Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: M Mi C Chiamo Li Lidya    17/12/2012    1 recensioni
Demetria White, Demi per gli “amici”, Signorina White per i professori e stronza per mezzo mondo.
Vivo in California, si voi la conoscete come belle ragazze, tutte tette e culo, ma io non sono così, ma quanto vorrei esserlo, non sono grassa no, semplicemente in un po’ carne, ma la gente giudica, e noi non ci possiamo fare assolutamente niente!
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#9

Correvo, correvo, correvo. Senza meta, Poi caddi. Un mostro, nero, senza faccia, aveva solamente  una mano, mi bussa sulla fronte. TOC TOC TOC.
Mi svegliai cadendo dal letto. Qualcuno bussava. Mi alzai di malavoglia e andai ad aprire. Lucy.
“Pensavo fossi morta” urlava isterica gesticolando.
“Lucy..Lucy..LUCY” la calmai scuotendole le spalle.
“Stai bene?” chiese ancora preoccupata.
“Si..stavo leggendo e devo essermi addormentata” mi giustificai.
“Dai preparati dobbiamo andare alla mensa, c’è la cena” Me ne ero dimenticata.
Indossai dei leggins e una maglia rossa lunga, le converse e uscii di fretta.
La mensa era affollata, presi un vassoio e mi avvicinai al primo scompartimento.
“Cosa vuole signorina?” chiese la cuoca impaziente.
“Quello” dissi indicando della carne. Posai il piatto e  mi avvicinai ad altri scompartimenti. Presi solo della carne, dell’insalata e una coca. Ci sedemmo ad un tavolo da sole, c’erano altri due posti liberi.
Mangiammo lentamente, tanto non avevamo fretta, mi guardai bene in giro.
Tutti gli alunni mangiavano qua, mentre gli insegnanti a casa, ma da quel che avevo capito degli insegnanti avevano le loro stanza a scuola. Infatti c’era un tavolo un po’ distaccato dagli altri con seduti il maestro di teatro, un insegnante che avevo visto in giro per la scuola, una donnina vecchia
e Justin.  Mi sentivo strana, quel ragazzo lo avevo amato sempre, mi aveva aiutato molto e lo ammetto, spesso facevo film mentali su cosa gli avrei fatto appena lo avessi visto. Ma adesso che era qui, davanti a me, non riuscivo a rivelarli i miei sentimenti, perché ho capito che io amavo Justin Bieber la star internazionale e non Justin Bieber il ragazzo che insegna alla scuola di ballo.
“A cosa pensi?” mi chiese improvvisamente Lucy.
“A niente” mentii
“Si..niente, sai non sapevo che Justin Bieber si chiamasse anche niente”
“Ma come cazzo?”
“Lo stai fissando da un ora..mm, anche lui ti sta fissando ora” disse voltandosi a guardarlo.
“Lucy, smettila” risi.
“Beh, lo ammetto..è un gran pezzo  di figo” risi di nuovo.
“Basta”
“Oh oh” disse in tono di avviso.
“Che c’è?” chiesi subito preoccupata.
“Sta arrivando qui..” disse.
“Ma perché? Come fai a dirlo?” Sbuffai rumorosamente.
“Stressata?” che voce. Lo guardai in faccia. Aveva i capelli disordinati, vestiva molto comodo.
“Niente..è che ho un’amica stupida” dissi fulminando Lucy che rideva sotto i baffi.
“Posso?” chiese sedendosi.
“Ormai sei già seduto” gli feci notare. Lucy mi tirò un calcio e imprecai in silenzio. Justin rise.
“Di che parlavate?” chiese mordendo un pezzo di pane.
“Di..”inizia ma non sapevo che dire. Non potevo dire  <>
“Di una gita rispose veloce Lucy.
“Quale gita?” chiese interessato.
“Quella..che vogliamo fare..domani pomeriggio”  rispose ancora Lucy.
“Non voglio rischiare di addormentami come oggi” dissi scherzando. Anche lui rise.
“Allora..avrete bisogno di una guida..sono sicuro che non siete di new york”
“No, siamo della california” rispose Lucy. Justin la guardò, poi guardò me.
“Sai, California..pelle abbronzata” disse toccandomi poco il braccio pallido.
“Si..sai io sono un po’ un eccezione” disse cercando di sorridere. Non mandavo giù i commenti sulla mia carnagione e sul mio peso.
“Allora che stanza siete?” chiese.
“Io sono stanza ..” iniziò Lucy
“Ma sei pazza? Se poi la sera viene a stuprarci..? No!” risposi ferma. Mi guardarono male entrambi.
“Facciamo così..alle tre ci troviamo davanti al portone della sala hip-hop, che sarò appena uscito dalla lezione”
“Bene” dissi un po’ fredda e mi alzai seguita da Lucy, pronta a farmi il cazziatone.
La mattina dopo mi svegliai di buon umore. Bussai a lungo alla porta di Lucy, ma mi accorsi che era veramente molto presto quindi decisi di avviarmi verso il bar per la colazione.
“Vorrei una brioche al cioccolato” disse indicando la mia fumante colazione.
“Ecco a lei” disse sorridendomi. La presi e mi avviai verso l’uscita.
Stavo mangiando la mia brioche quando vidi Justin fumare.
Gli andai vicino. Non doveva sempre essere lui a sorprendermi.
“Questo non si fa” dissi prendendogli la sigaretta di mano e buttandola.
“Ma..non l’avevo neanche finita” disse lui guardando la sua sigaretta essere uccisa dal mio piede.
“Oh, sono sicura che hai abbastanza soldi per comprartene una nuova” dissi. Prese la mia brioche e la tirò in cestino, facendo un perfetto canestro.
“Ma cosa cazzo fai?” chiesi preoccupata per la mia dolce brioche.
“Oh, sono sicuro che hai abbastanza soldi per comprartene una nuova” disse lui imitando la mia voce.
“Ha ha, che ridere..sbrigati” dissi tirandolo per il braccio. Mi guardò senza capire. “Oh, non penserai che vado a ricomprarmene una da sola” dissi portandolo fino al bar.
Me ne ricomprò una e soddisfatta la mangiai mentre lui mi guardava.
“E’ buona?” chiese.
“Mmmm..si” dissi ridendo.
Guardai l’ora. Ommamma. Era tardi. Presi la borsa salutai velocemente Justin dicendo che ero in ritardo per la lezione e corsi.






Salveeeeeee :D
Spero vi sia piaciuto questo capitolo..**
A me piace tanto.
Recensite miraccomando.
E comunque grazie a chi ha già recensito gli altri :)
Glassssie babes. Vi salutoooo
-lidya <3 

 
 
  
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