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Autore: mikilily    19/12/2012    8 recensioni
Hermione Granger dopo la fine della guerra ha abbandonato il mondo magico, distrutta per la morte dei suoi amici Harry Potter e Ron Weasley. Nemmeno la vittoria sul male l'ha convinta a rimanere, così rintanatasi nel mondo babbano vive una vita fatta di stenti. Hermione, caparbia e orgogliosa come solo una Grifondoro sa essere, non si da per vinta. Per sopravvivere, fa mille lavori fino a quando un annuncio magico, trovato nella bacheca dell'ufficio comunale, la riporta al suo vecchio e amato mondo.
***
Draco Malfoy è stato scagionato, come del resto i suoi genitori, da tutte le accuse riguardanti la seconda guerra magica. Appena concluso il processo si sposa con Astoria Greengrass che dopo soli sei anni di matrimonio muore lasciando soli Draco e il loro bambino Scorpius. L'uomo si butta sul lavoro divenendo un abile pozionista conosciuto in tutto il mondo magico. Daphne, sua cognata, si offre di aiutarlo ma il suo aiuto non è disinteressato.
*****
Questa è l'ennesima Dramione. l'idea mi è venuta tempo fa spero che vi piaccia e coinvolga.
Un caloroso abbraccio, Miki.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Lucius/Narcissa
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Sò che non è un capitolo straordinario, che forse l'attesa non vi ripagherà ma manca solo l'epilogo e anche questa sarà finita.
Un bacio a tutti quelli che leggono in silenzio, ma soprattutto a tutte quelle che recensiscono e che mi sostengono sempre. Grazie e buona lettura.

**


Draco guardò negli occhi quel lurido verme che un tempo era uno dei suoi tirapiedi.
-Cosa hai venduto a Daphne?- domandò gelido.
Goyle sogghignò.
- Oh un portento di pozione- enunciò ghignante –non ti è piaciuta?- Chiese beffardo.
- Senti lurido escremento- disse feroce agguantandolo il bavero della veste del mago – quella non era una pozione era un intruglio pericoloso e senza dubbio bandita –
- Non farmi ridere Malfoy- replicò l’uomo sputacchiando e rivelando a Draco il suo alito rancido. – tu che ti preoccupi se una pozione è bandita o meno-
-Io a differenza tua sono un pozionista qualificato gli ricordò.
-Si certo, il grande pozionista, ma io non dimentico cosa sei stato- enunciò divertito il mago dalle vesti sudice e sdrucite. – Un mangiamorte proprio come me, solo con una fortuna sfacciata - .
Draco lo spinse via.
Ora basta, non sono venuto qua per sentire le tue recriminazioni.
Dimmi cosa hai dato a Daphne.
È nato? Chiese aggiustandosi la veste.
- Sì il mostro è nato e morto subito dopo- aggiunse Draco e Goyle iniziò a ridere di gusto.
- Siete una bella coppia tu e tua cognata. Proprio una bella coppia d’impostori, arroganti e presuntuosi. Convinti che tutto gli sia dovuto, m io non sono più disposto ad abbassarmi a voi, mai più. Ora sparisci dal mio negozio-
Draco lo guardò malissimo e girò le spalle fece un passo e poi si rigirò di scatto.
- Legimentis - disse e con un semplice incantesimo scovò nella mente del vecchio compagno e capì ogni intruglio che quella pozione maledetta aveva al suo interno, storse il naso osservando Daphne felice nel possederla e represse un conato di vomito nel vederla incinta di un mostro che poteva essere suo e di mille altri uomini.
Una puttana, ecco cosa era sua cognata.  Una cagna senza cervello che voleva a tutti i costi riacquistare la perduta ricchezza ai danni del suo erede.
Si maledì per averle lasciato campo libero per anni, sì era colpa sua se Daphne aveva avuto vita facile, solo sua.
Si smaterializzò al manor e senza annunciare il suo ritorno si diresse nel suo laboratorio, solo lì poteva ritrovare un po’ di pace che quel giorno aveva perduto per strada.

