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Autore: bluemary    03/07/2007    7 recensioni
Vegeta è finalmente riuscito a trasformarsi in super saiyan ed ottenere la sua vendetta nei confronti del suo rivale di sempre, ma a quale prezzo? Nel frattempo, una donna con il cuore in gola ed un bambino in braccio attende di sapere se l’uomo a cui ha donato il suo amore e la sua intera esistenza sia stato davvero sconfitto dalle ombre del suo passato. Storia scritta per il concorso indetto da LeftEye e Sonia_Vit nel forum.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kirara: Ma no, non devi vergognarti se ti sei commossa, anzi, per me è una grande soddisfazione sapere che sono riuscita a farti emozionare così^^ Naturalmente anche io preferisco che le cose siano andate in maniera più positiva, con Vegeta che sceglie di vivere sulla terra, ma era da un po’ che mi stuzzicava l’idea opposta. Grazie mille del commento!
Shari_Aruna: Temo di essere un po’ fissata con Vegeta che si comporta da bastardo, non c’è stata una volta che io l’abbia descritto in maniera un po’ più dolce (beh, tranne che nella drabble, ma quella era comica e non conta XD). Però, come giustamente hai scritto, è proprio questa sua vena di crudeltà che mi affascina, il suo essere continuamente in bilico tra il bene ed il male. E sono felice che il "mio" Vegeta piaccia tanto a un’altra sua sostenitrice. Come ti è andato poi l’orale? Un bacione, ti ringrazio un sacco del commento!
Kikk@93: Grazie mille dei complimenti, ecco il nuovo aggiornamento^^
LORIGETA: Sono felice che la mia storia ti piaccia (sbaglio o dal tuo nick si evince che sei un’altra appassionata di Vegeta?), ti ringrazio un sacco del commento!
Topy: In effetti questa è stata la parte che più mi ha impegnato, ti ringrazio dei complimenti e della rassicurazione!
Aras: Sempre e comunque abbasso il narratore! Ti ringrazio dei complimenti, sono felice del tuo apprezzamento^^ Un bacio.
Miky_stardust: Ti ringrazio molto del commento! Per il finale non ti anticipo nulla, anche perché ormai quasi ci siamo, visto che questo è il penultimo capitolo, comunque sono felice che ti sia piaciuta l’indecisione di Vegeta, ho trovato piuttosto complesso descrivere il suo turbamento, perché ho cercato di non esagerare per non renderlo OOC, ma anche di mostrare in qualche modo come lui sia cambiato. Mi auguro ti piaccia anche la conclusione^^
Sonsimo: Non sai quanto mi faccia piacere il tuo apprezzamento sulle reazioni di Bulma e Vegeta, temevo in particolar modo di aver reso il saiyan un po’ OOC; sono inoltre felice che ti sia piaciuta quella frase, in quanto è proprio attorno ad essa che è nata tutta la storia: avevo già intenzione di descrivere una situazione in cui Vegeta sceglieva di tornare cattivo invece di vivere sulla Terra, ma grazie a quella frase sono riuscita a mettere i miei pensieri per iscritto. Sono io che ti ringrazio per il commento, spero solo che questi ultimi due capitoli non deludano le tue aspettative. Un bacio!
Gan_HOPE326: Grazie mille per il commento, sappi che appena avrò un po’ di tempo libero dallo studio darò un’occhiata anche alla tua storia, giusto per farmi un’idea della concorrenza e di quanto dovrò preoccuparmi XD Riguardo la tua domanda, troverai la risposta in questo capitolo, comunque io non ho mai pensato che Bulma amasse Yamcha. Un grande affetto, una grande amicizia sì, ma nulla a che vedere con l’amore che prova per Vegeta e nemmeno con il rapporto di amicizia che la lega a Goku. Alla prossima!




