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Autore: raawrharreh    18/12/2012    10 recensioni
cercavo di dimenticarti per non soffrire, ma quello era il dolore più grande, non pensarti.
«i can't stop thinking about you..»
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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  xehimalik

 

Percorro come ogni giorno il vialetto circondato da quelle casette a schiera senza un minimo di originalità, tutte uguali che si sporgono sulla strada, con i soliti mattoni in pietra, e nonostante questo riescono a procurarmi un senso di sicurezza ineguagliabile. Questo è il periodo che preferisco per passeggiare per le strade, tutte addobbate con lucine fioche e colorate, con pupazzi di Babbo Natale che salutano o si arrampicano su qualche finestra e gli alberi di natale in ogni casa, è indescrivibile. 
Come al solito sono in compagnia di Olly, visto che abita non lontano da casa mia. Olive è una delle persone più importanti della mia vita, mi sembra riduttivo considerala semplicemente 'migliore amica', ormai è diventato un termine banale. Ci conosciamo da quattro anni, abbiamo iniziato il liceo insieme e fin dal primo giorno di scuola siamo inseparabili. 
-Ciao Ab, ci vediamo domani.- mi chiama Ab, ma il mio nome è Abigail. Mi saluta con un bacio sulla guancia abbastanza freddo, non è suo solito essere affettuosa, si allontana con un sorriso stampato sul volto arrossato dalla porta di casa mia, dirigendosi nuovamente verso il vialetto. Apro goffamente la borsa marrone di pelo soffice per cercare le chiavi, ma vengo distratta dal ticchettio degli stivali bassi di Olly. Cammina a passi stretti e veloci per il freddo e cerca di nascondersi il più possibile nel suo cappello a basco rosso acceso, aiutandosi tirando fuori ogni tanto le mani dalle tasche della giacca, avvolte dai suoi guanti lanosi e grigi. La vedo allontanarsi per poi tornare a cercare le chiavi nascoste in qualche angolo di quella borsa che inquieta tanto la mia amica, per la sua somiglianza con un cane, cosa assolutamente non vera.
-ma dove sono? spero di non averle prese.. che testa.- mi rimprovero a bassa voce. Frugo il più velocemente possibile nella borsa, appoggiata alla gamba destra leggermente alzata, i guanti sono ingombranti, ma ho troppo freddo per togliermeli. 
-tutto okey?- sento una voce familiare alle spalle, Tyler. 
-ehi, in realtà no. non trovo queste maledette chiavi e sto morendo di freddo.. tu invece?- alzo lo sguardo e gli sorrido, tornando poi a cercare senza tregua la causa di tanto scompiglio. -si tutto okey, grazie. vuoi una mano Abby?- ed ecco un altro nomignolo. -oh grazie mille..-. Si avvicina e mi prende un manico della borsa, sembra anche lui intimorito dal pelo beige che l'avvolge. -tranquillo non morde!- dico scoppiando a ridere improvvisamente per poi coinvolgere anche lui. Cominciamo a frugare insieme e le nostre mani si toccano più di una volta. Tyler è il mio vicino di casa, lo conosco da quando sono piccola, giocava spesso con mio fratello ed io con loro. Non abbiamo età uguali però: io 16, Tyler 18, e Louis 20. 
Louis ha ormai finito il liceo, ora, dopo il turno in ospedale, suona e canta con degli amici con cui ha creato una band, gli 'One Direction' se non sbaglio, e non sono per niente male devo ammettere. Io e Tyler invece frequentiamo la stessa scuola; non parliamo spesso, lui passa il tempo con i suoi amici popolari ed io con i miei. Solo a volte ci scappa un saluto o un timido sorriso quando i nostri sguardi si incrociano, non vorrei fare la figura della povera sfigata che va dietro al ragazzo che non sarà mai suo. Lui è dolce e sensibile, bello e simpatico, perfetto in poche parole, chi non se ne innamorerebbe?
-abbiamo guardato abbastanza Abby, mi dispiace ma credo che le chiavi non ci siano.- dice guardandomi dritta negli occhi volendo quasi farmi sciogliere. –temo tu abbia ragione.. ti ringrazio molto per l'aiuto.- dico cercando di mantenere un briciolo di dignità e non sbavare alla sua visione con quel cappello a forma di orso con le orecchie, amo vederglielo indossare visto che lo rende ancora più dolce di quanto sia. Purtroppo non ci gira spesso, ha una 'reputazione' da conquistatore da mantenere; di solito a scuola indossa un giacchetto lucido nero, mentre nel tempo libero lo vedo passeggiare con una giacca lunga marrone con il colletto che gli circonda il dolce volto. 
