casanova della scuola, rappresentante del 4C.
La seconda è "the brave", la ribelle.
Diciotto anni, quattordici tatuaggi e grinta da vendere. Rappresentante del 5A.
Il letto è diventato proprietà di Liam, Louis e Niall, rispettivamente diciotto, diciannove e diciotto anni.
Liam è paragonabile ad un pinscher: carino e coccoloso fuori, aggressivo e determinato dentro.
Louis è Peter Pan: sue le parole "Ho paura di crescere, perché vuol dire doversi caricare di responsabilità non desiderate", dette durante una sbronza epica. Rappresentante del 5B, la nostra classe.
Niall è il piccolo lepricauno della casa: i genitori dall'Irlanda l'hanno mandato qui a studiare quando era al secondo anno, ed è entrato subito nella banda.
La sedia della mia scrivania è l'unica postazione libera, dato che Zayn sta fumando in piedi alla finestra. Lui è il rappresentante del 5C.
Mi fiondo li, prendendo una sigaretta dal suo pacchetto sulla scrivania.
La sua mano mi allunga un accendino blu.
Accendo e mi metto con lui vicino alla finestra.
"Mi dici cosa succede ora?"
Sospiro, buttando fuori una nuvoletta bianca.
"Riunione straordinaria. Non possiamo farci sentire dai guardiani, potrebbero riferire ai professori" sussurro.
"Perché?"
"Perché riguarda loro"
 
I rappresentanti di tutte le classi della scuola si accomodano dove capita per la stanza, mentre mi siedo sulla scrivania con Zayn accanto.
Controllo l'orologio, le 22 e 03.
"Grazie di essere venuti. Non vi introduco a nulla, so che capirete subito l'argomento della riunione"
Afferro il foglio e leggo il primo nome.
"Corinne, 4B"
L'aria si gela in due secondi.
"Bolle sulle mani. Causa: righello da 60 centimetri della vicepreside McPerson"
Vedo lo sguardo di Harry spegnersi nei ricordi di qualche mese prima.
"Josh, 2C, e Rosalie, 3A. Ustioni sulle braccia. Causa: sigarette di Hoffman, chimica"
"Donnie, 1A. Orecchie scorticate. Causa: unghie della Gordon, matematica"
"E per finire, Oliver, 5C. Lividi sul corpo. Causa: schiaffi della Weasley, biologia. Che... Sono arrivati anche su di me"
Cher fa saettare lo sguardo su di me, confusa.
Con la manica della felpa cancello il velo di fondotinta.
Frasi di stupore e disprezzo iniziano ad aleggiare nella camera.
"Non posso essere cosi brutta" mugugno. "Silenzio, per favore!"
"Come puoi averle permesso di fare questo a te, Lily?!"
Louis mi guarda arrabbiato. "Mi è bastato saltare un ora di lezione perché ti accadesse questo!?"
Liam gli afferra una spalla. "Basta Lou"
"Io non avrei voluto permettere nulla di tutto ciò" dico rivolgendomi a tutti. "Sono stanca di questi soprusi sopra noi ragazzi"
Prendo altri venti fogli.
"Queste sono le lettere mandate al ministero dell'istruzione da quando sono in carica come rappresentante d'istituto, che non ci ha neanche considerati e le ha rispedite indietro. Solo perché siamo la scuola privata più conosciuta dell'Inghilterra, e si creerebbe uno scandalo mediatico di dimensioni catastrofiche! Ebbene, c'è solo una soluzione"
Incrocio lo sguardo di Niall, che mi sorride.
Il cuore perde un battito.
"Io ci sono" dice facendomi l'occhiolino.
Aria, penso.
"In cosa?" chiede Cher, dura di comprendonio.
Sorrido, mentre Zayn mi stringe la mano come a dire "Sono con te, qualsiasi cosa accada".
"Ragazzi, l'unica cosa che può farci notare è l'occupazione della scuola"
 
