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Autore: _Arale_    17/12/2012    1 recensioni
È iniziato tutto quel freddo giorno di Dicembre, mentre bevevo la mia cioccolata calda, seduta sul divano, coperta fino al collo. In televisione stavano dando la mia serie preferita, era l'ultima puntata e non volevo assolutamente perdermela. Ero così presa dal programma che non mi accorsi del campanello che suonava. Quando me ne resi conto, la puntata era già quasi alla fine. Mi dissi che ormai quel tizio (o tizia..) era lì fuori da quasi venti minuti, quindi anche se avesse aspettato un po' di più non sarebbe cambiato granché. Il campanello smise di suonare quando mi decisi ad alzarmi dal divano. Non so perché lo feci, ma andai comunque ad aprire la porta. Trovai all'ingresso un enorme mazzo di fiori. Lo portai in casa e mi accorsi che c'era attaccato un biglietto bianco, fatta eccezione per una macchia d'inchiostro nell'angolo in alto a destra.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Pov Mike
Per quale motivo stavo andando a casa di Jack?! Perché ci stavo portando Jane?! Perché lei me lo aveva chiesto, ecco perché..e per evitare che si trovassero STRANAMENTE soli, decisi di accompagnarla.
Eravamo in macchina, stava cantando sorridendo. Era un po' stonata.. Ma si divertiva. E mi piaceva vederla felice. Si era messa un paio di jeans, ottima scelta direi, scarpe col tacco e un maglioncino. Perfetto. Niente di scoperto. 
Arrivammo e trovammo Jack fuori dalla porta ad aspettarci, probabilmente..
Jane scese dalla macchina e gli si gettò al collo. Davvero, davvero, davvero simpatica. Che scena commovente. 'Quasi quasi vado là e gli stacco la testa..' 
Repressi il mio istinto omicida e andai verso di loro.
"Ciao.." Dissi e misi un braccio intorno alla vita di Jane che avrebbe dovuto significare 'è mia'.
"Ciao Mike." Bene. Odio reciproco!
"Entrate pure, tutto bene Jane?" Le mise un braccio intorno alle spalle, portandomela via. 'Uccidilo. Uccidilo.' Presi un respiro profondo ed entrai in casa. 
Era una casetta normale..Forse troppo grande per una sola persona. Ben arredata e abbastanza chiara. Una casa normale, appunto. Mi sarei aspettato qualcosa di più appariscente, visto il carattere di Jack. 
Ci invitò a sederci al tavolo, in sala. Eravamo io, Jane e Jack. Avevo fatto bene ad accompagnare Jane. Ovviamente, lui si sedette accanto a lei. I miei nervi iniziarono a saltare. 
All'improvviso dal piano di sopra scese una ragazza e si mise a sedere di fianco a me, dopo aver guardato Jack con uno sguardo assassino. Era molto carina, aveva lunghi capelli biondo scuro e due occhi furbi, alta e con un bel fisico. Indossavo un vestito azzurro che le metteva in risalto le forme. 
Guardai Jane, che aveva puntato gli occhi addosso alla ragazza e la guardava ammirata e allo stesso tempo sconsolata.
La ragazza si presentò, si chiamava Micaela. Nome particolare. Era molto simpatica, sempre sorridente. 
Jack sembrava innamorato perso di lei. La cena proseguì bene, a parte alcuni scherzetti piuttosto maliziosi che Jack faceva a Jane. Le aveva pure leccato il collo, fingendo di sussurrarle qualcosa all'orecchio. Avevo una gran voglia di staccargli la lingua a morsi. Ma d'altra parte, Jane non sembrava lamentarsi. 
Quando quella tortura fu finita, riaccompagnai Jane a casa. 
Decisi di non parlarle per tutto il tragitto in macchina e solo dopo che fummo arrivati sotto casa sua, si voltò verso di me.
"Vuoi dirmi che cos'hai? Sei stato zitto tutto il tempo!"
