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Autore: kjdrauhlstairs    17/12/2012    7 recensioni
-VATTENE!- urlò il ragazzo in faccia alla sua amata.
-NO! Ti voglio aiutare contro queste persone! MA DEVI FIDARTI DI ME!- rispose lei a voce alta, quasi in un grido.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prese l'autostrada verso Toronto, quindi saremmo andati in qualche locale della città.. credo.
-ma perché dobbiamo andare fino a fuori città se siete tutti di Stratford?- chiesi senza capire e mi guardò per un istante.
-perché a Stratford ci conoscono e oggi non dobbiamo provocare risse o quant'altro, ci guardiamo.. giusto per sapere che siamo tutti vivi e nessuno è a rischio.. diciamo che c'è una tregua, per il momento.. siamo tutti in tensione per le minacce- mi spiegò e annuii semplicemente poi guardai fuori.
Accesi la radio e mise su una radio dove facevano solo musica pop.
-ti ricordo che mi hai promesso che mi avresti fatto sentire le tue canzoni- gli dissi sorridendo e borbottò qualcosa d'incomprensibile.
-poi io ti farò sentire le mie- aggiunsi dopo un po' e sorrise.
-allora va bene- disse e risi guardandolo e poggiai la testa sul vetro.
Iniziai a fissarlo, o meglio, a studiarlo.. seguivo i suoi lineamenti, le vene sul collo, gli occhi puntati dritti sulla strada, i capelli in ordine nel loro disordine.
Aveva un ciuffo scompigliato che spuntava davanti il berretto, tenuto indietro, con la visiera un po' alzata.
Poi indossava una maglia bianca con sopra una giacca nera tenuta aperta, dei semplici jeans e delle supra rosse ai piedi.
Portava una collana con delle tesserine, come quelle dei cani, in caso si dovesse perdere saprebbero chi contattare.
Impiegammo un'ora buona di viaggio per arrivare a destinazione. Era una discoteca con tanto di bodyguard e coda per entrare, più un tappeto rosso per i "vip" che ovviamente la fila non potevano farla.
Parcheggiò la macchina e scese per poi venirmi ad aprire la portiera e mi aiutò a scendere.
-grazie- gli dissi ridendo e mi sorrise dandomi un bacio leggero sulle labbra, quasi si sono solo sfiorate.
-gli altri sono là- mi disse indicandomeli e li vidi subito, dato che Christian si stava sbracciando per farsi vedere.
-chissà da cosa lo hai capito- commentai e ridemmo per poi raggiungerli in fila.
-lo sapevo che ti sarebbe stato perfetto- mi disse Cait, riferendosi al vestito.
-grazie, è bellissimo- le dissi sorridendo e ricambiò.
Era un semplice tubino grigio perla, senza spalline.
Ai piedi avevo dei tacchi e in mano tenevo una pochette che si abbinava al resto.
Un trucco molto leggero sugli occhi e i capelli raccolti in una coda alta, lasciando vedere gli orecchini a cerchio, molto grandi, e il piercing al trago.
-si, infatti.. sei bellissima- mi disse Ryan sorridendo e ricambiai mentre Justin lo incenerì con lo sguardo.
-gelosia portami via- commentò Chaz ironico e di tutta risposta ricevette un coppino da Justin.
Una volta dentro il locale Justin mi cinse il fianco stringendomi a sé e Chaz fece la stessa cosa con Caitlin.
Iniziarono a guardarsi intorno cercando Tyler, era piuttosto evidente.
Christian lo avvistò per primo e si lanciò sguardi con i ragazzi che guardarono verso quella direzione e anche quel gruppo di ragazzi ci fissò.
Justin e Tyler si scambiarono sguardi di complicità poi Justin tornò a guardarci.
-è tutto ok per il momento.. ma potrebbe arrivare Jason, dell'altra banda.. quella di fuori Stratford- disse e ci andammo a sedere ad un tavolo un po' in disparte, così da non essere disturbati.
Mi spiegarono chiaramente tutta la storia, era più complicato di Beautiful, detto chiaramente.
-ora c'è una tregua, vorremmo smetterla una volta per tutte.. il punto è che ora c'è di mezzo anche Jason, le minacce di morte, e questo complica tutto quanto- disse Ryan e annuii.
