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Autore: R Artemis    17/12/2012    1 recensioni
Angeli e demoni. L'eterno conflitto tra bene e male. Ma chi ha deciso cos'è il bene e cos'è il male?
L'amore, puro sentimento umano, è bene o male?
Gwen, protagonista di un mondo più grande di lei, non sa trovare risposta a ciò.
Entrambe le fazioni sembrano opporsi a lei e ad un batterista che entra nel suo mondo per caso.
Che lo scontro abbia inizio.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era..scomparsa! 
Rob giurava di averla vista scendere dalle scale, mentre stavano parlando, ma Shannon restava scettico. 
"Un minuto prima era lì..di fianco alla ringhiera, quello dopo non c'era più.."
"Sapeva che saresti dovuto andare via per i GT, così è andata via prima lei..le donne!"
Rob cercava di calmarlo e il batterista nascondeva i suoi timori. 
"Ok..sarà andata via.."
Ma a lui qualcosa ancora non quadrava. Lei non sapeva dei GT. Ed era sicuro che non fosse scesa dalle scale. 
Non si era buttata giù perchè..bhè, non c'era nessun corpo!
O era arrivato spiderman a prenderla, o era volata via.. 
Ogni volta che ci pensava, strane immagini della ragazza circondata dalle sue ali, davanti alla sua casa, lo invadevano, ma le cancellava subito, convinto che l'alcool gli avesse giocato brutti scherzi. 
Ancora confuso, concluse quella serata regolarmente, così come le altre date nelle settimane successive, prima sperando di ritrovare la piccola ragazza ad un suo concerto, con quel suo sorriso e con quegli occhi che lo avevano ammaliato, poi costringendosi a posare quel ricordo sempre più in profondità, nella sua mente, come se Gwen fosse ormai stata soltanto un sogno.
 
 
"Cos'hai scoperto?"
"Mark Stark, dirigente della sua agenzia di trasporti, nove coltellate al cuore. La moglie è entrata in casa proprio mentre il marito stava ricevendo l'ultima coltellata."
"Hai parlato con lei?"
Gwen lo guardò, quasi offesa. "Certo che ho parlato con lei! Quando è entrata, in casa c'era uno strano freddo e giura di aver visto una donna svanire nel nulla, proprio vicino al corpo del marito morto."
"Direi che non ci sono dubbi.."
"Cerchiamo chi è questo fantasma" 
Senza perdere tempo, i due angeli si misero a lavoro e indagarono sul passato della vittima. 
"Gwen..sicura di stare bene?"
La ragazza stava controllando tutto ciò che riusciva a trovare su Mark su internet, anche se ammetteva che non riusciva a concentrarsi per più di dieci minuti consecutivi. 
Matt la fissava, sdraiato sul letto della loro camera d'albergo, preoccupato per quei piccoli segni che percepiva in Gwen, che cercava in tutti i modi di nascondere tutto.
Lei alzò lo sguardo dal suo computer "Sì, Matt, come le altre mille volte che me lo hai chiesto. Sto bene!"
"Mmm, ok.. Sai, non mi hai ancora detto com'è andata quella sera, quando sei uscita.."
"Non c'è molto da dire..è andata bene.." già, forse meglio di quanto sia aspettava, forse anche troppo. Non voleva provare ancora quelle sensazioni che l'avevano ferita tempo fa, per questo aveva deciso di allontanarsi, prima che fosse stato troppo tardi.
"Sai che se hai voglia di uscire, puoi farlo tranquillamente.." azzardò lui, cercando di capire cosa fosse successo alla sua piccola ragazza.
"Certo, tranquillo" lo rassicurò lei, mostrandogli anche un sorriso. "Solo..basta parlare di Shannon, ok? Abbiamo del lavoro da fare.." senza neanche volerlo, aveva nominato quell'uomo. Cercando di far finta di niente, continuò le sue ricerche finchè non ebbe trovato quello che cercava.
"So chi è." disse, attirando l'attenzione dell'amico. "Il nostro amico era sposato con una certa Sue Cole, finchè, due anni fa, la donna è stata ritrovata morta, in un bosco, indovina un po'? Nove coltellate al cuore. E il caro Mark non ha perso tempo, pochi mesi dopo si è risposato con Jenny, la donna che lo ha trovato morto."
"Bene, abbiamo il nostro fantasma."
"Sepolta al cimitero della città."
"Andiamo a salutare la nostra moglie sfortunata.."
Senza perdere tempo, Gwen e Matt raggiunsero volando il cimitero della piccola città vicino Columbus, Ohio. 
"Pensi che l'uomo abbia ucciso questa donna per stare con la sua attuale moglie?"
"Penso che per amore, gli umani siano capaci di qualunque cosa.." Matt parlava quasi perso nei suoi pensieri, così Gwen azzardò a porgli un'altra domanda.
"Sei mai stato innamorato?" Da quel che ricordava, Matt non aveva avuto molti amici, se non altri angeli combattenti, e non era certo il tipo da uscire la sera o altro. Il lavoro era stata la sua vita, fin da quando Gwen era nata.
Ma la sua risposta la stupì. "Sì..Abbiamo imparato molto da questi umani..e l'amore è una di queste cose." Gwen osservò lo sguardo assente dell'amico..non le aveva mai parlato di questo amore, non le aveva mai parlato di nessuno. Si chiese chi fosse la donna, ma non le venne in mente nessuno..Tentò così di riportarlo da lei, per paura che stesse rivivendo cose a cui lui non voleva pensare. 
"Finiamo questo lavoro, la sposa cadavere dovrà riposare in pace.." 
E così, Matt, ritornato dal viaggio nei suoi ricordi, con un semplice movimento delle mani buciò tutte le ossa, distruggendo il fantasma della giovane donna assassinata.
 
Era seduta a gambe incrociate sulla ringhiera del suo balcone, le ali ancora spiegate. Il dolce vento soffiava tra i lunghi capelli scuri e tra le piume bianche e rosse. 
Il sole che stava sorgendo proiettava l'ombra di Gwen nella camera da letto, attraverso la grande portafinestra, dove il batterista stava sognando, avvolto tra le lenzuola dalla vita in giù. 
La ragazza se ne stava semplicemente lì, a osservare Shannon, distante quanto bastava per non farsi notare, rubando un suo attimo di sonno. 
Sentiva il suo cuore battere, un ritmo regolare, un dolce suono che faceva da sottofondo. Sarebbe potuta restare persa in quel momento per sempre.
Aveva passato settimane impegnative a caccia, tra creature di cui probabilmente quell'uomo davanti a lei non conosceva neanche l'esistenza. 
Ora, tornata a Los Angeles, aveva solo intenzione di staccare da quella vita per qualche minuto, di trovare rifugio in quegli occhi. Aveva quasi sperato di trovarlo sveglio, ma forse era stato meglio così. Lo osservava da lontano, senza neanche avvicinarsi. Sapeva che sarebbe stato così, sempre, per il suo bene. Perchè qualunque cosa lei toccasse, quella si rompeva..aveva imparato, dopo così tanti anni. Lei non era fatta per quel genere di cose..per gli umani. Lei non andava bene per nessuno.
  
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