There’s a place that I know
It’s not pretty there and few have ever gone
If I show it to you now
Will it make you run away

 

In equilibrio su un muretto sottile Amity camminava, a braccia aperte accelerando sempre di più il passo. Avanti e indietro. Avanti e indietro. Sempre più veloce.
Non stava diventando un gioco pericoloso? Certo che lo era.
Ma a lei ormai cosa importava?
A molti poteva sembrare una ragazza particolare, un po’ sopra le righe, come cercavano di definirla i suoi professori. Per i compagni di scuola invece era solo strana, una da evitare, la “pecora nera” della situazione.
Amity stessa si riteneva strana, diversa dagli altri. Non faceva niente per evitare questa situazione, non che le piacesse, anzi. Era quasi apatica, in un certo senso. Era così, punto. Non si aspettava che nessuno la considerasse, o la venisse a salvare. E le andava bene così.
Ma in ogni storia che si rispetti c’è sempre un ragazzo d’oro, il principe azzurro che accorre col suo cavallo bianco per salvare la principessa, giusto?
Ebbene, non sarò certo io a deludervi.
Niall Horan.
Si, il principe è lui.
Il caso ha voluto che proprio mentre Amity correva sulla scarsa superficie del muretto, per quella strada stava passando il nostro ragazzo. E stava passando proprio di lì perché aveva perso l’autobus e non aveva nemmeno abbastanza benzina nel motorino, così si trovava costretto a recarsi verso la sua meta –a noi sconosciuta- a piedi.
Amity e Niall erano stati vicini di casa praticamente dalla nascita, perciò si conoscevano almeno di vista, ma quella strana ragazza non rivolgeva la parola quasi a nessuno, di conseguenza non si erano mai veramente parlati, se si esclude quello scarso scambio di battute che avveniva più o meno una volta l’anno.
Amity correva ormai. Correva, così come una lacrima correva sulla sua guancia, ormai arrossata per lo sforzo.
«Amity! Ferma!» Il ragazzo si diresse velocemente verso di lei, con la borsa a tracolla che sbatacchiava di qua e di là. «Ti prego, fermati.» Stava urlando adesso, dal momento che la ragazza nemmeno lo ascoltava.
Poi improvvisamente, pone fine alla sua corsa contro non si sa esattamente cosa e lo guarda.
«Vieni» Alla richiesta del biondo, obbedisce. Stralunata, come sotto incantesimo. Perché gli rivolgeva la parola? Cos’era successo? Cosa aveva fatto?
Lo fissava con i suoi enormi occhi marroni, in netto contrasto con i capelli rossi –che tutti sapevano essere tinti.
«Bene, brava.» Ormai erano uno davanti all’altra, fino a che Amity, senza nessun preavviso, si butta a terra, racchiudendosi in se stessa. Come se volesse nascondersi.
Dopo un primo momento di confusione, anche Niall si piega, arrivando alla stessa altezza di quegli occhioni –spaventati?-.
 

Like a diamond
From black dust
It’s hard to know
It can become
A few give up
So don’t give up on me
Please remind me who I really am.
 
 

«Si, hai ragione. Così si sta più comodi.» La ragazza lo guarda, non capendo dove volesse andare a parare.
«Guarda il cielo. Non c’è nemmeno una nuvola. Non è bello?» Amity ancora non parla. «Sai, mi ricordo che una volta sono andato in campagna da mia zia insieme a mio fratello. Abbiamo corso tutto il giorno fino allo sfinimento, poi ci siamo sdraiati tra le spighe di grano e siamo rimasti lì a fissare il cielo.» Era incantata da quella voce melodiosa, improvvisamente non pensava più a niente. Era rilassata, come se niente la potesse più toccare.
«E poi?» chiese.
«Poi ha iniziato a fare buio, così siamo rientrati in casa e nostra zia ci ha preparato il tè con i biscotti.»
«Mi piace il tè.» Amity accenna ad un sorriso, mentre il ragazzo, felice di aver catturato la sua attenzione, prosegue. «Perché correvi su quel muretto?»
«Vedi, quel muretto è il mio campo di grano». Ci pensa un po’, prima di rispondere, sperando di essersi spiegata chiaramente.
Non vedendolo replicare, aggiunge «Sono strana, lo so.»
Il biondo ora è serio. «No, non è vero.»
«Si, invece. Basta vedere gli altri come mi guardano.»
«E se fossero gli altri, quelli strani?»
«No» ribatte Amity, escludendo questa possibilità.
«E tu che ne sai?»
«Lo so e basta.»
«Beh, tutti hanno un lato oscuro.» Conclude Niall, con un’alzata di spalle.
«E tu mi accetti? Anche con il mio lato oscuro?»
«No.»
Alza la testa di scatto, disorientata e confusa. E quindi, tutto questo discorso? In fondo doveva immaginarlo, che nessuno l’avrebbe mai accettata. E lo sapeva. Fino all’arrivo del ragazzo, che l’ha solo illusa.
«Io ti amo, anche con il tuo lato oscuro.»
 

Don’t run away
Don’t run away
Just tell me that you will stay
Promise me you will stay

 

«Promettimi che non te ne andrai mai.»
«Te lo prometto.»
«Anche con il mio lato oscuro.»
«Soprattutto, per il tuo lato oscuro.» Detto questo, la bacia, suscitando le acclamazioni di tutti i presenti, che non possono fare a meno di urlare degli Evviva gli sposi!


E la cosa assurda è che se quel giorno lui non fosse uscito, se fosse arrivato in tempo alla fermata dell’autobus,  se il veicolo fosse stato in ritardo, se avesse avuto i soldi per la benzina, o se semplicemente non l’avesse esaurita, se lei avesse scelto un altro muretto, lei non avrebbe mai imparato ad accettare il suo lato oscuro e non avrebbe mai trovato nessuno che l’avrebbe amato.
 

Everybody’s got a dark side
Do you love me?
Can you love mine?
Nobody’s a picture perfect
But we’re worth it
You know that we’re worth it
Will you love me?
Even with my dark side?
 
 
 
 

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E' la mia prima one-shot su Niall, è un po' strana, ma voi la amerete lo stesso, anche con il suo lato oscuro, vero? 
Okay, basta. lol
Ultimamente sono in fissa con Kelly Clarkson. E' una forza della natura.
Sinceramente sono molto soddisfatta di questa storia, ci ho messo l'anima.
Spero piaccia anche voi, fatemi sapere.
Alla prossima,
Fulgebit.