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Autore: 365feelings    17/12/2012    4 recensioni
«Ma zio Jiraya dov‘è?» chiede mentre si insapona le mani «Non si sente solo?»
Kushina gli accarezza i capelli biondi e sorride.
«Tuo padre gli ha mandato un rospo con una cesta di leccornie per ricordargli che, dovunque sia, noi lo aspettiamo. Perché vedi Naruto, questo è il vero messaggio di Natale» gli spiega «Nessuno di noi è mai solo. Anche se non è qui con noi a condividere questo pranzo squisito».
Naruto, Minato/Kushina | per Lady Moonlight
Fanfiction partecipante all'iniziativa del Collection of Starlight Addobba l'albero con il COS!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki | Coppie: Minato/Kushina
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Autrice: KumaCla
Titolo: Notte di Natale
Personaggi: Naruto, Minato, Kushina
Avvertimenti: flash fic
Generi: malinconico, fluff (?)
Prompt:"Il vero messaggio del Natale è che noi tutti non siamo mai soli" - Taylor Caldwell
NoteSecondo questa splendida iniziativa del CoS (a cui avevo giurato di non partecipare) dovevo scrivere una fluff su questo Fandom, usando la parola biscotto e usando la citazione sopra scritta. Inutile dire che il risultato è altamente penoso, perché questa non è una fluff e l’atmosfera natalizia, ormai lo abbiamo capito, non mi riesce a descriverla. Inoltre il Natale a Konoha è una grande licenza poetica.






 
Notte di Natale
Per Lady Moonlight,
che è una persona fantastica.






 
 
In cucina, sul frigorifero, è appeso il disegno di un albero di Natale, ma sul tavolo non c'è nessun piatto di biscotti, nessun bicchiere di latte - tanto Babbo Natale non esiste, Naruto lo sa bene. Qualche anno prima ha provato ad aspettarlo, ma niente, solo un desolante silenzio e le briciole dei biscotti sulla coperta.
Quindi ora dorme, Naruto, il respiro pesante di chi è immerso nel sonno.
 
 
Sua madre lo sveglia con sussurro dolce e un bacio sulla fronte.
«Naruto, vieni a vedere cosa ti ha portato Babbo Natale».
A quelle parole il bambino scatta giù dal letto, un lampo dai capelli scarmigliati e il pigiama stropicciato. Suo padre sorride e lo attende vicino all'albero che tutti e tre hanno addobbato qualche giorno prima.
Sotto i rami più bassi dondolano le ultime palline rosse, proprio sotto i primi pacchi regalo. Ne conta almeno dieci, di tutte le dimensioni.
«Dai, aprili» lo incoraggia sua madre «Chissà cosa c'è dentro» dice, fingendo di non sapere cosa il figlio ha scritto nella lettera a Babbo Natale.
Le carte finiscono presto, tutte strappate, sul tappeto, mentre vengono alla luce set di shuriken nuovi, sandali da ninja, una rana di dimensioni giganti (certamente opera di Jiraya) e altri giocattoli.
Naruto guarda entusiasta i suoi regali, la luce della felicità accesa negli occhi chiari - gli stessi di suo padre. Kushina guarda i suoi due uomini e poi fa cenno al marito di preparare la macchina fotografica.
Tre minuti dopo l’obbiettivo immortala la famiglia Uzumaki nel proprio salotto, davanti a un grande albero di Natale e circondata da giocattoli e carte stracciate.
«Posso andare a giocare con Sas‘ke?» chiede agitando gli shuriken e saltando da una parte all’altra con le calzature nuove.
«Prima pranziamo» gli dice Minato prendendolo in braccio «Poi ci vestiamo e andiamo a trovare gli amici».
Naruto sbuffa, però poi sente un delizioso profumo provenire dalla cucina e ogni desiderio di precipitarsi fuori di casa svanisce davanti alle portate che Kushina ha appena messo in tavolo.
«Ti sei lavato le mani?» gli chiede sua madre, scrutandolo inquisitorio e indicandogli il lavello.
«Ma zio Jiraya dov‘è?» chiede mentre si insapona le mani «Non si sente solo?»
Kushina gli accarezza i capelli biondi e sorride.
«Tuo padre gli ha mandato un rospo con una cesta di leccornie per ricordargli che, dovunque sia, noi lo aspettiamo. Perché vedi Naruto, questo è il vero messaggio di Natale» gli spiega «Nessuno di noi è mai solo. Anche se non è qui con noi a condividere questo pranzo squisito». 
 
 
Quando apre gli occhi, Naruto sente di aver appena perso qualcosa di importante - di aver dimenticato un sogno davvero molto bello.
Sbatte le palpebre, cercando di ricordare, ma tutto ciò che ha è solo una sensazione, un diffuso tepore che pare ricordargli che oggi è Natale e che anche lui deve fare festa perché non è solo.
Si gratta la guancia, perplesso, poi scrolla le spalle e scende dal letto.
In cucina lo attende una super porzione di ramen, una portata succulenta che ha comprato con i risparmi delle ultime settimane.
Fuori nevica, scorge i fiocchi candidi con la coda dell’occhio e sorride - ha sempre desiderato una bella nevicata a Natale.
Si mette comodo, coperte e cuscini, il suo ramen e guarda la neve cadere sulle luminarie della casa di fronte.
Improvvisamente si sente felice, l’inspiegabile sensazione di non essere solo lo riscalda: mangia il suo pranzo senza troppa fretta e pensa al pendio migliore da cui lanciarsi con lo slittino.
   
 
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