-senti, da quanto ho capito dovresti restare sola qui fuori al gelo, perciò.. ti andrebbe di restare a casa mia fino a stasera?- mi propone con un sorriso spontaneo che gli arriva fin sotto gli occhi, come potrei rifiutare? -davvero? grazie mille Tyler, spero solo di non disturbare..- dico cercando di eguagliare il suo sorriso, impresa alquanto impossibile. -ma figurati, è un piacere!- mi mette una mano dietro la schiena e mi accompagna fino alla porta di casa sua. Mentre cerca le chiavi nelle tasche del giacchetto, che al contrario di me lui ha, mi prendo qualche secondo per vedere come aveva addobbato il giardino, amo le decorazioni natalizie. Vicino alla cassetta della posta c’è un piccolo Babbo Natale, mentre alla porta vi è una ghirlanda con dei fiori rossi, molto semplice ma carino. Noi invece abbiamo un tantino esagerato con le decorazioni: tutte le finestre sono circondate da lucine multicolor che si accendono automaticamente la sera, alcune creano anche qualche scritta luminosa; sul prato invece il mio addobbo preferito, una slitta gigante con delle renne che la trainano, è qualcosa di magico.
Entriamo dentro casa e mi mette subito a mio agio, mi fa sedere sul divano laterale alla porta e mi offre da bere. Appena entrata mi tolgo la giacca e finalmente quei guanti bordeaux troppo ingombranti, abbinati al cappello. È da tanto che non entro in questa casa, però sembra che non sia cambiata di una virgola. Tornato dalla cucina porta con se un vassoio con degli analcolici che poggia sul tavolino, che divide il camino dal divano, ne prendiamo uno e si siede poi vicino a me. Mentre sorseggio un po’ della mia bibita comincio a scrutare intorno fino a quando la mia attenzione non si focalizza su una fotografia posizionata in bella vista sul camino. Io, Lou e Tyler al mare da piccoli. Mi ricordo ancora quell'estate, eravamo in Italia, ci divertimmo molto.
-ma siamo noi?- dico indicando la fotografia. -ah, si siamo noi!- dice diventando improvvisamente rosso, chissà perché la conserva ancora, così in bella vista poi. - mi ricorda uno dei periodi più belli della mia vita. ti ricordi come ci divertivamo?- ride ricordando i vecchi tempi, mi fa piacere che anche a lui stiano a cuore certi episodi, soprattutto se io ne faccio parte. -si ci divertivamo moltissimo! devo ammettere che mi mancano un po'..- dico prendendo un altro sorso.
Con quel discorso è come se fossimo tornati bambini, cominciamo a parlare tranquillamente come due amici stretti, come se tutto quel tempo non fosse mai passato. Ci ritroviamo dopo qualche ora a gambe incrociate a parlare sul divano che avevamo praticamente quasi distrutto. Veniamo improvvisamente interrotti dalla suoneria del mio telefono, chiunque sia non poteva scegliere momento meno adatto. Mi alzo dal divano chiedendo scusa per l'interruzione e camminando fino alla borsa strusciando i calzini per terra, come se mi sentissi a casa mia. -chi è?- dico senza nemmeno controllare il numero, vorrei solo tornare con lui su quel divano. -Abby ma dove sei? Io sono tornato a casa e non ti ho trovato.- è Louis, oggi a quanto pare ha finito prima le prove. Cerco di capire che ore si fossero fatte e lancio uno sguardo all'orologio sulla cappa. Già le sei? A quanto pare non è Louis che ha fatto prima del previsto, ma io che ho completamente perso la cognizione del tempo, non credevo fossero passate tre ore così velocemente. -Tommo sto da Tyler, ho dimenticato le chiavi e lui mi ha gentilmente ospitato a casa sua. devo tornare?- dico cercando di parlare a bassa voce, purtroppo è sempre stato un mio difetto urlare al telefono, starò mica diventando sorda? -non so, vuoi farti adottare? vieni a fare compagnia al tuo fratellone sorella snaturata.- scherza come suo solito, difficile trovarlo serio. -ah ah, quanto sei simpatico. arrivo Lou. ciao.- dico senza un minimo di entusiasmo, preferisco rimanere qui.
-devi andare?- dice Tyler avendo intuito, o semplicemente ascoltato la conversazione. -..mi dispiace, è arrivato Tommo. tanto ci vediamo domani a scuola, no?- cerco di risollevare i morali, e anche di fargli ricordare che anche io frequento la sua stessa scuola, in caso se ne fosse dimenticato. -certo! allora a domani Abby!- dice molto sorridente. Mi siedo nuovamente sul divano mettendomi le scarpe il più veloce possibile, mentre lui porta di la il vassoio con i drink. Mi vesto e mi stringo il più possibile nel giacchetto, pronta a quel freddo londinese, aspettando Tyler vicino alla porta. -allora a domani..- dico goffamente e cercando di avvicinarmi per baciarlo sulla guancia. -a domani!- dice evitandomi il momento imbarazzante e baciandomi senza indugio su entrambe le guance.
Esco e mi avvio verso il vialetto di casa, sperando di non scivolare sotto il suo sguardo attento, facendo una delle mie solite brutte figure. 
Possibile sia davvero successo? Magari il destino. Non me lo lascerò scappare nuovamente, Tyler è troppo importante.

 tyler, bitches lol 
 Olive 
 Abigail



 
''grazie a chiunque abbia letto.
e un grazie a Martina che mi ha aiutato a scrivere decentemente questo primo capitolo lol spero vi piaccia c:
.''
  
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