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Autore: gattapelosa    17/12/2012    6 recensioni
Quando la chat diventa più vera della vita stessa.
Questa storiella vorrebbe partecipare ad un piccolo concorso, magari risistemata, per favore vorrei un consiglio...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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iLife




È buio. Buio profondo. Il sole non splende. Le tende restano tirate comunque. Sento le grida, le grida pesanti, mamma casca a terra. Senti il rumore? Senti come fa? C’è silenzio, troppo silenzio. Un’unica luce: il monitor del Pc.

 
Corro verso la mia migliore amica, Jenna97. Si è cambiata d’abito, ora è tutta in ghingheri. Vuole fare colpo su dei ragazzi.

Anche io, rispondo.

Mi metto una maglietta tutta attillata. Sono bella così. Entro nella mia stanza, è un po’ vuota, l’ho da poco allargata, devo comprare più oggetti. D’altra parte ho messo via proprio un bel gruzzoletto, penso di poter acquistare un letto nuovo, matrimoniale, con tanto di baldacchino.

Ci vediamo nella stanza 32, ci stai?

Certo che ci sto. Arrivo subito.

 
— No! No!— mamma grida, senti come grida. Anche papà, ora. Quanto rumore, quanti problemi, quanto buio.

 
La stanza 32 l’ha creata un certo Gigi24, è stata adibita a discoteca, con tanto di luci stroboscopiche. Il pavimento è pieno di piastrelle costosissime, di quelle che cambiano colore, non so nemmeno come si chiamino. Ci vogliono un sacco di soldi per creare una stanza, una volta ne avevo una, ma sono stata costretta a venderla.  

Oggi è pieno di persone che ballano, non si possono fare due passi di fila senza scontrarsi.

Senti, guarda che sto parlando con uno carino, non scrivermi se non per dirmi qualcosa di importante, okay?

È Jenna97.

Ok, divertiti e poi raccontami tutto!

Questa è una serata divertente, anche io muoio dalla voglia di fare conquiste. È pieno di ragazzi e io sono carina. Basta ballare, qualcuno arriverà.

 

— Puttana! Che cosa credevi di fare, eh?
— No, no, ti prego, no!

Mamma e papà litigano. Fanno davvero molto rumore. Magari poi qualcuno finirà col farsi male. Il Pc è luminoso. Fuori invece è tanto buio.

 

 Opzione balla: attiva.

Sto ballando su di un cubo con altre tre persone. Farò colpo, lo sento. Guardatemi tutti, su!

In casi estremi poi potrei andare io a caccia di ragazzi.

Invece mi si avvicina uno carino, col berretto roso, una felpa grigia e gli occhiali da sole.

Ciao, dice.

Ehi, rispondo.

Continuiamo a ballare freneticamente sul cubo. Nessuno può sentirci, stiamo sostenendo una conversazione privata.

Anni?

Quattordici, gli dico. Tu?

Sedici. Nome?
Clara.

Io Francesco.

 

Si rompe un vaso. Senti che rumore. È odore di sangue, questo?

Da quanto su iLife?

Tanto. Tu, Fra?
Tantissimo. Dove vivi?

Qui.

Qui dove?

Qui qui.

Non prendermi per il culo. Io sono di Verona.

Io sono di qui, non so.

 
— Che cazzo combini? Guarda che macello!— un altro schiaffo. Senti che rumore.

 
Va beh, va beh. Che classe fai?

Prima superiore, tu?

Lavoro.

Che lavoro?

Faccio il disoccupato J

 

Ora c’è silenzio. Un silenzio bellissimo. Ora mamma respira forte, sempre più forte.

Altro schiaffo. Ancora rumore.

 

Ahahahah mi dispiace.

No problem, c’è solo mio padre che rompe.

Vuole che tu ti trova un lavoro?

Esatto. Che situazione di merda. Te come sei messa?

 
Altro schiaffo. Altro casino. Che rumore.

 
‘Na noia. Tutto normale.

Eheheheh e hai il ragazzo?

No, figurati! Manco questo. L

Neanche io!

Ma dai!

Stavo con una che era una troia assurda.

Che è successo?
L’ho mollata, ovvio.

Io non ho mai avuto un ragazzo.

Sei giovane, tranquilla! Ehi, se vuoi divento io il tuo ragazzo!

 

Senti come urlano. Lei dice che non è colpa sua. Lui dice che lei è una puttana. Lui le fa male. Lei piange.

 

Davvero? <3

Certo. Da ora stiamo insieme.

Ahahahah okay, stiamo insieme. Però io non ti conosco.

Neanche io. Facciamo così: mandiamoci una foto! La mia mail è fra.power@hotmail.it

Non ho foto.

Dai, certo che ce le hai. Anzi, senti, ti do anche il mio cell, ma tu devi fare altrettanto!

Va bene.

3946352954 J il tuo?

3649871234

Bene. Mandami la foto.

 

Il bambino si è svegliato. Sentite come piange. Sentite come mamma grida. Sentite quanto rumore.

 

Prendo una mia foto. Sono proprio bella. Dio, quanto sono bella. Sono sicura che a Francesco piacerò un casino. Gliela mando, contenta, so che apprezzerà. Aspetto che ricambi.

Inviato.

Non mi è ancora arrivato.

Passano altri due secondi.

Che cazzo è questo?

Io, non ti piaccio?

Mi stai prendendo per il culo?
No, è la verità!

Oh, ma io volevo una tua vera foto!

Quella è una mia vera foto!

Che troia, vaffanculo.

Non faccio in tempo a rispondergli che lui si è già scollegato. Smetto di ballare. Ho perso il mio ragazzo. Cos’ho fatto di sbagliato? Cos’ho io che non va?

 

— Per favore, basta! Hai ragione tu, scusa, scusa, scusa!— papà si sta calmando. Lo sento. Il rumore è meno forte. Mamma piange.  Il bambino grida.

 

Jenna97 ho un problema.

Che cosa succede? Guarda che sono ancora con ‘sto qua.

Stavo con uno davvero simpatico e ora lui se n’è andato.

Perché?

Non lo so! Mi ha chiesto la foto.

E tu gliel’hai data?
Certo!
Eh?

E boh! Si è incazzato, ma non riesco a capire perché!

Si è incazzato per la foto?

Sì.

Mandamela.

 

 

Giovanna, da tutt’altra parte, ricevette una mail. Mittente: ClaraTheBest.

Vi era allegata una foto.

La foto di un avatar animato, l’avatar di una bella ragazza, un avatar di iLife.

“Questa sono io”.

 

 

Ora non c’è più rumore. Meglio chiudere il Pc. La macchina viene spenta. La mia vita con lei.

 


Bacheca dell'autrice


È stata scritta in due secondi, al concorso non vorrei far partecipare questa storia, ma magari riscrivendola mantenendo solo la stessa struttura. Bisogna parlare di macchine, io ho pensato al computer, ma non c'entra moltissimo...boh. 

 

 

  
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