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Autore: Katedixon    17/12/2012    0 recensioni
La storia di Liam e Kate, due liceali di Londra che ne hanno passate tante, ma si amano come il primo giorno.
Dal giorno in cui si conosciuti, al giorno della rimpatriata di famiglia.
«Dovremmo uscire qualche volta, Kate.»
E poi -per sua sfortuna- fece qualcosa che non avrebbe dovuto fare. La sua mano si appoggiò sul fianco della ragazza, fin troppo in basso.
Ci volle poco perché la mano della ragazza scattasse sulla sua guancia, lasciandogli un evidente segno rosso e facendo ridere metà del locale, compresi gli amici del ragazzo.
«Non penso, Liam.»
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Doveva ammettere che la scuola le era mancata, un po'. In fondo lei non si trovava male lì, vice-capitano delle cheerleaders, seconda ragazza più popolare, la sua vita non era male.
Si fermò davanti al suo armadietto e si girò a guardare tutti gli studenti infelici per il ritorno dalle vacanze, mentre Kate era euforica come sempre, perché, a dir la verità, d'estate si era annoiata  parecchio. I suoi genitori erano quasi sempre fuori per lavoro, Liam era andato spesso a trovare sua sorella e Jenny stava più della metà del tempo con James, il suo ragazzo, capitano della squadra di football.
«Ehi, Dixon, come sono andate le vacanze?» 
«Noia, solo tanta noia. A te, Riley?»
Alto, moro, occhi scuri, Riley Dalton era uno dei ragazzi più ambiti della scuola. Si sentivano spesso, ultimamente, lui le aveva tenuto compagnia qualche pomeriggio, ma era da Luglio che non si vedevano.
«Non mi lamento. 
Guarda chi c'è: Eric Carter!»
L'altro ragazzo, sempre moro, ma con gli occhi di ghiaccio, rivolse loro uno sguardo veloce, prima di superarli.
«Dove vai? Scommetto che ti senti tanto un cattivo ragazzo, eh? Hai portato una ragazza a tradire, bravo, vai a raccontarlo a tutti!»
Kate non aveva idea di cosa stesse parlando, era strano, di solito era sempre aggiornata su ciò che succedeva agli studenti di quel liceo.
«Il prossimo passo qual è? La metterai incinta?»
In un attimo Riley fu preso per il colletto della maglietta e scaraventato contro gli armadietti.
«Calmatevi, voi due.»
Eric e Riley, entrambi furiosi, furono costretti a separarsi da un terzo ragazzo.
«Sei fortunato che Foster sia venuto a salvarti il culetto, Dalton.»
Kate, Liam e Riley guardarono il ragazzo allontanarsi.
«L'avrei steso facilmente.» mormorò il moro, massaggiandosi le nocche della mano destra. Dopo di che, anche lui percorse il corridoio, lanciando occhiatacce a chiunque si fermasse a fissarlo.
La bionda sospirò e si azzardò a sorridere solo dopo che Liam le ebbe lasciato un leggero bacio sulle labbra.
«Che idioti!»
Il ragazzo fece roteare gli occhi e le prese la mano, facendole un cenno con la testa in direzione della segreteria. Dovevano ritirare gli orari, ancora.
«Buongiorno! Liam Foster e Kate Dixon, quarto anno.»
Kate prese il foglio che la segretaria, della quale non si era mai preoccupata di chiedere il nome, le consegnò e diede un'occhiata all'orario del lunedì:
Chimica
Chimica
Letteratura
Filosofia
Storia
Sbuffò sonoramente, era uno dei lunedì più pesanti che avesse mai visto. Iniziare con due ore di chimica, poi, la materia che odiava di più, non riusciva mai ad andare sopra la C.
Come se le avesse letto nel pensiero, il ragazzo le mise un braccio sulle spalle e, sorridendole, si incamminò con lei verso la classe di Mr. Smith.
 
