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Autore: Devochka    19/12/2012    2 recensioni
I Green day all'inizio.
I primi concerti, il gilman street, e il primo amore che alla fine, non si scorda mai.
Tre giovanissimi Billie, Mike e Tre alle prese con la vita di ogni giorno, prima del successo, nel lontano 1990...
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La storia è narrata in prima persona come fosse un ricordo raccontato.
Dal Capitolo 18: Uscimmo fuori dal bagno, guardai Billie salutare i suoi parenti, sorrideva e ringraziava per i complimenti.
Lo guardai, lo amavo, amavo ogni gesto che faceva e i suoi modi di essere e fare.
Lui sarebbe stato la famiglia che avevo perso.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ecco il 26esimo capitolo di questa mia strana storia. Mi scuso con chi stava seguendo la ff, ma in questo anno ho avuto tante cose a cui pensare e fare. Non ho mai smesso di pensare a questa storia, ho continuato a scriverne i capitoli anche se non li pubblicavo. Buona lettura! :) P.S. prometto che dal prossimo mese in poi, fino alla fine della ff, ci sarà sempre il nuovo capitolo.

Mike raggiunse il camper con cui erano partiti per il tour, Trè dormiva su una delle cuccette libere.
Si sedette, era ancora shoccato da ciò che aveva visto.
Mille pensiere gli affollavano la mente, si incantò di fronte alla tv spenta.
Billie e Adrienne entrarono nel camper e Billie,vedendo la scena disse:
"we Mike, la tv si guarda accesa"
Mike si voltò verso di loro.
"Ohi siete tornati?"
"io e Adie siamo solo andati a fare un giro in centro per New York..prima del concerto di stasera andiamo a mangiare qualcosa tutti insieme no?"
"non lo so, fate voi, Trè dorme e credo che anche io mi farò un sonnellino..ho bisogno di far riposare la mente.."
"..è successo qualcosa Mike?" chiese Adrienne
"no no tranquilla..andate voi, ci vediamo stasera.."
Billie e Adrienne uscirono, Mike si girò nel letto e iniziò a pensare
"se Billie venisse a scoprire tutto? come farò a vivere sapendo che Billie ha un figlio e lui non lo sa? Shiloh doveva dirglielo"
Si addormentò con questi pensieri senza nemmeno accorgersene.

"guarda se devo avere paura ad uscire di casa.."
Dissi mentre guardavo fuori dalla finestra.
"Mike mi ha detto che sono qui solo per stasera, domani tornano ad Oakland passando per il Minnesota...per riportare Adrienne a casa.."
Inès provava un filo di imbarazzo a pronunciare quel nome, la guardai e le sorrisi.
"non mi hai detto cosa vi siete detti con Mike.."
"..oh beh, devo dire che è stato molto freddo..si,insomma..l'ho lasciato per trasferirmi qui con te e non potevo aspettarmi chissà quale atteggiamento."
"e questo ti ha ferita?"
"..non lo so, abbiamo parlato poco, una mezzoretta più o meno, poi sei arrivata tu..e da lì sai."
"credi che dirà tutto a Billie?"
"no non credo lo farà..conosco Mike..è..come dire..fedele!..piuttosto non mi hai detto tu, cosa hai provato quando hai visto Billie..?"
"..beh erano 7 mesi che non lo vedevo..io ero lì, dall'altra parte della strada con suo figlio in grembo e lui con lei a ridere del nulla, ho provato tristezza e..umiliazione direi..ma anche tanta rabbia, e sono fuggita via.."
Inès mi prese le mani
"Vedrai che quando il bambino verrà al mondo..tutto questo non ci sarà più Shiloh, lui o lei che sarà..riempirà quel vuoto che Billie Joe ti ha lasciato"
L'abbracciai piangendo e lei poi mi abbracciò la pancia e disse:
"su su piccolino che abbiamo bisogno di te sbrigati a nascere!"

