Fato 2

E così ci rincontriamo mia piccola Sara! Perché mi hai chiamato?

Non ti ho chiamato!

Sì che lo hai fatto. Mi hai pensato e sono venuto!

Ah! Non era mia intenzione disturbarti, ma c’è qualcosa che mi turba!

Dimmi tutto!

Mi sento strana, come se stessi rinascendo. Si può rinascere?

Nel tuo caso sì! Tu sei viva, ma ti senti morta. Stai riacquistando le tue facoltà.

Ma se sono viva, perché devo vivere attraverso quella ragazzina che vedo crescere e che aiuto al posto di vivere la mia vita?

Perché hai fatto un incidente e sei in coma da 2 mesi.

…

Lo so che è scioccante, ma non saresti riuscita a svegliarti se non ti fossi resa conto di ciò che ti manca e come fare a riaverlo!

Quindi sto uscendo dal coma?

Tecnicamente sì. Ci deve essere qualche parte del tuo corpo che sta svanendo. Prova a controllare i piedi. Comincia sempre dal basso verso l’alto.

Capisco!

(Sara si tolse una scarpa e un calzino e vide che le stava sparendo mezzo piede)

Hai visto?

E se volessi rimanere qui?

Non pensarlo, perché potrebbe avverarsi e non potresti più avere una vita normale. Ti faccio vedere cosa stanno passando i tuoi amici e i tuoi famigliari!

(Videro alberi, corsi d’acqua, montagne, città, che scorrevano veloci davanti ai loro occhi, non capendo bene che forma avessero, fino ad entrare in una stanza di un ospedale non riconosciuto. Videro una ragazza stesa su un lettino, con la carnagione pallida e il viso ricoperto di piccole cicatrici che le sfiguravano il volto diafano)

Ma quella sono io!

Sì.

Che tipo di incidente è stato?

Stavi attraversando una strada, il semaforo era verde e stavi camminando sulle strisce pedonali, un uomo ubriaco ti ha investita.

Oh Mio Dio!

Controlla se il piede è sparito.

(Sara controllò e del suo piede non vi era traccia, neanche dell’altro)

Sono spariti tutti e due!

Va bene! Adesso andiamo a vedere i tuoi cari.

(Videro di nuovo alberi, corsi d’acqua, montagne e città, fino ad arrivare in una casetta di un paesino tranquillo. Sara vide sua madre andare da una parte all’altra della casa. Vide suo padre davanti al computer fare ricerche e sua sorella chiamarla)

Che sta succedendo?

E’ Domenica! Ti sei dimenticata? Oggi vanno in chiesa!

E perché mia sorella piange?

Sono le Palme, voleva andare con te in chiesa a benedire le Palme!

Ma io non vado mai in chiesa!

Lo sa, ma comunque la tua assenza le fa male!

(Una piccola lacrima scese lungo il viso della ragazza cadendo sul niente)

Sono stanca di stare qui. Voglio ritornare da loro!

Aspetta… non vuoi vedere i tuoi amici? Abbiamo ancora tanto tempo!

Va bene!

(Come nelle volte precedenti li si presentò davanti lo stesso paesaggio per poi fermarsi in varie case e piazze)

Ma si divertono!

No, guarda bene.

(Una ragazza dai capelli rossicci lisci e il viso magro si girò e si asciugò gli occhi, per poi girarsi e ritornare a sorridere, come se nulla fosse successo)

Sara!

Sì, proprio lei!

Ha i capelli rossi! Prima li aveva neri! Se li voleva fare rossi, e le avevo detto che sarebbe stata bene!

E li ha colorati. Visto?!

Perché piange?

Guarda bene con chi sta!

(Si sporse un po’ oltre la spalla della sua amica e vide: Federico, Francesco, Antonio, Simone, Venere, Andrea, Marco, Valeria, Sara Orlando e Vania, i suoi più carissimi amici tutti insieme)

Come mai stanno insieme? Molti di loro non si possono vedere, altri non si conoscono proprio!

Senti bene di cosa stanno parlando!

(Ascoltò quello che dicevano a voce molto bassa)

Ma parlano di me!

Già! Vogliono riaverti con loro! Vogliono ridere e sorridere senza piangere!

Quanto tempo ancora devo aspettare per poterli riabbracciare?

Ancora 24 ore! Da noi il tempo passa molto velocemente. Ecco perché, per esempio, i loro 3 anni, qui sono 3 mesi!

Capisco, allora non vedo l’ora di andarmene! Ma ci rivedremo?

Nei tuoi sogni, ad occhi aperti e ad occhi chiusi. Basta pensarmi per avermi vicino a te.

Va bene! E l’altra me?

Quella bambina non sei tu, è solo un’altra ragazzina con i tuoi stessi problemi, crescerà anche lei.

Se la caverà benissimo da sola. E’ in gamba!

Come il suo Angelo!

Grazie!

Adesso controlla fin dove sei arrivata a sparire.

(Sara alzo l’orlo dei pantaloni e le gambe non c’erano più! Si alzò la maglietta e notò che era arrivata a metà pancia)

Sta velocizzando i tempi! Vuoi salutare la tua protetta?

Volentieri! Ma adesso sta dormendo!

Meglio, entrerai nei suoi sogni!

(Questa volta non videro nessun paesaggio. Solo il buio e arrivarono in un boschetto costeggiato da una spiaggia)

Eccola lì!

Vai da lei e presentati!

Va bene!

(Camminò lungo la spiaggia e gli si parò davanti per coprirle il sole e fargli capire che c’era qualcuno)

-Chi sei?-

“Sono Sara. Il tuo Angelo Custode”

-Il mio Angelo viene nei miei sogni?-

“In queste occasioni sì, perché devo dirti addio piccolina”

-Ma non ti ho neanche conosciuto-

“Lo so, ma io sarò sempre con te! Pensami e sarò con te. Un Angelo non abbandona i suoi protetti”

-Perché mi devi dire addio?-

“Perché sto rinascendo”

-Si può rinascere??-

“Bhè, si può ancora uscire da un coma!”

-Capisco! Quindi questa sarà l’ultima volta che parleremo?-

“Penso proprio di sì, ma ricordati quello che ti ho detto. Tutto quello che pensavi ero io. Come il grillo parlante di Pinocchio”

-Va bene… Ma cos’hai? Ti sta sparendo il collo!-

(Sara sorrise dolcemente)

“Devo andare piccolina. Addio, e premurati di fare sempre le scelte più giuste”

-Lo farò! Grazie Sara!-

(Sara provò ad abbracciarla, ma non poteva, in assenza delle braccia. Ritornò in dietro baciandole la testa e dopo aver salutato Fato sparì)