«Dov'è Jenny? Ancora non l'ho vista.»
Stava seduta all'ultimo banco e si guardava intorno, sperando di vedere la sua migliore amica tra le persone che prendevano posto nell'aula.
«Non lo so, ma meno vedo la Powell, meglio è.»
Kate ridacchiò, era abituata alle frecciatine di Liam e Jenny, dicevano in giro di non sopportarsi a vicenda, ma in fondo, secondo lei, si volevano bene, anche se non l'avrebbero ammesso nemmeno sotto tortura.
«Buongiorno. Finite di prendere posto, avanti. Oh, davvero signor Foster? Vicino alla signorina Dixon? Già ha problemi, non ha bisogno di ulteriori distrazioni. Cambiati con la signorina Turner qui, al primo banco.»
Non poteva desiderare compagna di banco peggiore: Lisa Turner, una petulante ragazzina che non faceva che lamentarsi di tutto. Non sapeva come facesse James a sopportarla.
Rivolse uno sguardo dispiaciuto a Liam e appoggiò la testa sul banco. Con un po' di fortuna Lisa l'avrebbe ignorata e lei avrebbe potuto addirittura schiacciare un pisolino.
«Bene, non perdiamo tempo,  oggi voglio introdurre un argomento importante...»
Le ci volle poco per chiudere gli occhi.
 
Fu svegliata da un fastidioso finto colpo di tosse. Strabuzzò gli occhi e mise a fuoco la figura di Lisa che la fissava con quei suoi occhietti, era inquetante. Ci mise qualche secondo per realizzare che tutti la stavano guardando.
«Signorina Dixon, la cercano nell'ufficio del preside, se non le è di troppo disturbo. Io e lei parleremo del suo sonnellino più tardi.»
La ragazza si alzò dalla sedia e si trascinò fuori dalla classe, ancora un po' frastornata. 
Quanto aveva dormito? Azzardò uno sguardo verso l'orologio appeso alla parete, le due ore erano quasi finite, non avrebbe fatto in tempo a tornare in classe dal signor Smith, per quel giorno era salva, o almeno così sperava.
Attraversò i corridoi vuoti a passo lento, passandosi una mano sul viso.
«Mi cercava, signor preside?»
Entrò nel suo ufficio dopo aver bussato una volta e fu sorpresa di trovare Jenny già seduta su una delle sedie davanti alla scrivania. Aggrottò le sopracciglia in sua direzione, ma lei non si scompose e continuò a guardare il preside. Certe volte era davvero impossibile capirla.
«Sì, signorina Dixon. Prego.»
Le indicò la sedia, sorridendo in modo fin troppo gentile. Cosa poteva aver fatto?
Prese posto accanto all'amica e aspettò che il signor Watson parlasse.
«Come di certo saprete, sono arrivate due nuove ragazze a scuola. Katherine e Mary Jane Donovan.»
Ne aveva sentito parlare, in effetti.
«Ora, voi siete l'esempio dell'istituto, perciò farete loro da tutor finché non si saranno ambientate. Mostrerete loro le classi, le aiuterete a inserirsi, eccetera, eccetera, eccetera...
La seconda cosa che devo dirvi è: come vi ricorderete, tra qualche settimana ci sarà l'evento di raccolta fondi. Di solito si fa l'autolavaggio, ma a voi la scelta.
Bene, Katherine e Mary Jane sono qui fuori ad aspettarvi, buona giornata.»
Le due ragazze si alzarono in contemporanea e uscirono dall'ufficio.
«Tutto bene? Sei un po' sfuggente.»
«Sì, non preoccuparti, è che non mi andava di tornare a scuola.»
Nonostante tutto, non la guardava. C'era qualcosa di sbagliato in lei, erano settimane che non si vedevano e ora era così strana. Doveva esserle successo qualcosa.
«Ciao, voi dovete essere Katherine e Mary Jane. Noi siamo Jenny e Kate.»
Jenny aveva appena tirato fuori il carattere che ogni giorno le permetteva di restare in cima alla piramide. Il suo tono gentile e il suo sorriso rassicurante colpivano subito le persone, che si fidavano di lei immediatamente.
«Mary Jane, tu sei al terzo anno, vero?»
La ragazza con i capelli castani annuì.
