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Autore: Giallo4ver    16/12/2012    1 recensioni
''Allora accende la luce del corridoio, e rimane a bocca aperta.
Qualcosa le è caduto in cucina, e quel qualcosa le ha scartavetrato il lampadario dal soffitto, spaccato a metà il tavolo di legno massiccio e fatto una mezza voragine nel pavimento.''
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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d Asgard

- Thor, che succede? È da quando sei tornato da Midgard che…sembri piuttosto nervoso.- disse Sif, mentre i soliti tre amici annuivano convinti.
- No, non è niente, state pure tranquilli.- rispose il dio del tuono, cercando di dissimulare una certa angoscia.
- È per tuo fratello, vero?- continuò Sif, seria.
Thor sospirò, non sapeva cosa fosse meglio, se dire loro la  verità o tacere.
- Avanti  amico,- intervenne Fandral.- a noi puoi dirlo, cos’è che ti angustia?-
- Riguarda Loki di sicuro.- convenne Volstagg.- Dicci perché sei preoccupato, noi ti aiuteremo.-
- Sì, Volstagg ha ragione, ti aiuteremo, lo abbiamo sempre fatto.- concluse  Hogun.
Il dio del tuono si ritrovò così quattro paia di occhi preoccupati e ansiosi di risposta puntati addosso.
- D’accordo…- acconsentì il figlio di  Odino.- Quando sono sceso su Midgard ad avvertire Nick Fury dell’esilio di Loki, inizialmente lui…be’, si è innervosito e…devo dire che non mi ha negato il favore di aiutarci a tener d’occhio Loki, ma inizialmente, mentre ne localizzava  la posizione, mi sembrava piuttosto contrariato. Ad un tratto invece si è rianimato, quasi, all’improvviso. Sghignazzava,  cosa piuttosto insolita per un uomo serioso come lui.-
- E qual era il motivo della sua…sì, diciamo felicità?- domandò Fandral.
- Loki è caduto in casa di una certa donna che non è esattamente in buoni rapporti con Nick Fury.-
- E questo è male, vero?- chiese Sif allarmata.
- No, Nick Fury ha detto che non è una  criminale…è solo una strana.-
- Strana?- ripeté Hogun.- Si può essere strani in positivo ed in negativo, Thor.-
- Be’…Nick Fury ha solo detto che la situazione era perfettamente sotto controllo e che era un bene che Loki fosse caduto proprio in casa di quella donna.-
- Comunque, conviene tenere gli occhi aperti, se questo tuo compagno midgardiano Nick Fury non è in buoni rapporti con la ragazza che attualmente si trova in compagnia di tuo fratello, non oso immaginare cosa potrebbe succedere se la situazione non fosse ‘perfettamente sotto controllo’ come quel midgardiano ti ha detto.- suggerì Volstagg.
- Sì, di fatto ho chiesto a Heimdall di stare molto attento alla situazione, ed io stesso gli domando sempre se per caso ci siano stati problemi.-     
- Il grande Odino sa di questo possibile inconveniente?- volle sapere Sif.
- No, non sa nulla, e non deve saperlo.- chiarì Thor, determinato.- Non voglio che s’angusti ancora, ha  patito e patisce abbastanza. E poi, Loki non ha i suoi poteri, cinque valenti guerrieri midgardiani lo sorvegliano da vicino, ed io non tarderò a  scendere su Midgard se la situazione degenererà. Come vedi, Sif, non c’è  alcun bisogno di tormentare mio padre, ha altri affari a cui dedicarsi.-
- Certo, Thor, comprendo. Hai ragione, se la situazione diventasse grave, ci saremmo sempre anche noi, pronti ad intervenire al tuo fianco.- affermò Fandral, sorridendo, e gli altri concordarono sorridendo a loro volta.