Osservo il foglio con attenzione, controllando che tutte le 62 firme richieste ci siamo.
"Ehi rossa"
Niall arriva con il vassoio blu del pranzo stracolmo e si siede di fronte a me al nostro tavolo.
Sorrido. "Biondo, hai firmato?"
"Ovviamente, me l'ha passato Cher. Dove sono gli altri?"
Mi guardo intorno.
"Louis sta parlando con Eleanor Calder, Liam e Zayn sono in classe a finire il compito di algebra. Harry non lo vedo da stamattina, e Cher è sparita, non ho idea di dove sia"
"Speriamo che non sia fuggita per farsi il suo... A che quota siamo con i tatuaggi?"
Rido. "Non ne ho idea!"
"E tu?" chiede sorridendo.
Avvampo. "Per ora tre"
"Come sono?"
Alzo la manica sinistra della maglia, mostrando una scritta sull'esterno dell'avambraccio. "She's not afraid"
La riabbasso, e scopro il braccio destro, dove poco sotto l'interno del gomito c'è un'altra parola. "Be brave."
"Poi qui sotto" dico indicando sopra il cuore "c'è la tesserina di un puzzle con dentro la lettera "J" per Jason. È stato il primo che ho fatto"
"Sono belli. Chi è..."
"Lily!"
Harry, Liam e Zayn corrono al tavolo con i loro vassoi.
"Con le firme come stiamo?"
"Il compito come è andato?" chiedo agli ultimi due evitando la domanda del riccio.
"Spero bene!" esclama Liam. "Ci ho sudato per tutte le due ore concesse!"
"Allora?" chiede Harry spazientito.
Rido. "Ci sono tutti"
"Come procediamo adesso?"
Sorrido. "Salvatore, il bidello napoletano che ci controlla di notte, è dalla nostra parte. Tra due giorni, quando i guardiani andranno via alle 22 per dare il cambio a Sasà, bloccheremo tutte le vie d'ingresso tranne il cancello principale, dove il giorno dopo alle 8 ci faremo trovare in piedi, ad ostruire il passaggio. Detto questo chiamerò Scotland Yard, per comunicargli della nostra occupazione e delle firme dei maggiorenni"
A Zayn brillano gli occhi.
"Sei un genio della rivoluzione"
"Sappiate che tutti i minorenni sono sotto la vostra responsabilità, dunque dovrete aiutarmi a tenerli buoni" li ammonisco.
Liam ridacchia. "Tempo due giorni e questa scuola diventa come Amsterdam!"
 
Aggiusto ripetutamente la maglia bianca da mezz'ora.
La sveglia al telefono suona, ricordandomi che sono le 7 e mezza.
A breve arriverà Jason.
Mi infilo le Converse grigie scamosciate, e mentre lego i lacci la porta si spalanca.
"Lily, sono arrivati dei tizi chiedendo di te"
Niall, Cher e Harry mi guardano sulla porta leggermente preoccupati.
Annuisco, infilandomi la giacca di pelle nera.
Esco dalla camera tirandomi su i jeans.
Niall la chiude e mi segue passo passo.
"Sei preoccupata" dice intrecciando la sua mano con la mia.
Avvampo per quel contatto.
"Spero che vada tutto per il meglio, solo questo" sussurro.
L'imbarazzo arriva fino alla punta dei capelli, tremo e non riesco a guardare altro che non sia la punta delle mie scarpe.
Per i corridoi risuonano vocii sottili, che evitano di provocare l'eco dei nostri passi.
Davanti al cancello, con Sasà di guardia, un ragazzo è appoggiato ad un furgone bianco.
Da lontano si riconoscono i suoi capelli ramati e gli occhi color miele, come quelli di papà.
Sorrido e affretto il passo.
Jason si alza e si avvicina a noi.
Gli stampo un bacio sulla guancia e lo abbraccio.
"Finalmente ce l'hai fatta!" esclamo contenta.
Sorride. "Tutto, per te! La troupe è dentro, quando devono scendere?"
"Quando vuoi"
Niall sorride imbarazzato, passando il pollice sul dorso della mia mano.
In tutto questo tempo non mi ha lasciata mai?
"Hai chiamato una troupe televisiva?"
"Non una qualunque. Niall, ti presento Jason, giornalista televisivo, direttore del settimanale di protesta 'The Brave', nonché mio fratello maggiore"
 