***

Ginny ascoltò le parole del bambino che piano raccontò i fatti accaduti la mattina, si sorprese nel sentire l’odio trasparire dalle sue parole nei confronti della zia, mentre ogni volta che nominava la sua insegnante, Hermione, gli occhi gli s’illuminavano.
Era lampante, capì Ginny, che quel bambino non aveva fatto nulla, tranne che difendersi, ma a detta sua, era colpevole.
Il senso di colpa non lo faceva ragionare, lo shock nell’aver visto la zia in un bagno di sangue e priva di conoscenza aveva convinto il piccolo Malfoy che fosse lui l’artefice di quel dramma e non la cattiveria di sua zia che spinta dalla vendetta, non aveva fatto i conti con il fato.
Pensava a questo Ginny nell’istante in cui la porta fu abbattuta provocando un boato, sollevando una nuvola di fumo.
-Weasley - urlò il suo capo aggredendola quasi fisicamente mentre le puntava la bacchetta.
- Come hai osato metterti contro di me. Contro un tuo superiore? - urlò furioso Jonnanson.
Ginny era bianca, le mani le tremavano e il piccolo Scorpius, le corse in aiuto.
- Non prendertela con lei, non ha fatto nulla- disse il bambino mettendosi tra i due auror.
- Levati - sibilò scontroso l’uomo rifilando uno schiaffò al bambino nell’istante in cui Lucius Malfoy, Hermione e il ministro della magia entrarono della piccola cella umida.
Ginny afferrò il piccolo prima che questi sbattesse la testa contro la piccola e malferma scrivania, lasciando Jonnanson a sbrogliare i mille guai che quel suo gesto avrebbe sollevato.
- Vigliacco - urlò Lucius – come ti sei permesso! - .
Hermione afferrò lesta la bacchetta non appena intuì le intenzioni del capo auror.
Pazzo, è un pazzo.
 Questi non si curò di nulla: né di essere di fronte al Ministro della magia, né davanti a molti testimoni, con forza e odio, scagliò incantesimi all’indirizzo del vecchio Lucius che non più agile come una volta, riuscì per pura fortuna e grazie l’intervento della giovane insegnante, a ripararsi dal fascio di luce rossa.
Jonnanson, per nulla rassegnato ad abbandonare il suo intento: quello di annientare i Malfoy, iniziò la sua personale e inqualificabile battaglia contro tutto e tutti si frapponevano tra lui e Lucius.
Perfino il ministro fu coinvolto e fu, egli stesso a terminare la battaglia schiantando con un incantesimo magistrale il capo auror.
- Inaudito - disse rivolgendosi a Hermione e poi a Koller che era accorso nella cella sentendo urla e schiantesimi.
Fece un passo verso l’auror che riverso a terra si massaggiava il capo.
- Considerati estromesso dal tuo incarico per insubordinazione e ammutinamento verso il Ministero -.
Jonnanson lo guardò torvo prima che funi magiche si attorcigliassero nei suoi polsi.
- Avrai un regolare processo, come concerne la legge magica. Così, che capisca che tutti ne hanno diritto non solo chi secondo te sono dalla parte del giusto.
- Io - urlò rabbioso Jonnanson – io non finirò in carcere - disse furente – è lui il criminale, lui il mangiamorte. Sono loro i Malfoy che dovete processare non chi da anni fa il lavoro sporco per voi- disse ancora Jonnanson.
- Lui ha ucciso la mia famiglia - urlò ancora mentre i suoi vecchi uomini lo portavano in una cella in cui era impossibile smaterializzarsi.
- Malfoy - urlo ancora Jonnanson – arriverà il giorno che tu ed io arriveremo alla resa dei conti, e lì non avrai più nessuno a pararti quel dannato culo-
Hermione rimase impassibile mentre il capo auror era portato via e felice poté riabbracciare Scorpius che liberatasi dalla presa ferrea di Ginny le balzò in braccio come un agile gattino.
-Tesoro come stai?- chiese preoccupata, dandogli un bacio sulla tempia e osservandolo attentamente per vedere se avesse o meno qualche graffio o livido.
- Bene Hermione - disse stringendola forte – mi sei mancata, dove è il mio papà. Nonno- disse –guardando il vecchio mago che si era avvicinato, sei un portento con la bacchetta, quando sono grande, voglio essere come te- aggiunse.
- Meglio di no, Scorpius - rispose il mago accarezzando i capelli biondi del giovane rampollo.
- Dove è il mio papà?- chiese ancora Scorpius-
- A casa - rispose Lucius, - dove andiamo ora - finì il vecchio mago.
- Malfoy - disse il ministro – dobbiamo chiarire cosa è successo alla signorina Daphne Greengrass-
- Credo sia chiaro - replicò Lucius.
-Ho la dichiarazione del bambino- disse Ginny prendo la parola attirando su di se gli occhi di tutti i presenti.
-Io credo che il bambino sia una vittima aggiunse imbarazzata guardando il Ministro-
- Certo che è una vittima- replicò stizzito Lucius.
- Dovremmo interrogare anche la Greengrass- ricordò Koller – è stata portata al San Mungo- terminò.
- Bene, disse il ministro, aspetteremo che la giovane Greengrass si riprenda e dopo di che fisserò un’udienza. Stare tranquilli la verità verrà a galla- finì il ministro.