-pensate che sia Jason o qualcuno di questo gruppo ad aver inviato le minacce?- chiesi guardandoli.
-diciamo che non sono persone molto pacifiche e solidali- disse Justin e ridacchiarono.
Cambiammo argomento cercando di divertirci ma si notava molto chiaramente che c'era tensione nell'aria, anche un estraneo riusciva a percepirla.
Justin mi prese per mano e ci alzammo allontanandoci dagli altri quattro.
Mi tenne per mano e uscimmo sulla terrazza dove si trovava un altro piano bar.
A quell'ora era piuttosto tranquillo come posto, si riempiva maggiormente durante le 18/19 di sera per gli Happy Hour.
Mi poggiai al parapetto e notai, con mio grande stupore, che da lì si poteva vedere tutta Toronto illuminata.
-wow, è bellissimo- dissi sorpresa e un sorriso prese possesso delle mie labbra.
-già, vedere l'intera città illuminata è meraviglioso.. ti ricorda vagamente una Los Angeles vista da Hollywood. Guardiamo qua e facciamo finta di essere là, giusto per sognare qualche istante- mi disse sorridendo e capii che si riferiva al suo sogno, che stava lasciando andare piano piano.
Con la storia di Tyler, con il fatto di abitare in una piccola cittadina del Canada, con il passare del tempo, iniziava a vedere quel sogno allontanarsi lentamente, togliendo anche quella poca speranza rimasta.
-"A 18 anni bisogna aprire gli occhi e lasciare da parte i sogni" me lo dice sempre mio nonno.. sai vorrei credere davvero nel mio sogno di diventare un cantate, vorrei provare a realizzarlo, ma sembra che tutto vada contro di me, che tutto mi obblighi a dire di no.. forse il mio destino non è quello che ho sempre sognato, forse è solo un sogno.. che va lasciato lungo la strada- parlò di punto in bianco, come se mi avesse letto nel pensiero.
-non lasciare andare qualcosa che puoi ancora rendere tuo, prova tutti i modi possibili, anche i più banali.. se sei nato per essere un cantante, lo sarai.- gli dissi guardandolo e rimase a fissarsi le mani -fai della musica ciò che vuoi, rendila tua.. perché nel momento in cui realizzerai il tuo sogno, la gente dovrà sentire una tua canzone, vedere un tuo passo di danza e dirà "oh ma quellp è Justin Bieber". Entra nella storia, e se invece sarai soltanto un cantante che passerà, poco importa.. perché la gente che ti ha voluto bene, ti ricorderà sempre.. entrerai nella Loro storia. Ma devi credere in te stesso, quello è indispensabile- dissi guardando le stelle e mi guardò così abbassai il capo puntando i miei occhi sui suoi.
-tu sei già entrato nella mia storia- aggiunsi e mi scrutò attentamente poi sorrise.
Mi prese il viso fra le mani posando le sue labbra sulle mie e ricambiai il bacio.
-come fai ad essere così dannatamente perfetta?- mi sussurrò accarezzandomi la guancia.
-come fai ad avermi fatto diventare pazza di te, in pochi giorni?- gli chiesi io e ci baciammo ancora.
Poco dopo andò a prendere qualcosa da bere al bancone e un gruppo di ragazzi salì in terrazza.
Uno si avvicinò a me sorridendo.
-ciao, tesoro- mi disse sorridendo prendendomi una ciocca di capelli.
-non ti conosco, quindi addio- dissi seria e indifferente.
-sono Jason- mi disse sorridendo e capii all'istante che Jason.
-oh, si. Ti ho sentito nominare in giro.. divertente minacciare di morte la gente, non è vero?- gli chiesi e divenne subito serio.
-chi sei?- mi chiese e capii all'istante che era lui che voleva uccidere Tyler.
-che t'importa? Qui non centra chi sono io.. sai, è da cattivi minacciare le persone.. poi la mamma si arrabbia e ti mette in punizione- dissi facendolo indietreggiare e Justin lo vide subito così riappoggiò i bicchieri ma vide che Jason indietreggiava e rimase a fissarmi sorridendo.
