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Autore: ginny090    17/12/2012    1 recensioni
Storia incentrata sul rapporto Emmett/Rosalie, ma non mancherà anche un accenno alla coppia Alice/Jasper. Dal testo:
“Ecco tu… tu vedi ancora il mio..” non fece in tempo a finire la domanda, che Alice lo precedette.
“Si vedo ancora il tuo futuro con Rosalie.”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Emmett Cullen, Jasper Hale, Rosalie Hale | Coppie: Alice/Jasper, Emmett/Rosalie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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E’ la prima volta che scrivo su Twilight, ma in questi giorni, ho letto un po’ di storie su questo sito al riguardo e mi è venuta voglia di cimentarmi in questa nuova impresa. La storia è incentrata sulla coppia Emmett/Rosalie, ma non poteva mancare anche un po’ della mia coppia preferita, ovvero Jasper/Alice. Ho deciso, che la storia è ambientata dopo il quarto libro, ma in realtà qualsiasi contesto può andar bene.
 
Il diario della discordia



Emmett era strano negli ultimi giorni, ma solo Alice sembrava essersene accorta. Persino Edward, che grazie al suo potere, capiva ciò che gli altri avevano leggendogli nella mente, non sembrava aver notato nulla. Ma Alice, che si era sempre ritenuta una sensitiva, ancora prima di diventare una vampira e scoprire il suo dono, percepiva che c’era qualcosa che non andava.

Decisa a scoprire la verità, approfittò di un momento in cui, il fratello era andato a caccia da solo, cosa molto insolita per il vampiro, che preferiva la ciaccia se fatta in gruppo, per scoprire che cosa aveva.

“Che fai qui?” Disse Emmett, comparendo all’improvviso davanti ad Alice.
“Mi hai spaventato!” disse quest'ultima. Lui la guardò perplesso, prima di scoppiare in una fragorosa risata, che suonava decisamente come una presa in giro. Sapevano tutti e due, che i vampiri non si spaventavano così facilmente, ancora meno se sei una che può prevedere il futuro.

“Allora mi dici cosa vuoi o no?” disse mesto Emmett, una volta smesso di ridere.
“Perché invece non mi dici che cosa c’è che non va? Sei strano in questi giorni.. e non dirmi che non è vero, perché l’ho visto!” Emmett, non sembrava dare particolarmente ascolto alle ciarle di Alice, quasi come se fosse annoiato, ma le ultime due parole avevano risvegliato il suo interesse.
“Che cosa hai visto?” chiese lui.
“Che il tuo comportamento non è normale.”

“E non hai visto niente riguardo il mio futuro?” domandò ancora.
“Perché avrei dovuto?” chiese la sorella. Lui la guardò in malo modo, non aveva mai sopportato quelli che eludevano una domanda, facendone un’altra.
“Smettila di fare cosi!” Sbraitò, prima di scappare lontano, ma sapeva che era tutti inutile. Nel giro di un secondo Alice gli era già alle calcagna pronta a fermarlo. Rassegnato si sedette su una roccia, lei fece altrettanto attendendo che egli cominciasse a parlare.

“E va bene.. senti ho bisogno di chiederti una cosa, ma devi promettermi che una volta arrivati a casa, cercherai di tenere i tuoi pensieri per te.. chiaro? Non voglio che Edward possa scoprire qualcosa e non dirlo nemmeno a Jasper, anzi non dirlo proprio a nessuno.” Alice annuì invitandolo a proseguire.
“Ecco tu… tu vedi ancora il mio..” non fece in tempo a finire la domanda, che Alice lo precedette.
“Si vedo ancora il tuo futuro con Rosalie.”  Il vampiro sembro rassicurarsi a quelle parole, tanto che se fosse stato umano, Alice avrebbe giurato che lo avrebbe visto tirare un sospiro di sollievo. “Ma il futuro di ognuno di noi è soggettivo e può sempre cambiare, se una persona non è sicura che sia ancora quella la sua strada, e a quanto pare tu in questo momento non lo sei.”

“Ho trovata un diario qualche giorno fa, in camera di Rosalie, non sapevo nemmeno che ne tenesse uno” Poi si fermò, come se stesse riflettendo su una cosa “Sai è strano che tu non lo abbia previsto.” disse.
“Non vedo sempre tutto, come voi crediate fratello.”

“Comunque, so che non avrei dovuto farlo, ma sai bene che io sono sempre stato quello impulsivo della famiglia, così l’ho aperto e…”
“E hai letto di come Rosalie odi la sua vita da vampiro e vederlo scritto sul quel diario, ti ha dato più fastidio di quando glielo senti dire ad alta voce.” concluse Alice.
“No.. cioè si!” Era incredibile come lei, riuscisse sempre a metterlo in confusione. “Lo sai sei davvero irritate.. non so cosa sia peggio se parlare con te o con Edward!” Alice sorrise a quella risposta.

