Terza flash, terza protagonista: Harriet Jones. Si tratta del personaggio meno conosciuto tra i quattro; questo mi ha reso difficile scegliere che cosa scrivere. Spero che il risultato finale possa piacervi. La fic si colloca in un momento imprecisato post 2x00. La Harriet Jones che troverete qui è molto diversa dalla versione che abbiamo il piacere di rivedere, per l’ultima volta, nel finale della quarta stagione. Tuttavia trovo plausibile immaginare che non sia sempre stata così risoluta, non dopo il suo grande fallimento. Alright, ho blaterato abbastanza. Enjoy!
P.S.: Grazie a chi legge e in particolare a chi recensisce :)
Martina
A
matter of choice
Harriet
Jones
Caro
Dottore,
dopotutto
avevi ragione. Sei parole, non è vero? Solo sei parole. Suppongo che questa si
chiami giustizia. Vorrei tanto poterti parlare, ma devo accontentarmi di
scrivere una lettera che poi straccerò e butterò nel camino.
Mi interessava
in primo luogo farti capire il perché della mia scelta. Sì, ho contattato
l’istituto Torchwood. Sì, ho chiesto loro di sistemare le cose. Sì, sì, sì, ho
sbagliato. Purtroppo me ne sono resa conto troppo tardi. Quando tu mi hai detto
di essere il Dottore, qualcosa dentro di me si è spezzato. Vedi, mi ero
rassegnata al fatto che tu avessi abbandonato la Terra. Che sciocco primo
ministro! Ho dubitato dell’unico alieno che ci abbia mai aiutato. Ma... Ma tu
devi capire. Ero – Dio, come fa male scriverlo al passato – la donna più
importante dell’Inghilterra. E anche la più stolta, visto che ho pensato di
farmi portavoce di tutta l’umanità quando mi ero già sporcata le mani di sangue.
Non ho esitato, e se ci ripenso sono spaventata da me stessa. È proprio la
determinazione che mi ha sempre consentito di andare avanti. Cos’è che non ha
funzionato in me, allora? Sono troppo debole? Troppo umana? Mi piacerebbe
saperlo.
Ogni tanto ti
penso, sai? Ricordo ancora il volto con cui ti ho conosciuto la prima volta e,
naturalmente, il tuo nuovo e bizzarro aspetto. Mi manchi. Mi manchi perché avevi
sempre una soluzione a tutto. Il mondo intero non ti conosce, eppure ti deve la
vita. Per quante volte, mi domando?
In questo
momento tu sei da qualche parte, lassù, in quella fantastica cabina blu. Forse
puoi vedermi. Spero davvero che sia così. Non oso implorare il perdono per il
mio crimine, ti chiedo solo di continuare ad aiutarci. La Terra ha bisogno di
te, Dottore.
Semplicemente,
Harriet Jones
Poso la penna con un sospiro e osservo ciò che ho appena
scritto. Non ho neppure il coraggio di strappare un foglio di carta, e so
esattamente perché. Nel profondo, spero che un giorno possa leggere e
capire.
Il secondo cassetto a destra della scrivania sarà il
nascondiglio perfetto per questo mio flusso di coscienza. Accanto al tesserino
da parlamentare ormai scolorito, alla vecchia fascia da primo ministro e alla
pistola. Già, la pistola. Ogni sera prima di andare a dormire mi concedo il
lusso di sfiorarla e fantasticare. A volte la impugno persino, conscia del fatto
che sia scarica. Mi piace pensare di poter concludere tutto con il sordo
rimbombo di uno sparo, ma so perfettamente che non lo farei mai. Se non mi
uccido, è per dimostrare al Dottore che sto imparando dai miei errori ed ho
capito che ad ogni vita, perfino alla più infima, va concessa una seconda
possibilità.