-Capitolo 3: Rinascita-

Un uomo non sa cosa significhi davvero il dolore fino a quando non si trova straziato da questo vortice travolgente e impietoso, che segna la pelle e sembra inghiottire ogni cosa tra le sue soffocanti spire prive di ogni luce, e non viene avvolto da un baratro nero come la notte, condannato a una caduta senza fine, in cui si perde ogni speranza e il futuro non diventa la normale prosecuzione della vita, ma un concetto semplicemente inaccettabile.
Bulma questo dolore lo conosce bene: un continuo tormento alla sua mente che non si è mai placato del tutto, ma che lei ha imparato ad accettare e diluire nella lunga giornata durante quelle piccole pause dal suo ruolo di madre, in modo da non trovarsi singhiozzante di fronte al figlio per cui ha scelto di vivere. È riuscita a soffocare l’odio e la disperazione con l’amore che prova per Trunks, a sovrapporre la sua immagine a tutti quei ricordi che nei primi tempi non le davano tregua, amari quanto uno schiaffo dato dalla mano di un bambino.
La morte l’aveva tentata più di una volta, in quei secondi trascorsi ad ascoltare l’eco della navicella su cui Vegeta era partito, offrendole un oblio pericolosamente allettante. Era stato il pianto di suo figlio a distoglierle la mente da quelle immagini di pace da cui si sentiva sempre più attratta.
- Non preoccuparti, Trunks. – gli aveva sussurrato, stringendolo come se fosse l’unico appiglio che ancora la legava alla vita – Hai già perso il padre, io non ti abbandonerò.
Era scappata alle prime luci dell’alba, dopo una notte in cui i fantasmi dell’amico morto e dell’uomo a cui aveva donato tutta se stessa si erano combattuti aspramente per ottenere la supremazia sul suo dolore e sui suoi pensieri.
Non aveva avvertito nessuno, si era limitata a sgusciare fuori da casa sua quando ancora i suoi genitori dormivano, troppo in colpa per poter affrontare le lacrime di Chichi e Gohan, troppo devastata dal dolore per poter rimanere con le persone che più di tutte le ricordavano il suo amico e l’unico compagno che avesse mai amato.
In un villaggio sperduto, dall’altra parte della Terra, ha ricominciato piano piano a vivere, consacrando ogni giornata al figlio. Una mattina dopo l’altra si è impegnata per ritrovare la serenità, dimenticandosi degli attimi in cui il dolore prende il sopravvento e ricordando solo i momenti felici.
È diventata brava a mascherare la tristezza che talvolta la coglie quando si lascia incantare dal tramonto, così come riesce a incassare quasi senza alcun cambiamento d’espressione quel colpo sordo nel suo cuore quando il figlio che tanto ama assume per un attimo lo sguardo corrucciato e tenebroso del padre.
Anche adesso, con le labbra contratte in una smorfia e il volto infantile pervaso dal disappunto, Trunks non può nascondere l’eredità di Vegeta.
- Ma mamma, io sono grande! Voglio sapere cos’è successo.
- No, Trunks, non è ancora giunto il momento.
Per un attimo il bambino sembra sul punto di ribattere, ma fin dai primi anni dell’infanzia ha imparato a non insistere su quest’argomento per non rendere infelice la madre, così si limita a mugugnare tra sé.
Sospira, poi l’espressione gli si intristisce all’improvviso.
- È vero che mi troverai un nuovo papà?
- Perché mi chiedi queste cose? – gli chiede Bulma, stupita.
Il bambino abbassa lo sguardo.
- A scuola mi hanno detto che prima o poi mi troverai un nuovo papà. Io vorrei conoscere quello vero, ma se lui non c’è più non ne voglio uno nuovo. – esclama con rabbia, nascondendo le lacrime con un’espressione dura. Nonostante abbia appena sette anni, appare evidente il suo retaggio saiyan, visto il modo con cui il suo orgoglio cerca istintivamente di nascondere ogni debolezza.
- Ho amato solo due uomini nella mia vita, Trunks, non ce ne saranno altri. – lo rassicura la madre, scompigliandogli affettuosamente i capelli.
Il bambino sgrana gli occhi, sorpreso.
- Hai avuto un fidanzato prima di papà?
Bulma scoppia a ridere.
È una risata dolce, quasi silenziosa, molto diversa da quell’esplosione di allegria con cui in passato manifestava il suo divertimento, e tuttavia pare rischiararle il volto.
- Non lo amavo in quel senso. – replica, stupita a quel pensiero che non le aveva mai attraversato la mente prima.
Forse perché i suoi sentimenti per Goku, un affetto e un’amicizia che erano sempre stati in bilico tra quelli di una sorella e quelli di una madre, erano parsi tanto naturali da non aver bisogno di spiegazioni.
- Gli volevo bene come a un fratello. Era il mio migliore amico… un uomo straordinario. – mormora, con un malinconico sorriso. Ormai il pensiero di Goku ha assunto quel sapore agrodolce dei bei ricordi e non la ferisce più come i primi tempi.
- Più di papà?
- Tuo padre era diverso. Era un uomo straordinario anche lui, ma non ha saputo vincere le ombre del suo passato.
Trunks aggrotta la fronte, nel tentativo di comprendere quella risposta troppo complessa per la sua giovane età.
- E perché adesso non ci sono più? – chiede ancora, deciso a profittare dell’insolita loquacità della madre su quest’argomento.
L’espressione della donna si indurisce all’improvviso.
- Perché un vigliacco non è riuscito a scegliere il futuro.
Il bambino stringe i pugni, con lo sguardo corrucciato, e per l’ennesima volta Bulma si sente stringere il cuore nel vedere il volto del figlio pervaso da una collera infantile che pure lo rende tanto simile al padre.
- Lo odio. – esclama lui all’improvviso, mordendosi un labbro per mantenere ferma la voce.
La mano della donna scende a carezzargli la testa, per poi stringerlo a sé.
- Lo odio anch’io, Trunks. – mormora, asciugandosi una lacrima che è riuscita a valicare i suoi occhi cristallini – Lo odio anch’io.

   
 
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