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Autore: _itsnickymine    19/12/2012    6 recensioni
“ha diciotto anni, Nicholas” disse Joseph guardandolo attentamente cercando di capire cosa passasse per la mente del fratello.
“e allora?” chiese il riccio interrogativo
“e allora hai già tuo figlio da crescere, non puoi perdere tempo dietro una ragazzina immatura che frequenta ancora il liceo”
“non la conosci” si difese il ragazzo
“Nick hai venticinque anni, un lavoro che ti richiede tempo e soprattutto un figlio di sei anni e mezzo da crescere solo! È vero meriti anche tu una donna al tuo fianco che ti sappia amare, che ti sappia amare veramente, ma questa donna di certo non sarà una ragazzina di diciotto anni!” disse il fratello
“..forse hai ragione”
“ho ragione, nessun forse” disse Joseph soddisfatto finendo di bere la sua birra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                               'Do you believe in destiny?'


Chapter 26.


 

Domenica. Ore 11.26

Nicholas era appostato sotto casa di Samantha da almeno due ore.

Non aveva il coraggio di bussare e sperava che lei si affacciasse almeno una volta in modo da poterlo vedere.

Ma in casa non c’era nessuno, tutte le finestre erano chiuse.

Sbuffò.

Ma dov’era?

In un momento un’idea passò nella mente del riccio.

Forse era a casa di quel ragazzo, avevano passato la notte assieme.

Solo al pensiero che si fossero baciati a Nicholas venne il voltastomaco, aveva intenzione di spaccare il mondo.

Mise in moto l’auto, era uno stupido, era uno stupido se pensava che avesse un’altra possibilità con Sam. Era un stupido.

Prima di sfrecciare via vide una ragazza con due buste in mano assieme un ragazzo con altre due buste.

Man mano che si avvicinavano al portone di casa Nicholas capì che era proprio Samantha, ed era ancora con quel ragazzo del giorno precedente.

Sbuffò.

Notò che Samantha stava ridendo e sorrise ascoltando la sua meravigliosa risata.

Dio, quanto gli era mancata.

“questa volta è meglio che cucino io, non vorrei che finisse come ieri sera e stamattina” la ragazza aveva parlato ridendo e il ragazzo la guardò attentamente.

“è il forno che non va bene, io sono un ottimo cuoco.. e stamattina ne è stata la prova” disse il ragazzo sicuro di se.

“si, certo. Stamattina è stata un’altra prova della tua non-bravura in cucina, per poco non incendiavi casa solo per aver riscaldato un bicchiere di latte” disse la mora ridendo ancora.

“scusami tanto se volevo portarti la colazione a letto” disse il ragazzo fingendosi offeso.

Colazione a letto? Colazione? A letto?

Avevano dormito assieme?

Lui le preparava la colazione? C..cosa?

Come cazzo si permetteva?

Quella era la sua ragazza e non poteva portarle la colazione a letto, non poteva starle così vicino, non poteva farla ridere, non poteva abbracciarla, non poteva baciarla, non poteva fare nulla.

Lei era sua.

Spense l’auto.

Avrebbe tanto voluto scendere e spaccare la faccia a quel ragazzo, ma non poteva. Doveva comportarsi maturamente, aveva venticinque anni.

Spero che il ragazzo se ne andasse, così lui poté scendere e parlare con Samantha ma entrambi entrarono nel palazzo e Nicholas rimase lì, nella sua auto a morire dentro.

Si sentiva come se qualcuno gli avesse afferrato lo stomaco e glielo torcesse.

Anche Samantha si era sentita così quando l’aveva visto con quella donna e lui adesso meritava di star male.

Meritava tutto quel dolore.

Mise in moto la macchina per poi dirigersi verso casa sua.

Aveva bisogno di dormire. Era stato tutta la notte a pensarla, a sognarla.

Nate era da Kevin e Danielle e finalmente avrebbe potuto cercare di risposare.

 

 

 

“Matt, è pronto” urlò la mora dalla cucina.

Aveva cucinato l’unico piatto che sapeva cucinare, pasta con la panna e prosciutto.

“sei sicura che sia commestibile?” chiese il ragazzo entrando in cucina.

Si era cambiato ed adesso indossava i pantaloni della tuta con un maglia intima bianca sopra che metteva in risalto i suoi muscoli.