"Non ho niente Jane." Sapevo di sbagliare comportandomi così, ma era più forte di me. Mi aveva detto che voleva provarci, non che aveva intenzione di troieggiare con il suo ex.
"A me non sembra." 
Spensi la macchina e appoggiai la testa al sedile.
"Mike. Mi guardi, gentilmente?"
"Jane, è tardi, vai a dormire."
"Mi prendi per il culo?!" Si stava alterando, ma avevo ragione. Ne ero sicuro.
"Non ero io quello che si faceva leccare il collo da Jack."
"..Che..? Bhe, faccio quello che voglio. Non stiamo insieme."
"Hai ragione, non stiamo insieme. Quindi posso fare ciò che voglio anche io. Ora, se non ti dispiace, vorrei andare a casa."
"No."
"No cosa?" In fondo, mi stavo divertendo..
"Non..Niente.." Aprì la portiera e scese dalla macchina. Le andai dietro, la presi per un braccio e la feci voltare. 
"Te ne vai così?"
"Mi hai cacciata." 
"Addirittura.." Come era bella. Ma non poteva fare quel che voleva con me. 
"Bhe, ora devo andare. Buonanotte." Si voltò, cercando le chiavi di casa nella borsa; la presi in braccio e la riportai in macchina. Si mise a strillare, così dovetti tapparle la bocca con una mano. Mi sembrava di rapirla, dio santo. 
Chiusi la sua portiera ed entrai anche io. Accesi la macchina e feci retromarcia.
"Dove cazzo mi stai portando?! Fammi scendere."
"No. Per stasera, comando io. Hai già fatto abbastanza la.."
"LA?!"
"Stronza." Mi diede uno schiaffo in faccia e si voltò verso il finestrino. 
Guidai fino a che non troavi un posto deserto, spensi la macchina e la guardai.
"Che ci facciamo qui?! Accendi la macchina fa freddo." Calmo Mike. Respira.
"Starai qui finché non mi avrai spiegato bene come vuoi che funzioni tra me e te. Mi sono rotto un po' le palle.."
"Ok. Funziona che quando ci gira facciamo sesso e durante il resto del tempo, ognuno per i fatti suoi. Ora portami a casa." Riaccesi la macchina e la riportai indietro guidando molto veloce. Per tutto il tragitto nessuno dei due fiatò.
Arrivai sotto casa sua, la guardai scendere dalla macchina per poi fermarsi davanti alla portiera che era ancora aperta.
"Mike.."
"Sì?"
"Io non volevo dire ciò che ho detto.."
"Io invece credo di sì. Ma non c'è alcun problema, per me va bene." Voleva giocare? Bene, ora avremmo giocato. Ero quasi convinto di amarla e lei ricambiava, si vedeva. Ma volevo che ne fosse sicura. A giocare con il fuoco, prima o poi ci si brucia. E non avevo intenzione di ustionarmi.
"Non..Non voglio che tu te ne vada così.."
"Non preoccuparti." Mi sporsi e chiusi la portiera, ma lei la riaprì.
"Sali..Cinque minuti.." Spensi la macchina e scesi. 
La vidi cercare con fatica le chiavi, per poi aprire la porta, buttare la borsa per terra e correre in cucina.
"Vuoi da bere?"
"Si grazie"
"Acqua? Aranciata? Coca Cola? Birra?"
"Acqua.."
"Frizzante o naturale?"
"Frizzante."
Mi versò un bicchiere e me lo porse. 
"Io vado a cambiarmi..torno subito.."
Andò in camera, decisamente presa male. Dovetti ricorrere a tutte le mie forze, per non andare da lei e chiederle scusa. Mi stavo comportando da stronzo, ne ero consapevole, ma ora doveva rendersi conto di come mi stava trattando. Così decisi di comportarmi come mi aveva chiesto.
Quando tornò, la presi per i fianchi e la baciai. 
Non so se quella sera facemmo l'amore fatto sta che quando avemmo finito non restai da lei a dormire, ma tornai a casa mia con una sensazione di vuoto dentro. 
  
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