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Autore: FairLady    17/12/2012    4 recensioni
Roxie e la sua vita. Tanto soddisfacente nel lato professionale, quanto incasinata e sconnessa in quello privato. Chissà se certi muri, eretti con tanta volontà e determinazione, riusciranno un giorno ad essere abbattuti?!
Revisione in corso.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Roxie Pov.
 
Quella mattina avevo la testa completamente altrove. Dovevo ammetterlo! 
Ed io odiavo non avere il controllo delle mie emozioni e dei miei pensieri!
Eppure non riuscivo a scrollarmi di dosso il disagio di sapere Ian a stretto contatto con Nina, ogni giorno, ad ogni improponibile ora.
Lei ne era innamorata. E una donna innamorata, io lo sapevo bene, è pronta a tutto!
“Dottoressa, il paziente è anestetizzato. Possiamo procedere.”
Bunton mi ripescò dalle mie divagazioni. Stavo per operare un ragazzino con almeno cinque differenti fratture scomposte sparse tra braccia, gambe e costato. Dovevo essere più che concentrata! Dovevo agire come se in gioco ci fosse la mia stessa vita, come sempre. Ian, Nina e i miei banali problemi potevano aspettare qualche ora. 
“Perfetto. Jill, parametri?” Chiesi, cercando di riacquistare il mio solito piglio professionale.
“Temperatura: 37,4. Frequenza carotidea: 105. Saturazione 95%. Pressione sistolica 110. Diastolica 70.”
Jill mi descriveva le condizioni del bambino e io ancora pensavo a Ian. Quando mi resi conto di non aver registrato neanche una delle informazioni capii che dovevo risolvere quella faccenda o non sarei stata in grado di andare avanti. 
Accidenti, Roxie, non ti riconosco più! 
Scrollai il capo come a ricompormi o ricacciare indietro pensieri fastidiosi e mi rivolsi di nuovo all’infermiera.
“La pressione quanto hai detto?”
Lei mi guardò allibita. Non era mai successo che mi si dovesse ripetere qualcosa!
“110 su 70” mi rispose, semplicemente senza parole. 
“Roxie, va tutto bene?” Mi chiese Bunton, preoccupato.
“Si, tutto ok. Jill, passami un bisturi 21g…” Presi un bel respiro e m’imposi di non pensare a nient’altro che all’operazione. Poi avrei affrontato i miei problemi. 
Una cosa alla volta. 
 
Il piccolo Phil era in rianimazione. Le sue fratture sarebbero perfettamente guarite e avevo restituito il sorriso ai suoi parenti che non la smettevano più di abbracciarmi nella sala d’attesa. 
Mi abbandonai sul lettino dell’ambulatorio pediatrico, dove avevo deciso di chiudermi per qualche minuto, giusto il tempo di riprendere le mie facoltà mentali. 
Nonostante avessi cercato di lasciare fuori le mie ansie, quelle puntualmente si ripresentavano sotto forma di sms. Candice.
“Ian si fa delle domande, Roxie. E non le fa solo a se stesso, pure a me! L’ho scampata per ora ma non posso nascondermi a lungo.” 
 
Andare o non andare? 
Mandare giù i rospi o sputarli fuori? 
Quello era il problema! 
Certo, Anne aveva ragione! Se non fossi andata, sarebbe stato come dargliela vinta a quella ragazzina!
“Sarebbe come dirle: Hey bella, occhio non vede, cuore non duole! Ficcati pure nelle sue mutande mentre non ci sono!”
“Si, ok Anne. Sei stata chiara!” 
“Insomma, amica! Io lo so come sei fatta! La gelosia non è per te e non saresti capace di fare male ad una mosca. Ma, diamine! Rivendica ciò che è tuo una volta tanto. Combatti e tira fuori le unghie!”
“Ma lui non è interessato a lei. Lo so…”
A questa frase la mia cara e fedele amica mi guardò storto.
“Si, ok. Ho capito… Vado ad Atlanta questo week end!”
Quando Anne se ne fu andata presi il cellulare e mandai un messaggio a Candice. 
Le ero profondamente grata per ciò che stava facendo per me ed Ian. Anche se poteva voler dire far soffrire la sua più cara amica. 
“Non ti preoccupare. Andrà tutto bene. Ci  vediamo e… Grazie. ”
Passai i due giorni che mi dividevano da Atlanta, in fibrillazione. 
Seppur la cosa di andare a “casa”  sua mi facesse un po’ paura, mi sentivo schifosamente felice all’idea di rivederlo e non mi sarei certo fatta rovinare la festa da una ragazzina qualunque, giusto? Anche se era incredibilmente bella e avvenente?
Scrollai il capo, come troppe volte stavo facendo nell’ultimo periodo, a scacciare idee malsane dalla testa e mi guardai allo specchio della mia camera.
“Vai, Rox, e rivendica ciò è tuo!” 
Anne poteva certamente essere orgogliosa di me! 


Angolo dell'autrice

Si. 
Lo so.
Sono schifosamente, perdutamente, vergognosamente in ritardo.
Si. 
Lo so.
Il capitolo è il più corto della storia dei capitoli.
Eccetto che per il verso "m'illumino d'immenso" che batte qualsiasi cosa sia stata mai scritta! XD (non oso neanche minimamente paragonarmi al grande Ungaretti, sia chiaro! U.U)
Beh.... siccome era tanto che non aggiornavo e siccome l'embrione di questo capitolo ha visto la luce già quasi tre settimane fa, ho pensato che per sbloccarmi un pò avevo bisogno di pubblicarlo. Forse il feto, dopo aver partorito questo prologo, si farà vivo! xD
Cosa sto scrivendo non lo so ma siate buone.... Ho già la testa in vacanza. *_* (New York City I'm cominggg)
E chissà che t'incontro Ian tra la 5 e la 6? XD
Spero, anche se non credo proprio, di riuscire a dare alla luce qualcosa prima di partire. (che praticamente vuol dire "ci si rilegge a gennaio" nella speranza che gli Stati Uniti compiano il miracolo!)
Un grazie a tutti come al solito...e scusate ancora per il capitolo lampo che ho messo. Sono indecente... -.-"


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
   
 
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