“Grazie fratellone anche io ti voglio bene!”
“Ma io non ho detto niente.. ah lasciamo perdere.” Improvvisamente Alice si bloccò, con lo sguardo perso nel vuoto. “Alice..” la chiamò Emmett scuotendola “Alice cos’hai visto?” Tornata alla realtà, lei si girò verso Emmett, con sguardo deciso, ma sereno.
“Dovresti parlare con Rosalie.” Disse calma.

“Cosa? E’ questo che hai visto, io che le parlo?” chiese lui perplesso.
“Si è l’unico modo per chiarire questa situazione.” Emmett era sicuro, che la sorella avesse visto molto altro rispetto a ciò che gli aveva detto, ma sapeva anche bene, che era impossibile farsi dire da Alice più di quello che lei non voglia dirti. Per la prima volta rimpianse di non avere il potere di Edward, lui si che avrebbe capito tutto.

“Mi chiedo solo quando la smetterà, di commiserarsi, e di accettare ciò che la vita gli ha dato!”
“Non lo saprai mai, se non gliene parli, possibilmente il più presto possibile.” Disse alzandosi “Beh.. sarà meglio che torni a casa, prima che Jasper si chieda che fine abbia fatto. Torni con me?” chiese Alice. Emmett stava per risponderle, ma dal suo sguardo intuì che lei già conosceva la risposta. Probabilmente lo aveva appena visto in una lotta contro un animale. “Vedi di non fare tardi.” Aggiunse un attimo prima di scomparire. Emmett si guardò intorno alla ricerca di qualche preda, sentiva proprio il bisogno di scaricare la rabbia.
 

“Ma che fine avrà fatto? Ah… ma mi sente quando torna!” disse Rosalie guardando fuori dalla finestra del salotto, in un misto tra il preoccupato e l’arrabbiato.
“Perché invece non lo lasci un po’ in pace una volta ogni tanto! Non ti rendi nemmeno conto, di quanto tu sia fortunata ad aver trovato qualcuno, che sia disposto a sopportarti per l'eternità!” Sbottò Alice. Rosalie si voltò a guardala sbalordita e anche Jasper, seduto vicino a lei sul divano, fece altrettanto. Era raro sentirla rispondere in quel modo.

“Che ti prende oggi?” chiese Jasper, aveva già notato che il suo umore era diverso dal solito, ma non aveva voluto indagare, perché il suo comportamento era sempre stato normale, almeno fino ad allora.
“Niente, tranquillo si sistemerà tutto l’ho visto!” Dall’espressione di Jasper, si capiva che non aveva la minima idea, di cosa la moglie gli stesse dicendo, ma non fece in tempo a chiederglielo, che lei lo zittì con un bacio. Rosalie scosse la testa, tornando a guardare fuori dalla finestra.
 

Era già calata la notte da parecchio, quando Emmett fece ritorno a casa. Evidentemente aveva perso la cognizione del tempo, pensava che stare lontano da casa, lontano da Rose, lo avrebbe aiutato a riflettere, e invece in quel momento l’unica cosa di cui era certo, era che non avrebbe più avuto bisogno di andare a caccia per un bel po’. Non fu sorpreso di trovare la sua Rosalie in piedi, davanti alla soglia con le braccia consorte, e sguardo decisamente arrabbiato.

“Dove sei stato?” chiese Rose.
“A caccia.” Rispose lui, salendo le scale e dirigendosi verso il soggiorno “Alice non te l’ha detto?”
“Alice è tornata dalla caccia ore fa!” Esclamò lei seguendolo. Non appena entrato in salotto, Alice si girò a guardalo con un espressone da: “Io ti avevo avvertito di non fare tardi, ma tu ovviamente non mi hai ascoltato.”

“Ehi.. Jasper” Disse la sorella alzandosi dal divano. “Che ne dici di andare su in camera, così ti faccio vedere come mi sta il nuovo vestito che mi sono comprata ieri, insieme a Bella.”
“Oh no.. hai comprato l'ennesimo vestito!” Alice fece finta d’essere offesa per il commento del marito, ma poi avvicinandosi al suo orecchio, gli sussurrò qualcosa che lo fece sorride e lo convinse ad andare di sopra. In circostanze diverse, Emmett non avrebbe perso l’occasione, di lanciare al fratello una delle sue frecciatine, ma in quel momento, non era decisamente dell’umore giusto, per fare di spirito.

