16/12/2012
5 recensioniMa in fondo niente di tutto quel pastrocchio di suoni e colori che si manifesta ai miei sensi mi sbalordisce più di tanto, in fondo è del tutto normale, sotto il periodo natalizio, no?
Non mi dispiace affatto ritrovarmi in mezzo al pandemonio, tanto più che teoricamente non dovrei rimanere fuori casa per troppo tempo, dopo tutto.
Teoricamente, appunto.
Già, perché, tanto per cambiare, una volta che dico “esco un attimo”, quel folle mi affibbia le più disparate commissioni.
E compra questo, acquista un regalo anche per il signore e la signora Otonashi, non dimenticarti di prendere questo e quell’altro per la cena di domani, eccetera eccetera.
Risultato?
Adesso sono pieno di buste e bustine piene zeppe di cose che non centrano niente con la motivazione originale che avevo per uscire!
Tutto ciò che volevo era comprare una nuova macchinetta fotografica per mia sorella con estrema tranquillità, e invece sono riuscito a stento a mantenere abbastanza soldi per acquistarla risparmiando sulla qualità del regalo per la signora Otonashi.
Spero tanto che possa capirmi, dopotutto Haruna viene prima di tutto per me, e lei lo sa benissimo.
Sospiro lievemente mentre mi abbandono esausto su una panchina, giusto un momento per riprendere fiato; approfitto di questo momento di tranquillità per osservare le persone che mi passano davanti.
Signore vestite di tutto punto, uomini in giaccone invernale, un’orda infinita di bambini.
Bambini appesi delicatamente al petto delle loro mamme, piccole creaturine che stringono con la loro gentile forza le mani assai più grandi dei loro papà.
Sento una fitta al cuore.
Mi ritrovo come uno scemo ad invidiare quei bambini, invidiare quei sorrisi allegri e fortunati.
Provo a cercare nella mia memoria un solo Natale felice risalente alla mia infanzia, e guarda caso non mi viene in mente nemmeno una festività che io non abbia passato solo con mia sorella, in quel dannatissimo orfanotrofio.
Poi sono cresciuto, e mi hanno tolto anche lei.
L’ho ritrovata, e per averla di nuovo con me ho dovuto faticare e aspettare molto, molto tempo.
In sostanza, non ho mai passato un periodo natalizio in vera allegria, non sono mai stato felice come quei bambini che vedo adesso davanti ai miei occhi rosso sangue.
Quest’anno invece sarà tutto diverso.
Haruna sarà con me. Passerò con lei il mio Natale, con lei, con il mio nuovo padre e con i suoi nuovi genitori.
Sarò con lei, e quindi sarò felice.
Mi suona il telefono, temo di non averlo sentito prima, perché ha l’aria di star squillando da parecchio tempo.
– Chi è? – chiedo non appena rispondo alla chiamata.
– Ma come nii-san, non riconosci il mio numero? – mi risponde un po’ contrariata la voce di Haruna.
– Scusa, ero sovrappensiero e non ho guardato lo schermo prima di rispondere. – mento. L’ho guardato invece, ma non ci ho fatto molto caso, a dirla tutta.
– Vabbè, fa niente. Ti ho chiamato perché tuo padre mi ha detto che non gli rispondi al telefono. – mi si chiude lo stomaco.
– Non ho sentito una sua chiamata. – sento il mio tono inacidirsi.
In effetti, mi succede sempre quando si parla del mio padre adottivo con tanta naturalezza, neanche io ci riesco.
– Nii-san, sei sicuro di stare bene? Non è da te avere la testa fra le nuvole.
Rimango un attimo in silenzio.
Già, ha ragione, non è per niente da me.
Però, forse è perché ... forse è perché sono felice.
– Sai, Haruna ... questo sarà il miglior Natale della mia vita.
Non lo dico tanto per dire, io ne sono convinto.
Questo sarà un Merry Christmas anche per me.
Angolino:3
Niente, regalino di Natale che gradirei fosse commentato :)
Ciao!
Kiss
KyawaiiChu