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Autore: Sissi_SeaweedBrain    17/12/2012    4 recensioni
Una piccola OS Natalizia al Campo. Obbligati da Chirone, Percy, Nico e Talia rallegrano il falò della Vigilia... ovviamente a modo loro. Ispirata da un episodio della mia vita (più o meno C:) e dalle canzoni di Mariah Carey.
(Finale Percabeth) (ONE SHOT) (Abbastanza delirante)
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti, Talia Grace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SSanta Claus is coming to Camp
Santa Claus is coming
Santa Claus is coming
Santa Claus is coming to Camp



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La mattina della Vigilia di Natale, i tre figli dei pezzi grossi erano stati convocati nell'ufficio di Chirone, nella Casa Grande. Neanche loro sapevano il perché. Non avevano combinato guai, di recente, almeno per quanto gli risultava. Non avevano neanche litigato, distruggendo metà campo. Anzi, erano giorni che andavano stranamente d'accordo... Che fosse questo il fantomatico 'Miracolo del Natale'?
In ogni caso, i tre ragazzi erano stati chiusi, senza nessuna spiegazione, nell'ufficio di Chirone da Argo quasi un'ora prima. Ed erano stati lasciati lì.
Ma il 'Miracolo del Natale' non poteva durare a lungo. A forza di stare chiusi lì dentro, senza possibilità di sfogo, la pacifica convivenza fra i tre dei giorni passati stava per essere gettata nel Tartaro da un momento all'altro.
Quando, finalmente, Chirone entrò, non rimase stupito più di tanto nel trovarsi davanti Talia impegnata a cercare di strangolare Percy mentre Nico rischiava di soffocare per le risate.
-Smettetela subito, voi tre.-
-Perché ci hai chiamato qui, Chirone?- chiese Percy, liberatosi dalla presa della cugina -Non abbiamo fatto nulla-
-Lo so, figliolo. Vi ho mandato a chiamare perché ho semplicemente bisogno che mi facciate un favore...-

Qualche minuto dopo, i tre uscivano dalla Casa Grande con aria allucinata.
-Sapete.. Credo che, questa volta, Chirone abbia davvero perso la testa.- disse Talia, dopo un po'.
-Non voglio. E' impazzito. Non voglio!- borbottò Nico, imbronciato.
Percy era l'unico che taceva e che fissava il sentiro davanti ai suoi piedi, pensieroso.
-Non penso che abbiamo molte alternative, ragazzi. Insomma, non possiamo certo lasciare che siano Travis e Connor a farlo. O Clarisse. Sarebbe assurdo.-
Talia sospirò, scuotendo la testa. -Il Calamaro ha ragione. Ma questo non significa che la cosa debba piacermi.-
-Andiamo, Tals. Tanto la nostra reputazione ce la siamo giocata da tempo. Cosa ci costa?- sorrise il 'Calamaro', dandole una gomitata giocosa,
-Ti sarai giocato la tua, forse. Io una reputazione ce l'ho ancora.- borbottò Nico, ancora più imbronciato di prima -Sono il figlio di Ade. Di ADE. Non posso fare una cosa simile! Sarò lo zimbello del Campo per secoli!-
-Saremo gli zimbelli del Campo per secoli- lo corresse Talia, sorridendo.
Percy si illuminò, guardando la cugina. -Quindi ci stai?-
-Sì. A una condizione-
Nico, che sembrava essersi arreso, si imbronciò nuovamente. Seriamente, quel ragazzino aveva la fronte corrugata così tanto spesso, che a quarant'anni sarebbe stato un ammasso di rughe.
-E sarebbe?-
Talia sorrise, un sorriso che non prometteva nulla di buono. Allargò le braccia, passandole intorno alle spalle dei cugini e avvicinando la testa come fanno le squadre sportive per discutere la strategia della partita.
-Okay, statemi bene a sentire. Sarà una cosa epica.-

Quella sera...

