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Autore: sakuraelisa    18/12/2012    0 recensioni
Una raccolta sugli warblers formata da nove storie tutte diverse ma tutte collegate tra di loro da un filo comune che scoprirete solo leggendole una per una.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Snowflakes and Fireplace
Personaggi: Trent, Blaine e Kurt 
Genere: romantico
Prompt:Cioccolata in tazza.
Rating: verde
Avvertimenti: nessuno
Note: queste storie sono collegate l’una all’altra da un particolare che noterete leggendole in successione. Inizia tutto con il 1 dicembre per arrivare alla vigilia di Natale. Ovviamente, ho scelto nove date a salti;  spero che vi piaccia e di non andare troppo nell’ooc.

 
 

*****


“sai Trent, è facile fare i biscotti, basta impastare questi tre ingredienti e il gioco e fatto e poi i biscotti alla cannella oltre ad essere i miei preferiti sono buonissimi e io amo cucinarli solo a te, che sei il mio adorato nipote ”
 
È strano come un normale impasto fatto di latte, farina e uova possa portare alla mente antichi ricordi, piccoli frammenti della nostra infanzia, venuti alla luce solo muovendo un cucchiaio in modo circolare cercando di non far formare i grumi nella crema. È quello che stava pensando Trent in quel momento, mentre continuava a mescolare quel fluido bianco che gli ricordava tanto i pomeriggi passati con sua nonna, quando aveva appena dieci anni.
Alzò lo sguardo e vide il giorno segnato sul calendario, quel sette dicembre colorato di rosso che gli faceva rammentare che erano già passati cinque anni da quando lei aveva deciso di non parlargli più.
Ancora non capiva perché, solo perché aveva idee diverse dalle sue, solo perché sapeva pensare con la sua testa, lui non faceva nulla di male, solo non credeva, non era religioso e questo per sua nonna era una grave mancanza, lei che era sempre stata così antiquata e ferma nelle sue idee. Anche se pensandoci bene faceva dei buonissimi biscotti alla cannella.
Stava ancora mescolando l’impasto quando la porta della cucina della Dalton si aprì rivelando uno dei suoi amici, forse l’unico, che sapeva in realtà che un dolce non lo si metteva solo in bocca ma che lo si doveva anche preparare prima.
 
“Hey, cosa ci fai qua così presto?” gli disse Kurt.
 
“Oh ciao Kurt … ma nulla preparo dei biscotti” gli rispose indicando la ciotola dove c’era l’impasto.
 
“… e tu come mai qua?” gli domandò continuando.
 
“Sono venuto a preparare la colazione per me e Blaine” rispose arrossendo lievemente.
 
“Capisco” disse Trent sorridendo.

“Posso approfittare delle tue uova per fare i miei pancakes?” gli chiese Kurt avvicinandosi a lui.
 
“Certo che puoi”
 
Kurt si avvicinò al frigo e prese del latte e del burro, poggiandoli sul tavolo proprio vicino alle uova che Trent gli stava prestando.
Quando arrivò vicino a lui e si mise a preparare l’impasto in una seconda ciotola si accorse del muso lungo e triste del suo amico.
 
“Sei sicuro di stare bene?” gli domandò iniziando a preoccuparsi per lui.
 
Trent era sempre stato un bravo ragazzo, uno molto allegro e alla mano, era sempre stato gentile con lui e da quando stava con Blaine, gli aiutava spesso quando volevano stare soli, come ad esempio: allontanando i vari curiosi o semplicemente aprendo loro il cancello di nascosto dell’ingresso per farli uscire, era davvero un ragazzo cordiale e disponibile.
 
“Penso proprio di no Kurt” rispose lui tristemente.
 
“Ti va di raccontarmelo?” gli chiese.
 
“Non voglio rattristarti”
 
“Trent non dire stupidaggini”
 
Kurt prese le sue mani e le lavò dall’impasto, le pulì con uno strofinaccio posato sulla tavola e lo trascinò con sé, lo fece sedere sulla sedia posta lì vicino.
 
“Sai adesso che facciamo? Ti preparo una bella cioccolata calda e mi racconti tutto”
 
“Ma Kurt non è necessario che tu ti preoccupi per me e … poi Blaine ti starà sicuramente aspettando nella vostra camera”
 
“Oh Blaine aspetterà” gli rispose lui facendo un cenno con la mano.
 
“Sei sicuro?”
 