“divertente, ti ricordo che ho cucinato io, non tu. Quindi non c’è alcun rischio di far incendiare la casa” ammise la mora posando il piatto del ragazzo sul tavolo, dove subito il moro si sedette.

Mangiarono assieme, guardando un po’ di televisione e parlando un po’ tra loro.

Samantha si era ricreduta molto su lui, credeva che fosse il solito ragazzo carino con una nocciolina al posto del cervello invece si sbagliava.

Era molto intelligente e la capiva molto. Diceva di aver passato anche lui una situazione del genere e Sam si era confidata molto con lui.

Sapeva che per lui Sam non era solo una semplice sorellastra ma molto di più, ma la mora cercava di non pensarci. In quel periodo non aveva proprio bisogno di un altro ragazzo.

Uno: perche stava ancora male per Nicholas e le mancava come l’aria.

Due: perché ormai il suo cuore apparteneva a Nicholas e mai nessuno l’avrebbe mai più fatta innamorare.

“sei un’ottima cuoca” commentò il ragazzo dopo aver assaggiato la pasta.

“lo so” ammise la mora sedendosi accanto a lui e cominciando a mangiare.

Promo mentre stava per mettere in bocca il secondo bottone il telefono di casa cominciò a squillare.

“vado io” disse Matthew alzandosi e prendendo il telefono che era sulla mensole accanto al lavandino.

“pronto?” disse il ragazzo rispondendo ma non ricevette alcuna risposta

“pronto?” ripeté

“chi è?” chiese la mora mangiando

“non lo so, non parla nessuno” disse il ragazzo per poi chiudere la chiamata.

In realtà era Nicholas, che si trovava sdraiato sul divano con la collana che aveva regalato a Sam in mano e il telefono.

Quel ragazzo aveva anche la confidenza di rispondere a casa sua?

Buttò il telefono a terra, riducendolo in mille pezzi.

Sbuffò alzandosi e dirigendosi in bagno.

Forse una doccia l’avrebbe aiutato.

Intanto Samantha aveva finito di mangiare assieme a matthew.

“oggi pomeriggio ti va di andare a fare un giro in centro?” chiese il ragazzo guardandola

“mm..okay.. si, finisco di studiare ed andiamo” ammise la mora sorridendogli

 

 

 

“io amo new york” commentò la mora passeggiando per le enormi vie newyorkesi accanto a Matthew.

“anche a me piace tanto” commentò il ragazzo accendendosi una sigaretta.

“fumi?” chiese la mora curiosa, non l’aveva mai notato.

Matthew annuì.

Samantha si accorse solo dopo aver visto l’insegna, che era proprio fuori il ristorante di Kevin.

Come ogni giorno era aperto e pieno di gente, nonostante fossero solo le cinque del pomeriggio.

Gli oggi le si inumidirono guardando dentro.

La sua vita era cambiata così tanto da quando aveva incontrato nick, ed ora si trovava sola, ferita e senza Nicholas.

“sam” sentì la voce di un bambino chiamarla.

No, avrebbe voluto morire. Non voleva vedere essere vista così male da Nate.

“ciao nate” disse Sam sforzando un sorriso.

Il piccolo si avvicinò alla mora abbracciandola più forte che poteva.

Sam rimase un po’ stupita da quel gesto, e rimase fredda ma poi si lasciò incantare da quel meraviglioso bambino.

“non ci vediamo da tanto” ammise il piccolo

“lo so, scusami…mi dispiace..è che..” cercò di parlare ma proprio non ci riusciva

“sam”

Danielle si avvicinò a loro.

“ciao danielle” disse poi la mora.

“come stai?” chiese premurosa danielle

Era da tanto che non andava a trovarla e Danielle sapeva che c’era qualcosa, anzi sapeva già cos’era.

“ti va di vederci più tardi? Per parlare un po’? è da tanto che non ci vediamo” le disse Danielle

“si, lo so, è che..sono stata impegnata con la scuola” mentì la mora

“mi sei mancata così tanto, è vero che torni a giocare con me e ad uscire con me e papà?” chiese il piccolo

Samantha cercò di parlare ma proprio non ci riuscì, aveva una voglia matta di piangere, di urlare, di picchiare qualcuno, di picchiare Nicholas.