Annabeth era seduta al falò, da sola. Dire che era furiosa con il suo fidanzato, il solo e unico Percy Jackson, era probabilmente un eufemismo. Quando erano arrivati al campo, all'inizio delle vacanze invernali, si erano promessi di passare insieme quei pochi giorni. E invece, era tutto il giorno che del figlio di Poseidone non ne vedeva nemmeno l'ombra.
Annabeth Chase non era possessiva. Semplicemente, la irritava il fatto che, nonostante avessero solo pochi giorni per stare insieme, il suo ragazzo fosse Zeus-solo-sa-dove a fare gli-dei-sanno-cosa.
Con uno sbuffo, tornò a immergersi nel libro che teneva fra le ginocchia. Aveva appena iniziato un nuovo capitolo che Rachel si lasciò cadere seduta accanto a lei.
-Ehi, Annabeth. Hai visto Percy in giro?-
-Non parlarmi di quell'idiota- scattò la bionda, sollevando lo sguardo.
Rachel la fissò, stupita. Insomma, non aveva tutti i torti. Fino alla sera prima, erano la coppietta più felice e affiatata del campo e l'intera cabina di Afrodite li osannava come i 'Nuovi Giulietta e Romeo', e poco importava che l'intera cabina di Atena gli avesse fatto notare come, nella tragedia Shakespiriana, i due protagonisti avessero appena quattordici anni e alla fine fossero tutti morti. Ora, appena ventiquattro ore dopo, Annabeth sembrava sul punto di assassinare il suddetto Novello Romeo.
-Che cosa ha combinato?-
-Non lo so. E' proprio questo il problema. E' da ieri sera che non si fa né vedere né sentire! Ed è la Vigilia di Natale. Non si è neanche degnato di farmi gli auguri.-
Mentre Annabeth continuava a sproloquiare di come Percy sembrasse scomparso nel nulla, neanche l'avessero rapito gli alieni, e Rachel l'ascoltava con un orecchio sì e uno no, l'intera arena si era riempita di ragazzi. Tutti i semidei che passavano le vacanze invernali al Campo si erano riuniti lì, per il tradizionale falò della Vigilia. In particolare, i più piccoli saltellavano da una parte all'altra, chiedendo ai vari capocabina se, quando e come sarebbe arrivato Babbo Natale.
-Annaaa- squittì una bambina minuscola, tirando la manica della ragazza per attirare la sua attenzione. Annabeth interruppe il suo torrente di parole e si girò.
-Dimmi, Sophie-. Si sforzò di sorridere a quello scricciolo biondo che si ritrovava come sorellina minore e che, in quel momento, sembrava intenzionata a strapparle la manica della felpa, vista la forza e la determinazione con cui continuava a tirarla.
-Quando arriva Babbo Natale?- domandò Sophie, sorridendo angelicamente alle due ragazze più grandi.
Annabeth sospirò. -Sophie, tesoro, ascolta. Non so quando arriverà. Probabilmente stanotte, mentre dormiamo e...-
-O più probabilmente, adesso- la interruppe Rachel, che osservava l'ingresso dell'arena con gli occhi spalancati e che cercava disperatamente di trattenere una risata.
-Rachel ma cosa stai... OH.- Annabeth seguì lo sguardo della rossa e rimase a bocca aperta.
Uno slittino, pieno di sacchetti di dolci e di pacchetti regalo, era appena comparso all'entrata dell'arena. Era trainato dalle "renne" più strane e imbronciate di sempre e, fra i pacchetti, sedevano "Babbo Natale" e "un'elfa", che sorridevano e distribuivano caramelle ai più piccoli, cantando in coro tutte le canzoni di Natale che gli saltavano in mente.
-Non.. ci... credo...- balbettò Annabeth, gli occhi fissi sulla scena, mentre Sophie si esibiva in un -BABBO NATALE!- così acuto da spaccare qualche vetro.
La slitta si fermò al centro dell'arena e una delle renne si liberò dai festoni usati come redini, mentre le altre crollavano a terra in una montagna di ossicini. Poi, mentre Rachel rideva talmente tanto da rischiare di soffocare, l'elfa e Babbo Natale saltarono a terra dalla cima dello slittino. Poi, senza bisogno di un segnale prestabilito, l'intera cabina di Apollo (di cui nessuno aveva fino ad allora notato la misteriosa assenza) si riunì alle loro spalle con chitarre alla mano e intonarono 'All I want for Christmas is You'.
Annabeth rimase immobile, combattendo contro l'impulso di coprirsi gli occhi con le mani, a osservare quei tre pazzi che, accompagnati dalla cabina di Apollo, si esibivano nella più stupida coreografia natalizia di sempre. Coreografia che comprendeva perfino alcuni passi di 'Gangnam Style', il classico passo degli egiziani, una sottospecie di Moonwalk, un trenino e qualsiasi altro passo stupido che fosse saltato in mente a quei tre, in un'accozzaglia di pazzia allo stato puro.
Rachel, e molti altri spettatori più grandi, sembravano sul punto di cadere a terra per le risate, Annabeth scuoteva la testa con aria rassegnata e i bambini più piccoli erano quasi in estasi.
Alla fine della canzone, poi, quando si misero a lanciare caramelle, con l'aiuto della cabina di Ermes e di Apollo, i bambini più piccoli sembrarono impazzire: saltellavano intorno a loro, cercando di afferrare al volo i dolcetti. Le varie cabine si unirono al coro, una dopo l'altra, e il fuoco del falò si alzò fino a due metri, rosso e dorato.
Quando il delirio generale si fu un po' calmato, Annabeth si alzò in piedi e si avvicinò a Babbo Natale. Scosse la testa, rassegnata, allontanandogli dal viso il pon pon del berretto rosso.
Il figlio di Poseidone le sorrise di rimando, con le guance e la punta del naso leggermente arrossate, avvicinando il viso al suo.
-Per la cronaca, ci ha obbligato Chirone- li informò l'elfa, la sola e unica Talia Grace, comparendogli di fianco con la bocca piena di caramelle, rovinando completamente il romanticismo del momento.