-ehy, dolcezza.. abbassa le ali, tu non hai idea di chi sono- mi ringhiò contro e lo guardai impassibile.
-io so solo che sei un cretino- dissi ridendo e fece per tirarmi uno schiaffo ma gli bloccai il braccio girandoglielo dietro la schiena.
-posso rompertelo in mezzo secondo, quindi.. vedi di dare meno aria alla bocca, a me non mi devi sfiorare perché sei tu che finisci male- gli dissi all'orecchio e fece una faccia dolorante.
I suoi amici sgranarono gli occhi e arrivarono di corsa i ragazzi con la banda di Tyler e tutti scesero dal terrazzo, erano conosciuti anche lì a quanto pare.
-ora, dimmi.. le minacce sono tue?- gli chiesi e tutti rimasero in silenzio.
-muori, troia- mi disse e gli piegai di più il braccio facendolo gridare.
-uhi.. la spalla- disse Tyler muovendola e risero.
-troia lo dici a tua madre- iniziai seria e tenne gli occhi chiusi dal dolore -che cosa vuoi?- gli chiesi infine.
-non lo so, a me mi hanno pagato per questo.. credo spaccio di droga qui a Toronto e Ottawa, ma non lo so.. io non sono il capo. Tyler deve regolare dei conti e dato che non gli sta a genio neppure il tuo ragazzo, farà di tutto perché la colpa cada su di lui.. io so solo questo, ora lasciami- disse dolorante e tutti si avvicinarono schioccando dita e collo.
-chi è il tuo capo- esclamai spingendolo contro il parapetto e beccò proprio lo stomaco.
-non posso dirlo- lo spinsi ancora di più e rilasciò dei gemiti di dolore.
-ti conviene parlare- commentò Tyler e gli ruppì il braccio lasciandolo e gridò da dolore accasciandosi a terra poi mi allontanai.
-a me non mi chiami troia, perché ci metto poco a farti a pezzetti, ok?- gli dissi e si tenne il braccio, steso a terra.
Il gruppo di Tyler si avvicinò accerchiandolo mentre Justin, Ryan, Chaz, Christian e Caitlin mi fissavano con gli occhi palancati.
-non si deve azzardare a toccarmi i capelli- dissi secca e rimasero sconvolti mentre io scesi e lo si guardarono sconvolti poi risero.
-è la mia ragazza.. quella è la mia ragazza- disse Justin guardandoli e risero ancora poi scese da me.
Tornai al tavolo e aspettai gli altri.
Justin mi raggiunse pochi istanti dopo si sedette sul divanetto accanto a me.
-okay, ammetto che non mi sarei mai aspettato una cosa simile da te.. voglio dire, gli hai rotto il braccio- disse a raffica e lo guardai ridendo poi gli presi il viso facendolo smettere, stava parlando a vanvera.
-stai.. zitto- gli dissi ridendo e sorrise smettendola.
-ti dico solo un'ultima cosa- mi disse e sospirai ridendo poi lo guardai aspettadno che parlasse -sei meravigliosa- mi disse all'orecchio dato che alzarono la musica.
Sorrisi e mi strinse fra le sue braccia poi lo guardai e ci baciammo dolcemente.
Mi strinse a sé poi si tolse un bracciale mettendolo al mio polso.
-facciamo che lo terrai al polso finché mi amerai.. io terrò al polso, questo- mi disse prendendomene uno, molto simile, dal mio polso.
Me lo legò poi gli legai il mio e intrecciò la sua mano alla mia.
-quel Jason è un totale imbecille.. non credo si possa essere più cretini di così- commentai una volta apooggiata la testa sulla sua spalla e scoppiò a ridere mentre io lo guardai divertita.





-----------------------SPAZIO ALLA SFERA BIEBER--------------------------------
Dopo mesi e mesi.. e mesi (?) ho finalmente postato il settimo capitolo.
Sicuramente non vi ricorderete più la storia, lo so cc, ma io ho continuato.. ora vedrò di aggiornare una volta a settimana, più o meno..
Va bhé, che dire..
aspetto una recensione con un vostro parere.
Kiss,
-Lucyxx






 
  
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