«Bene, allora puoi venire con me, ti faccio fare un giro delle classi che dovrai frequentare. Katherine, Kate ti mostrerà le tue.»
Era incredibile che quella ragazza sapesse tutto di tutti, si era sempre chiesta da dove prendesse tutte le informazioni.
Le due si allontanarono, mentre Kate e Katherine presero la direzione opposta.
«Iniziamo con i laboratori. In fondo a questo corridoio c'è quello di Fisica.»
«Senti, non che le classi non siano interessanti, ma c'è la possibilità di inserirmi subito?»
«Puoi fare il provino per la squadra, ma ti avverto, la nostra coach è una tipa esigente e Jenny lo è ancora di più. Le piace vederci sudare e faticare, non ti darà pace.»
Non voleva spaventarla, ma doveva dire le cose come stavano. Jenny era una leader nata, amava stare al centro dell'attenzione, amava stare un gradino sopra gli altri, era nella sua natura.
«Ci proverò.»
Kate annuì e le sorrise. In fondo, una compagna di squadra in più non le dispiaceva, specialmente perché lei non sembrava una di quelle stupide galline, sembrava avere un minimo di intelligenza, almeno.
«Qui c'è il laboratorio di chimica, ma è meglio non entrare, o conoscerai Smith dal primo giorno.»
La bionda fece una smorfia in direzione della porta dell'aula, che improvvisamente si aprì. Per un attimo la ragazza temette che fosse il professore, ma la figura che spuntò fuori era Liam.
«Accidenti, pensavo che fossi Smith! Si è lamentato di me, quel vecchio rimbambito?»
Il ragazzo sollevò gli angoli della bocca, mettendole un braccio intorno alle spalle.
«Sì, come sempre. Pare che si lamenti sempre e solo di te.»
Gli diede un colpo sull'addome, senza però nascondere il sorriso che le era appena spuntato.
«Sei uscito giusto in tempo, bravo! Lei è Katherine, è nuova, sii gentile.»
La ragazza mora sorrise a Liam, che ricambiò il sorriso.
«Liam, piacere.»
Le porse la mano e strinse la sua, tenendo l'altro braccio sempre a cingere le spalle della sua ragazza.
«Dobbiamo finire il giro delle classi, vieni con noi o torni là?»
«Per quanto mi piacerebbe stare con voi, non credo che Smith ne sarebbe contento.»
Il ragazzo sbuffò e appoggiò le labbra sulla sua tempia, prima di rivolgere un cenno a Katherine e tornare indietro, verso la classe di chimica.
«È simpatico, il tuo ragazzo. Gioca a football?»
«No, è un gran pigro, non fa niente dalla mattina alla sera.»
Ridacchiò e le indicò un'altra classe, quella che usavano per fare qualsiasi lezione che non comprendesse scienze o fisica.
«E là in fondo c'è la palestra. Credo che il tour sia finito.»
Kate scrollò le spalle e si appoggiò al muro, non aveva idea di cosa fare, ora, e la campanella stava per suonare, forse la cosa migliore era cercare Jenny e poi andare a Letteratura.
«Andiamo di qui.»
 
«Dobbiamo smettere di vederci, Eric. Smettila di chiamarmi, di guardarmi in corridoio, di avvicinarti a me. Basta, è finita, qualsiasi cosa fosse.»
«Ma-»
«Niente ma, è stato solo un divertimento per me, volevo togliermi lo sfizio, ora vai.»
«Non credo che sia così. Non era un divertimento per te, come non lo era per me. C'è qualcosa tra noi e io non mi arrenderò.»
«Vattene, adesso.»
«Ci vediamo domani, allora.»
 
Buongiorno, studenti di Londra.
Ecco, come tutti saprete, Katherine e Mary Jane sono le novelline, qui. Spero per voi che non partiate con il piede sbagliato, non c'è spazio per gli errori in questa scuola, ragazze.
Lo scoop di oggi riguarda Eric Carter. Pare che lui e una certa ragazza si siano baciati una settimana fa. E la ragazza è anche impegnata. Quindi, cara sconosciuta, se stai leggendo, sappi che io so chi sei e lo rivelerò a tutti quando mi farà più comodo.
A domani, fate i bravi, intanto.
L.T.
  
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