“Certo che si e adesso aspettami qua”
 
Trent annuì e lui lo lasciò, raggiunse la credenza, prese un barattolo che conteneva del cacao in polvere, e una ciotola dal mobile affianco. Dal cassetto prese un cucchiaio e poi depose tutto sul tavolo.
Mise il cacao nell’utensile e aggiunse il latte e quando ogni grumo era stato tolto, iniziò a mescolare, quando il liquido marroncino fu pronto, spostò tutto sul fornello che accese con un fiammifero e iniziò a preparare la sua cioccolata.
Non passarono molti minuti ma Trent lo sentiva canticchiare mentre muoveva il mestolo e sentì che forse sfogarsi con lui gli avrebbe fatto certamente bene.
Quando Kurt terminò e si accorse che la cioccolata era pronta, spense il fornello e prese dal mobile due tazze, delicatamente e con attenzione versò al loro interno il liquido scuro e poi appoggiò tutto sul lavello, lavò tutto, dopodiché si asciugò le mani,  e poi finalmente raggiunse il suo amico con due tazze fumanti di cioccolata calda.
Si avvicinò a lui e gli passò la tazza, e si sedette nella sedia vicino alla sua.
 
“Allora su racconta?”
 
“Non è così grave sai?”
 
“Trent lo è se ti fa sembrare così triste e tu non sei mai triste” gli rispose Kurt.
 
“Oggi è il sette dicembre”
 
“E’ un giorno importante per te?” gli domandò.
 
“Sono cinque anni che mia nonna non mi parla” gli rispose Trent pronunciando quelle parole con un tono anche troppo angosciante per la situazione.
 
“Come mai? Se posso chiedere”
 
“Lei è molto religiosa, sai è molto devota alla sua religione” iniziò a spiegargli.
 
“Tutto qua?”
 
“Non capisci? Lei appena ha saputo che io ero ateo ha smesso di parlarmi e io … ci sto male Kurt molto male” gli rispose abbassando il viso e puntando gli occhi sulla sua cioccolata.
 
“Hai provato a parlare con lei, a cercare di spiegarle le tue motivazioni?” gli domandò portando una mano sulla sua.
 
“Non mi vuole parlare, non lo ha mai voluto Kurt e oggi mi sono ricordato tutto, dopo che per mesi non ci avevo più pensato” gli disse stringendogli a sua volta la mano.
 
“Come mai ci hai pensato?”
 
“Stavo cucinando o per meglio dire preparando dei biscotti alla cannella e sai … sono i suoi preferiti”
 
“Anche io li amo molto, mi piace il sapore che lasciano in bocca dopo che hai dato il primo morso” disse Kurt con uno sguardo quasi sognante
 
“Hai ragione, sono davvero buonissimi”

Trent per la prima volta quel giorno fece un piccolo sorriso, Kurt pensò che era quello il Trent che trovava adorabile, quell’amico che lo aveva sempre aiutato e che lo ascoltava sempre, gli piaceva vederlo sorridere.
 
“Sai che potremo fare?” propose contento, cercando in qualche modo di trasmettergli il suo buon umore.
 
“No, cosa potremo fare?”
 
“Finire di preparare i tuoi biscotti, poi fare un bel pacchetto, e spedirli a tua nonna, magari con un bel biglietto”
 
“Ma Kurt…”
 
“Lo so che pensi, che non li accetti e che li butti via, ma io invece sono sicuro che le farà piacere sapere che nonostante il tempo tu pensi ancora a lei”
 
“Lo pensi davvero?”
 
“Si Trent”
 
Lui sorrise e accettò la sua proposta, finirono di bere la loro cioccolata e insieme prepararono una bella quantità di biscotti, che bastavano anche per  i loro amici, Kurt ne conservò un paio anche per lui e Blaine, e poi aiutò il suo amico a fare il pacchetto che avrebbe spedito a sua nonna.
Dopo aver finito di prepararli ed aver ripulito tutto, lasciarono la cucina, Trent si diresse alla segreteria dove avrebbe lasciato il pacchetto per farlo spedire e Kurt si diresse nella sua stanza.
Quando entrò, si accorse che Blaine lo stava aspettando, seduto alla loro scrivania mentre stava finendo di fare i loro compiti, si avvicinò a lui senza farsi accorgere e posò davanti ai suoi occhi il vassoio con i biscotti.
 
“Sono per me?” gli domandò osservando i dolci.
 
“Sai sono talmente innamorato di te” gli rispose abbassandosi leggermente e appoggiando le sue labbra sulla sua guancia.
 
“Penso di amarti anche io anzi non lo penso … io lo so” disse Blaine.
 
Kurt lo abbracciò portando le sue braccia intorno al suo collo e lasciando che Blaine gli permettesse di coccolarlo ancora un po’ prima che le lezioni iniziassero.
Nell’altra ala adiacente alla loro camera, Trent era seduto sul suo letto nella sua camera con il telefono appoggiato all’orecchio aspettando che la persona da lui chiamata rispondesse, anche se lui non ci sperava tanto.
 
“Pronto”
 
“Nonna sono io …”
 
“…Trent, sei tu?”
 
“Si nonna sono io, come stai?”
 
“Io sto bene e … è bello sentire di nuovo la tua voce”
 
“Anche per me”   
  
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