“Allora mi vuoi dire dove sei stato?” tornò all’attacco Rosalie, una volta spariti gli altri due.
“Te l’ho detto nel bosco, a caccia, avevo bisogno di schiarirmi le idee.”
“Di schiariti le idee? E su cosa?” Le parole che disse in seguito gli uscirono così spontaneamente, che non ebbe il tempo di potersele rimangiare.
“Su di noi.” Quella risposta diete l’impressione di far svanite tutta la rabbia che la moglie sembrava covare.

“Hai dei dubbi sul nostro rapporto?” Gli aveva posto quella domanda, con voce tremante ed Emmett sapeva, che se fosse stata ancora umana, l’avrebbe vista piangere. Mosso da compassione, con una scatto le si avvicinò e la prese tra le braccia, accarezzandole i lunghi capelli biondi. Quanto adorava i suoi capelli.
“No, è dal girono in cui mi ha salvato da quell’orso, che non ho nessun dubbio, ma mi chiedevo se non fossi tu ad averne, se tu non fossi infelice con me.”
“Perché mi dici questo?” Aveva indietreggiato con la testa, per poterlo guardare negli occhi.

“Ho scoperto che tieni un diario e non sono riuscito a non leggerlo.”
“Ecco, ma non capisci? E’ proprio per questo che non ti ho detto che ne scrivevo uno, ero certa che se l’avessi visto, non avresti resistito nemmeno 5 secondi prima di leggerlo!” Era incredibile come Rosalie riuscisse, in un batter l’occhio, a passare da uno stato emotivo all’altro. Dalla tristezza, alla collera.
“Beh… Grazie mille per tutta questa considerazione che hai di me.” rispose lui brusco, staccandosi da lei. “Se la tua vita da vampiro insieme a me ti fa così schifo, perché non la smetti di prendermi in giro e non mi molli! E non fare quella faccia perplessa, guarda che ho letto ciò che c’è scritto su quel diario!” Rose, sentendo le sue ultime parole si aprì in un sorriso. “Ecco lo aveva rifatto!” pensò Emmett, aveva cambiato di nuovo umore.

“Dimmi Emmett, fin dove hai letto il mio diario?” chiese.
“Avrò letto le prime 5 o 6 pagine perché?”
“Perché se tu avessi dato un’occhiata anche al resto, avresti letto che si io odio la mia vita da vampiro, ma che non ce l’avrei mai fatta a sopravvivere, se nella mia vita non fossi arrivato tu e che l’unica cosa bella, che questa esistenza da immortale mi ha dato sei tu e il nostro amore.” Emmett sentendo quelle parole gli si avvicino e prendendola nuovamente tra le braccia la baciò.

“Quindi non odi anche me?”
“Non potrei mai farlo e con tutte le volte che ci siamo sposati credevo lo avessi capito!”
“Ti amo Rose!”
“Anch’io, ma la prossima volta..” cominciò lei, di nuovo con fare minaccioso.
“Si si lo so, non leggerò mai più un tuo diario, promesso.” Improvvisamente si ricordò di quanto trovasse divertenti, i suoi continui sbalzi d‘umore. Era stata una delle prime cose, che aveva scoperto, del suo carattere. Ed era l’unico della famiglia ad amarli, o per lo meno a non trovarli irritanti.

“Grazie!” disse lei spingendo sul divano e saltandogli addosso.
“E se arrivasse qualcuno?” chiese lui, con finta preoccupazione.
“Jasper e Alice sono di sopra e gli altri sono tutti a caccia!”

Poi come se gli fosse venuto in mente improvvisamente qualcosa disse: "Ehi.. Em, a quando il prossimo matrimonio? Da quando siamo tornati qui a Forks, non me lo hai ancora chiesto."
"Presto."
 

“Sembra che abbiano fatto pace.” Disse Jasper ad Alice, non sentendo più alcuno rumore proveniente dal piano di sotto. I due erano abbracciati su un letto, con solo un lenzuolo sopra.
“Si, sembra di si. E molto presto ci sarà in arrivo un nuovo matrimonio.” Rispose quest’ultima poco interessata.
“Oh no, un altro matrimonio! Tu avevi previsto tutto non è così?” chiese Jasper con un ghigno, anche se la sua era più un’affermazione, che una domanda.
“Già. Non mi hai ancora detto che cosa ne pensi del vestito?” chiese Alice.
“Mi piace e poi… è molto comodo da tirar via!” Lei sorrise divertita prima di ricominciare a baciarlo. Avrebbero avuto ancora un po’ di tempo, prima che la casa non si riempisse e anche gli altri tornassero.

  
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