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Autore: lightmeupstyles    18/12/2012    8 recensioni
Mi mimetizzavo tra la folla, come sempre, ma ogni tanto tiravò su lo sguardo per gaurdare un pò come avrei passato i miei peggiori anni. C'erano i soliti gruppetti odiosi. Quello delle cheerleaders, dei bellocci, degli intelligenti, degli asiatici e degli sfigati: oh, ecco il mio!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Primo giorno del primo anno di liceo. Pronta alle solite occhiatine fastidiose, risate imbarazzanti e commenti fuori luogo che mi hanno accompagnata per tutta la vita. La gente sa essere davvero cattiva a volte.
Mi vestì il più normale possibile. Volevo evitare di attirare l'attenzione in qualsiasi modo.
Presi l'autobus, che fermava davanti a casa mia e in pochi minuti era arrivata a scuola.
Scesa dell'autovettura mi bloccai davanti l'entrata. Era tutto così grande, animato, rumoroso e spaventosamente spaventoso. Non sarei sopravissuta mezza giornata in un posto così affollato.
Forse le mie insicurezze sono dovute a una madre fissata con l'aspetto fisico e la moda, un padre assente, un compagno troppo ossessivo, un fratellastro arrogante o al non avere mai avuto veri amici.
Decisi di incamminarmi dentro il mio prossimo motivo di tentato suicidio e tenendo un passo svelto e schivo mi trovai davanti alla segreteria.
"Scusi" -dissi attirando l'attenzione dell'assisente che svogliata mi ascoltò- "Salve sono Jenna Hamilton e avrei bisogno del codice del mio armadietto"
Dopo una solita squadrata dalla testa ai piedi e concludendo con un tipico sbuffo ottenni finalmente ciò che chiesi. "Grazie" e afferrando il bigliettino, andai alla ricerca del mio armadietto sempre con il solito passo svento e schivo. Mi mimetizzavo tra la folla, come sempre, ma ogni tanto tiravo su lo sguardo per guardare un pò come avrei passato i miei peggiori anni. C'erano i soliti gruppetti odiosi. Quello delle cheerleaders, dei bellocci, degli intelligenti, degli asiatici e degli sfigati: oh, ecco il mio!
"Non pensarci Jenna, non pensarci" continuavo a ripetermi sotto voce.
Il corridoio mi sembrava infinito, in quanto non trovavo il mio armadietto ma forse grazie a un miracolo mi ci trovai davanti. Lo aprì e infilai la mia borsa dentro. Fino adesso tutto bene, no!? Mi girai di scatto per trovare qualche cosa di particolare da farmi ricordare la posizione dell'armadietto ma all'improvviso sentì una voragina aprirsi sotto di me e io sprofondarci dentro.
Rimasi immobile, bloccata, paralizzata, iptonizzata da ciò che avevo davanti a me.
No, non poteva essere, non volevo crederci.

FLASHBACK; ESTATE 2010

Campus estivo: ODIO! Sono stata obbligata a frequentarlo dai 'miei'. "Magari ti fai nuovi amici" continuavano a ripetermi ma la verità era che avrebbero potuto fare le loro porcate in santa pace.
Ed eccomi qua, abbandonata a me stessa in un posto sperduto da Dio con una ventina di sconosciuti.
Il viaggio fù lungo e fastidioso tra urla, cori, giochini e risate. Io lo passai con le cuffie nelle orecchie e con lo sguardo fisso nel finestrino sperando che tutto questo finisse in fretta.
Arrivati, presi la mia valigia e andai al mio bungalowm, che avrei diviso con una ragazza che fortunatamente passava sempre la notte nelle camere degli altri ragazzi, e la disfai.
Ci misi pochi minuti, siccome portai davvero il minimo necessario in quanto l'abbigliamento per me era molto sottovalutato e obsoleto.
Passai un oretta seduta sul letto a pensare cosa potevo inventarmi per tornare a casa finchè non decisi di andare a fare un giretto fuori sperando in un lampo di genio.
Alloggiavamo sulla riva di un bellissimo lago che faceva riflettere la luce del sole quasi morente sull'acqua. Mi sedetti a terra e con le cuffie all'orecchie mi persi in quell'immenso.
A distrarmi dai miei pensieri fù un ragazzo che mi bussò alle spalle. Forse questo campus non era così male.
"E' pronta la cena" -disse sfoggiando un bellissimo sorriso che contagiò anche me-
Mi alzai levando le cuffie dalle orecchie e riponendole in tasca.
"Grazie" -risposi gentilmente-
Lo superai imbarazzata e mi incamminai verso la mensa ma dietro di me sentivo ride e mi sentivo osservata.