“certo che Sam torna a giocare con te, ora però torna dentro che zio kevin ti aspetta” disse dolcemente Danielle a nate

“d’accordo. Ma sam?” la chiamò il piccolo “prometti che vieni di nuovo a prendermi a scuola e a giocare con me?” chiese poi

“c..certo…a…appena sarò libera verrò..e giocheremo assieme a baseball, ti va?”

“siiii” urlò il piccolo lasciando un bacio sulla guancia a sam e andando via.

“danielle..io..” cominciò la mora

“non…non dire nulla, io so…come ti…senti e mi..mi dispiace… più tardi perché non vieni qui? Ora sei impegnata” disse Danielle indicando Matthew che era rimasto tutto il tempo a due passi da loro e non aveva aperto bocca “ ma più tardi.. ti va di venire un po’ qui?” continuò la donna

“non..non lo so…cercherò di passare” ammise la mora

“ti aspetto allora” disse Daniele sorridendole

“c..ciao” disse poi sam tirandosi verso di se Matthew.

“il tuo ex ragazzo ha un figlio?” chiese stupito il ragazzo mentre si allontanavano

Sam anuì mordendosi un labbro

“oh mio dio. Quanti anni ha? Quando l’ho visto l’altra volta, non mi è sembrato poi così tanto vecchio”

“l’ha avuto quando aveva diciotto anni” ammise la mora

Matthew annuì.

“ci andrai dopo? Intendo, da quella donna” disse il ragazzo

“non..non lo so” ammise la mora

Era come in trans.

Rispondeva guardando un punto fisso, anzi aveva lo sguardo perso nel vuoto.

Non sapeva cosa fare, che dire, come comportarsi.

“è tutto okay?” chiese il ragazzo

“come potrebbe essere tutto okay, matt? Io sto male, ho un vuoto dentro di me che riempie tutto il corpo, ho qualcosa…che..mi trafigge lo stomaco..non..non riesco a parlare, a pensare, non riesco…a fare nulla.. io non ce la faccio più, matt.. non credevo si stesse così male per amore, sul serio non lo credevo… È da più di un mese che sto così, e non..non ne posso più” urlò la mora lì in mezzo alla strada, non curandosene della gente che passava.

“io..non..non so..cosa stai provando adesso, posso solo immaginarlo..però…io..sono qui..e se hai bisogno di qualcosa beh..io sono qui” ammise il ragazzo allargando le braccia

“io..ho..ho bisogno di lui, mathew..solamente lui” ammise la mora “s..sono stanca di sentire la sua mancanza. Io…non..non… ne posso più”

Matthew la attirò a se, abbracciandola.

Samantha non si lasciò andare all’abbraccio, anzi avrebbe voluto che al posto di matthew ci fosse Nicholas, si proprio lui.

Dopo tutto il dolore che gli aveva provocato lei non riusciva ad odiarlo. Nemmeno un po’.

Gli sembrò che al posto di Matthew ci fosse Nick, che la rassicurasse, che le dicesse che tutto sarebbe andato bene, che il destino aveva riservato un lieto fine anche per loro.

 




 Saaaaaaaaaaaaaalve belle, piaciuta la sorpresina? Non credevo di riuscire ad aggionare durante la settimana, ma stranammente ce l'ho fatta e sono fiera di me stessa u.u Spero che il capitolo vi sia piaciuto e cooomunque volevo dirvi che mancano altri quattro capitoli alla fine della storia çç  finalmente la vostra curiosità sarà placata così saprete se i due torneranno assieme oppuuuuuuuure si lasceranno definitivamente. Vi lascio con il dubbio AHAHAHAHAH 

Coomunque ringrazio le meravigliose persone che hanno commentato e spero che questo capitolo riceverà taaante recensioni visto che ultimamente c'è ne sono poche. Okay, ora scappo, un baaaacio grandissimo<3

Vi amo.

 




SPOILER.

Samantha stava urlando e finalmente era riuscita a guardarlo negli occhi.

“io…” cominciò il riccio “m..mi dispiace se ti ho fatto stare male, non..non volevo lasciarti.. io..dentro di me speravo che tu mi dicessi qualcosa, che non mi lasciassi ansare”

“ah quindi adesso la colpa sarebbe mia? Che cazzo dovevo fare? Dopo tutto quello che mi hai detto? Eh? Che dovevo dirti? Che ti amavo? Mi dispiace ma io la dignità sotto i piedi per te non la metto. È stata una bella storia, nick. Ora mi sono scocciata, addio e buona fortuna” 

 

  
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