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Autore: vannagio    18/12/2012    6 recensioni
La matematica non è un'opinione: due più due è uguale sempre a quattro.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Sulla porta




Pessima, pessima idea, Felicity.
Si era appena decisa a bussare, quando la porta si aprì, e per poco non rischiò che il suo naso finisse spappolato contro lo spigolo. Dalla stanza di ospedale uscirono un uomo e una donna: lui indossava un completo scuro, elegantissimo, sicuramente di alta sartoria, lei un abito da sera rosso e sexy da fare schifo, ed entrambi fissavano Felicity come se le fossero spuntate due antenne verdi sulla testa.
Felicity represse l’impulso di tastarsi il capo per accertarsi che fosse tutto in ordine (non sarebbe stata la prima volta che si ritrovava di fronte a degli estranei con addosso qualcosa di imbarazzante, come quella volta che aveva accolto l’idraulico con… no, era meglio non pensarci adesso) e si sforzò di sorridere. Miss Abito-Rosso-E-Sexy stava per chiudersi la porta alle spalle.
«No, non chiuda», la fermò lei. «Devo entrare».
«Oh, certo… è un’amica di Oliver?».
L’espressione da gatta morta di Miss Abito-Rosso-E-Sexy le ricordava qualcuno, anche la faccia di Mr Completo-Guarda-Quanto-Sono-Ricco le era familiare.
«Be’, sì, cioè… no, non proprio. Faccio dei favori per lui, ogni tanto. Sa, lavoro alla Queen Consolidated, quindi il Signor Queen è quasi… anzi, lui è a tutti gli effetti il mio capo, anche se, a dire il vero, è il Signor Steel a dirigere l’azienda, perciò non so se il Signor Queen si possa davvero considerare il mio…». Felicity scosse la testa per resettare il cervello. «Scusi, ho il brutto vizio di parlare a vanvera quando mi sento a disagio».
Miss Abito-Rosso-E-Sexy sfoderò un sorriso forzatissimo e a Felicity tornò in mente quella volta che aveva estratto un chiodo storto dalla parete con la tenaglia di suo padre.
«Si figuri, perché dovrebbe sentirsi a disagio, poi?».
«No, no, non volevo dire quello che ho detto, volevo solo dire che…».
«Forse perché due sconosciuti la stanno trattenendo davanti alla porta di una stanza di ospedale, Laurel», intervenne Mr Completo-Guarda-Quanto-Sono-Ricco.
Laurel? Aspetta un secondo…
Laurel Lance, figlia del detective Quentin Lance che aveva arrestato il Signor Queen accusandolo di essere l’incappucciato, l’avvocato che aveva difeso il Signor Queen dalla suddetta accusa ed ex-fidanzata del Signor Queen stesso? Caspita, adesso sì che era a disagio! (Anche i nerd ne sanno qualcosa di gossip, soprattutto se hanno una vicina di nome Wanda che ci tiene a metterli al corrente di tutte le novità apprese sui rotocalchi). E se Miss Abito-Rosso-E-Sexy era Laurel Lance, allora Mr Completo-Eccetera doveva essere… Oh. Mio. Dio.
Lo aveva detto, lei, che era stata una pessima idea andare a fare visita... cioè, cercare il Signor Steel in ospedale dove era ricoverato il suo figliastro, perché non rispondeva al cellulare e perché doveva assolutamente parlargli di quella cosa davvero tanto tanto importante.
Felicity ricominciò a respirare solo quando la Signorina Laurel e il Signor Merlyn sparirono in fondo al corridoio. Poi si fece coraggio, e finalmente entrò nella stanza di ospedale. Il Signor Queen era sdraiato sotto le coperte, e la guardava con il solito sorriso serafico sulle labbra.
«Vi siete fatti proprio una bella chiacchierata lì fuori».
Perché lui aveva sentito, ovviamente. Tutto, ovviamente. Compresi i suoi bla bla bla incontrollati, ovviamente. Così impari, Miss Non-Chiuda-Devo-Entrare!
Felicity si raddrizzò gli occhiali sul naso, raddrizzò anche la schiena visto che c’era, e si avvicinò al letto.
«Ho saputo che ha avuto un incidente».
«E hai pensato di accertarti che stessi bene? Molto gentile da parte tua».
«In realtà mi ero già accertata al tele-ehm… stavo cercando il Signor Steel. Non risponde alle mie chiamate e ho pensato che potesse trovarsi qui».
L’angolo della bocca del Signor Queen si arricciò all’insù.
«È molto tardi, Felicity. Dovresti prenderti una vacanza, non ti fa bene lavorare così tanto».
«E lei dovrebbe usare un’armatura in kevlar, come quella di Batman».
«Per andare in moto? Non ti sembra un'esagerazione?».
«Lei è ricco quanto Bruce Wayne, e molto più… spericolato. Perciò, no. Ritengo che non sia affatto un'esagerazione, per uno come lei».
Il Signor Queen annuì. «Prenderò in considerazione la tua proposta, allora».
«Farò una ricerca per lei. Per quando sarà stato dimesso, avrà i nomi delle migliori ditte produttrici di armature in kevlar nella sua casella postale elettronica».
«Cosa farei senza di te?».
Felicity roteò gli occhi. «Si beccherebbe una freccia in fronte, probabilmente?».







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Note autore:
Possibile (o molto probabile?) missing moment della puntata numero nove. Poco prima di essere rapito, Walter Steel è al telefono con Felicity, che ha chiamato per informarsi sulle condizioni di Oliver. Lui la ringrazia, le dice che sta per entrare in ascensore e che la richiamerà subito dopo.
Ho pensato che la scusa “Il Signor Steel non mi ha più richiamata e non risponde alle mie telefonate” reggesse quel poco per giustificare una visita di Felicity in ospedale.
Per il resto… che dire? Ormai sono convinta che Felicity sappia. E forse forse che Oliver sappia che lei sa. Questo, oppure è stupido.
La vicina Wanda di Felicity è proprietà di nes_sie e viene citata qui e qui. Vi consiglio di dare un’occhiata a queste due fanfiction, se siete fan della Feliver (= Felicity/Oliver).
Grazie a chiunque passerà da queste parti.
A presto, vannagio
   
 
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