- Possiamo andare a casa ?- chiese Hermione senza mai guardare Ginny.
- Certo - rispose il Ministro precedendo tutti e uscendo per primo dalla piccola cella.
- Hermione - la richiamò Ginny.
- Vorrei... scusarmi- disse quasi balbettando.
- Tranquilla – replicò Hermione – nella tua posizione io... -
- No tu avresti indagato e non portato via un bambino mettendolo in una cella-
- Ginny - disse infine Hermione quando vide la rossa Weasley abbassare il capo.
- Mi dispiace - aggiunse – mi dispiace averti lasciato sola, non averti sostenuto e aiutato quando lui, è -
-Ti prego Hermione - le disse asciugandosi una lacrima.
- Ho avuto paura - continuò la Granger, - se fossi rimasta, non sarei sopravvissuta al dolore. Tutto quello per cui avevo lottato, combattuto, era scomparso. I miei migliori amici morti, il mondo magico in ricostruzione ed io, senza più una meta - .
- Ho un figlio - disse Ginny in un sussurrò e Hermione, senza pensarci , l’abbracciò stretta.
- Lo so – rispose in un sussurro –tua madre è venuta la manor questa mattina-.
Ginny si staccò preoccupata per guardare meglio l’amica.
-Tranquilla risolveremo anche questa -
- Credo sia impossibile - replicò mestamente Ginny.
- Oh ti sbagli, convincerò Lucius ad aiutarti -
- Malfoy?-
- Sì, Lucius Malfoy-
- Hermione cosa c’è tra...-
- Mi sono innamorata di Draco- aggiunse guardandola dritta in faccia – e lui mi ama, anche se tuo figlio oggi, gli ha ricordato che sono stata fidanzata con Ron-
Ginny aprì la bocca.
- Pensa che nemmeno lo sapevo- continuò Hermione.
-Oddio scusa- .
Hermione rise,
- Gli passerà- disse infine la Granger.
Lo spero,aggiunse tra se e se.
– Ora devo andare - aggiunse uscendo dalla stanza lasciandosi Ginny e quei problemi alle spalle.
***
Gli auror del ministero irruppero all’ospedale magico, sconvolgendo con i loro modi rozzi la tranquillità di quelle mura.
- Chi vi ha ordinato di frugare tra le cartelle mediche- disse Purcey.
- Io - disse il ministro guardando il giovane medimago.
-Dove si trova Daphne Greengrass? Chiese.
Il medimago sgranò gli occhi –perché lo vuole sapere ministro?- domandò preoccupato.
- Per il semplice motivo che è accusata di tentato rapimento-.
- Rapimento?- urlò –come può aver tentato di rapire qualcuno se è priva di conoscenza.
- Non sia stupido – disse Koller interrompendo il medimago – prima di battere la testa-
- Queste sono accuse pesanti- replicò il medimago.
- Già come quelle che ha prodotto lei, accusando un bambino - gli ricordo Ginevra Weasley.
Purcey aprì la bocca.
- Dove si trova Jonnanson?-
- In questo momento è sotto processo per insubordinazione- replicò il Ministro accomodandosi nella scrivania del medimago.
- Processo?-
Sì quello che avrà anche lei se mentirà sulle condizioni della sua paziente.
Mi dica medimago Purcey sa quale pozione ha preso la signorina Greengrass?-
Il medico deglutì abbassando lo sguardo e anche se non avrebbe volto parlò rivelando tutto ciò che sapeva sulla pozione e il piano di Daphne.
- Potrebbe aver riportato dei danni al cervello finì.
-Che tipo di danni? – domandò.
-L’abbiamo risvegliata, ma non ricorda. Non ricorda nulla. Si è fermata al suo ultimo anno a Hogwarts- rispose mesto il medimago.
- Splendido - disse Ginny sbuffando.
- Proprio perfetto - aggiunse Koller.
- Dovrà deporre in aula- disse il ministro- si tenga libero per la settimana prossima, questa storia è durata fin troppo -.
***
Hermione arrivò al manor con Lucius e Scorpius, che felice si fece coccolare dalla nonna Narcissa e da tutta la servitù: umani ed elfi.
Il bambino sembrò finalmente tranquillo nonostante lo stress dell’intera giornata.
- Piccolo dovresti mangiare - disse Allyson.
- No signorina, ho mangiato una deliziosa zuppa fatta dalla signorina auror con i capelli rossi-
Hermione sorrise, immaginandosi Ginny alle prese con la zuppa.
Esilarante!
Allora fila in bagno per fare un bagno caldo e poi, di filato a nanna.
Il piccolo guardò la sua insegnate.
- Tranquillo vengo a leggerti la tua storia preferita –
- E mi darai anche il bacio della buona notte?- chiese Scorpius speranzoso.
- Sì, ti darò anche il bacio- aggiunse.
Il bambino fu felice e seguì senza fare storie Allyson fin sulle scale, si bloccò un attimo sulla rampa e Allyson intuendo i suoi pensieri lo attirò a se stringendolo forte.
- Dov’è Draco?- chiese Lucius a Narcissa.
- Nel suo studio - rispose la lady.
- Bene - disse Lucius avviandosi.
- Lucius - lo richiamò Hermione, - potrei parlagli prima- Lucius la guardò un attimo annuendo e dopo che la strega lo superò, si girò verso sua moglie.
- Credo che per oggi non riuscirò a parlare con lui- disse Lucius porgendo la mano a sua moglie Narcissa che sorrise afferrandola e con lui si diresse nella loro vecchia stanza. Per quella sera, anche i vecchi coniugi Malfoy si concessero un attimo di relax.

