Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift
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Autore: DemetriaTay    19/12/2012    5 recensioni
Il mio nome è Taylor Swift, sono una normale ragazza americana, a parte il fatto che sono una delle cantanti più famose al mondo. Benvenute nel mio mondo .
Tratto dal secondo capitolo :
“Ma tu chi sei?”
“Beh, una ragazza normalmente mi avrebbe detto : Ciao, grazie per avermi aiutata, questo è il mio numero”
“Ah davvero?? Beh, ti svelo un segreto … io non ti darò il mio numero”
“ Ma io infatti ho detto normalmente , questo non vale di certo per te”
“ Certo, perché io sono Taylor Swift e allor…”
“ Frena, frena. Chi saresti tu?”
“Tu… non mi conosci?”
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Fan-Fic dedicata a Taylor Swift, leggete se vi ha incuriositi un pochino :)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                            Everything Has Changed    


 
Scesi nel piano di sotto lentamente, come se un  minimo scricchiolio del legno potesse far rivelare la mia presenza e rivelare qualcosa.
“Ah eccoti, finalmente” disse Chris alzandosi dal divano e venendomi incontro.
Avete presente una in quelle pubblicità in cui il ragazzo avanza molto lentamente verso di te , con occhi intriganti e sorriso che non promette nulla di buono? Ecco, quello era esattamente ciò che vedevo. Molto probabilmente ero impazzita, anche perché il mio cervello bacato aveva messo una musichetta che accompagnava il tutto. Scossi la testa come per scacciare via quei pensieri e gli sorrisi .
“Ti stanno bene “ disse riferendosi ai miei , suoi vestiti.
“Certo, ma mi vanno il doppio” risposi allargando le braccia e facendogli vedere quello che a lui sembrava andasse bene.
Dopo un’attenta osservazione , le sue labbra si piegarono in un sorriso divertente.
“Ok, forse ti staranno un po’ larghi …” ammise in fine “ ma a me piacciono” e così dicendo mi prese per mano portandomi verso una cucina larga, luminosa e assolutamente perfetta.
I miei occhi brillarono non appena videro quelle mensole color panna che facevano da contrasto al parquet nero, quell’ isola con al centro un mazzo di margherite fresche… era quasi più bella della mia cucina, e mi costava davvero molto ammetterlo. 
“Ma questa cucina è fantastica !” esclamai sedendomi su una sedia e guardandomi intorno.
“Altro punto a favore per mia madre” disse Chris poggiandosi su una mensola.
“Hai fame?” mi chiese aprendo il frigo. Avevo fame? Ora che ci pensavo sì… non avevo toccato cibo dalla colazione.
“Sì, sto morendo di fame” ammisi facendo una faccia che gli risultò divertente, o non mi so spiegare il  perché della sua risata.
“Ok…” si girò verso di me toccandosi i capelli nervosamente.
“Purtroppo per te non sono bravo a cucinare. Anzi diciamo proprio che sono negato, l’unica volta che ho provato a farmi un toast , è scattato l’antincendio” 
“Oh! Beh io me la cavo, anche se di poco… ma non so se posso… insomma la cucina è molto personale, io per esempio non lascerei mai nessuno toccare la mia, quindi se per tua madre è un problema…”
“Penso che sarebbe di più un problema se morissimo di fame… non credi? Quindi fammi vedere come te la cavi … anzi facciamo una scommessa” Oh no, io avevo sempre perso tutte le scommesse che avevo fatto, e per questo non le facevo mai. Gli avrei risposto di no .
“Ok”  ecco, come non detto.
“Facciamo che se saprai fare una torta al cioccolato mangiabile, avrai vinto tu e a quel punto potrai chiedere tutto quello che vuoi.” “ ma se questa torta uscirà un disastro, allora avrò vinto io e…”
“E?” lo spronai non sapendo perché sentendomi elettrizzata a quelle parole.
“Farai quello che voglio io”
E mi porse la mano per sancire la nostra scommessa.
“Ci sto” risposi stringendogli la mano. Insomma… quanto poteva essere complicato fare una torta al cioccolato? 
L’ora seguente la passai a infarinare, mescolare, assaggiare il composto, sempre sotto lo sguardo attento di Chris, che sembrava ipnotizzato dai miei gesti. Con soddisfazione misi la torta in forno e mi girai verso Chris.
“Allora? Che te ne pare?”
“Mmh, non saprei, la torta sta cuocendo ancora” mi rispose divertito.
“Tanto vincerò io” gli dissi iniziato a pulire il disastro che avevo combinato.
“Vedremo” rispose semplicemente   “nel frattempo , ti va di  guardare la televisione?”
“Ok, ma se speri di farmi dimenticare della cosa, non ci riuscirai” gli dissi guardandolo attentamente e superandolo mentre avanzava verso il divano.
Mi sedetti con un tonfo, tanto ero stanca e lo vidi avvicinarsi a me con la scusa di prendere il telecomando. In quello stesso momento, spinta non so da quale coraggio , gli posai una mano su una guancia. Lo vidi irrigidirsi e schiudere le labbra. Poi si girò lentamente verso di me, guardandomi sorpreso. 
