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Autore: PrideWrath_Rose    18/12/2012    3 recensioni
Salve a tutti! ^^
Premetto dicendo che a questa Fiction ci tengo particolarmente, e che è la prima che scrivo **
La storia è incentrata tutta su un mio OC, ma la trama non è stata modificata rispetto al manga, se non per qualche problema che ho avuto con i periodi temporali della storia, quindi in molti casi ho "allungato" le pause (se non capite andando avanti con i capitoli ve ne accorgerete). Spero di aver fatto un buon lavoro con l'immissione di un nuovo personaggio nella storia e accetterò qualunque critica! ^^
Ovviamente non voglio farla girare tutta su una pairing, ho cercato in tutti i modi di rendere le scene "sentimentali" una cosa piuttosto secondaria, spero vi piaccia, in futuro vorrò anche disegnarla ^^
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Superbi Squalo, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti, Xanxus
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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 -Piccola premessa dell’autore:
Salve a tutti! Questa piccola premessina serve a darvi delle linee guida su cosa accade nella trama del manga durante lo svolgimento di questo capitolo: purtroppo dovrò saltare le prime tre battaglie degli Half Rings (per quanto ci tenessi che Reiko fosse presente almeno a quella di Lussuria ;^;) perché logicamente la mia dolce Reiko è ad allenarsi con Dino e Hibari, mi dispiace tantissimo di non poterli aggiungere alla fiction ;_;
Anyway per avere una lettura più “intensiva” consiglio di ascoltare due canzoni in particolare mentre si sta leggendo, ovvero Make a Man Out of You e Through The Fire And Flames. Detto questo buona lettura!

 
Capitolo 5 - Allenamento

Erano faccia a faccia, il respiro affannato e grondanti di sangue per le ferite dello scontro.
Era l’ultimo giorno di allenamento, Reiko avrebbe voluto partecipare all’ultimo scontro ma aveva paura, paura che potesse perdere di nuovo il controllo.
I primi due giorni furono i più leggeri, anche in quel caso parteciparono alla battaglia solo Dino e il ragazzo del comitato disciplinare. Combatterono sul tetto della scuola Namimori, un grande edificio situato nel centro della città, era l’unico luogo in cui era risaputo albergasse Hibari, anche se in giro si dicesse che il ragazzo avesse superato da tempo l’età per essere un comune scolaro.
Reiko e Romario, un sottoposto della famiglia cavallone, assisterono alla battaglia ma non ne presero parte, l’obiettivo del Boss Cavallone era infatti quello di testare le capacità del ragazzo con le proprie mani, e quando ne ebbe abbastanza dichiarò che era arrivato il momento di Reiko di entrare in azione. Decise che per un buon allenamento si sarebbero ritirati in luoghi più adatti, e si spostarono a pochi chilometri dalla città, ai piedi di un monte.
Hibari fu piuttosto riluttante di allontanarsi dalla sua amata scuola, ma la voglia di “mordere gli erbivori”, sue testuali parole, lo sovrastò e decise comunque di seguire il suo avversario. Fu un viaggio molto breve grazie alle illimitate risorse del Boss e arrivati a destinazione egli decise di stabilire delle regole riguardo i giorni successivi:
‹‹Ora combatterai contro Reiko, non farti ingannare dalle apparenze, quel poco che ho potuto vedere di lei in azione mi ha fatto del tutto ricredere nelle sue abilità. Oggi combatterete fino a quando non sarete più in grado di farlo, se deciderete di riposarvi  durante la notte vi fornirò di un riparo e di rifornimenti, altrimenti combatterete anche tutta la notte. Detto questo io rimarrò qui ad osservare il vostro scontro.››
Erano completamente circondati dal verde, un ruscello scorreva alla loro destra ed il sole picchiava forte quel giorno. Si potevano udire i canti di vari uccelli e di quando in quando richiami di altri animali. Dino si voltò verso Reiko, e le mostrò un caloroso sorriso, seguito da uno sguardo carico di serietà; “fai del tuo meglio” sembrava dire, perciò lei in risposta annuì e si preparò alla battaglia:
Erano faccia a faccia, lui ed il ragazzo dai capelli corvini, non ci volle molto prima che uno dei due fece la prima mossa, dando inizio così ad uno scontro che sarebbe durato 10 lunghissime ore.
 
Reiko sfruttò le prime ore di battaglia per studiare le mosse dell’avversario: ne ricavò che era un combattente molto svelto e che sferrava massicci colpi con una tale aggressività da dare poca possibilità di contrastarlo o di reagire. Le sue armi erano composte da due rigidi Tonfa, strumenti utilizzati soprattutto dalla forza di polizia per governare le masse ribelli, e lei pensò che era l’arma che gli si addiceva di più data la sua mania per la disciplina che notò nello scontro precedente sul tetto della scuola. Il giovane ragazzo non parlò quasi mai, se non per dire “troppo lenta, erbivora” o “sei debole” ogni volta che un suo colpo andasse a segno contundendo gli arti di Reiko.
Dopo averlo studiato abbastanza, lei decise di iniziare ad usare l’arma con cui si dilettava di più, ovvero la spada, perciò trasformò il suo speciale anello nella stessa spada che nei giorni precedenti utilizzò contro il membro dei Varia; il suo avversario era molto più veloce di lei, quasi con leggiadria riusciva ad evitare ogni fendente di Reiko, e con altrettanta velocità sferrava dei colpi notevoli che per la maggior parte andavano a segno, fu duro reggere il confronto, soprattutto perché era molto esperto nel combattimento, e molto meno goffo di lei.
Fallito il tentativo con la spada, allo scoccare della quinta ora di battaglia Reiko decise di emulare il suo rivale, e trasformò la spada in un tonfa con un turbinio di fiamme viola.
‹‹Ammirevole›› Hibari scrutò l’arma sfoggiando un quasi impercettibile sorriso di scherno, poi i due ripartirono all’attacco: il ragazzo fu preciso e diretto come sempre, mentre lei ebbe sempre più difficoltà nel parare i suoi colpi. I tonfa al contatto producevano un immenso fragore ad ogni scontro, Dino assisteva concentrato allo scontro, seguendo ritmicamente con lo sguardo il veloce movimento dei due combattenti e qualche volta sussurrava delle sue opinioni al suo sottoposto, che annuiva con consenso ogni volta.
‹‹Reiko ha finalmente iniziato a fare sul serio››, ascoltando quella frase lei si riempì di orgoglio, si allontanò dal suo avversario per un attimo di pausa e per visualizzare un possibile punto cieco dove colpirlo, ma fu un gesto che richiese secondi di troppo, e questo la distrasse dalla successiva mossa di Hibari: in un soffio lui si sposto dietro di lei, e le assestò due potenti fendenti dietro la schiena e sul capo; Reiko fu in grado di spostarsi sula destra per deviare il colpo, ma non fu abbastanza veloce, quindi lo subì comunque, recando danni leggermente inferiori.
 