-Siete stati fantastici- la rassicurò la figlia di Atena, ridendo -Erano anni che non avevamo una Vigilia così.-
-E si spera che l'anno prossimo non si dovrà ripetere il tutto- borbottò Nico, comparendo al fianco di Talia e sfilandosi il cerchietto con le corna da renna.
-Andiamo, Rudolph la renna dal naso rosso- rise Percy, dandogli una gomitata giocosa -Ammettilo che ti sei divertito! Sembravi tornato il Nico rompiscatole che abbiamo recuperato a Westover.-
Nico alzò gli occhi al cielo e si allontanò insieme a Talia, visto che Rachel li stava trascinando via, rimproverandoli per la loro totale assenza di tatto e di romanticismo.
Annabeth osservò Percy con aria critica, facendo un passo indietro e incrociando le braccia sul petto.
-Quindi è per questo che sei sparito tutto il giorno. Avevo quasi pensato di telefonare a Chi l'ha visto.- disse dopo un po'.
Percy si esibì in un sorriso di scuse, togliendosi il berretto rosso e passandosi una mano fra i capelli.
-Talia ci aveva requisito e chiuso nella Casa Grande. Diceva che dovevamo fare le prove- spiegò, con un sorrisetto.
-Ne avevate bisogno. Anche con le prove, sembravate comunque una banda di pazzi scappati da un manicomio e addobbati per Natale-
Scrollando le spalle, Percy le passò un braccio intorno ai fianchi. -Era proprio quello l'obiettivo, Sapientona. Se non puoi fare il pazzo almeno a Natale, sai che noia?-
-Tu fai il pazzo ogni singolo giorno, Perce. E il bello è che non ti impegni neanche per farlo. Ti viene naturale.- ribatté lei, alzandosi in punta di piedi e avvicinando il viso a quello del ragazzo.
Erano a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro, quando Annabeth si allontanò di colpo, con un'esclamazione di sorpresa.
-Che c'è?-
La ragazza si portò una mano al viso, poi la ritirò e sorrise al fidanzato. Tornò ad abbracciarlo, baciandolo sulla guancia. -Guarda il cielo-
Il figlio di Poseidone alzò lo sguardo e, istintivamente, sorrise a sua volta. Dal cielo, ormai buio, stavano iniziando a scendere, vorticando, milioni e milioni di candidi fiocchi di neve.
-Mi è arrivato un fiocco sul naso- spiegò Annabeth, mentre Percy riportava lo sguardo su di lei.
Percy rise, mentre Annabeth si stringeva a lui e nascondeva il viso contro la sua spalla. Tutti i bambini del campo, e anche qualcuno dei più grandi, correva intorno a loro, inneggiando alla neve, ai regali, ai dolci e al Natale in generale. Talia e Rachel erano sedute vicino al fuoco, circondate da bambini, e sembravano raccontare una qualche storia grandiosa, almeno a giudicare dagli occhi spalancati dei bambini seduti intorno a loro.
L'intero campo era in festa. La guerra dell'estate prima era lontana, finalmente conclusa e lasciata alle spalle. Tutti sorridevano, perfino Nico o i figli di Ares, contagiati dall'atmosfera natalizia che pervadeva l'intero campo mezzosangue.
-Annabeth?- mormorò Percy dopo un po'. Lei alzò gli occhi, per guardarlo, e lui ne approfittò per appoggiare le labbra sulle sue e baciarla.
Quando si staccarono, poco dopo, Percy sorrise. -Buon Natale, Sapientona.-
-Ehi voi due!- La voce di Talia, che proveniva dall'altra parte dell'arena, li riscosse. Era in piedi, circondata da bambini adoranti, e stava agitando un braccio in aria per attirare la loro attenzione. -Annie, smettila di tenerti Babbo Natale tutto per te! Qui abbiamo dei bambini che vogliono le loro caramelle!-
-Arrivo!- le urlò il figlio di Poseidone, di rimando -Anche se, intanto, la cara elfa di Babbo Natale potrebbe iniziare a distribuirle, queste caramelle!-
Talia gli lanciò un'occhiataccia, mentre veniva letteralmente assalita da una piccola orda di figli di Ermes urlanti, determinanti a ottenere altri dolcetti.
-Jackson, non ti uccido solo perché è Natale- riuscì a urlare, prima di essere costretta a distribuire manciate di caramelle a destra e a manca.
Annabeth e Percy, dal canto loro, ridevano osservando la scena. Annabeth, stretta al suo ragazzo, non poté fare a meno di pensare a come pochi mesi potessero cambiare tutto. Solo sei mesi prima erano nel pieno della guerra e nessuno di loro aveva più voglia di scherzare o ridere. Sei mesi prima, Percy era troppo occupato a sostenere il peso della profezia per poter anche solo prendere in considerazione l'idea di travestirsi da Babbo Natale ed esibirsi in un balletto scemo per i semidei più giovani. Eppure ora erano lì, con i fiocchi di neve impigliati fra i capelli, che ridevano nell'osservare come uno scatenato figlio di Apollo fosse saltato in spalla a Nico, facendogli venire un colpo, e urlasse 'Rudolph, accendi il tuo naso rosso e portami fino al Polo Nord!'.
La ragazza sorrise e appoggiò una mano sulla guancia di Percy, che si girò verso di lei. -Buon Natale, Perce- sussurrò, prima di baciarlo velocemente.
-E ora va, forza. Babbo Natale deve andare a salvare Rudolph.-
Percy lanciò un'occhiata in quella direzione. Nico sembrava essersi rassegnato e stava scarrozzando il ragazzino, portandolo sulle spalle ed esclamando -Fate largo a Rudolph, la renna di Babbo Natale!-
Il figlio di Poseidone scosse la testa. -Penso che Nico se la possa cavare da solo. E poi, era da Westover che non lo vedevo così allegro.-
-Il Miracolo del Natale, forse?- propose Annabeth, annuendo.
-Forse.- annuì Percy, prima di baciarla un'altra volta.
E quello fu probabilmente il Natale migliore di tutti i tempi, al Campo Mezzosangue.


