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Autore: The_mad_poet    16/12/2012    0 recensioni
Ogni paese affacciato sullo specchio del lago ha dei pontili. Stretti tralicci che si sporgono verso l'origine sfumata del cielo. Pigri gabbiani che si crogiolano al sole. Allineati e distratti attendono i bambini. Borse di mais e pane raffermo disperse nel vento sospingono gli albatri in caotici e famelici volteggi. La languida quiete del lago e' scomposta dal disordine del volo gracido su cui svetta il rombo degli aerei in discesa sulla pista poco lontano.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ogni paese affacciato sullo specchio del lago ha dei pontili. Stretti tralicci che si sporgono verso l'origine sfumata del cielo. Pigri gabbiani che si crogiolano al sole. Allineati e distratti attendono i bambini. Borse di mais e pane raffermo disperse nel vento sospingono gli albatri in caotici e famelici volteggi. La languida quiete del lago e' scomposta dal disordine del volo gracido su cui svetta il rombo degli aerei in discesa sulla pista poco lontano. Germani e fuligule si fronteggiano agguerriti per contendersi il gustoso boccone. Tuffano il capo sott'acqua e si ergono dibattendo con forza le ali. Piume verde e viola, becco giallo. I cigni osservano alteri e con un elegante movimento del collo sottraggono il cibo ai duellanti. Libellule con ali arcobaleno tessono fluidi grovigli sul velluto del lago. La nebbia all'orizzonte filtra sottili raggi di sole che profilano la sagoma scura dei monti incombenti. Attraverso il pontile di un bacino interno protetto da una solida massicciata. File silenziose di piccole imbarcazioni e boe mollemente ondeggianti sull'increspatura dell'acqua mossa al vento. Svassi neri mi osservano interrogativi. Un cigno si avvicina, mi studia e gira attorno passando alle mie spalle sotto il pontile. Non ho cibo per animali. Nel fodero incrociato sul petto ho solo il piombo con cui stamane ho caricato il revolver. Ore 10. Il bersaglio avrà jeans a giubbotto rosso. Sui 40. Capelli scuri. Lunghi e raccolti a modo di coda. Ogni sabato porta il figlio a sfamare anatre e gabbiani. Non ci servono testimoni. Questa la mail d'incarico ricevuta ieri notte. Non mi piace lavorare con i ragazzini. Ma era troppo tardi per assegnare il lavoro ad altri. 9:55 quasi ci siamo. Alzo lo sguardo di nuovo verso l'orizzonte. Nel coprire la traiettoria dal cigno ai monti noto qualcosa che non avevo scorto prima. Una colonna, discontinua, di piccole bolle che sale dal fondo e si disperde nei pressi del traliccio in acciaio del radio faro vicino a me. L'eco dei reattori in discesa copre ogni rumore. 9:58 Scruto la parte immersa della struttura per capire l'origine del gas. Non e' facile. Mi sporgo. C'e' un corpo legato mani e piedi, in un abbraccio mortale con quello scheletro di metallo. Ha un giubbotto rosso e sembra senza scarpe. Sono le 10. Guardo attorno per individuare il mio uomo. Due bambini mi corrono incontro. Uno di loro si ferma di fronte a me. Estrae dallo zainetto sulle spalle un foglio e una penna. Scrive qualcosa e me lo porge. "Sei in ritardo. Da oggi c'e' l'ora legale."
   
 
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