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Autore: Rakyr il Solitario    04/07/2007    5 recensioni
Ashe e Vaan, due persone lontanissime ma anche così vicine
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ashe, Vaan
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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One-shot: Thoughts

Perché?

Me lo chiedo spesso ultimamente quando siamo tutti accampati attorno al fuoco per riposare da un giorno di faticosa marcia.

La guerra ci ha costretto, ma perchè c’è questa guerra?

Perchè quest’odioso modo di Vayne Solidor per imporsi al mondo?

Questo conflitto mi ha strappato dalle braccia mio marito, morto valorosamente al fronte tra i suoi soldati, e io, la principessa Ashelia del regno di Damasca, sono diventata vedova ad appena 19 anni, a poco del bacio sacrale, la firma del mio matrimonio che è stato distrutto da una freccia.

Scomparii dalla vita politica, mi sembrava fosse una buona idea, facendo inoltre mettere dal console Ondore in giro voci sul mio suicidio, e aveva funzionato.

Ero uno spettro, ed in fondo il fantasma di un morto non suscita troppe preoccupazioni, no? Anche il mio cuore era diventato freddo e insensibile come quello di una salma animata da desiderio di vendetta.

Da allora continuai a tendere i fili della ribellione in disparte, nell’ombra, accrescendo le fila della Resistenza che si opponeva al potere di quello sciacallo.

Fin da quando ti conobbi la prima volta mi costrinsi a rimanere impassibile, dandomi un nome falso in cambio del tuo aiuto contro le guardie che ci inseguivano.

Mi hai sempre aiutata, mi sei stato accanto per aiutarmi a raggiungere il mio sogno, ti sei riuscito a far rispettare da Baltheir e Fran, i due aviopirati, scoperto e rivelato la verità sulle azioni belliche del generale Bash, etichettato traditore per una congiura di suo fratello, in combutta con l’impero.
Hai conosciuto il giovane buon Larsa, ultimogenito della casata Solidor dal cuore tenero ed ancorato a principi puri d’onore e lealtà, che cerca di evitare la guerra e di aiutarmi a ripristinare la mia carica di regina.

Ti vedo, Vaan, illuminato dalla tremula fiamma del focolare mentre litighi allegramente con la tua amica Penelo.
A volte un po’ la invidio…non dovere rispondere a nessuno delle proprie azioni, starti sempre accanto ed esserlo sempre stata.
Ma che vado a pensare, sono sciocca vero?

Eppure quando vidi la sua immagine proiettata sul tuo corpo dalla megalite, quella notte a Bujherba, sotto il cielo stellato, mi sono accorta di quanto siate simili, sia nel corpo che nella mente.
Sei alacre, ti carichi dei sogni e delle responsabilità degli altri anche a costo di trascurare i tuoi, combatti sempre in prima linea, allegro e sempre pronto a regalarmi un sorriso…

La prima volta che ti vidi, nelle fogne di Garamsythe, mi parevi un bambino stupido e spaurito che tentava di giocare alla guerra, negli occhi solo la sciocca felicità di un neonato, mentre ora riesco a fatica a reggere il tuo sguardo profondo, dove serietà ed allegria si mescolano.
Sei cresciuto così tanto e in così poco tempo che fatico a capacitarmi che il ragazzino che avevo davanti sia diventato un uomo e mi sento improvvisamente stupida, inadatta, debole.

Mi sembra che il mio cuore stia per esplodere ogni volta che i nostri sguardi s’intrecciano-

Sono innamorata…di te?
Non lo so, è davvero strano a dirsi, ma non lo so.

Ti ammiro come, forse più di come ammiravo mio marito.
Stimo il tuo altruismo, la tua positività che ci aiuta a superare ogni ostacolo che ci si para davanti.

Vorrei che questo viaggio non finisse, poter combattere al tuo fianco per sempre ed addormentarmi di nascosto col capo sulla tua spalla.
Lo vorrei tanto, perché se tutto finisse perderei tutti questi miei amici, perderei te.
Non potrei far altro che scrutare la folla durante le manifestazioni in cerca del tuo viso gioioso.

Non penso mi piacerebbe

Tuttavia tutto ciò deve finire, per il mio regno e per tutti quelli che patiscono a causa della guerra.
Spero solo che il tuo sorriso non mi abbandoni.

Ora ti rivolgi a me, con uno sguardo sereno ed un sorriso radiante.
Distolgo lo sguardo, arrossendo mentre il cuore mi martella nel petto.
Ti offendi probabilmente, non notando il mio rossore, e ti offendi per la mia sgarbatezza.

Ma un giorno troverò la forza la forza che tu mi stai dando sempre tu ultimamente.
La forza di dirti timidamente “Ti amo” e di sciogliere ogni tuo dubbio con un dolce bacio

Spero questa ff sia piaciuta, se avete consigli o pareri ditemeli o contattatemi direttamente
  
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