- Allora, Heimdall, è tutto tranquillo lì giù?- domandò Odino al suo fedele guardiano.
- Sì, mio signore, la situazione è stabile.- riferì nel solito tono piatto lui, senza distogliere lo sguardo da Midgard.
- Come se  la cava, mio  figlio?-
- Si sta lentamente abituando, la  sua indole riflessiva gli giova molto, in questo caso.-
- Ed il suo brutto carattere, gli giova?- ironizzò il padre  degli Dei, affiancando Heimdall.
- Ha trovato…pane per i suoi denti.-
- Spiegati meglio.-
- Midgard gli dimostrerà che c’è ancora molto che lui non conosce, contrariamente a quanto pensa.-
- Come si comporta con i Midgardiani?-
- È ancora presto per dirlo, due giorni sono pochi.-
- A Thor ne sono bastati due o tre, ma…mi rendo conto che Loki è completamente diverso.-
- Thor ha buon cuore, sebbene prima fosse pieno di arroganza, tuo figlio maggiore altro non voleva che il bene per il suo popolo.-
- Perché Thor ha sempre pensato da re, anche se prima dell’esilio la sua cognizione di sovrano era deviata dal suo troppo amore per la guerra.-
- Loki non ha mai pensato da re?-
- È una bella domanda, amico mio, che merita una degna risposta.-
- Pensi che Midgard darà ad Asgard questa risposta?-
- Sì, Midgard è un buon posto, per cercare risposte.-
- Trovo che sia un buon posto anche per cercare se stessi.-
- Loki ha trovato le persone che inconsciamente lo aiuteranno?-
- Forse, Padre degli Dei, forse.-
Odino guardò verso Midgard, cercò suo figlio.- Come si chiama lei?- chiese, tornando a guardare il Guardiano.
- Amelia.-
- È un bel nome. L’amica di Thor come si chiamava? Jane?-
- Sì, Jane Foster.-
- La Midgardiana alla quale non ho ancora portato i miei ringraziamenti per aver aiutato Thor a diventare ciò che è.-
- Thor va spesso a trovarla.-
Odino rise sommessamente.- È giusto che vada.-
- Speri che con Loki sia lo stesso?-
- Io spero solo che, per una  volta, sia sincero con se stesso.-  

Midgard, Roma.