Buon Natale a tutti

Bene, dico solo due cosine veloci veloci su questa OS.
Lo so, è un delirio. Ma proprio non ce la faccio a scrivere cose serie in questo fandom :') Prima o poi dovrò mettermi d'impegno e lasciare da parte la mia vena pazzoide.
Allora, prima di tutto, la storia è tratta da una storia vera. Ebbene sì, l'altro giorno mi sono dovuta io stessa vestire da elfa e andare a fare un lavoro molto simile a quello che fanno i nostri cari Percy, Nico e Talia. L'ho fatto per i gruppi dei più 'piccoli' allo spettacolo di Natale di danza. Alla fine, ci hanno fatto salire sul palco a me e ad altre due, vestite da elfe, ci hanno fatto improvvisare un balletto (e sì, abbiamo fatto anche Gangnam style u.u) e poi abbiamo dato a ogni bimbo un sacchetto di caramelle.
Quindi, visto che non sapevo che cavolo infilare in questa OS, mi sono detta: perché non trasformare la mia insegnante in Chirone e non farle obbligare i tre figli dei pezzi grossi, come ha fatto con me?
Altra cosina che volevo dire... Sophie è una figlia di Atena di circa otto anni. L'ho inventata così, di sana pianta, a beneficio della storia.
Nico vestito da Rudolph la renna dal naso rosso mi fa morire dal ridere a solo pensarci.
Non so se i personaggi sono tutti IC, ma sinceramente, è una OS natalizia delirante quindi... chissenefrega ;)
Bene, ora vado. Ho ancora il nuovo capitolo di What doesn't kill (eccetera eccetera) e altre due OS natalizie da finire e devo pure andare a prepararmi per andare a vedere Lo Hobbit.
Sil

Se siete arrivate fin qua a leggere... che posso dire?
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