Non capivo, che avevo fatto ora!? All'improvviso arrivò 'il ragazzo dal bel sorriso' e mi coprì il sedere con la sua felpa. Mi fermai e la levai nervosamente. "No, non hai capito" -disse cercando di darmi spiegazioni- ma io continuavo imperterrita a camminare.
Si piazzò davanti a me facendomi cadere all'indietro e sbattendo la testa a terra. Persi i sensi.
Quando mi risvegliai la prima cosa che notai fù un fortissimo dolore alla testa che mi face chiudere di nuovo gli occhi e piangere dal dolore.
"Non ti agitare" -disse un voce famigliare- "Ora arriva l'infermiere" -continuò- Cercai di aprire gli occhi e vidi subito le sue labbra. Era 'il ragazzo dal bel sorriso'. Cercai di alzarmi dal letto ma invano. "Mi dispiace di averti fatto cadere" -disse facendo sparire quel magnifico sorriso- "NO, SORRIDI CAZZO, SORRIDI" -pensai-
Non risposi, non ne avevo la capacità. Sono proprio una sfigata! "Comunque, per passare un pò il tempo, io sono Harry, piacere"
"Jenna" -dissi sforzandomi- "E per chiarire, non ti stavo toccando il culo ma ti volevo coprire dal buco"
Buco? Quale buco? OH MIO DIO, NO! Ditemi che è un incubo. "Quale buco?" -chiesi timorosa della risposta- "Emh... quello nei tuoi pantaloni" -disse trattenendo una risata trasformandola in tosse-
Chiusi gli occhi e mi infilai sotto le coperte. "Posso morire" -esordì con voce soffocata- "Non era tanto grande" -disse tra un colpo di 'tosse' e l'altro- Almeno non indossavo le mutande della nonna.
"Odio questo campus"
"Odi anche me quindi?!" E' un mio parere o c'è una piccola probabilità che ci sta provando!? Si dai, sarà stato il colpo alla testa.
Arrivò l'infermiere e Harry andò via ma mi raggiunse poco dopo.
"Come ti senti?" -mi chiese gentilmente-
"Come se mi stessero trapanando la testa" -risposi spiazzandolo- "Sei brava a far sentire in colpa la gente"
"E' un dono" lo feci sorridere. Notai che all'estremità delle labbra spuntavano anche due adorabile fossete che rendevano il suo sorriso ancora più bello e tenero.
"La tua compagna di stanza?" Era l'ultimo dei miei pensieri sapere dove fosse Nathalie. "Non lo sò e non mi interessa"
Silenzio imbarazzante. Approfittai del suo sguardo basso per analizzarlo velocemente. Spalle possenti, bicipiti muscolosi, gambe sottili, somigliavano alle mie, capelli ricci e mori. Mmmm, niente male in ragazzo.
"Emh...se non ti dispiace io vado a mangiare qualche cosa" -disse alzando improvvisamente il viso- "Nono, vai pure" -dissi abbassando il mio a mia volta- "Vuoi qualche cosa?" -chiese gentilemente- "No grazie, non ho fame" lui annuii. "Va bene, a domani Jenna"
A domani?! Questo voleva dire che l'avrei rivisto! Non ero pronta a questo. Non dopo la figuraccia.
La notte passò lentamente e il dolore alla mia testa anche.
L'indomani mi svegliai illuminata dal sole. Che risveglio doloroso. Nella mia testa era come ci fosse l'eco.
Mi alzai e andai in bagno rimanendo seduta sul tazza per almeno ventiminuti.
"HARRY, HARRY, HARRY: JENNA, BASTA!" era come se davanti a me apparisse tutto ciò a cui io pensavo. Lo vedevo, con tutti i dettagli che gli avevo notato ieri sera tranne...il colore degli occhi. Sicuramente saranno stati marroni, oppure neri. Lo scacciai via con le mani e, alzandomi, buttai via i pantaloni e me ne misi di nuovi. Uscì dalla stanza e, a sguardo basso, andai a fare colazione. Sentivo lo stomaco rumoreggiare da ore. Finito, andai di fretta a prendere il sole. Mi sdraiai sull'erba un pò bagnata dalla rugiada di prima mattina che io adoravo tanto e mi alzai leggermente la maglietta per abbronzarmi meglio. Tante altre lo stavano facendo quindi non avrei attirato l'attenzione, di nuovo. Chiusi gli occhi e la prima cosa che vidi fù Harry. Gli sbarrai immediatamente. Gli sgranai un pò e poi li richiusi. Sentii improvvisamente qualcuno che mi coprì il sole che beatamente mi riscaldava la pelle. Mi sollevai di colpo, scordandomi del dolore alla testa, che dopo lo sforzo improvviso mi fece sdraiare nuovamente a terra. Mi coprì gli occhi dal sole e notai un ragazzotto, ben fornito, piantato davanti a me. Vedevo soltanto le sua sagoma, ma dalle spalle e i capelli era sicuramente Harry.