Amelia aprì la porta di casa, Loki ed Ekaterina entrarono dopo di lei.
Improvvisamente le luci dell’atrio di accesero e la porta  si chiuse da sola.
- Bentornata a casa, signorina Cry.- salutò una voce femminile metallica e piatta.
- I.A.R., piantala di spaventare gli ospiti.- sospirò Amelia, avanzando verso il salotto e trascinandosi dietro il trolley.
- Non era mia intenzione, signorina Cry.- un ologramma  azzurrino si materializzò al centro della sala.
Era una donna, o forse una ragazzina, era quasi impossibile dirlo, benché fosse abbastanza alta, i suoi tratti orientali erano infantili.
Aveva capelli lunghi e scuri, nell’ologramma risultavano blu, occhi senza iride né pupilla, indossava una specie di casacca bianca e smanicata.
- Lei è I.A.R., il suo nome significa ‘Intelligenza artificiale reale’, la idearono mio padre, Howard Stark e il  giapponese Ikku Mikifu. Era nata come computer della S.H.E.L.D., una specie di tuttofare, ma alla fine il progetto venne respinto perché ‘inutile ed inappropriato agli scopi dell’organizzazione’, ma mio padre non se la sentì di distruggerla e la impostò come tuttofare in casa nostra, lei apre le porte, sorveglia e cose simili, ultimamente mio fratello le ha dato la forma che vedete ora ed è riuscito a farla…diciamo ‘materializzare’ almeno come ologramma, per quanto imperfetto che sia.- spiegò la  padrona di casa, lasciandosi cadere a peso morto sul divano.
- Tuo fratello non era un soldato?- notò Loki, squadrando l’ologramma.
- Tsk, ‘soldato’ un paio di corna. Quello lì lavora al reparto ricerca e sviluppo dello S.H.E.L.D., sì, si addestra con i soldati, ma non è esattamente uno di loro. Dice di essere un soldato perché non gli è concesso rivelare il suo vero impiego, e fa finta di non aver nulla a che fare con la S.H.I.E.L.D., mente, come ogni spia.-
- Capisco.-
- I.A.R., dov’è il vecchio?- cambiò discorso lei.
- A New York, vuole che lo chiami, signorina Cry?-
- No, assolutamente, più lontano sta e meglio è. Piuttosto, che ci  fa  lì?-
- Raccolta informazioni su un certo criminale di cui non ho ben capito il nome.-
- Non aveva detto di essere andato in pensione  per via di quella pallottola nella rotula destra?-
- Lo conoscete anche voi, il signor Cry.-
- Ah già, lui è americano, cos’è un giovane agente fresco d’accademia in confronto a lui che è un americano vecchio stampo? Non esiste che un attempato americano di quarant’anni con una rotola frantumata e il catetere che inizia a fare scherzi, sia meno forte e, soprattutto, meno agile di una giovane spia di vent’anni appena, con tutte le ossa a posto!-
- Non farci caso, dev’essere stanca.- mormorò Ekaterina all’orecchio di Loki.
- Per quanto mi riguarda può fare e dire ciò che vuole, la seguo solo perché mi serve.- rispose noncurante.
- Comunque sia, bada di non chiamarla solo ‘Cry’ come sta facendo  il computer, lei odia le abbreviazioni sia del suo nome che del suo cognome, decide lei, di solito, chi può non pronunciare alcune parti del suo nome.-
- È tutta pazza.-
Ekaterina rise piano.- Strano che lo dica uno che ha cercato di conquistare il mondo.-
- Esatto, per farselo dire da me, vuol dire che è messa davvero male.-
- Hai mai letto Pirandello?-
- No, non so chi sia.-
- Nessuno, solo il suo artista preferito. Se vuoi capirla meglio, dovresti leggere ‘Uno, nessuno e centomila’ di Pirandello.-
- Non voglio capirla, ti ho detto che la seguo solo perché mi serve.-
- Ma se lei non ti ha scaricato  in mezzo alla strada, vuol dire che forse anche tu le servi. C’è un disegno in ogni sua mossa. Non so se ti sei reso  conto con  cosa hai a che fare. La S.H.I.E.L.D. controlla tutto, non le sfugge nulla. Lei è diventata invisibile, nessuno la rintracciava più, e credimi, io ho fatto ben poco. Dice di non  essere una spia, ma è il contrario, lei è una  spia, solo che non vuole esserlo. Credimi, se vuoi sopravvivere a lei, cerca almeno di orientarti un poco nei suoi discorsi, perché potrebbe mandarti al macello in qualunque momento, e tu non mi sembri poi tanto in forma. Cos’è? Non hai i tuoi poteri? Non vedo lo scettro strambo dell’altra volta.-
- Non hai davvero nient’altro da fare che assillarmi?- sbottò infastidito.
Ekaterina sospirò.- ідыёт.(idiota)- sibilò alzando gli occhi al soffitto.
- Я разумею і кажу на ўсіх мовах. (Capisco e parlo tutte  le lingue.)-
- Non ti chiederò scusa.- sghignazzò la bionda.
- Quando avete finito di confabulare, chiedete a I.A.R. per le camere.- li interruppe Amelia, alzandosi e avvicinandosi alla larga scalinata in legno che portava al piano superiore.
- Perché? Dove vai?- domandò Ekaterina.
Lei si fermò di spalle, senza girarsi.
- Chiedete a I.A.R.- ribadì, salendo le  scale velocemente e sparendo per i corridoi del piano superiore.
Ekaterina si voltò verso l’ologramma.
I.A.R. sorrise.- Di qua.- sparì e ricomparì in cima alla scalinata, alzò debolmente il braccio, indicando la direzione opposta a quella in cui si era allontanata Amelia.
La bielorussa sospirò, avrebbe dovuto prevedere che la Bloodcry li avrebbe piantati in asso non appena terminata la loro utilità.
- Siamo solo un diversivo.- mormorò in quel suo italiano strano, seguendo l’ologramma e appuntandosi mentalmente di tenere carica la pistola.
Loki fece finta di non aver sentito quella constatazione, ripromettendosi di non abbassare troppo la guardia, in quella casa c’era qualcosa di strano, oltre a quell’ologramma inquietante che pareva un fantasma, l’atmosfera antica e solenne, forse un po’ smorta, che regnava in ogni ambiente, era scomoda, esasperante, quasi opprimente.

Qualche ora più tardi, a notte fonda.