"Notizia dell'ultima ora! Gli studenti della St. George's High School hanno deciso di occupare la struttura della loro scuola come segno di protesta contro i loro professori. Secondo quanto riferito dalla rappresentante d'istituto Lily Cromwell, gli insegnanti maltrattavano gli studenti con pene corporali. Dopo venti lettere spedite al ministero dell'istruzione e ritornate indietro al mittente, gli studenti hanno deciso di fare a modo loro per farsi notare. Nelle prossime ore avremo altri aggiornamenti sulla"
Spengo la televisione sospirando.
Cher si butta sul letto accanto a me.
"Obiettivo centrato" dice con un ghigno.
"Già"
Mi alzo e accendo una sigaretta.
"Ne vuoi una?" gli chiedo.
Scuote la testa. "Che hai fatto?"
"Sono preoccupata. E se non ci vuole credere nessuno? Io non ho sporto denuncia perché avrebbero potuto non darci retta, e i professori si sarebbero vendicati su tutti gli altri. E se..."
"Babz, respira!" esclama.
Butto fuori l'aria in una nuvoletta di fumo bianco, guardando i suoi occhi profondi.
Non ho avuto il tempo di mettere piede dentro la scuola che lei aveva già messo piede dentro la mia vita.
Se non ci fosse stata lei a consigliarmi per ogni evenienza dall'inizio della mia vita qui dentro non so come sarei adesso.
"Andrà tutto alla grande. Ci sei tu a dirigere tutto questo"
Sospiro.
"E magari riuscirai a fare qualche passo in più con Niall!"
Guardo l'orologio sulla mia parete. "È il caso di andare, abbiamo il consiglio d'istituto tra dieci minuti"
Spengo la sigaretta nella ciotolina di plastica e la butto fuori dalla finestra, per poi avviarmi alla porta.
"Si si, cambia argomento!"
"Non so di che parli" sussurro.
La apro e finisco nei corridoi.
"Ah, Cher..."
"Dimmi!" dice chiudendo la porta.
Gli avvolgo un braccio intorno al collo, stringendo. Cosa non molto difficile, dato che è alta un metro e sessantacinque.
"Quante volte ti devo dire di non chiamarmi Babz?!"
 
"Ragazzi, se vi ritirate nelle camere non voglio sentir troppo casino, e soprattutto... Usate precauzioni, siamo nel ventunesimo secolo e non vogliamo mandarvi a '16 & Pregnant' su MTV!"
Sentire Liam dire queste cose ai ragazzi più piccoli mi fa scoppiare a ridere.
Zayn accanto a me trattiene a stento le risate con Eleanor.
I ragazzini se ne vanno sconvolti, mentre Liam rientra in classe da noi sorridendo.
"Bene, cosa facciamo stasera?"
"Un'uscita con Dottor Sex?! Sembrate padre e figlio!" scoppia Zayn.
Asciugo le lacrime agli occhi e prendo un respiro profondo.
"Non so Liam, cosa vorresti fare?"
"Che ne dite se facciamo il gioco della bottiglia tutti insieme?" propone Eleanor.
"Noi ci stiamo!" grida Lou dal piano di sopra.
"E la bottiglia?"
Liam va in classe e prende una bottiglia di plastica dal cestino.
"Ugh! Ti prego, valla a lavare prima!" esclama Cher arrivando alle nostre spalle.
"Ho qualcosa di meglio!"
Zayn sparisce al piano inferiore e risale poco dopo.
Una bottiglia di vetro trasparente brilla alla luce dei neon.
Sbianco. "No Zayn, sappiamo come andrà a finire!"
"Solo se ti rifiuti di fare una penitenza dovrai bere un sorso di vodka!" si giustifica.
"Simple, but effective!" grida Harry gettandosi per terra.
"Avanti, Lily..."
Gli occhi di Zayn si ingrandiscono e brillano, mentre Lou e Niall ci raggiungono e si siedono accanto ad Harry.
Liam si sdraia, mentre restiamo io e lui a guardarci.
"Se divento troppo 'allegra' mi riprendi?"
"Solo se farai la stessa cosa"
Sorrido e mi butto a terra.
 