I suoi occhi sembravano leggermi dentro, e fui costretta a togliere lo sguardo dal suo magnetico, per paura che potesse leggermi la verità , quella che ero veramente : una bugiarda.
“Taylor…” mi chiamò nel momento in cui posò le sue labbra sulle mie. Questo bacio mi fece sentire ancora più male, ma nonostante questo risposi subito.
Gli occhi iniziarono a pizzicarmi nel momento in cui mi accarezzò una guancia con estrema delicatezza, ma riuscii a convincere le lacrime a non uscire, almeno per questa volta. Mi staccai per bisogno di ossigeno e lui sembrava avere il mio stesso problema, mi guardava con occhi contenti, ignaro che la persona che aveva di fronte raccontava solo menzogne. 
Mi schiarii la voce, imbarazzata e lo spinsi via  un pochino.
“Dai, non mi guardare così” 
“Così come?” mi rispose ridendo. Roteai gli occhi al cielo.
“Come se non lo sapessi”
“Non so davvero a cosa ti stia riferendo ma ok” rispose guardandomi con la coda dell’occhio. 
“Allora, questo era..” 
“Un bacio”disse guardando di fronte a lui. “Un altro” aggiunse a bassa voce  più a se stesso.
“Che era un bacio, ci ero arrivata anche io, ma… perché?” 
“Perché?” 
“Sì, insomma … “ gesticolai impaziente.
“Non lo so” Rispose semplicemente. 
“Bene” affermai con tristezza. Lui non lo sapeva, ma io sì. Potevo mentire a chi volevo, ai miei amici , a me stessa persino!  ma il cuore voleva dire la sua, come sempre. Mi ero forse innamorata? Mi resi conto in quello stesso momento che la risposta era sì. Mi coprii la faccia con le mani, e mi appoggiai allo schienale del divano , e qualcosa molto simile ad un lamento uscì dalla mia bocca. 
“Taylor che hai? Tutto bene?” mi chiese Chris scostandomi le mani per vedermi bene in faccia.
“No…” risposi afflitta.
“Ti senti male?” mi alzai improvvisamente , lasciandolo lì e mi diressi in cucina velocemente.
Sentii che mi stava inseguendo e mi appoggiai a una mensola di marmo, mordendomi così tanto il labbro inferiore che per poco non prese a sanguinare.
“Taylor… mi stai facendo spaventare, parla” mi girai con le lacrime agli occhi. 
Solitamente, quando una ragazza era innamorata doveva essere felice, al settimo cielo, giusto? Allora perché io mi sentivo triste , angosciata e soprattutto avevo paura? 
“Io, non so Chris, mi sento una stupida per aver reagito così ma…” non riuscii a finire la frase che il timer del forno trillò, distraendomi . 
“Taylor, quando ne avrai voglia, parleremo ok?” mi disse avvicinandosi e abbracciandomi. Non so se mi vorrai parlare ancora dopo che avrai saputo la verità 
Pensai amareggiata.
Mi dipinsi un falso sorriso sul viso e lo allontanai.
“Allora … vogliamo vedere come è venuta questa torta?” gli chiesi mettendo più energia del necessario nella frase. 
Lui, probabilmente confuso dal mio cambio improvviso d’umore , mi sorrise incerto.
Dopo aver finito metà teglia, tra risate e chiacchiere, non affrontammo più quel argomento e gli fui immensamente  grata per questo gli chiesi:
“Scommessa vinta?”
“Scommessa? Quale scommessa? “ disse facendo una faccia innocente.
“Eh no caro! Ho vinto io, e devi stare al gioco” gli dissi con fare allusivo.
“Ok, cosa vuoi allora?” 
E’  possibile che il cioccolato abbia lo stesso effetto dell’alcol? Cioè quello di rendere le persone più audaci? Perché con me funzionò alla grande.
Probabilmente, se ci avessi ripensato in un momento di piena lucidità mi sarei sotterrata 10 metri sotto terra per la vergogna.
“Vorrei sentire che sapore hanno le labbra al cioccolato”
Sembrò destabilizzato dalla mia affermazione, ma fu solo un momento , perché mi sorrise come non aveva fatto mai : malizioso. 
“E chi sono io per negare questa semplice richiesta alla signorina?” rispose avvicinandosi e catturando le mie labbra tra le sue , ma questa volta meno delicatamente. Lo stesso valeva per me, che mi alzai a mia volta dalla sedia e infilai le mie dita tra i suoi ricci morbidi. Questo gesto sembrò innescare una reazione da parte sua, che mi poggiò le mai sui miei fianchi , facendo aderire in questo modo i nostri corpi elettrizzati. Avevo baciato ed ero stata baciata molte volte, ma non so per quale motivo quella sembrò essere la prima volta. Ormai facevo fatica a respirare,e non sapendo come arrivai a sbattere contro il frigo, ma poco importava. Lo attirai ancora più a me, facendolo gemere, come se avessi paura che da un momento all’altro mi potessi svegliare e scoprire che fosse sono un bellissimo sogno.  Finalmente lo potevo sentire, il suo odore che si fondeva con il  mio, le sue labbra sulle mie, le sue mani su di me. 
