Ci sono mattine nelle quali mi viene voglia di uscire dalle mie mura, uscire e dare un bacio alla vecchia vicina che non fa altro che lamentarsi, cantare un pò con il pakistano che vende birra a un euro sotto casa; ci sono mattine in cui sorriderei ai ragazzi che mi fissano al bar; correrei con i bambini che escono da scuola all'ora di pranzo. Aprendo uno spiraglio quella bolla che tutti voi con me abbiamo costruito, quella che mi rende ciò che sono, che è cresciuta di me e per me. Ma mi dispiaccio, io mi perderei, sono troppo umano per sentirmi così insignificante in un mondo ove la nebbia è passata, senza bariere a difendermi, un punto di vista ingannevole e limitato che mi faccia apparire qualcosa di più di una delle tante bestie; sono troppo umano per non essere orgoglioso, per non viziarmi con il continuo infrangere e ricostruire i flebili limiti da me posti. Non sono così forte da amare senza discriminare, senza odiare. Chiedo solo che il mondo sappia che prima di andarmene, per un istante, io riuscirò a liberarmi da questa cara bolla, e nel mio dolore urlare di gioia, amare voi tutti. Già ora respiro meglio.