Invece di essere in classe mi sembra di essere in un disegno fatto a matita appena bagnato.
Gli unici contorni definiti sono quelli dei miei amici, che ridono con me.
Vabbè, se mi obblighi a fare cose del tipo "Mangia la cenere della sigaretta" o "Lecca la suola delle scarpe" ovvio che rifiuto e preferisco bere.
"Aaah, tocca a Lily!" esclama Cher.
Osservo la bottiglia con il tappo rivolto verso di me.
È mezza vuota.
Rido. "Niente di esagerato!"
"Ce l'ho! Devi... Uscire dalla classe, e aspettare che esce qualcuno. Chiunque sarà, devi baciarlo!"
Guardo la mia migliore amica che ride con la faccia rossa.
"Ragazza, come fai a fare questi ragionamenti contorti se sei cosi ubriaca?!"
Mi alzo e barcollando vado fuori.
Sbatto la porta dietro di me e mi accascio vicino al termosifone.
Prendo la testa tra le mani e la stringo.
Vorrei staccarla. Questo silenzio intorno a me fa troppo male, riecheggia nella testa come un fischio delicato ma fastidioso.
La porta cigola, ma non riesco ad alzare la testa per vedere chi sia.
Si siede accanto a me.
"Chi sei?" mugugno.
Mi circonda le spalle con un braccio e mi stringe.
"Il tuo angelo custode"
Un dolce profumo impossibile da non riconoscere misto ad una lieve scia di alcol mi sbatte addosso.
"Ti hanno cacciato fuori?" chiedo ridacchiando.
"No, sono voluto uscire io"
Alzo la testa di scatto, provocando un forte giramento di testa.
Lo guardo.
I suoi occhi azzurri sono limpidi e lucidi, non troppo annebbiati dall'alcol.
I capelli afflosciati sulla fronte, le guance infuocate.
"Sei il classico irlandese con queste guance" sussurro.
"Ti piacciono?"
Gli lascio un bacio sullo zigomo rosso.
"Tanto. Come te"
Un briciolo di razionalità si risveglia nel mio cervello e mi manda a fare certi bisogni alla toilette.
Niall sorride.
"Anche tu mi piaci tanto"
"Non è vero"
Mi alzo e con la mano sul muro cammino verso la classe.
Lui mi afferra una spalla.
"Chi ti dice che non è vero?"
"Lo so e basta" sussurro continuando ad andare avanti.
"Uno: stai sbagliando direzione"
Guardo il cartellino sulla porta davanti a me, 4B.
Noi siamo nel 5B.
"Oh"
"Due"
Mi si para davanti e sorride.
Il cervello va in tilt vedendo i suoi occhi.
Limpidi, puri, sinceri.
Mostrano un animo buono, gentile e disponibile, pronto a tutto per tutti.
Un cavaliere medievale non avrebbe potuto avere qualità migliori delle sue.
"Ogni anno da quando sono arrivato in questa scuola, il quattordici settembre divento la persona più felice del mondo, vero?"
Annuisco. "Lo notano tutti"
"Sai perché?" chiede.
Scuoto la testa. "Harry mi ha detto che quel giorno è successa una cosa bellissima e lo ricordi festeggiando ogni anno come se fosse Natale"
Sorride. "Quel giorno sono arrivato qua, e ho visto la ragazza più bella del mondo. Camminava per i corridoi della scuola con una ragazza ed un ragazzo, indossava una maglia a maniche corte gialla, dei jeans azzurro chiaro ed un sorriso smagliante. Aveva una coda alta, dove teneva i suoi ricci ramati, e delle lentiggini che mi hanno fatto impazzire"
Alzo un sopracciglio.
"Mi è venuta addosso, senza volerlo. Era colpa mia, mi ero bloccato in mezzo al corridoio per ammirarla. Si è presentata subito, notando che ero nuovo. Abbiamo pranzato insieme, quel giorno"
Un flashback mi spunta davanti agli occhi.
"Pizza e gelato alla vaniglia" sussurro.
"Lei era schiva e imbarazzata, guardava solo il vassoio e parlava con una voce bassa e melodiosa. Non ho più visto una ragazza dolce come lei"
La mia mente è paralizzata nei ricordi di tre anni addietro.
Cher e Zayn mi stavano facendo ridere con delle battutine squallide, quando gli sono andata letteralmente addosso.
Ero mortificata, lo avevo scosso dai suoi pensieri.
La sua bellezza mi intimidiva, i suoi occhi erano insostenibili con lo sguardo.
A pranzo si sono aggiunti anche Liam e Louis, Harry mangiava ancora con la sua ex-ragazza.
"Portavi una t-shirt bianca dell'Hard Rock di Dublino. A pranzo hai preso nachos e patatine"
"Te lo ricordi?" chiede sorridendo.
La testa rimbomba.
"Mamma mia, la testa" sussurro prendendola tra le mani.
Niall mi stringe tra le sue braccia e mi lascia un bacio sulla fronte.
"Non sforzarti. Mi basta sapere che adesso sai qual è il momento in cui mi sono innamorato di te"
  
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