Il colpo ricevuto in testa la disorientò, e la costrinse in ginocchio; il suo avversario si spostò di fronte a lei, per poterla deridere mentre, senza farlo notare, cercava di nascondere il respiro pesante. Un piccolo uccellino gli si posò tra i capelli, e cinguettò una particolare melodia. Per Reiko fu come rivivere un scena già vissuta: ormai sopraffatta lei gettava la sua arma e aspettava l’ultimo colpo dello spadaccino dai capelli d’argento che l’avrebbe finita del tutto, solo che questa volta era intenzionata di cambiare quella fine. Il sangue le colava da un paio di colpi ben assestati ricevuti dal suo terribile avversario. Una piccola goccia di sangue attraversò la sua guancia e le finì sulle labbra. Il sapore ferroso del sangue le inondò tutta la bocca, mentre lei cercava di riprendere fiato con grandi respiri; ma quel sapore scatenò una terribile conseguenza. Qualcosa cambiò in lei, si rialzò e senza accorgersi di aver tramutato di nuovo la sua arma in spada che impugnò saldamente.
‹‹Sei in grado di rialzarti? Allora questa volta farò in modo di morderti a morte››
‹‹Non oggi›› la fiera si era di nuovo assopita, tutto il suo corpo emanava una strana energia, tutti i presenti in quel luogo se ne accorsero, ma lei era troppo presa ad odiare, a focalizzare il suo sguardo sugli occhi impassibili del ragazzo, che allontanava il minuscolo uccellino con un delicato gesto della mano.
 
Tutto il suo corpo era un vortice di emozioni, qualcosa dentro di lei si era svegliata, e adesso reclamava sangue.
 
Nonostante le varie ferite riportate dalla battaglia lei fu scattante come una belva, e si scagliò immediatamente contro il ragazzo, che pronto allo duello parò tutti i suoi rabbiosi colpi, assestati in modo caotico e brutale. Reiko urlò, ma era qualcos’altro ad urlare, qualcosa di terribile e pericoloso che continuava ad annebbiarle la mente; il suo occhio destro cominciò a bruciare, ma lei non se ne accorse, perché il suo intento era solo colpire il suo avversario, che stava lentamente peggiorando le sue schivate a causa della stanchezza.
‹‹Diamine, c’è qualcosa che non va, sta colpendo per uccidere, non per ferire››  Dino sembrava molto preoccupato, e slegò la sua lunga frusta, pronto ad usarla se il combattimento fosse peggiorato. Reiko continuava a colpire l’avversario, che cercava di pararsi con tutte le sue forze, grazie al suo talento fu in grado di incassare un numero molto minore di colpi in confronto a tutti quelli che parava, e questi ultimi gli causarono ferite non pericolose.
L’ultimo colpo riuscì a tagliargli di netto la guancia, un rivolo di sangue scese lentamente dalla guancia del ragazzo, che si allontanò di scatto per evitare che un ulteriore furia lo colpisse. Reiko si immobilizzò, facendo dei pesanti respiri e fissando il vuoto davanti a se. Impugnava la spada con entrambe le mani, e ogni sua ferita sembrava non darle noia.
Fu in quel momento che Dino se ne accorse:
Delle macchie, simili a delle voglie color nocciola, stavano lentamente pendendo il suo posto sulla parte destra del viso di Reiko, si espandevano come una lenta piaga dotata di vita propria, provenivano dalla parte posteriore del suo collo e in una manciata di minuti si allargarono sulla guancia imbrattata di sangue e sul suo naso, ma fu quando arrivarono intorno all’occhio destro che Dino si accorse di una cosa ancora più spaventosa: Il suo occhio destro, al contatto con la misteriosa chiazza fu invaso da minuscole venature scarlatte dotate quasi di una vita propria, infatti esse si diressero verso l’iride e in modo quasi terrorizzante cambiarono il colore di gran parte di essa, che da verde si convertì lentamente in rosso. Fu come se una macchia di un spaventoso inchiostro rosso scarlatto entrasse in contatto con un corpo liquido: esso si espanse e stava attecchendo come radici di un albero, solo che erano radici di rabbia, follia e sete di sangue.
Dino fu terrorizzato da quella scena e decise di entrare in azione prima che la ragazza senza controllo si scagliasse di nuovo contro Hibari, che anche se non voleva darlo a notare era piuttosto stancato dalla dura battaglia.
   
 
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