- Wow, in casa della super spia.- sghignazzò Tony, mentre Rick apriva la porta di casa.- Non avrei mai creduto di poter entrare in casa di una spia, di solito sono loro che entrano in casa tua.-
- Stark, per favore, ti ho già detto che non è una gita di piacere.- lo riprese Steve, serio.
- Silenzio.- sibilò Rick imperativo.- Non vorrete svegliare Pitagora ed Archimede, spero.-
- I vostri cani hanno nomi stupendi.- ironizzò Stark.
- Hanno anche bei denti e mascelle forti, sono anche piuttosto veloci, sai?- lo minacciò velatamente, sopprimendo un sorriso ed entrando in casa, seguito dagli altri.
La porta si chiuse cigolando e I.A.R., questa volta non accendendo le luci, si materializzò davanti al figlio di uno dei suoi tre inventori.
- DIO!- sbottò Steve, stritolando la spalla di Tony che gli stava davanti e che era rimasto alquanto spiazzato da quell’avvenimento insolito.
- MA PORCA…- strillò Stark, sentendo le ossa della spalla scricchiolare, ma si trattenne dal finire l’imprecazione, era un uomo di classe, lui.
- Gesù…- biascicò Banner, stordito.
- Ma che…- mugolò Clint, aguzzando la vista per capirci qualcosa di più, dato che la sua visuale era offuscata dalla schiena di Steve.
- Non è possibile…- borbottò Natasha.
- I.A.R. DANNAZIONE! SMETTI DI APPARIRE SENZA ACCENDERE LE LUCI!- tuonarono Fury e Rick.
- Oh, chiedo scusa signorino Cry.- rispose il computer in tono piatto e pacifico,  accendendo le luci.- Non credevo che avessero queste reazioni esagerate, del resto, sono solo un ologramma.-
- Ologramma?- ripeté Tony, massaggiandosi la spalla ed avvicinandosi a lei. Cercò di sfiorarla, ma lei era inconsistente.- Sì, un ologramma.- si voltò verso Rick.- Cos’è, esattamente?-
- Lei è I.A.R., è un po’ come il tuo J.A.R.V.I.S..-
- Ma  J.A.R.V.I.S. non è un ologramma.-
- Be’, sì,  intendo, è una specie di maggiordomo elettronico. Solo di recente le ho dato una forma, per cui…-
- Aspetta, non eri un soldato?-
- No, lavoro al dipartimento di ricerca e sviluppo della S.H.I.E.L.D., ho l’obbligo di mentire quando non sono in ambienti sicuri.-
- Che è successo?!- accorse Amelia, ma non appena vide il fratello si tranquillizzò. - Ah, sei tu. Io torno a dormire, non fate casino.- e sparì com’era apparsa.
- Dicevo…- riprese Rick.- I.A.R. è un’intelligenza artificiale come il tuo  J.A.R.V.I.S., farina del sacco del tuo vecchio, Howard Stark, del mio vecchio, Robert Bloodcry, e di un giapponese, tale Ikku Mikifu. Di recente me ne sto occupando io.-
- Be’, è un ottimo lavoro, un ologramma così…per quanto inquietante, non è male.-
- Non è male, ma non è ottimo. In realtà fa così schifo perché più che concentrarmi su un’immagine, voglio darle un corpo.-
- Un corpo?-
- Sì, ci lavoro da tre anni, trovare tutti i pezzi è davvero un lavoro bestiale e alle volte bisogna crearli dal nulla su misura, ma credo che quando sarà completa funzionerà, spero.-
- Cos’è, ti piace Frankenstein?- intervenne Banner, raggiungendo Stark e Rick.
- Be’, è l’unico libro che davvero ho gradito e gradisco.- tagliò corto lui, poi si rivolse nuovamente al  computer.- I.A.R., i signori, portali alle loro stanze.-
- Certo, signorino Cry.-  


Fantabosco dell'autrice:
Bene gente, sono di nuovo in ritardo...evviva gli impegni scolastici prenatalizi!
Passando oltre, vi informo che dopo di questo capitolo, non ho più continuato la storia, avendo 7865756546278431684381346787 (to be continua...) storie in corso, per cui devo ancora scrivere il seguito, anche se ce l'ho già in mente.
Quindi scusatemi se tarderò (ma che NOVITA') più del solito.
Alla prossima (se sopravviveremo ai Maya),
Giallo4ver.
P.S. In caso morissimo tutti, ci vediamo all'Inferno per un super party insieme a Stan Lee, Tom Hiddleston e Robert Downey Jr., vi aspetto con Caronte, ci vediamo lì. ;D
  
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