"Harry?" -chiesi- "Si, tutto bene?" -dissi accovacciandosi a terra- "Si dai, un pò sul rincoglionito ma non è una novità, tu?"
"Tutto perfetto" Oh, ecco la mia pace. "Sorridi gioia" -pensai- "Stavi prendendo il sole?" -disse sedendosi totalemente sull'erba. "Stavo" -ribattei- "Che caratterino la piccoletta" risi.
"L'ho visto" -disse indicandomi le labbra- "Si bhe, non sono mica fatta di pietra"
"Meno male, sarebbe difficile conquistarti sennò" HO SENTITO BENE!? HO LE ALLUCINAZIONI?! STO SOGNANDO!? NON SVEGLIATEMI.
Bhe, non ci volle tanto a convincermi, a baciarmi e portarmi a letto. Giusto il tempo del campus. Giusto il tempo dell'ultima notte. La mia prima volta. "Spero non mi dimenticherai" -disse appoggiandosi per terra- "Anche volendo, non ci riuscirei" -confessai baciandogli lievemente le labbra- La prima volta, non si scorda mai giusto!? Si ma proprio dopo poche ore mi resi conto di ciò che avevo fatto: davvero una grande puttanata. A sedicianni forse non era troppo presto? Che cretina sono stata. Ho passato giorni, settimane e mesi a pensare a quella notte e a piangere sentendomi una grande troia. Di lui nessuna traccia, neanche un messaggio o una e-mail, nulla. Ma che potevo aspettarmi!? Alla fine l'idea dei 'miei genitori' nel portarmi al campus si rilevò ottima. Loro volevano che facessi amicizia e infondo non si sbagliavano di tanto.

Mi girai di scatto verso il mio armadietto chiudendo gli occhi e pregando che lui non mi abbia vista.
"Jenna?" -disse da lontano una voce ai me troppo familiare-
MERDA! E ora? Aprì gli occhi e mi girai lentamente. "Jenna, sei tu?" e chi vuoi che sia, babbo natale!?
"Harry" -dissi fingendo entusiasmo nel vederlo- "Oddio Jenna, come stai? Che ci fai qui?" Bhe, iniziamo col dire che in due minuti ha già ripetuto il mio nome ben tre volte. Cosa vuoi che ci faccia qui? Colgo i funghi!? Sto bene, tranne per il fatto che prima mi hai scopata e poi mi hai mollata ma nulla di che. "Tutto bene grazie, tu?" -mi limitai a rispondere- "Sisi, anche io" -disse con tono esterefatto- "Sei...in ottima forma" -disse guardandomi il corpo- Emh, se intendi che non sono una balena con una pancia enorme e tonda, si: sono in ottima forma. "G-grazie" -dissi alzando gli occhi- 'il ragazzo dal bel sorriso' ah, che cazzata. Il suo sguardo l'ho cercato tra la gente per mesi. E i suoi occhi, non marroni, non neri, ma verdi, li sognavo la notte. "E' stato bello rivederti" -disse allontandandosi con i suoi amici- mi limitai a sorridere. Appoggiai la schiena agli armadietti e piano piano scesi fino a sederti totalmente a terra. Infilai la testa tra i capelli e incominciai a tirarli nervosamente. "Jenna, che fai? Alzati immediatamente: cretina" -pensai- e così feci.
Le prima due ore di lezione furono noiose e infinite, che novità. Alla mensa era tutto così animato e affascinante. Presi il mio pranzo e zitta zitta mi sedetti in un tavolo in uno dei quattro angoli della stanza. Era proprio come nei film: tavoli grandi e rotondi, gruppetti rumosori, bulli prepotenti, vassoi, cibo in scatola e cibo schifoso. Non riuscì a mangiare neanche mezzo maccherone.
"Posso?" -mi chiesi una ragazza sorridente- "Certo" -risposi spostandomi per farle posto- "Piacere Melissa" -disse subito dopo aver postato il vassoio sul tavolo- "Jenna" -dissi mostrandole un sorriso- "Vedi quel gruppo di ragazzoni? Quello vicino alla finestra." -chiese indicandoli segretamente- annuii. "Bhe, oggi è il mio primo giorno di scuola ma non riesco a non guardarli." -disse concludendo con una risatina-
Rimasi a guardarli un pò. Eravo davvero così perfetti e inraggiungibili. "anche il mio" -dissi rinasanando dai miei pensieri-. Dopo mangiato, andai a fare le mie ultime tre ore di lezione per poi tornare a casa soddisfatta e orgogliosa di me per essere sopravissuta eccellentemente al primo giorno di liceo.

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