GENNAIO 1992

"si mamma il tempo dovrei finirlo intorno alla fine della seconda settimana di febbraio...no non credo...no ancora niente...non vuole farsi vedere ahahahah!"
Facevo avanti e indietro per il lungo corridoio col telefono in mano e dall'altra parte mia madre era sempre più emozionata.
Mancava poco meno di un mese alla nascita del bambino, non ce la facevo più, la mia pancia era sempre più enorme e il bambino non stava fermo un secondo, si muoveva in continuazione, ma tutte le posizione che assumeva non ci dava la possibilità di sapere se era maschio o femmina e io, alla fine, avevo deciso di aspettare la sua nascita per saperlo, lo stesso per Inès, che si era trattenuta dal comprargli qualsiasi cosa vedesse di carino, al contrario, mia madre e mia sorella ogni volta che venivano a trovarmi, portavano vestitini di colore neutro.
"sai Shiloh...ho incontrato Ollie ieri mattina.."
"ah..davvero?"
"si..l'ho incontrata mentre facevo la spesa era con la figlia Anna..quando mi hanno vista mi sono venute incontro.."
"..e cosa ti hanno detto?"
"mi hanno chiesto come stavo..e mi hanno chiesto di te.."
"...e cosa gli hai detto?"
"Naturalmente niente del bambino..ho solo detto che ti sei trasferita a New York ma già lo sapevano..evidentemente Billie Joe gliene ha parlato..devo dire che erano molto dispiaciute per ciò che è accaduto, mi hanno detto di salutarti.."
"se ti capita di rivederle rimandagli i miei saluti"
"si certo tesoro"
"ora devo andare mamma, scusami ma devo preparare il pranzo prima che Inès torni dal tribunale e poi devo andare dal dottore ..ci sentiamo presto, un bacio"
"va bene, a presto amore, dai un bacio anche ad Inès.."
"ok ciao..."
"..ciao.."
Subito dopo che attaccai, il telefono squillò di nuovo, non so perchè provai timore a rispondere.
"..Pronto?"
"..Shiloh?"
"...Mike?"
"si sono io.."
"ma che diavolo ti sei messo in testa cosa vuoi?"
"ohi tranquilla..volevo solo sapere come stai"
"ma dove ti trovi? non nominare il bambino per nessun motivo"
"sono ad una cabina tranquilla non nominerò nulla invano.."
Feci un sospiro di sollievo, Inès forse aveva ragione.
"..sto bene Mike, il bambino nasce il prossimo mese.."
"capisco.."
"tu come stai?"
"io bene e Inès?"
"anche lei sta bene è a lavoro ora... i green day piuttosto?"
"...vuoi dire Billie Joe?"
"..no voglio dire quello che ho detto, i green day?"
"..vanno..vanno"
"Mike ora devo andare"
"..ok"
Attaccai senza nemmeno salutarlo.
Andai in cucina a preparare il pranzo e d'un tratto mi sentìì strana.
Mi sedetti sulla sedia, il bambino scalciava e io mi stavo sentendo male, fortunatamente Inès rincasò.
"sono tornata!"
"Inès vieni qui.."
Venne verso di me
"che succede?"
"Inès portami dal dottore, io..io non mi sento bene.."
"Calmati..ce la fai a camminare?"
"credo di si.."
"dobbiamo solo arrivare qua fuori alla macchina, aggrappati a me"


"come si sente?"
Disse il medico che stava per misurarmi la pressione.
"..ora bene, mi sono spaventata a morte, mi sono sentita stranissima.."
"cosa si è sentita di preciso..?"
"..ho avuto delle vertigini e poi, questo bambino non si ferma un attimo, mi stanca.."
"..un pò di stress forse?"
"..può darsi.."
"la sua pressione è nella norma..non si preoccupi, ora facciamo l'ecografia per vedere anche il suo piccolo tiracalci come sta" disse sorridendo.
Accese il monitor e la sonda.
"..signora, lei deve stare tranquilla fino alla fine del tempo della gravidanza..me lo deve promettere.."
"si, glielo prometto.."
"bene...-rivolse lo sguardo verso il monitor-...il suo bel maschietto sta benissimo.."
"..come?"
"..ho detto che sta bene.."
"..è maschio?"
"..si non..non mi dica che non lo sapeva.."
Sorrisi "No.."
"beh ma.."
Sorrisi di nuovo "non si preoccupi..sono..sono felice..anche se volevo saperlo ormai alla fine.."
"Signora mi scusi davvero tanto.."
"ma no..stia tranquillo veramente.."
Poco dopo uscìì dall'ambulatorio e Inès era li ad aspettarmi.
"Inès devo dirti una cosa.."
"cosa c'è il bambino sta male..?"
"no no..tranquilla...è un maschio!"
"ahahahahahah oh mio Dio davvero??"
"si.!"
Mi abbracciò forte.
"oddio si finalmente posso comprargli i vestitini!!"
"Ti giuro non posso crederci..l'ho fino ad ora pensato come una bambina!"
"..e invece..ha l'attrezzo"
Sbottai a ridere
"o mio Dio!"
Si avvicinò un'infermiera con dei fogli in mano
"Signora Reed può firmare qui? poi può tornarsene a casa!"
"Oh si certo....ecco qui"
"La ringrazio, arrivederci"
"Arrivederci.."
"Senti Shiloh andiamo? Voglio andare a comprare una bel giubbino di pelle per il nostro piccolo punk"
"Oddio ne ho visto uno troppo figo ad un negozio vicino casa"
"Andiamo allora dai"

2 ORE DOPO, Salotto in casa Reed-Manson

Inès era sulla poltrona a guardare la televisione, io sul divano a leggere delle strane riviste premaman che mi aveva consigliato di leggere la psicologa.
"Shiloh..ora che sappiamo che è un maschio..come lo chiamerai?"
"Non lo so...te l'ho detto avevo deciso Hailie per una bambina!"
"Se lo chiami così penso che ti odierà per tutta la vita.."
"ahahahah...comunque, non lo so...ci penserò, anche se.."
"..cosa?"
"..credo che lo chiamerò Billie Joe."
"..sei sicura?"
"..credo di si, vedi un giorno il bambino mi chiederà del padre, insomma..si quando inizierà ad andare a scuola e vedrà i padri dei suoi amici inizierà a chiedere del suo che fine ha fatto..il massimo che potrò dirgli è che lui porta il suo nome, l'unica cosa che potrò dirgli è come si chiama il padre.."
Inès abbozzò un sorriso, poi si voltò di nuovo verso la televisione.
  
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