***

Hermione bussò e senza aspettare oltre aprì la porta entrando nel laboratorio del pozionista.
- Non si chiede più il permesso- sbiaccicò con rabbia –ah sei tu aggiunse- osservando la donna avanzare lentamente verso di lui.
-Da quanto sei rientrato?- Chiese Hermione osservando la bottiglia di firewhisky ormai a metà sulla scrivania.
- Da un po’- rispose. – io sono arrivata poco fa  - disse mordendosi le labbra.
- Che vi ha detto il Ministro?- chiese.
- Oh tante cose-, disse Hermione ma te le racconterò poi, - aggiunse - ora Scorpius ci aspetta per la storia della buona notte -.
Draco sgranò gli occhi e sorrise. Hermione non ricordava da quando non vedeva quel sorriso, sentì un brivido scendere lunga la schiena e capì di essere inesorabilmente legata a doppio filo a quell’uomo.
-è qui al manor? -
Certo che è qui, il ministro è dalla nostra – disse –ma ne parleremo dopo -.
-Sì certo- disse Draco, uscendo dal laboratorio con Hermione. Non parlarono più per tutto il tragitto che dai sotterranei li condusse fino alla stanza del piccolo che eccitato aspettava il loro arrivo.
- Papà - disse saltandogli al collo.
- Piccolo mio - disse Draco stringendolo a se. –sono felice di vederti papà- disse il piccolo porgendogli il libro delle avventure di: Harry Potter.
- Me le leggi?- Disse – eravamo arrivati allo smistamento - aggiunse guardando prima il padre poi la sua insegnate.
Draco cercò di sorridere mentre Hermione a stento si trattenne.
- Hermione, siediti qui - disse il piccolo indicando il lato del letto sinistro – e tu papà da quest’altra parte - aggiunse. I due adulti acconsentirono al volere del piccolo, Draco si sedette a destra di Scorpius  e Hermione a sinistra, infine il piccolo dopo aver preso una mano a entrambi acconsentì a suo padre di iniziare a leggere il favoloso racconto.
Hermione socchiuse gli occhi mentre la voce di Draco, calda e limpida, narrava le gesta del suo vecchio amico d’infanzia. Sentì la sua voce incrinarsi quando Ron fu menzionato, ma incitato da Scorpius continuò a leggere.
Il bambino strinse le manine con quella dei due le unì e nessuno dei due: né Draco, né Hermione le tolse, non le staccarono nemmeno quando il piccolo ormai esausto chiuse gli occhi abbandonandosi tra le braccia di Morfeo.
- Si è addormentato - disse Hermione riacquistando per un attimo la lucidità.
- Sì,  era stanchissimo- aggiunse Draco chiudendo il libro e staccandosi dalla donna. Hermione lo osservò con la coda dell’occhio lo vide riporre il libro sulla mensola e avvicinarsi al bambino posandoli un bacio sulla fronte.
- Credo sia giunta l’ora di andare a dormire anche per me- Hermione lo guardò ancora incapace di parlare.
- Draco - disse. –io e Ron non stavamo insieme- aggiunse imbarazzata per la rivelazione.
Malfoy osservò la strega immersa nell’oscurità a stento, riusciva a scorgere il suo viso e i vaporosi capelli -
- Non m’importa del passato – disse – solo se mi assicuri che sono io, ed io solo il tuo futuro- Hermione scattò in piedi e senza aspettare altro lo abbracciò stretto.
- Sì - disse.
Il pozionista ispirò affondo il profumo inebriante dei suoi capelli, accarezzò la schiena della donna e bacio la sua bocca come un assetato che non beve da giorni, mesi ,anni.
- Non appena questa storia sarà finita, sistemeremo la nostra situazione-
- Draco...-
- Io voglio che tutti sappiano che sei mia- disse Draco gonfiando il petto.
Hermione sorrise .
- Esibizionista e orgoglioso- gli sussurrò prima di baciarlo ancora, poi entrambi si girarono a osservare Scorpius dormire beato, e così lo lasciarono, sorridente e sognate tra morbidi guanciali.
 
 
 
 
   
 
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