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Autore: MarchesaVanzetta    18/12/2012    0 recensioni
Tre racconti-cartoline da una qualsiasi città turistica della Liguria. Tre storie normali, tre ambientazioni comuni.
Tre persone speciali, ognuna musa di uno dei racconti.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Alla mia maestra e musa
 
Si sedettero a tavola, e si guardarono intorno: la grande finestra dava sul mare, in un tripudio splendido di arancioni e rossi dietro alle palme, le pareti della sala da pranzo erano ricoprte di dipinti a olio dai colori vivacissimi, rappresentanti scene agresti e le lampade erano arancioni. L’insieme dava una sensazione di casa e pace.
“È davvero carino questo posto” commentò Alessio, allungando la mano per prendere quella del compagno.
“Davvero! Modestamente, ho scelto bene. D’altronde, con il mio innegabile fiuto per gli affari…” si vantò Francesco, interrotto dal tovagliolo lanciato da Alessio, che lo colpì sul naso.
“Fottiti, Alessio” sibilò, sbattendogli il tovagliolo sul piatto.
“Mai senza te, mio erastes” lo punzecchiò salace, passandogli le buste in cui dovevano conservare i tovaglioli e la penna per scriverci i nomi.
Ridacchiando, Francesco scrisse i nomi sui tovaglioli, contornando poi il suo ‘Odisseo’ da dei tentacoli, e il ‘Patroclo’ da cuoricini e lance. Concluso il lavoro, ne mostrò i risultati ad Alessio.
“Sono davvero… interessanti” lo smontò il compagno, ridacchiando: adorava la piega delle labbra di Francesco quando riusciva a spegnere il suo entusiasmo in due parole.
Poco dopo però, a entrambi si spense il sorriso sulle labbra: avevano appena sentito due vecchi, al tavolo dietro il loro, dargli dei froci schifosi.
Francesco chiuse i pugni e le nocche gli diventarono bianche, ma Alessio gli posò una mano sopra: era meglio evitare scenate, soprattutto con dei vecchietti.
I due anziani chiamarono il cameriere e, ad alta voce, chiesero di cacciare i due ragazzi dalla sala, per non guastargli la digestione.
“Si faccia gli affari suoi!” ribatté deciso il ragazzo, sbattendo poi sul tavolo una pasticca di bicarbonato. “Ecco, questa l’aiuterà a digerire”
Incurante degli insulti in dialetto che gli lanciavano i due, andò a servire la coppia incriminata.
“Cosa posso portarvi da bere?” domandò cortese, tirando fuori il taccuino.
“Volevamo ringraziarla, davvero. È stato un gesto molto gentile” disse Alessio, grato del suo pronto intervento.
“Figuratevi, di idioti è pieno il mondo; ma non ammetto omofobi nella mia sala” rispose, rivolgendogli poi un sorriso cortese.
“Grazie ancora” ribatté Francesco, ancora teso.
“Nulla. Allora, una bottiglia di bianco frizzante e un’acqua naturale vanno bene?” domandò, di nuovo professionale.
“Perfetto. Grazie” rispose Alessio, stringendo la mano di Francesco.
Non appena il cameriere si fu allontanato, Francesco si alzò e baciò Alessio, facendo rovesciare il vaso dei fiori in mezzo a loro. Aveva avuto la sua dolce vendetta.
  
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