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Autore: fuko chan    17/12/2012    2 recensioni
La felicità… il ricordo più bello della giovine età!
Quarta classificata al contest "Alla ricerca della felicità" indetto da M.@EFP.
Assegnato il premio speciale "Introspezione."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lettera Di Una "Me Stessa" Alla Propria Mente.


Una one shot che ha partecipato, e sta partecipando ( in quanto ancora la data di scadenza è piuttosto lontana) al contest "Alla ricerca della felicità".





Note autore: essere felici nel ricordare, perché il ricordo ti fa sentire vivo, e sentirsi vivo vuol dire far battere forte il cuore. Provare gioia nello sguardo appannato di un bambino, nella tenerezza di un anziano, che sia nonno o sconosciuto, nell’amore per l’uomo del proprio cuore, nel fratello ancora più piccolo di te, vedendolo giocare tutto emozionato nelle prime partite di calcio. Respiri forte l’aria fresca che circola di notte, e ti senti il cuore leggero; leggero e felice.

 

Cara me stessa…
Ti ho mai chiesto cosa sia la felicità?
Caspita, viviamo insieme da quando sono nata e a te, povera mente perversa e debole anima, non ho mai posto una domanda del genere.
Già, cosa è la felicità? Sai, forse è proprio quella che senti dentro di te quando la testa si svuota, le orecchie si liberano di finti discorsi, ed il cuore comincia a battere talmente forte che lo senti penetrante dentro alle orecchie. Quando una canzone possiede il tuo essere, si fa spazio tra i tuoi organi, sale fino alla bocca che comincia ad urlare di felicità, si si, quella dannata felicità che arriva fino agli occhi facendoli piangere.
Il ritmo si impossessa dei tuoi arti, ne perdi completamente il controllo; chiudi gli occhi e vedi ricordi passarti davanti, dai più passionali ai più tristi, ai più drammatici… ma ti dici che è giusto avere ricordi angoscianti, perché? Perché ti hanno fatta sentire viva! E quanta felicità provi vedendo vissute tante esperienze, facendo nascere batticuori e lacrime, ricordando il primo amore, il vecchio che vive sotto lo stesso tetto, rompiballe come sempre.
La puoi sentire? La senti la vita che scorre energica dentro di te?
Sorridi, ridi a crepapelle ripensando a vecchi scherzi e a vecchie amicizie, qualcuna ormai morta e qualcun’altra ancora vicina a te! Cristo, senti la testa leggera, rivivi l’amore attuale e lo rivedi ad occhi chiusi davanti a te.
Senti ancora quel profumo di erba bagnata in quella notte d’estate; la prima volta che il tuo corpo fu macchiato di vergogna. Il ruscello che scorreva lì accanto, la luna che ti guardava, il grano alto che nascondeva il peccato.
Vedevi l’uomo dei tuoi sogni, l’eroe della tua vita sopra di te, baciarti con foga, annusando il tuo dolce profumo al cocco!
Ricordi?
Quanta felicità intorpidiva il tuo corpo facendoti rimanere immobile, agitata, tremante! Sapeva toccarti bene, conosceva i tuoi punti deboli, ti faceva ansimare, volevi urlare. Sentivi il suo piacere tra le tue nude gambe, penetrare il tuo essere poco a poco. Faceva male, davvero tanto male; ma quel batticuore andava sopra il dolore, quella maledetta felicità ti faceva sorridere appena lui sfiorava il tuo infantile fiore. E poi lì, abbracciati e ormai sazi, sentivi il suo piacer salir lento verso il tuo grembo. Vi siete guardati negli occhi, sorridenti.
E risenti ancora quella genuina felicità, ogni volta che vieni sfiorata dalle dita di quell’uomo. E poi… guarda!
La nascita del tuo piccolo fratello. Quanta gioia in quell’8 dicembre nevoso, girovagando con il nonno, bussando su porte ed urlando che era nato! La dolce vita di paese, dove conosci tutti e tutti ti conoscono. Le tipiche feste estive, le magiche sere natalizie, i lunghi pomeriggi autunnali e i nuovi amori primaverili. Ricordi?
Quanta gioia fuoriesce nel ritrovarsi sempre al solito posto, chiacchierando, cantando, vivendo fino allo sfinimento lunghe notti di baldoria. E ti senti così viva, da dover mostrare affetto alla persona più vicina a te. Guardi pance crescere di giorno in giorno, nuove mamme e nuovi papà emozionati dal seme che cresce dentro al grembo dell’amata. Senti? Come quella vita comincia a muoversi in quella grande sacca, come nuota, come scalcia.
E lacrime caldissime scivolano sul viso! Che succede? Nulla, semplicemente ti senti felice. Ecco la felicità! Trovarla in un vecchio batticuore, riviverla con il nuovo amore, viaggiare per le piccole vie del paese, ricordare vecchie generazioni morte, nonni, nonne che hanno deciso di lasciarci ma che li senti dentro di te, sentir aria di festa, abbracciando un amico, sentire vita dentro un’altra vita, poter urlare che al mondo è nato quel qualcuno che è sangue del tuo sangue!
Ti stacchi dal ricordo e guardi il soffitto. Stai ridendo, te ne rendi conto?
Ah, cara mente! La felicità… il ricordo più bello della giovine età!
   
 
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