Mi morse leggermente il labbro inferiore e staccandosi da me, ma senza togliere le sue mani dalla mia vita.
Mi sentivo stordita, le labbra formicolanti e più calde del solito e il respiro irregolare come il suo ma… la ragazza più felice del mondo. 
Mi fissava pensieroso, ma felice, lo potevo notare dal sui occhi che brillavano più del solito, o forse stavo vedendo tutto con gli occhi sognanti di un’innamorata? 
“Allora? Come è stato il bacio al sapore del cioccolato?” mi chiese posando un altro bacio a fior di labbra.
“Mmh, carino” gli risposi con finta nonchalance .
Da finto offeso, mi rispose :
“Carino?! Ti conviene non scherzare con me, biondina o vuoi un’altra dimostrazione?” per quando l’idea fosse allettante, decisi di non mettere a dura prova  il mio cuore, che faceva ancora fatica a pomparmi tutto il sangue necessario alla testa.
“Magari un’altra volta” gli risposi lasciandogli questa volta io un bacio a stampo.
“Tra poco è Natale …” dissi notando un piccolo alberello addobbato sopra un mobiletto.
“Cosa ti piacerebbe ricevere?” mi chiese poggiando la sua fronte sulla mia.
“Niente di particolare” ed era vero, avevo tutto quello che mi serviva affianco a me . 
Decisi di approfittare di questo momento intimo per chiedergli una cosa.
“In camera tua, prima ho notato un disegno ,e beh quella ragazza… ero forse io?” gli chiesi giocando con alcune ciocche dei miei capelli.
“Sì” alzai lo sguardo verso di lui sorridendo furtivamente. 
“E’ molto bello”
“Diciamo che ho avuto una altrettanto bella  modella a cui ispirarmi” disse prendendomi le mani tra le sue.
Sentii un cellulare squillare nella casa silenziosa.
Chris sospirò , lasciandomi le mani e dirigendosi svogliato verso il salone.
Approfittai di questi minuti per riordinare un po’ le idee.
Tre baci in meno di un’ora , un vero record. Insomma avevo tutto sotto controllo, non era niente di speciale e… Oh ma chi volevo prendere in giro? 
Mi passi un mano tra i capelli con un gesto impaziente, mentre sembrava che la mia gamba destra avesse un’autonomia dal resto del corpo, ticchettando nervosamente.
Se non ci provi, non lo scoprirai mai
Mi tornarono alla mente le parole di Liam, così profondo nella sua pazzia, e mi ritrovai a sorridere mentre Chris tornava da me.
“ Perché ridi?” mi chiese appoggiando il cellulare su un mobiletto.
“Pensavo a una persona” ammisi vedendolo irrigidirsi.
“Ah… a chi se posso sapere?” chiese facendo finta di sistemarsi meglio la maglia. Presa da una voglia di sapere di più, o forse solo di giocare con il fuoco ,gli risposi.
“Liam” e in parte era vero.
Chris sollevò lo sguardo velocemente e una nota di tristezza … (o gelosia?) gli attraversò il volto.
“E’…” si schiarì la voce “E’ un tuo amico?”
Mi avvicinai a lui allacciandogli le braccia dietro al collo, trovandomi in questo modo a due centimetri dal suo viso. 
“Sì, è un mio amico”
Mi guardava come se parlassi cinese.
“Ed è gay, ma molto gay”  gli dissi lasciandogli un leggero bacio sulla guancia.
“Oh, beh allora questo cambia tutto”
“Perché?” Speravo davvero tanto che mi avrebbe risposto che era geloso, che si era innamorato di me, e invece…
“Chris! Sono a casa!” una voce femminile urlò dall’atrio della casa.
Chris disse qualcosa di incomprensibile guardandomi con aria di scuse.
“E’ mia sorella…” 
Non feci in tempo a rispondere che sua sorella entrò in cucina, sorpresa appena mi vide.
“Oh! Non mi avevi detto che avevamo ospiti! E a proposito, fuori ce uno scimmione che chiede della signorina Taylor. “ “ Sembra uno della CIA o qualcosa del genere, e fa molta paura” disse poggiando le buste della spesa sopra al tavolo. 
Oh, No. Dimmi che non è lui.
Che l’incubo abbia inizio.
 
Ciao ragazze C:
Ma io vi amo! No, seriamente , siete le migliori lettrici del pianeta! Una mia amica mi ha fatto notare che "The Lucky One" è tra i primi nelle storie popolari *.* non so davvero come ringraziarvi :')
Se non pubblicando più velocemente possibile i capitoli.
Premettendo che questo capitolo non mi piace per niente, anche perché non succede nulla in particolare, volevo dirvi che i prossimi saranno diversi. 
Come avrete notati c'e solo il POV di Taylor, perché quello di Chris mi serve per altri capitoli, che arriveranno :D
Grazie ancora a tutte voi che sprecate il vostro tempo prezioso per recensire e anche a tutte voi che leggete silenziosamente. 
Un bacione a tutti,
D.T 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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